Una speranza per un’Europa giusta

Con i buoni risultati nelle elezioni amministrative greche di domenica 18 maggio 2014 ottenuti dalla formazione Syriza, guidata da Alexis Tsipras, si aprono nuovi ottimistici panorami per una rappresentanza al parlamento europeo. Nelle imminenti elezioni del 25 maggio, per chi sembra intenzionato a superare demagogie e populismi incardinati su come è bella o come è odiosa questa Europa, ma per portare una visione critica e rifondatrice per un’Europa giusta per tutti e non solo per i politici e i faccendieri, le banche e i grandi complessi industriali.

Alle elezioni europee sarà presente la lista Tsipras anche in Italia con candidati come Barbara Spinelli, Giuliana Sgrena, Moni Ovadia, Sandro Medici, Ermanno Rea e Loredana Lipperini.

Una presenza quella di Alexis Tsipras come candidato presidente alla Commissione Europea con la lista «L’Altra Europa con Tsipras» che offre una nuova visione dell’Europa, non da abbracciare a occhi chiusi o esternando un euroscetticismo che tracima in pure farneticazioni di recupero dei bei tempi delle fluttuanti monete nazionali.

Il greco Alexis Tsipras ha visto cosa ha portato la degenerazione per un’ottusa fede in un’Europa unita nel fare il propri comodi.

Un’Europa con un rappresentante per gli affari esteri impresentabile, senza alcuna autorità per parlare a nome dei paesi dell’Unione europea per un’unica voce in conflitti e calamità, senza andare in ordine sparso. UnEuropa con un’organizzazione per la sicurezza senza avere un esercito, agenzie e milioni di Euro divorati per monitorare la migrazione, lasciando ogni nazione libera di affrontare l’infelicità umana nel modo più repressivo o creativo che ritenga opportuno. Una Banca centrale che vigila sulla moneta unica, senza avere una sola politica finanziaria e fiscale.

Un’Europa più come un albergo che una casa comune, dove ognuno va e viene con si conviene in ogni Grand Hotel, senza ritenere necessario informare gli altri ospiti. Tutti vogliono trarne profitto, ma ognuno cerca di ignorare i momenti di solidarietà e c’è chi non riesce a utilizzare con lungimiranza i fondi europei senza un altro partner o agenzia che lo guidi.

Bella dimostrazione di casa comune, dove c’è chi, nella propria sfortunata ignoranza, vuol rifiutare una politica europea unitaria a costo di farsi del male.

Ue Elezioni L'Altra Europa con TsiprasOI Ue dalla Grecia una speranza con Syriza di Alexis Tsipras per l'Europa.rtf logo_nuovo_altraeuropa

Il naufragio di una speranza

 

È passato quasi un anno da quello che doveva essere il trionfo del buon senso nell’amministrare una città dalle ambizioni di metropoli e il Sindaco non ha ancora brillato per capacità uditiva sulle ragioni di buon governo, ma ha invece immediatamente deluso nel cambiamento per la gestione di un’oculata visione nell’impiego delle professionalità interne e non umiliarle con decine di consulenze esterne.

 

 

Una discontinuità sbandierata da Marino in contraddizione con le scelte organizzative del bene comune che doveva essere indirizzato al risparmio come politica monolitica della Giunta e non in ordine sparso per far felice pochi a discapito di molti.

 

 

Da una parte umilia i dipendenti dell’amministrazione capitolina con proposte di taglio degli stipendi, intaccando i salari accessori di una busta paga ferma da 5 anni, dall’altra foraggia i numerosi membri di staff e commissioni con conteggi magnanimi di ore di straordinario, si diletta con gli effetti speciali dell’augusteo Piero Angela e regala una “copertina” ad uno dei più tristi siti istituzionali presenti sulla Rete.

 

 

Saranno in pochi a poter “godere”, visto l’asticella posta così in basso, gli 80 euro di Renzi, probabilmente le fasce basse che hanno straordinari alloggi di servizio e casette in campagna per la vendemmia e la raccolta delle olive, certamente non gli insegnanti e le fasce medie del pubblico impiego.

 

 

Delude anche negli spettacolari annunci di pedonalizzazione di un’area centrale e caotica della città, ottenendo una minima riduzione del traffico per esaltare il patrimonio artistico, ma impoverendo di strumenti di valorizzazione i tecnici, trasformando la cultura in una pratica amministrativa.

 

 

La meta del 20% di traffico privato in meno sembra ben lontano dall’essere raggiunto se non nelle giornate di blocco dei veicoli più inquinanti.

 

 

I Fori Imperiali, da piazza Venezia al Colosseo, potranno godere della tanto agognata pedonalizzazione dal 18 aprile fino alle 19 del 4 maggio, grazie alla concomitanza di una serie di eventi: la Pasqua il 20, il Natale di Roma il 21, l’anniversario della Liberazione il 25 e soprattutto ai pellegrini che affluiranno nella città eterna per assistere alla canonizzazione di ben due Papi – Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II -, decisamente importanti per l’economia della nostra città, che punta al turismo religioso, culturale e congressuale”.

 

 

Implementare l’uso delle biciclette da parte del Sindaco di Roma è ammirevole, ma dovrebbe concentrarsi di più sul potenziamento del trasporto pubblico e della sua pulizia, sulle umiliazioni subite dagli ammalati parcheggiati su miseri lettini in attesa per giorni di essere ricoverati magari solo per degli accertamenti.

 

 

Non è certo la nuova ripavimentazione di una piazza come quella di Mastai che può definire l’impegno di un’amministrazione per la vivibilità, ma potrebbe essere un primo passo per continuare. Piazza Mastai vive una presenza marginale nella città, nonostante la sua collocazione centrale, come le persone che vi trovano rifugio dagli sguardi indiscreti dell’umanità di viale Trastevere. Passare da una pavimentazione a sanpietrini a una di lastroni che subito hanno espresso tutta la loro fragilità e instabilità, per poi optare per la recente pavimentazione mista è solo una dimostrazione della fragilità degli interventi in una città da vivere con più accoglienza. Un’accoglienza che a piazza san Cosimato non sembra conoscere da anni. Da quando si è scelto di intervenire con una colata di cemento che ha trasformato la piazza di un unico piano a una di vari livelli e superfici inclinate, con una pavimentazione in perenne manutenzione.

 

 

La stessa sorte è toccata a viale dei Colli Portuensi che già con le precedenti Amministrazioni doveva diventare un boulevard, ma la nuova pavimentazione, in sostituzione dell’asfalto sui marciapiedi con del lastricato, già mostra i sui limiti di una messa in opera frettolosa e distratta, offrendo la visione di un piano di calpestio sconnesso, senza portare alcun miglioramento nella viabilità.

 

 

Viale dei Colli Portuensi rimane intasato da parcheggi selvaggi in doppia fila, davanti ai passaggi pedonali e occludendo gli spazi riservati alla fruizione del trasporto pubblico.

 

 

Non serve spendere tanti euro se poi non vi è una manutenzione come dimostra l’abbandono in via dei Quattro Venti degli “angoli” di sosta per i pedoni, perennemente assediati da motorini e rifiuti.

 

 

Lo spettacolare assetto dell’area alle pendici dell’Aventino con la sistemazione del percorso pensile di Raffaele de Vico permette di ricollegare la sommità del Colle con il Lungotevere, ripercorrendo la storia di Roma antica, con le testimonianze delle mura Serviane, le fortificazioni medioevali e i resti dei mulini e dei magazzini lungo il Tevere, per scendere e salire dal Giardino degli Aranci e poi trovarsi in un’isola nel marasma del traffico.

 

 

Una mosca bianca rimane anche la fluida passerella che collega con un elegante salto sul Tevere la riva di viale Marconi con quella dell’Ostiense che aspetta le necessarie infrastrutture per un accesso diretto sulla via che oltre a collegare porta san Paolo con la Piramide alla basilica di san Paolo accoglie ilMuseo Montemartini, gli ex Mercati Generali in attesa del loro recupero e l’università Roma Tre.

 

 

Anche l’area di Porta Portese attende un vigoroso restyling, promesso da tempo, ma per ora si è liberata solo dagli orpelli murari la struttura del capannone dell’Autoparco del Corpo di Polizia Municipale dell’ex autoparcoper il suo recupero e rifunzionalizzazione in Centro culturale multifunzionale per essere gestito dal Rialto Sant’Ambrogio. Mentre nell’area dell’ex Arsenale pontificio sono timidamente iniziati i lavori di recupero del primo edificio a ridosso all’omonima porta, probabilmente destinato ad ospitare la donazione dell’archivio Zeffirelli.

 

 

Un recupero quello di Porta Portese che potrebbe avere un’immediata e visibile realizzazione con lo spostamento del fetido parcheggio dell’Ama e del poco decoroso chiosco bar addossati alle Mura.

 

 

Sembra che ogni Amministrazione viva nella cecità dell’ovvio come per esempio programmare un intervento senza prevedere gli interventi successivi o realizzare piccole operazioni con minimi impegni finanziari che migliorerebbero non solo la qualità della vita della cittadinanza, ma soprattutto migliorerebbe l’immagine di Roma ai turisti.

 

 

Non solo opere urbanistiche, ma anche di decoro per restituire a Roma quella dignità persa da tempo e offrire a chi vi abita e a chi vi soggiorna momentaneamente le informazioni utili per vivere anche culturalmente la città. Una miriade di realtà museali che vengono ignorate dai turisti e dagli stessi romani per una scarsa se non inesistente informazione sul patrimonio dei grandi come dei piccoli musei. Non basta classificare il museo secondo quello che espone, ma anche ciò che propone per una lettura delle opere nel contesto della città.

 

 

Non sempre impegnare considerevoli somme di euro garantisce la buona riuscita di un progetto, come ingaggiare consulenti esterni lautamente ricompensati per guidare strutture amministrative e tecniche assicurando una maggior efficienza del servizio.

 

 

Sindaco non tergiversi! Non disattenda le promesse fatte durante la campagna elettorale, risparmi sui compensi dei consulenti esterni e dia una definitiva strutturazione a quei servizi preposti alla conservazione e promozione del patrimonio capitolino.

 

 

Non è sufficiente bonificare l’area del mercato del Testaccio per essere convertito in spazio ricreativo attrezzato.

 

 

Paolo Conti, con il suo recente libro, viene in aiuto al sindaco con alcuni suggerimenti, 101 suggerimenti, per rendere la città da vivere e non da subire.

 

 

Mancano gli spazi per vivere, come dimostrano le oltre 60 occupazioni di ex fabbriche e residence, e ancor di più per la creatività, cosa che sembra superata a Milano con il Bando per gestire uno spazio a via Novara 75 come una Factory creativa. Un’iniziativa che cerca di colmare il vuoto legislativo nell’applicazione del Decreto Valore Cultura, nell’ambito delle grandi proposte per l’assegnazione a artisti di immobili pubblici inutilizzati. Un luogo dedicato alle varie arti visive, non solo pittura o scultura, ma musica, teatro, cinema, danza, moda, design.

 

 

Nove milanesi su dieci, il decimo è un leghista con un pensiero poco influente, appena arrivati a Roma esaltano il clima e il cielo azzurro, ma il giorno dopo inveiscono sul trasporto pubblico anarchico come anarchico è il parcheggio praticato. Per migliorare la città e la qualità della vita è anche necessario intervenire sul parcheggio che deturpa l’area del Gianicolo, pur esistendo un ampio e accogliente parcheggio sotterraneo realizzato per il Giubileo del 2000.

 

Lo storico Tomaso Montanari in un recente scritto ricordava che “Nel 1309 la costituzione di Siena diceva che il compito dei governanti è quello di proteggere «massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini». Negli stessi anni, Dante scriveva che accanto alla lingua delle parole, in Italia ce n’è un’altra: quella di Cimabue e Giotto. Oggi gli storici dell’arte hanno un disperato bisogno di riscoprire questa dimensione comune, civile, politica nel senso più alto di una disciplina che ha finito per identificarsi con il lusso, l’evasione leggera e il ‘tempo libero’”.

 

 

********************

 01 Roma Il naufragio di una speranza piazza mastai lavori 2

01 Roma Il naufragio di una speranza Pavimentazione sconnessa piazza san Cosimato DSC_250801 Roma Il naufragio di una speranza Pavimentazione sconnessa piazza san Cosimato DSC_2505

 

01 Roma Il naufragio di una speranza Aventino Manutenzione urbana e progetto Riapertura del percorso pensile di Raffaele de Vico aventino4 copia

 

 

01 Roma Il naufragio di una speranza Aventino Manutenzione urbana e progetto Riapertura del percorso pensile di Raffaele de Vico aventino6b

 

01 Roma Il naufragio di una speranza Dimettiti 1554630_10203537099017581_8980038037623527367_n

Frangi / Recalcati: Uno psicostendardo

Giovanni Frangi, sponsorizzato dalla galleria romana di Enrico Lombardi, presenta per pochi giorni il suo impegnativo lavoro Mollate le vele – uno stendardo per Jonas al “bunker” dell’arte contemporanea MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo).

Una proposta di arte contemporanea in concomitanza del XII Seminario nazionale dell’associazione Jonas di Massimo Recalcati che evidenzia l’interesse che Jonas ha da sempre avuto per le arti figurative.

Un incontro per promulgare una psicoterapia a cifre sostenibili, forse intesa a portata di tutti in una società piena di traumi e problemi, ben diversa da molta arte contemporanea che si vuol “spacciare” senza rendersi comprensibile.

Il singolare interesse che Massimo Recalcati e Jonas hanno dimostrato per le arti figurative è descritto nel volume Il miracolo della forma. Per un estetica psicanalitica edito da Mondadori, con l’attenzione rivolta all’opera di Frangi.

Due ambiti d’indagine quella che Frangi e Recalcati perseguono nell’operare tra immagine e l’immaginario, dove il web viene in aiuto per riflettere sul lavoro dell’immagine come della scrittura senza dover respirare le emozioni dell’opera.

Concretizzando le loro affinità elettive con due esperienze apparentemente lontane, legate non solo dalla loro biografia, ma esaltate nel compendio del dialogo per interposti interventi.

L’installazione è un grande stendardo di tre metri per sei, realizzato per essere appeso, in questo caso tra le due colonne portanti della sala Corner, e una serie di volumi in gommapiuma, sparsi qua e là come delle rocce in riva al mare, a fare da cornice.

Da un lato lo “stendardo”, ispirato a una visione della campagna marchigiana, si presenta dipinto come un disegno su una tela di materasso, nero su bianco con aree azzurre, dei rattoppi che diventano parte dell’opera, dall’altro lato un’immagine simile tracciata in bianco su fondo nero.

Due opere unite in un recto e verso “di due situazioni legate all’ultima fase del mio lavoro in cui la linea del paesaggio si muove libera senza una centralità prospettica ma come acquisizione di una linea che scorre quasi senza interruzione creando il ritmo dell’immagine”, come specifica Recalcati.

Un’unica opera che sintetizza la filosofia di Frangi sulla doppia visione del mondo e del suo doppio significato.

******************************

Giovanni Frangi

Mollate le vele – uno stendardo per Jonas

Dal 9 al 11 maggio 2014

Roma

MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo

Informazioni:

tel. +39 06 3210181

http://www.fondazionemaxxi.it

******************************

 06 MAXXI Giovanni Frangi Mollate le vele uno stendardo per Jonas 22021-frangi frangi-CASA-DI-GIORNO-590x319 06 MAXXI Giovanni Frangi Mollate le vele - uno stendardo per Jonas  181138924-41727454-0512-4e9e-b529-b3e61324fef8

 

Da Parigi il Museo D’Orsay

A Parigi, lo sapete tutti, c’è un Museo allestito all’interno di un ex stazione. Sto parlando, ovviamente, del Museo d’Orsay dal nome della famosa Gare d’Orsay. Ebbene questo splendido Museo ora, come dire, si rifà il look. Dall’idea primigenia di Gae Aulenti che lo pensò con pietra e luce diffusa a pareti scure e luci dirette. Il Nuovo Orsay, inaugurato nel 2011 e ancora oggi in ristrutturazione, comprende anche il nuovo modo di presentare quadri e sculture.  A raccontare, ora la storia di questo museo ci pensa una sezione dell’interessante esposizione inaugurata al Complesso del Vittoriano il 22 febbraio scorso (2014) e che chiuderà l’8 giugno di quest’anno. Si ha tutto il tempo per vedere le opere realizzate tra il 1848 e il 1914 dai più grandi maestri francesi di quel periodo. Sto, chiaramente, parlando di Gauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, Van Gogh, Manet, Corot, Seurat per parlare solo di alcuni artisti che la mostra ci offre. Il tutto attraverso settanta opere che partendo da quella pittura considerata accademica dei Salon e attraversando la rivoluzione impressionista arriva alle soluzioni formali dei nabis e dei simbolisti.

L’esposizione del Vittoriano Musée d’Orsay. Capolavori è curata da Guy Cogeval e da Xavier Rey ed è suddivisa dall’arte dei Salon alla Scuola di Barbizon, che darà inizio allo studio impressionista della luce e i pittori che ne fecero parte aprirono la strada al paesaggio impressionista.

Segue la sezione tra la modernità della tecnica impressionista e i soggetti rappresentati. La successiva sezione è tutta imperniata su quell’esperienza simbolista attraverso ritratti, scene di costume o paesaggi. Infine la sezione sull’eredità impressionista come i pointillisti che allargheranno ancora di più il limite della separazione delle macchie cromatiche portate avanti dagli impressionisti.

Ma voglio percorrere con voi l’itinerario della mostra, soffermandomi di tanto in tanto su alcuni dipinti e come spesso ho scritto, il consiglio è sempre quello solito. Vedersi l’esposizione una prima volta di seguito e ritornare un po’ a ritroso attraverso i dipinti che ci hanno colpito come ad esempio nella prima sezione quel La Jeunesse et l’Amour (Gioventù e Amore) di William Bouguereau (1825 – 1905) pittore accademico francese di modeste origini inglesi. Questo Gioventù e Amore rappresenta un nudo di donna dalle forme levigate e perfette intento nel rivolgere un sorriso all’amorino sulle sue spalle. Un bel dipinto come interessanti e validi sono i suoi oltre ottocento dipinti che ha prodotto. Eppure anche al suo tempo un certo Jules Castagnary definiva il guardare questa pittura come la responsabile di forti nausee. Il Castagnary, infatti, era tra i primi sostenitori del ‘nuovo’, appassionato di Courbet. Ma basta fare della Pittura, della Scultura o comunque dell’Arte che sia semplicemente il “nuovo”? E la bella pittura di Bouguereau? Se avete voglia andatevi a vedere sui motori di ricerca cosa ha veramente dipinto l’artista di origine inglese. Nella seconda sezione, Il paesaggio e la vita rurale: dal classicismo all’impressionismo, sono presenti artisti come Corot, Millet, Bazille, Monet, Pissarro, Sisley, Cezanne, Seurat e quel Paul-Camille Guigou (1834 – 1871) che a ventisei anni dipingerà Lavandaia sollecitato da Emile Loubon che lo spingerà alla passione per il paesaggio spronando lui e altri allievi a dipingere “dal vero”.

Veramente un’altra epoca, fuori dalle insignificanti installazioni a suon di video (viste e riviste) e di suoni che non hanno nulla a che vedere con la vera Pittura. Nella terza sezione: ‘Rappresentare la propria epoca: la vita contemporanea’, ci sono opere di Manet, Renoir, Degas, ancora Pissarro, ancora Monet e poi De Nittis.

Tutte opere abbastanza conosciute ma sempre godibilissime. A seguire la sezione Stati d’animo. La pittura simbolista e nell’ultima sezione, Dopo l’impressionismo verso le avanguardie del XX secolo, si può vedere il famoso dipinto L’italienne di Van Gogh.

Un viaggio di colore e di colori che attraversa poco più di sessanta anni di una pittura alla ricerca del “Bello”.

Ricca visione a tutti voi.

 ******************************

Musée d’orsay Capolavori

Dal 22 febbraio all’8 giugno 2014

Roma

Complesso del Vittoriano

Ingresso:

12 € intero – ridotto 9,00 €

Orario:

dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30

venerdì e sabato 9.30 – 23.00

domenica 9.30 – 20.30

Informazioni:

tel. 06/6780664

Catalogo:

Skira

******************************

 RMN169362NU 06 Mostre Capolavori Museo d'Orsay Bouguereau_La giovin#13E6BD06 Mostre Capolavori Museo d'Orsay Van Gogh_L'Italiana

Nigeria Boko Haram rapisce 200 studentesse per venderle come schiave

Cresce la protesta nel paese per l’indifferenza delle autorità sul rapimento delle studentesse del 14 aprile a Chibok. Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan chiede aiuto a Barack Obama e il Dipartimento di stato Usa si è reso disponibile all’invio di una squadra di esperti negoziatori.

Il gruppo Boko Haram che del suo nome «l’educazione occidentale è proibita» ne fa un manifesto di terrore, ha messo in vendita le studentesse per 12 dollari, questo è il prezzo dato a una vita umana nel paese ricco di petrolio e altre risorse, come schiave o spose, in quelle condizione è difficile trovarne una differenza.

************

Nigeria, Boko Haram rivendica il rapimento delle studentesse: “Le venderemo come schiave”

Alcune sarebbero già state “acquistate” in Ciad e Camerun per 12 euro ciascuna

Nigeria, Haram: “Allah mi ha detto vendi le ragazze”

Francesca Paci

************

230 ragazze rapite, Boko Haram rivendica il sequestro

Nigeria. In Nigeria le studentesse di Chibok sono state catturate dal gruppo islamico. Sotto scacco il governo, a pochi giorni dal Word Economic Forum

Rita Plantera

************

Il card. Onayekan: la Nigeria sconvolta dal rapimento delle 200 studentesse

del sito Radio Vaticana

************

Boko haram: «Ho rapito le vostre figlie, le venderò»

di Redazione Online

************

Le studentesse rapite in Nigeria saranno trattate come “schiave”, “vendute” o “sposate a forza”. E’ quanto ha affermato il capo di Boko Haram nel suo messaggio di rivendicazione

Rai News

************

Boko Haram: liceali rapite, vendute come schiave e mogli “in nome di Allah”

Lagos (AsiaNews/Agenzie)

************

Nigeria, schiave: crimine contro umanità

L’intervista all’arcivescovo di Abuja (R. Vaticana)

************

Nigeria, rapite altre otto ragazze da Boko Haram

Condanna dell’Onu e dell’università al Ahzar.

************

Studentesse rapite in Nigeria, gli Usa offrono il loro aiuto

Il Procuratore Generale degli Stati Uniti, Eric Holder, ha offerto aiuto e assistenza al governo nigeriano per la liberazione delle 200 studentesse rapite dal gruppo terrorista islamico Boko Haram, a confermarlo è un portavoce del Dipartimento di Giustizia americano.

scritto da Erminia Voccia

************

Nigeria, il racconto delle due liceali rapite:”La fuga nel buio in mezzo alla savana”

Due delle centinaia di ragazze rapite dai fondamentalisti islamici spiegano come si sono salvate. Per le altre la minaccia del capo dei jihadisti: “Le venderemo al mercato”. Continua la mobilitazione globale. Ci hanno ingannate, travestiti da militari. Ma quando il camion si è fermato per un guasto noi siamo scappate nella savana

di Paolo G. Brera

************

OlO Nigeria 3 Boko Haram 200 studentesse rapite e vendute come schiave accda37c620dfc5f7e3608e497177aa9-kWOI-U4301020326210275CC-593x443@Corriere-Web-Sezioni OlO Nigeria 1 Boko Haram 200 studentesse rapite e vendute come schiave 06est1nigeria OlO Nigeria 2 Boko Haram 200 studentesse rapite e vendute come schiave 310x0_1399290156494_Nigeria_Kidnapped_Gir_rainOlO Nigeria Boko Haram 200 studentesse rapite e vendute come schiave 05052014-Nigeria-1 OlO Nigeria 4 Boko Haram 200 studentesse rapite e vendute come schiave 234missingnigeriangirls-bringbackourgirls-300x182