Il Realismo russo ottocentesco
Il Realismo russo ottocentesco (che nulla ha a che fare con il successivo realismo di propaganda sovietico) ha sempre qualcosa di annedotico, episodico: piccole scene familiari, quadretti di vita comune con qualche pretesa sentimentale, di un romanticismo domestico e folclorico… Mai che questa pittura si innalzi oltre il momentaneo di una curiosa documentazione popolare per assumere valori di universale umanità. Solo bozzetti da diario intimo per signore!
Agostino Arrivabene
Grande virtuosismo, un’orgia di pregiato surrealismo alla Redon: simboli, astrazioni, metafore e quant’altro… Quando ci si contenterà di penetrare con passo lieve nell’anima delle cose senza stravolgerle in un delirio di meravigliosi incubi?… Bravo, bravo, bravissimo, ma non riesce a commuovermi!
La Bellezza chiusa nella pietra
Di Michelangelo si dica che sì, egli ha saputo liberare dalla pietra la Bellezza…ma ha anche liberato le forze oscure e terribili chiuse nel sasso.
Antonio d’Enrico, detto Tanzio da Varallo
Un autore tutto da riscoprire. Una pittura che sfiora certe valenze dell’iperrealismo; la sostanza quasi cerea delle carni, pur nell’ambito di uno spietato realismo, la figura è sospesa in un materia cristallina e atemporale….Abbiamo avuto in Sciltian un suo seguace? Ma certo con meno fascinazione del mistero!
Raffaello decorativo?
C’è in Raffaello una radice edonistica con sospetti decorativi da cui non si è mai liberato, tranne in alcuni specialissimi lavori…I momenti migliori erano quelli in cui la sua felicità espressiva si coniugava ad una sincera vena emotiva…Per il resto è una collezione infinita di Madonnine di stampo peruginesco e ninfe e angioletti di maniera…Esagero? Dov’è la misteriosa profondità di un Leonardo? Dov’è la tragica carnalità di un Michelangelo?…Lo credo che,narra la leggenda, andava di nascosto ad ammirare i dipinti della Sistina, e riconosco a rubarne con intelligenza qualcosa!
La pittura nordamericana
C’è sempre nella pittura nordamericana qualcosa che tradisce l’episodico, l’illustrativa “affiche”…Tranne alcuni artisti che hanno vissuto e poi operato in Europa…E’ questione di radici, di humus che affiora dal profondo di secoli di affinamento e crescita umanistica
Gustav Klimt e le donne
Sempre qualcosa di malato o di perverso…. La donna fatale per definizione e ardente, un pò malata, un pò paranoica, sensuale “vamp” dedita all’erotismo letterario: D’Annunzio, Debussy, Huysmans, Mahler, Rodin… Dea oscura e distruttiva nel suo immolarsi sul cosiddetto rogo del piacere!