Di storie d’amore tra Rom e Gagi – così loro chiamano noi – son pieni letteratura e cinema, caratterizzate tutte dalla forte sensualità delle donne rom e dalla sciocca possessività di noi gagi sedentari, perennemente attratti da Carmen ma incapaci di lasciarla libera. Ebbene, una nota originale la offre un libro autoprodotto e ben poco edificante: Sensazioni pericolose, di un certo Vladimir Casinari (Lulu.com, 2007 – 112 pagine, anche in e-book). E’ la narrazione autobiografica di un italiano che per lavoro viaggia spesso all’est da solo, non disprezzando il sesso a pagamento. In questo libro mi ha incuriosito lo strano rapporto che quest’uomo ha con i rom. In Italia gli zingari tradizionalmente non vendono le loro donne (anche se l’arrivo delle nuove ondate sta peggiorando la situazione), mentre in Romania e dintorni ragazze rom anche giovanissime si prostituiscono per aiutare la famiglia o sfruttate da altri rom. Ora il nostro eroe – ricco tra i miserabili – non si fa scrupolo di andarle a cercare, rischiando di cacciarsi nei guai con poliziotti gaglioffi e prolifiche famiglie zingare, le quali incoraggiano questo straniero nelle sue scelte on the road, sperando in un ritorno economico. Almeno un paio di volte viene ospitato a casa loro – povere abitazioni sovraffollate, prive di servizi ma piene di marmocchi – in situazioni che risultano quasi comiche se non trasudassero miseria morale e materiale. Come in uno sgangherato film di Kusturiza, il nostro eroe viene ogni volta presentato ai genitori, s’intende con le madri ruffiane e si accoppia con queste giovani rom in condizioni di promiscuità, quasi in presenza di tutta la famiglia, la quale però alla fine si aspetta sempre un generoso contributo volontario o addirittura che si porti la figlia in Italia, per loro la terra del benessere. Quando si va in città – musica a tutto volume, come piace a loro – prima si va tutti a ballare, poi si fa la spesa e lui paga tutto, alimentari e regali. Ma spesso lui fa il tirchio e si offende pure, neanche pensando ai rischi che corre. In una scena da film, dopo che ha dormito con una delle sorelle praticamente davanti a tutti, i fratelli e la madre non lo fanno uscire e battono le mani sulla sua macchina chiamando “soldi-soldi” e facendo il gesto delle banconote sfogliate. A quel punto lui paga, risparmiandosi forse una coltellata. Come molti gagi, è affascinato dal mondo rom ma nel profondo non lo capisce affatto. P.es., un’altra volta conosce due sorelle e va con entrambe, ma è quella più giovane che vuole rimanere incinta: l’altra ha già un figlio. Comportamento bizzarro? No, perché in quel mondo povero un figlio è comunque una ricchezza, mentre lui ragiona da impiegato. Un’altra famiglia rom che gli ha concesso la figlia vorrebbe che lui intestasse loro un pozzo. Si, un pozzo: vivono in un tugurio in campagna e quella sarebbe già una ricchezza. La miseria materiale descritta nel libro è infatti impressionante; quella morale ne è una conseguenza, ma il protagonista la sfrutta e apprezza l’allegra vitalità di queste famiglie, nonostante facciano una vita da cani. Una volta percorse strade sconnesse e prive di segnaletica e giunto a destinazione, ammira i bei tappeti che ornano le loro povere stanze – spesso un unico ambiente separato dalla cucina – e nota la bellezza delle persone, anche se da un anno all’altro questa sfiorisce precocemente. Con la vita che fanno, non c’è di che stupirsi. Quanto a lui, è un vero nomade ad honorem, non riuscendo mai legarsi a una donna per troppo tempo. Alcune di esse vorrebbero venire con lui in Italia e magari amano veramente questo gagio incosciente. Una sua amante rom alla fine lo saluta sconsolata, ma la sua reazione è unica:
Quando mi chiamò vagabondo provai immenso piacere, perché detto da lei, una zingara, lo considerai un grande complimento, un onore, un valido riconoscimento al mio modo di intendere il viaggio.
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SENSAZIONI PROIBITE
di Vladimir Casinari
Editore Lulu.com, 2007
http://www.lulu.com/it
Formato Paperback
Pagine 108
Prezzo di vendita € 14,00 (ma disponibile anche in e-book a 5.90euro)
Lingua Italiano
ISBN-13 9781847993434
Buongiorno signor Marco Pasquali,
innanzitutto, la correggo, il titolo del libro che ha recensito non è Sensazioni pericolose, ma Sensazioni proibite; sono, però, certo che lei lo sapeva e con la mentalità borghese che ha dimostrato in questa sua critica letteraria al mio libro voleva semplicemente ironizzare sui rischi che da me corsi in queste mie avventure erotiche. Come se non ne fossi consapevole. Come se fossi uno sprovveduto, un incosciente, un viaggiatore novellino. Eppure le assicuro che corro molti più rischi in questa società frequentando la gente “normale” che girando in Romania tra rom, rovine e prostitute, in fondo meno peggio di tanti omuncoli e donnicciole nostrane di basso spessore; più volte nel mio libro ho posto l’accento sui tanti aspetti negativi della nostra civiltà, sulla solitudine del single che non sia benestante.
Eppure lei di tutto il discorso da me riportato nella prefazione del libro non ha fatto il minimo accenno: a sentir lei io viaggerei per lavoro, sarei ricco (o almeno ricco tra i miserabili!), ragionerei da impiegato (perché non avrei capito che un figlio produce ricchezza); invece, lei, che sicuramente chissà quali esperienze di viaggio potrà vantare e quali popoli esotici avrà conosciuto, non ha considerato che forse alla rom faceva semplicemente piacere avere un figlio, dato che non mi risulta che gli uomini rom lavorino molto e siano quindi un gran contributo per la famiglia e nemmeno ho visto altri figli mandati in giro a chiedere la carità.
Vladimir Casinari
Quando a commentare un mio articolo è l’autore stesso del libro, il mio rispetto è massimo: mi è capitato al massimo due volte in vita mia. E mi scuso comunque per il titolo trascritto male: bastava confrontarlo con la foto della copertina stampata in fondo alla recensione. Ma passiamo al sodo. Non ho mai creduto che lei sia uno sprovveduto; al massimo le consiglierei di non andare sempre in giro da solo, ma di trovarsi un fidato compagno di viaggio che ogni tanto le copra le spalle. Ho letto il suo libro per intero (quella recensita qui è solo una parte) e devo dire non solo che lei ha del fegato, ma pure che ha saputo pagare di persona le sue scelte. Non so che lavoro faccia, ma sicuramente ha contatti con clienti e sa viaggiare. Sicuramente non ho la sua esperienza di viaggiatore, anche se da giovane ho girato mezza Europa in modo spesso avventuroso. Ma non sono quel borghese che pensa, visto che un rom vive sempre dentro ognuno di noi ed è per questo che nel profondo la loro cultura ci attrae. Se poi la nostra società sia meglio o peggio della loro è una questione su cui potremmo parlare fino a domattina. Ma non era questo il punto su cui volevo battere, né volevo discutere le sue tesi esposte nella prefazione del suo diario: chi vuole compra il libro e se le legge, visto che non le condivido. Ma le rispetto.
Quello che forse le è sfuggito nella mia recensione è la vitalità della sua narrativa. I suoi personaggi hanno uno spessore che suggerisce ben altro che un diario di scorribande sessuali. Quelle persone le vedo come se fosse un film, estremo e tragicomico. Il giorno che ne ricavassi una sceneggiatura, non mi ostacoli.
Marco Pasquali