Un caraveggesco veneto

Con questa convenzionale denominazione è chiamato un valente pittore dei primi due decenni del ‘600 che probabilmente avrebbe raggiunto i massimi vertici della sua arte se non fosse morto in ancor giovane età: Carlo Saraceni.

A lui è dedicata una mostra che si tiene a Palazzo Venezia e che ripercorre la sua vita attraverso l’esame delle sue opere, si tratta della prima monografica sinora dedicata all’artista ed esamina la sua evoluzione stilistica; viene anche descritto il mondo culturale ed artistico del primo ‘600 diviso tra le due tendenze del naturalismo caravaggesco e del classicismo carraccesco.

Il Saraceni nacque a Venezia intorno al 1579 e si sa che si trasferì a Roma nel 1598 lavorando con Camillo Mariani e poi con Adam Esheimer, un ottimo pittore tedesco specializzato in paesaggi, soprattutto notturni, mediatore tra gli stili di Caravaggio, Domenichino e Annibale Carracci.

A Roma il Saraceni si affermò subito ricevendo prestigiose committenze pubbliche e private, dipinse piccoli e raffinati rami e grandi pale d ‘altare. A Trastevere, nella Chiesa di Santa Maria della Scala, fornì la grande tela rappresentante il “Transito della Vergine” in sostituzione dell’analogo quadro del Caravaggio rifiutato dai committenti per il troppo crudo verismo. Tra il 1616 e il 1617 lavorò alla decorazione della Sala Regia del Quirinale, sue opere sono nelle chiese di Santa Maria dell’Anima e di San Lorenzo in Lucina; una grande tela con il “Martirio di Sant’Agapito” si trova da secoli nel Duomo di Palestrina. Tornato a Venezia gli fu commissionato un telero per la Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale ma nel 1620 morì improvvisamente e l’opera fu terminata dal suo socio e allievo Leclerc. Fu un artista sensibile alla lezione caravaggesca ma interpretata in maniera personale, il realismo è attenuato dal gusto per un maggior intimismo e da un tipo di colore e luce di chiara origine veneta, è un caravaggismo reso con  differente tonalità e addolcimento del verismo.

La mostra è stata ideata dalla precedente Soprintendente Rossella Vodret e curata da Maria Giulia Aurigemma con il coordinamento di Civita ed espone numerose opere del Saraceni, alcune inedite ed altre recentemente restaurate, fornendo una esauriente carrellata sulla vita e le opere del pittore veneziano partendo dagli esordi legati al naturalismo nordico fino a giungere al caravaggismo rivisitato.

Le opere esposte, suddivise in varie sale, sono oltre sessanta e provengono da chiese, musei e collezioni italiane ed estere, tra loro spiccano un piccolo quadro in rame (39 x 54) di soggetto erotico-mitologico rappresentante gli amori di Venere e Marte, proveniente da Madrid, una Giuditta, in collezione privata, esposta per la prima volta e rifacentesi ad analogo dipinto del Lotto ed un Diluvio Universale recentemente identificato come opera dell’artista e ritrovato in un convento di clausura dei dintorni di Sorrento, in origine in collezione Orsini. Una sala raccoglie dipinti di scolari e imitatori ed alcuni dipinti da attribuire dubitativamente al Saraceni o ad un altro misterioso ed ignoto artista noto come “pensionante del Saraceni”. Un accurato catalogo ed una guida breve contribuiscono ad una completa comprensione dell’arte del pittore veneziano.

******************************

06 Mostre Roma SaraceniCARLO SARACENI

Un veneziano tra Roma e l’Europa

Dal 29 novembre 2013 al 2 marzo 2014

Roma

Museo Nazionale – Palazzo di Venezia

via del Plebiscito

Ingresso:

10.00 euro

Orario:

dalle 9.00 alle 19.00

chiuso il lunedì

Informazioni:

06/699941 – 32810

Sito web: http://museopalazzovenezia.beniculturali.it/

Catalogo

De Luca

******************************

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *