Una ruota che gira

Nel 2012 gli amanti del fantasy ebbero un assaggio delle straordinarie innovazioni sul genere, proposte da Joe Abercrombie grazie al suo romanzo The Heroes pubblicato in Italia dalla casa editrice Gargoyle. Oggi per tutti coloro che sono stati catturati da quel romanzo è possibile assaporare l’universo originario che lo scrittore britannico ha creato con la trilogia, da cui The Heroes è derivato, intitolata La prima legge.

L’opera è una serie fantasy-epica che si discosta nettamente dai canoni a cui la maggior parte degli scrittori del genere sono soliti attenersi, dove i sogni ad occhi aperti di bellissime principesse e le gesta eroiche di maestosi cavalieri sono sostituiti da violente e sanguinose battaglie e da guerrieri sfregiati, spietati e disposti a tutto. Una storia imprevedibile dove si accavallano le avventure dei protagonisti e dove nulla è lasciato al caso, seppur molte cose sembra vengano accantonate senza motivo. I tre romanzi che la compongono si intitolano Il richiamo delle spade, Non prima che siano impiccati e L’ultima ragione dei re. La storia si suddivide nei tre libri seguendo una linea temporale di circa un anno e in breve questo è quanto accade:

Nel mondo circolare il grande regno conosciuto come l’Unione dopo anni di pace e prosperità si trova preso tra due fronti di guerra: al Nord c’è l’esercito degli Uomini del Nord comandato da Bethod, auto proclamatosi Re del Nord e deciso più che mai ad invadere l’Unione e a prenderne possesso; mentre al Sud c’è l’imperatore dei Gurkhul che si è posto il medesimo obiettivo. Il Re dell’Unione, colui che dovrebbe guidarla alla vittoria, in realtà non è altro che un fantoccio nelle mani di politicanti avidi di potere e senza scrupoli. Ma tra loro c’è una voce che torna dal passato per ergersi sopra tutti, quella del Primo Mago Bayaz che per la buona sorte dell’Unione è ben deciso a seguire la sua strada con tutti i mezzi e i sacrifici necessari. Non è però lui il protagonista (con beneficio del dubbio) ma altri personaggi che, ognuno a suo modo, si ritroveranno coinvolti nelle macchinazioni sue e dei politicanti. Tali personaggi sono anche coloro a cui l’autore si è affidato in quello che sembra essere il suo stile di narrazione nel raccontare i fatti in metodo POV.

Il primo di questi è Logen Novedita detto il Sanguinario, un temibile guerriero conosciuto in tutto il Nord e una volta campione di Bethod, una volta appunto e ora? Il secondo in ordine di comparsa è Sand Dan Glokta l’inquisitore storpio dell’Unione, un tempo il miglior guerriero dell’esercito caduto purtroppo nelle mani dei Gurkhul che devastarono il suo corpo rendendolo ciò che è diventato. Come non sentirsi poi affascinati dal Capitano Jezal Dan Luthar? Il bel cavaliere, brillante e fiero nella sua armatura ma, a tutti gli effetti, un codardo. Collem West patisce invece la sua non appartenenza alla nobiltà compensandola però con degli ottimi risultati nell’esercito, a volte anche imprevedibili. Dal lontano Nord arrivano Mastino e i suoi compagni Nominati, prima combattenti al servizio di Bethod insieme a Novedita, poi allontanati dal Nord senza tanti complimenti e ora in cerca di una nuova bandiera sotto cui combattere. E le donne? Una sola, Ferro Maljinn, una temibile guerriera dalla pelle nera proveniente dal Sud, con il volto sfregiato e con un odio spropositato nei confronti dei Gurkhul. La sua moneta di scambio è la vendetta contro il loro imperatore, un prezzo che una sola persona è in grado di pagare.

Dagli occhi di questo arcobaleno di personaggi per nulla assimilabili ai soliti protagonisti belli, coraggiosi, valorosi e di sani principi, la storia prende forma come un puzzle da una parte all’altra del Mondo Circolare. Non meno caratteristici sono i personaggi secondari che affiancano i protagonisti e che l’autore ha creato e dettagliato con cura offrendo loro notevole visibilità.

C’è qualcosa in questa trilogia da molti considerata la migliore nel suo genere degli ultimi anni, che colpisce particolarmente oltre ai personaggi e alle battaglie cruente rese nei minimi dettagli (quando la trama lo richiede) e questo qualcosa è quel comune denominatore che unisce le sorti di ogni elemento di cui l’opera si compone. Tutto sembra stato costruito come una ruota che gira, dove il destino di ognuno è già stato tracciato da altri ben prima che la guerra scoppiasse e che le strade si congiungessero, un destino che sembra riportare tutti al punto di partenza.

Joe Abercrombie ha innegabilmente dato vita ad un innovativo concetto di fantasy con un opera in grande stile e di enorme contenuto, per la quale molti auspicano una trasposizione cinematografica. Può darsi che alcuni trovino difficoltà ad apprezzare una storia così particolare dove mancano gli stereotipi tipici del genere ma, con una variante nella chiave di lettura, l’autore sembra aver pensato anche a loro (involontariamente)…

Una cosa direbbe infatti Logen Novedita… Ma detta da lui fa più effetto perciò è meglio non rubargliela. Quindi, se vi va, scopritela.

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Titolo:

Il richiamo delle spade

Non prima che siano impiccati

L’ultima ragione dei re

Anno: 2013, 2013, 2014

Pagine: 679, 703, 811

Autore: Joe Abercrombie

Editore: Gargoyle (collana extra)

Traduttore: B. Tavani

Scrittore britannico con un passato nella produzione cinematografica Joe Abercrombie ha raggiunto un ormai indiscusso successo con le sue opere sia in Italia che all’estero. In madre patria è in uscita il primo libro di una nuova trilogia mentre in Italia dal 30 aprile in libreria è disponibile il secondo spin-off della trilogia qui recensita intitolato Il sapore della vendetta.

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