
Antonio Mancini ( 1852 – 1930)
Straordinario questo dipinto “liquido” nelle sue dissolvenze che coniuga attenzione e sensibilità alla resa momentanea della realtà che trasfigura genialmente nell’astrazione … Mi ha fatto pensare a Turner, ma a un Turner che rifiuta i grandi orizzonti romantici per un minimalismo poetico che nel dettaglio contiene l’intuizione del tutto.

Da Duchamp a a Cattelan
.. Infatti nasce tutto da lì, dai “dada”, reiterati poi nella Pop Art della seconda metà del ‘900: la riscoperta dell’oggetto di uso comune a emblema concettuale. Va bene, ma secondo me l’oggetto in sé, nudo e innocente, doveva fare un percorso minimo di elaborazione per tradurre in modo creativo e soggettivo l’idea iniziale (vedi gli stupendi “scarponi” di van Gogh).
Invece tutto ciò, dagli inizi del ‘900 fino ad oggi, imperversa l’alibi, da Duchamp a Warhol a Cattelan. alibi che purtroppo ha dato l’agio a innumerevoli “operatori” del concettualismo, digiuni di tecnica e qualità creativa, di imporre ed elevare i loro oggetti a veri e propri diktat culturali …

Jackson Pollock (1912 – 1956)
Uno dei casi rarissimi in cui la violenza istintuale predomina sulla volontà estetica… Infatti, in questi eventi, per una sorta di automatismo inconscio, l’artefice agisce secondo impulsi innati che portano infallibilmente ad un risultato inevitabile, una struttura, un disegno…