Giovanni Pisano: Il cesellatore del marmo

…Il percorso espositivo è organizzato in nove stanze, ciascuna delle quali ospita un’opera di Giovanni Pisano, il grande scultore che operò a cavallo tra il Duecento e il Trecento.
Si parte con un preludio: il rilievo con le Stimmate di San Francesco di Nicola Pisano, padre di Giovanni. È quanto resta di un monumento funebre risalente agli anni Settanta del Duecento, molto probabilmente eretto nella chiesa di Santa Maria del Prato, prima chiesa francescana di Pistoia, in luogo della quale fu poi costruita l’attuale chiesa di San Francesco. Il destinatario di questo sepolcro era probabilmente Filippo da Pistoia, già vescovo di Ferrara, di Firenze e arcivescovo di Ravenna.
Le altre otto stanze sono dedicate a Giovanni Pisano.
Nella seconda trova spazio una Madonna con Bambino, tondo in marmo che rappresenta uno dei vertici dell’opera del giovane scultore. Proveniente dalla collegiata di Sant’Andrea, è confluito nel Museo di Empoli. Le forme armoniche mostrano come l’artista avesse iniziato a muovere i primi passi sotto la guida paterna, ma la torsione del volto della Vergine permette di cogliere, in fieri, quell’idea di movimento che Pisano svilupperà nell’arco della sua carriera.
Per tutto il Medioevo fu frequente la pratica di riutilizzare le opere d’arte a seconda di nuove esigenze del culto: ne è un probabile esempio l’opera lignea esposta nella terza stanza, un Angelo in veste di diacono che ostende la testa di San Giovanni Battista. Il delicatissimo Angelo, che regge una grande e drammatica testa del Battista, presenta dissonanti aspetti stilistici: l’Angelo, in tutto corrispondente ai più noti esempi di scultura gotica francese della metà del Duecento, reggeva probabilmente in mano un oggetto più piccolo. Il volto del Battista, molto grande e dalle palesi differenze stilistiche rispetto al corpo della statua, è sicuramente attribuibile a Giovanni Pisano, all’epoca ancora giovane.
L’ultima opera è marmorea: una sobria figura allegorica della Giustizia (stanza 9), che faceva parte del monumento funebre di Margherita di Brabante, moglie dell’imperatore Enrico VII, morta di peste nel 1311. L’incarico di realizzarlo fu affidato al quasi settantenne Giovanni Pisano, considerato il miglior scultore di allora in Italia. Pur anziano, Giovanni dà prova di un’ulteriore, inaspettata evoluzione del suo stile, raggiungendo con quest’opera le vette di un’espressività meno stridente, più armonica, con la dolce mestizia del volto della Giustizia.

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OMAGGIO A GIOVANNI PISANO
Dal 18 giugno al 20 agosto 2017

Pistoia
Palazzo Fabroni

Orari:
.dal martedì alla domenica e festivi
10-18
chiuso il lunedì

Ingresso:
intero € 6,00 – ridotto € 3,00

Informazioni:
tel. 0573/371214

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