Il Profeta dell’Arte “famola strana”

“E’ del poeta il fin la meraviglia, / chi non sa far stupir vada a la striglia!”…. Questo celeberrimo distico dell’altrettanto celebre poeta secentista cavalier Giovan Battista Marino, ai suoi tempi ritenuto e ammirato come il più rappresentativo artista del barocco in Italia e fuori d’Italia, non potrebbe ancora oggi essere l’antesignano, il filosofo di certa “arte” la cui prima e decisiva necessità è appunto “stupire”, anzi “scandalizzare”?

“Epatér le buorgeois”, stupire il bravo benpensante borghese era la bandiera, l’imperativo categorico dell’estetica rivoluzionaria ottocentesca: rompere con la tradizione, le buone maniere accademiche, il “tran tran” dell’artista di regime, imperativo tuttavia di tanta avanguardia anche novecentista, basterebbe ricordare i proclami incendiari dei “futuristi” per non parlare delle scandalose provocazioni dadaiste.

Va tutto bene quando le barricate e gli assalti sono motivati da una necessità legittima di rinnovamento, e soprattutto quando dopo i proclami e le barricate ci sono poi gli artisti veri a dare senso e valore alle bestemmie buttate in piazza!

Dall’Impressionismo in poi, fino alla Pop-art, artisti in vena di novità si sono divertiti a scandalizzare schiere di critici “ufficiali” e “pompier” … Necessità sacrosanta quando dalla palude stagnante si vuol riuscire in mare aperto.

Ma, badate, quando sedicenti artisti in vena di rivoluzioni cialtrone e immotivate, solo per giustificare il vuoto creativo che li affligge, riprendono la frase bandiera del buon cavalier Marino (stupire, stupire a tutti i costi!) senza poi suffragare le loro “rotture” con la buona sostanza della vera poesia, allora tutto il vuoto, il chiasso e lo strepito di questi pionieri del nulla è solo starnazzare di oche che girano intorno all’aia!

Ma stiamo attenti a riderne solo un po’… Ahimé, si dovrà penosamente dire che non solo intrusi e dilettanti dell’arte giocano al “bluff” ripetuto e noioso, essi si accodano dietro la bandiera di ben altri artisti, notissimi e pregiati, che imperversano incoronati dalla critica ufficiale come i Maestri del Nuovo e del Profondo.

Così i piccoli, coperti e giustificati dagli esempi glorificati dalla ribalta internazionale, non si peritano di prodursi in installazioni ed eventi che fanno della originalità a tutti i costi (stupire!) la maschera immotivata della loro solenne incapacità tecnica e creativa.

Se lasciare stupita e allibita la spaesata umanità che è chiamata ad ammirare le ormai scontate performance è l’unica ragione d’essere di tanta presunta e pretesa arte contemporanea be’, devo dire che siamo messi proprio male! Avallare le più curiose e impensabili “trovate” come importante rinnovamento estetico è un ricatto stupido e infantile… Si dica pure, una volta per tutte, senza inutili pudori:” Ma il re è nudo!”… Povero cavalier Marino! Caposcuola di tanto eccessivo e “sorprendente” barocco, siamo ancora in braccio alla sua estetica. Solo che i contenuti dei cassonetti e le cianfrusaglie dei rigattieri si sono sostituiti ai ghirigori e alle spirali barocche!

 

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