Tutti gli articoli di Alessandro Borghesan

Riti blasfemi nel sottosuolo di Roma

In una città denominata “Eterna”, che ha fatto la storia del vecchio continente e che ancora oggi porta i simboli del suo antico splendore oltre ad essere tutt’ora una grande capitale europea, è ambientato questo thriller storico di pregevole fattura. Non è il primo certamente, ma una città come Roma, perché è di lei che si sta parlando, è senza dubbio una fonte inesauribile di ispirazione per i nostri scrittori. Questa è la volta dell’autore Massimo Pietroselli, che in un romanzo dal ritmo serrato e avvincente ha racchiuso i misteri di una confraternita segreta dedita a riti pagani dove venivano sacrificati giovani innocenti. La storia si svolge a ridosso del Giubileo del 1600 quando una cacciatrice di manufatti rari e a volte blasfemi entra in possesso del teschio deforme di un uomo, fondatore della misteriosa setta che in passato aveva terrorizzato la città, ma sopratutto autore di un libro eretico intitolato “L’alfabeto di Erode”. Nello stesso periodo una suora in preda al delirio profetizza l’apertura dell’inferno al di sotto di Roma chiamando in causa un inquisitore che, scioccato dalle parole della donna che sembrano celare un’oscura verità, decide di scoprire cosa si nasconde dietro di esse. Come se ciò non bastasse, quattro bambini con i nomi degli evangelisti scompaiono nel nulla, gettando l’inquisizione nel panico sopratutto in relazione alla profezia della suora. Alphabetum è un romanzo veloce, poche infatti sono le pagine in cui l’autore è riuscito a racchiudere una storia senza lacune e a cui nulla di più si può chiedere. Gli avvenimenti descritti e quelli che invece lasciano spazio all’immaginazione, sono spesso e volentieri molto crudi, visto il tema trattato, ma sono anche quelli che fanno del romanzo una storia interessante da leggere. L’immagine che l’autore ci dà della Capitale è approssimativa, in quanto priva dei luoghi noti che la caratterizzano, ma nonostante questo la storia non perde di interesse, dal momento che l’ambientazione principale è comunque descritta in modo soddisfacente. Un libro piacevole senza dubbio, ideale per quei momenti in cui non si sa cosa leggere e si ha voglia di qualcosa di semplice e veloce che non richieda troppa concentrazione per capire quei misteri nascosti tra le righe, visto che Massimo Pietroselli ha messo tutto ciò che c’è da sapere nero su bianco in questo “Alfabeto blasfemo”.

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 Libri Riti blasfemi nel sottosuolo di RomaTitolo: Alphabetum La confraternita del saio nero
Autore: Massimo Pietroselli
Editore: Newton Compton
Anno: 2012
P. 377

Massimo Pietroselli non è nuovo nel panorama letterario italiano, numerosi sono i libri pubblicati che han riscosso un buon successo tanto da meritarsi ben due premi letterari dalla casa editrice Mondadori. Nel seguente link è possibile leggere una sua breve biografia. http://www.intercom.publinet.it/1999/Pietroselli.htm

Una saga familiare

Leggere un libro che ti avvolge con i profumi, i suoni e i colori che ne riempiono le pagine è senza dubbio una sensazione piacevole, soprattutto quando la storia stessa, spogliata di queste tre cose non perderebbe comunque il suo fascino. Questo accade perché “La collina del vento” è un romanzo che racchiude molteplici tematiche in grado di soddisfare una vasta gamma di lettori. La terra innanzitutto, quel colle rosso porpora chiamato Rossarco, su cui soffia un vento carico del profumo degli ulivi e dei frutti che su di esso sono coltivati e che colorano le pagine del libro, è un’immagine da cui, per come la descrive l’autore, risulterebbe difficile distogliere lo sguardo. Su quest’istantanea poi, Carmine Abate ha ricamato la storia di una famiglia che di quella collina ne ha fatto una ragione di vita, versando lacrime, amore, passione, fatica e anche del sangue pur di non perderne il possesso e privarsi così dei segreti che essa racchiude. La collina si trova nei pressi di Punta Alice in Calabria a ridosso del mar Jonio, e la famiglia in questione è quella degli Arcuri, che di padre in figlio per ben quattro generazioni più volte si è vista costretta a difendere strenuamente le amate pendici dai pericoli a cui erano esposte e che loro stessi hanno corso nel possederle. Uno degli ingredienti che rendono incredibile questo romanzo infatti, è il motivo per cui il Rossarco era così prezioso per loro e per gli altri, ovvero una leggenda secondo cui la mitica città di Krimisa, fondata dal greco Filottete in seguito alla guerra di Troia, finì sepolta sotto di esso. Ma non è tanto la ricerca della città che colpisce, quanto il fatto che tutto ciò che accade ai personaggi nel corso della loro vita è legato con un filo invisibile a quella leggenda, e ancor più sorprendente è il modo in cui Abate è riuscito a creare l’intreccio tra le due cose. Dagli amori che sul colle sono nati, alle lotte con la malavita che ne voleva il possesso, fino ad altri piccoli traguardi che a quei tempi era difficile raggiungere, ogni cosa aveva un legame più o meno forte con il mito di Krimisa, che per tutta la storia aleggia intorno ad ogni componente della famiglia, senza però essere mai vero protagonista delle loro avventure. A narrarle, queste avventure, è Rino, ultimo Arcuri in linea di successione, che ripercorre la storia dei suoi predecessori dall’inizio del secolo fino ai giorni nostri nel tentativo di portare alla luce alcuni misteri tutt’ora irrisolti. Alla base di questa ricostruzione c’è suo padre Michelangelo, principale protagonista del racconto, che per un motivo che solo le pagine del libro possono rivelare convoca con urgenza il figlio sull’amato colle. E’ importante sottolineare l’accuratezza che l’autore ha dedicato alle parti descrittive del romanzo, come quelle riguardanti i personaggi le cui personalità sono ben distinte o quelle dei paesaggi già evidenziate in precedenza. A ciò si aggiunge anche il tempo in cui la storia si svolge che comprende le due Grandi Guerre e la zona d’Italia dove si trova il colle, quella Calabria dove tuttora la mafia detta le sue leggi. Abate è stato in grado di mettere nero su bianco un romanzo veloce ma esaustivo in ogni sua parte in grado di trasmettere le gioie ed i dolori di una famiglia e del loro colle che alla fin fine si rivela essere il vero protagonista del libro. Nei dialoghi non mancano parole e frasi tipici del dialetto calabrese che danno ulteriore personalità all’opera e che vanno ad aggiungersi a tutti quegli ingredienti che, messi insieme, ci consegnano un libro carico di emozioni che non lascia dubbi sul perché, la critica prima e la “Giuria dei lettori” poi, lo abbiano scelto come vincitore del Premio Campiello 2012. Libri La collina del vento Titolo: La collina del vento Autore: Carmine Abate Editore: Mondadori Anno: 2012 Euro 17,50 pag. 264 http://www.carmineabate.net/collina.htm Disponibile anche in ebook Carmine Abate è uno scrittore italiano, autore di numerose e svariate tipologie di opere. Il suo sito ufficiale è il seguente http://www.carmineabate.net/, qui è possibile trovare una sua breve biografia, tutti i suoi romanzi e i contatti per scrivere all’autore.

Oltre i limiti del Tempo, dello Spazio e della Fantasia

Per gli amanti della fantascienza Herbert George Wells è sicuramente un nome noto, nella letteratura prima, dal momento che egli è considerato tra i padri di tale genere, e nel cinema poi, dove film come “The time machine” e “La guerra dei mondi” sono stati tratti dai suoi romanzi.
Se oggi fosse ancora vivo, Wells morì infatti nel 1946 all’età di ottant’anni, rimarrebbe senza dubbio sorpreso nello scoprire di essere stato scelto come protagonista di una saga letteraria intitolata “Trilogia Vittoriana”, scritta dal giornalista spagnolo Felix J. Palma e ispirata a tre delle sue opere principali, le due sopra citate e una terza, ugualmente nota, intitolata “L’uomo invisibile”.
Dei tre libri che la compongono, finora solo due sono stati pubblicati, ovvero “La mappa del tempo” e “La mappa del cielo” di cui ora si parlerà, mentre il terzo è previsto nel prossimo biennio.
Le sorprese più grandi le avrà però il lettore a partire dal primo libro, quando Palma lo inviterà personalmente alla lettura o meglio “ad immergerti nelle appassionanti pagine del nostro romanzo d’appendice”, dando il via ad una sorta di dialogo immaginario con esso, spiegando ciò che lui può fare o non fare nel suo ruolo di narratore, il tutto mischiato alla storia vera e propria. Lo stesso procedimento sarà poi ripetuto nel seguito e ovviamente ci si aspetta che anche per il terzo la linea guida sarà la medesima.
È bene però andare con ordine. “La mappa del tempo” come ho detto, è il primo romanzo della trilogia. La storia, ambientata a Londra nel 1896, è suddivisa in tre parti collegate tra loro e con i medesimi personaggi, che si alternano di volta in volta nel ruolo di coprotagonisti a fianco di Wells,
colui intorno a cui tutto gira. Ognuna delle tre storie è infatti legata al suo romanzo “La macchina del tempo”, fresco di stampa in quel periodo, un’opera in grado di donare ai suoi lettori una nuova visione della dimensione temporale e capace di infondere in essi emozioni differenti, tra le quali la speranza. Ci sarà anche qualcuno che da quel libro deciderà di trarne profitto, tanto da far propria l’idea dello scrittore trasformandola in un’impresa di viaggi temporali, veri o falsi che siano solo Wells conoscerà la verità. Il nemico più pericoloso però, sarà il vero viaggiatore del tempo, che, da un lontanissimo futuro, tornerà nel 1896 con un oscuro piano in cui ovviamente lo scrittore sarà inconsapevolmente coinvolto.
In una storia già di per sé geniale, a colpire di più è il modo in cui Palma inserisce i vari personaggi nel corso del racconto, se in una parte sono protagonisti in quella successiva li si ritrova semplicemente come passanti o come brevi apparizioni poste solo per non dimenticarsi di loro nel contesto generale, il tutto rispettando la linea temporale, che in questo libro sembra una cosa impossibile. Ad un certo punto può sorgere il dubbio di quale sia il senso del romanzo, o quale connessione ci sia tra una storia e l’altra, ma la risposta non tarda ad arrivare, grazie ad una lettura scorrevole favorita dai frequenti dialoghi e dagli interessanti viaggi introspettivi dei protagonisti.
Le stesse caratteristiche e la stessa costruzione della storia le ha il secondo romanzo intitolato “La mappa del cielo”, ispirato questa volta a “La guerra dei mondi”, scritto da Wells nel 1897.
A distanza di due anni dagli avvenimenti del primo libro, lo scrittore inglese, già sazio del successo della sua nuova opera, verrà invitato da un collega americano a discutere di essa, questi lo renderà inoltre partecipe di scoperte alquanto inquietanti, legate alla storia da lui inventata. Come se ciò non bastasse, una sua vecchia conoscenza riemergerà dall’ombra per chiedere il suo aiuto (implorandolo) nel riprodurre l’invasione marziana descritta nel suo libro, con uno scopo un po’ fuori dal contesto ma certamente nobile. I risvolti di queste due richieste finiranno per incrociarsi, con risultati inaspettati e soprattutto meno piacevoli del previsto, al punto che la fantasia sconfinerà a malincuore nella realtà. Arriveranno forse i marziani?
Rispetto al precedente romanzo, dove le tre parti si accavallavano sulla linea temporale, questa volta il libro è suddiviso in tre periodi diversi ma pur sempre legati tra loro, compreso un flashback iniziale, essenziale per capire alcune cose altrimenti incomprensibili.
Se è vero che con la fantasia si può arrivare ovunque (e lo è), Palma ha messo in luce la sua visione personale di essa con questi due mirabolanti romanzi. L’idea di usare come protagonista uno scrittore realmente esistito forse non è nuova, ma quanti sono quelli che hanno pensato di far rivivere a quello scrittore le storie che lui stesso ha scritto? Riguardo a ciò, non preoccupatevi di non aver letto i libri di H.G. Wells, perchè tutto ciò che è importante sapere per leggere le due “Mappe” è fedelmente riportato da Palma.
La struttura delle due opere è solida, ed è difficile trovare delle falle che possano mettere in discussione il mondo creato dall’autore spagnolo, tranne forse qualche errore nella traduzione, tra i quali il più frequente è quello di scambiare di ruolo i personaggi, errore che si ripete in entrambe le opere, ma del quale Palma probabilmente non ha colpa.
Scrivere o classificare tutti i motivi per cui val la pena di intraprendere la lettura della Trilogia richiederebbe molte più pagine, ragion per cui è stato meglio tralasciare quegli aspetti e quelle sorprese che, se rivelati, toglierebbero sicuramente il piacere di scoprirli da sé.
La cosa migliore da fare, è quindi accettare “l’invito” che Felix J. Palma rivolge ad ognuno di noi, concludendo con una sua stessa frase che dice:“L’emozione e lo stupore sono assicurati”.

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Titolo: La mappa del tempo

Anno: 2011

P. 625

Titolo: La mappa del cielo

Anno: 2012

P. 652

Autore: Felix J. Palma

Editore: Castelvecchi

Traduttore: Marchetti P.

Felix J. Palma è uno scrittore e giornalista spagnolo. Questi sono i suoi primi due romanzi.

É possibile visitare il suo sito ufficiale all’indirizzo: http://www.felixjpalma.com/

 

LE PROMESSE IN UNA CATALOGNA DEL ‘500

La magia che Barcellona esercita su molte persone è cosa nota, così come è ormai noto il suo essere fonte di ispirazione per quei suoi abitanti che han fatto della scrittura la loro arte. Jorge Molist, l’autore del libro, va infatti ad aggiungersi a scrittori del calibro di Carlos Ruiz Zafòn e Ildefonso Falcones, che prima di lui ci hanno regalato con le loro storie delle immagini suggestive di una città che ha sempre qualcosa da raccontare.

La storia qui narrata è quella di Joan Serra, il giovane figlio di un pescatore che vede morire suo padre e rapire la madre e la sorella in seguito ad un attacco da parte di una galea corsara avvenuto nel suo villaggio situato nei pressi di Palafrugell, ad un centinaio di chilometri da Barcellona.

“Promettimi che sarai libero” è la richiesta fatta dal genitore in punto di morte mentre il figlio lo stringe tra le braccia, una promessa che da quel momento in poi si tramuterà nella sua ragione di vita.

La capitale della catalogna gli offrirà l’opportunità di ripartire mettendo alla prova le sue capacità e il suo zelo nell’ottenere ciò che vuole, nonostante il periodo di crisi che la città stessa sta attraversando.

La storia si svolge infatti verso la fine del 1400 quando Barcellona era nel pieno del declino dovuto all’unione con il regno di Castiglia, che estromise la città dai traffici commerciali più importanti in favore di una Madrid che al contrario prosperava come capitale dello stato spagnolo.

Le corporazioni dei mercanti che ne guidavano l’economia furono le prime a risentirne, ciò fu dovuto anche alla triste parentesi dell’inquisizione spagnola, che insediatasi nella città non lasciava tregua a tutti coloro che abbracciavano una fede diversa da quella cattolica. Gli ebrei ovviamente, furono i primi a dover fuggire, salvo quei pochi che decisero di rischiare la sorte fingendosi ciò che non erano grazie a conversioni di fede che tali erano solo di facciata.

All’interno di una di queste corporazioni, quella dei mastri rilegatori, Joan viene ingaggiato come apprendista, e come nuovo arrivato non ha per nulla vita facile, questo grazie ai prepotenti che abusano del loro autoproclamato potere ma anche a causa di un passato che non lo abbandona ma che lo spinge ogni giorno a nuove ricerche della madre e della sorella, svolte per lo più nelle taverne frequentate da marinai ubriachi e facili alle risse.

L’avventura narrata, basata su fatti realmente accaduti con tanto di quei personaggi storici che ne furono protagonisti, contiene tutti gli ingredienti necessari a renderla coinvolgente come le altre qui ambientate, lo scenario di crisi è infatti uno sfondo ideale per un protagonista che ha dinanzi a se un percorso in salita irto di difficoltà, dove non manca l’amore reso impossibile proprio dalla crisi stessa e dove un solo passo falso basta per compromettere l’obiettivo finale che egli stesso si è posto.

La scelta fatta dalla casa editrice italiana di suddividere in due parti l’opera che nella versione originale è composta da un solo volume è poco comprensibile visto che il numero di pagine non supera le 800 totali, senza dubbio però, per una storia così val la pena di aspettarne il seguito per scoprire la sorte per nulla scontata del protagonista.

Una nota di merito va ovviamente all’autore che, nel narrare le vicende perlopiù drammatiche che si susseguono nel corso del romanzo, tiene sempre viva la speranza di un cambio di rotta, percepibile grazie alla temerarietà di Joan, ben evidenziata con un’ottima costruzione del personaggio; senza ovviamente tralasciare tutto il contorno, descritto minuziosamente fino a creare un’immagine nitida di una Barcellona mai sazia di nuove avventure.

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Titolo: Promettimi che sarai libero
Autore: Jorge Molist
Edizione: Longanesi
Tradutore: Bovaia R.
Anno: 2012
P. 373

Jorge Molist è uno scrittore spagnolo, dei suoi sei romanzi solo due sono stati pubblicati in Italia, nonostante il successo ottenuto negli altri paesi. Il primo intitolato “L’anello del Tempio” è attualmente fuori catalogo.

Inoltre una breve nota biografia in italiano.

 

FORMAZIONE DI UN ROMANZO

La calda costa della Spagna è il luogo dove ci accolgono Beatrice e Edoardo, i protagonisti di questo coinvolgente romanzo scritto dall’esordiente Riccardo Iozzolino.
L’autore con la sua prima opera intraprende un percorso di maturazione narrativa molto piacevole, che non tarda a trasmettere le prime emozioni grazie alle sue parole e ai suoi personaggi, di cui ripercorre la vita dall’infanzia fino all’età adulta.
Una particolarità del libro che val la pena sottolineare è l’apporto musicale che spesso fa da sottofondo alle avventure dei protagonisti, definendo ulteriormente la personalità di ognuno di loro.
Gli artisti e le canzoni presenti, infatti, danno vita ad un “Romanzo Musicale” meritevole di questo titolo fino all’ultima pagina, dove meglio non poteva essere espresso questo concetto.
La storia si apre come già detto in Spagna, la maggior parte di essa però si svolge in Italia, in un luogo non ben definito, dettaglio, questo, che regala a chi legge il piacere di ambientarla dove meglio crede o dove più gli sembra possibile, in base anche a quelle esperienze che non appartengono solo ai protagonisti ma anche ai lettori stessi.
Veniamo ora alla trama, due sono i personaggi principali e due sono le vite che ci vengono raccontate in un intreccio di capitoli ben costruito, un’alternanza che alza subito il ritmo del libro per la curiosità che si crea alla fine di ognuno di essi e che non si esaurisce fino a che l’intreccio non diventa una linea unica.
Due storie, quindi, viste in tutte le fasi cruciali della crescita di una persona che un po’ tutti han vissuto, come le scuole primarie, i pomeriggi all’oratorio con gli amici, l’università e il lavoro. A far da sfondo l’amore, quello delle famiglie innanzitutto, con tutti i pro e i contro ad esso legati e quello di coppia, dalle prime esperienze alle prime delusioni.
Tema dunque, che condisce il romanzo nella sua interezza senza però farla da padrone, lasciando il posto ad altre tematiche che, se vengono colte fanno luce su cosa intende l’autore con “fantastica eccezione”.
Riccardo Iozzolino rende palese lo zelo con cui si è dedicato alla stesura del romanzo, non lasciando nulla al caso ma definendo un percorso chiaro e piacevole dove è facile rivedere se stessi.
Molti dei pensieri espressi, alcuni dei quali comuni a tutti ma sul quale magari non ci si sofferma mai abbastanza, meritano invece di essere considerati più a fondo.
Oltre a ciò è inevitabile il coinvolgimento emotivo creato dall’affinità con i vari personaggi, che porta a legarsi più ad uno piuttosto che all’altro, finendo per viverne le esperienze in prima persona, come spesso capita in questo genere di libri.
Il risultato finale di tutto ciò è un romanzo dove un titolo come “Fantastica eccezione” non poteva essere più rappresentativo, una novità interessante che si inserisce meritevolmente tra i nomi più noti del suo genere senza esserne da meno.

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Titolo: Fantastica Eccezione
Autore: Riccardo Iozzolino
Editore: MJM editore
Anno: 2012
P. 312
http://www.mjmeditore.it/

Attualmente il libro con poca probabilità si trova sugli scaffali delle librerie, è però facilmente reperibile sul sito ufficiale della casa editrice, http://www.mjmeditore.it/ e in tutti i maggiori siti di vendita on-line di libri.
L’autore presenzierà alla “Fiera Internazionale del Libro” nello stand della casa editrice MJM, che avrà luogo a Milano dal 26 al 29 ottobre, data quest’ultima, in cui presenterà personalmente il romanzo.
Per conoscerlo e per alcuni cenni biografici è possibile visitare la sua pagina facebook http://www.facebook.com/ricky981 o quella twitter http://twitter.com/gricky981/.
Nel link che segue invece, trovate un’intervista avvenuta presso una tv locale dove è egli stesso a presentare il suo libro.
http://webtv.la6.tv/video/100043108