Tutti gli articoli di Gianleonardo Latini

Migrazione: Quando l’Europa è latitante

Superstiti del deserto e del mare, compagni di chi è perito durante il cammino o chi è scomparso nel Mediterraneo, sono ora abbarbicati sugli scogli tra l’Italia e la Francia.

Sono centinaia di migranti salvati dalla flotta transnazionale dell’operazione Tridente e che ora vengono bloccati nel proseguire il loro viaggio per raggiungere i parenti e gli amici sparsi per l’Europa.

Alcuni hanno accettato di trasferirsi nei locali della stazione di Ventimiglia, altri sono stati obbligati ad abbandonare gli scogli con blitz della polizia italiana, ma il terreno accidentato degli scogli non ha permesso di completare l’intervento imposto per dissuadere ogni protesta.

Un’umanità affamata e disorientata che può contare solo sulla solidarietà di associazioni del volontariato e dei singoli, non solo sul confine italo-francese, ma anche alla stazione centrale di Milano e quella Tiburtina a Roma, per aiutare donne, bambini e uomini in quei non “luoghi” in attesa di una destinazione.

Una piccola parte di quel popolo di 60 milioni di senza cittadinanza e in attesa di una nuova patria che compone la nazione degli invisibili.

Migranti che fanno litigare l’Ue, una vera zizzania per l’Europa sul cosa fare di questi africani e mediorientali. Un’Europa che prima si è dimostrata ostile a dare un aiuto all’Italia, alla Grecia e a Malta nel salvarli dal Mediterraneo e ora non vuole andare oltre nel fornire mezzi e personale.

Di quei fuggiaschi dai conflitti e dalle carestie non tutti saranno accettati in Francia e in Germania, in Svezia come in Belgio, altri paesi non vogliono neanche ipotizzare di concedere lo status di rifugiato.

Sfamiamoli e curiamoli, ma poi rimandiamoli da dove sono venuti: la loro sorte non è un problema dell’Europa.

Per fortuna non tutti hanno una visione egoistica della vita ed ecco giovani e anziani che portano cibo e prodotti per l’igiene, giocattoli e indumenti.

A Roma le iniziative private hanno trovato in un’ex vetreria industriale dismessa, oggi sede del centro Baobab, un luogo di raccolta dei generi di prima necessità, mentre a Milano è stata l’amministrazione comunale ad affiancarsi velocemente al volontariato.

A Ventimiglia sono arrivati 200 kit alimentari e igienici raccolti da Music For Peace, in sinergia con la comunità di San Benedetto, e qualche associazione francese ha fatto capolino, intimidite dal Front National.

Una solidarietà di cittadini che agisce, lasciando filosofeggiare i paesi dell’Ue sui risvolti del trattato di Schengen e quello di Dublino.

Una situazione quella italiana che da anni esiste a Cale,

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A migrant shouts a slogan as he wears a Tee Shirt with the message, "Open The Way" as he stands on the seawall at the Saint Ludovic border crossing on the Mediterranean Sea between Vintimille, Italy and Menton, France

Nationless Pavilion: Uno spazio per gli invisibili

Gli oltre 10 milioni di persone (fonte UNHCR) che si trovano senza una cittadinanza hanno una “rappresentanza” con la partecipazione di Nationless Pavilion (Padiglione di coloro privati di una Nazione) alla 56esima Biennale d’Arte di Venezia.

Una decina di milioni che fanno parte di una nazione che conta una popolazione di circa 60 milioni di profughi (fonte Rapporto Global Trends 2014 dell’UNHCR), che è passata dal 25mo posto ad occupare il 24simo nella graduatoria degli stati popolosi.

Quella di Nationless Pavilion è un’iniziativa che non potrà dare un riconoscimento legislativo a così tante persone, ma sarà occasione per focalizzare l’attenzione del pubblico sul dramma della migrazione e delle cause che spingono un “popolo” ad abbandonare le proprie case, attraverso i contributi visivi di: Gregory Beals, Elena Bellantoni, Shady El Noshokaty, Rosa Jijon, Stalker/Osservatorio Nomade, Calixto Ramirez Correa, Emanuele Satolli.

Una provocazione non solo artistica, ma geopolitica per chi non viene riconosciuto per la mancanza di un passaporto, in un momento dove il populismo e la xenofobia è la bandiera di movimenti che stanno portando la destra al governo in molti stati europei.

Governi questi che si oppongono ad ogni tipo di solidarietà ad ogni flusso migratorio e proclamano la separazione come modello di vita, negando la ricchezza della multiculturalità.

In ottobre, dopo la Tavola Rotonda di maggio sull’Essere “tra”, Abitare la 25° Nazione – Un gesto di apparizione, quali territori e diritti?, sarà attivato un laboratorio aperto per “costruire-costituire” ” la Nazione 25, per analizzare agli aspetti comuni al popolo migrante: motivi della partenza, viaggio/attraversamento, concetti di confine, orizzonte e/o meta, attesa, identità ibrida. Una fuga dai luoghi che sarà analizzata agli aspetti comuni al popolo migrante. Un esercizio paradossale per fissare con l’immaginazione un’entità mutevole, ma con alcune esigenze comuni da mettere a fuoco.

00 AdN Venezia Biennale Delle Nazioni Nation 25 Gregory Beals******************

THE NATIONLESS PAVILION
Nation 25

Venezia
Sale Docks
Sino al 22 novembre 2015

Venezia 56° Biennale
Nation 25
S.a.L.E Docks

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00 AdN Venezia Biennale Delle Nazioni Nation 25 Stalker Osservatorio Nomade

 

 

Cibo: senza disuguaglianze e sprechi

La visita del Presidente della Repubblica all’Expo milanese è stata l’occasione per introdurre anche in Italia una regolamentazione che eviti lo spreco alimentare quando nel Mondo intere comunità sono vittime della carestia e sotto le nostre case, nell’opulento Occidente, c’è chi setaccia nei cassonetti in cerca del cibo “scartato” dai più.

Sergio Mattarella ha dato voce all’indignazione di molti per lo spreco privato e pubblico del cibo e, facendo seguito alla recente approvazione francese per combattere la dissipazione alimentare nella grande distribuzione, si dimostra solidale con chi ha promosso in Italia una petizione online su Change.org per una legge contro gli sprechi alimentari.

Lo spreco di cibo, destinato al consumo umano a livello globale nel 2014, è di 1,3 miliardi di tonnellate (fonte FAO). Mentre lo spreco domestico annuo quantificato nel 2014, nel nostro Paese, è di 8,1 miliardi di euro (fonte Osservatorio Waste Watcher). In Europa sono 100 milioni di tonnellate lo spreco alimentare, escluse le perdite nel settore agricolo e nella pesca (Fonte Commissione europea salute e consumi), quantificato nel 2014.

Carlo Petrini, fondatore di Slow food, profetizza lo spreco alimentare come reato, mentre da anni Andrea Segre, con Last minute market, è impegnato nella raccolta di cibo dei supermercati per trasformare lo spreco in risorsa.
Contro lo spreco alimentare è stata anche messa appunto Breading App, una piattaforma digitale gratuita che ha lo scopo di recuperare le eccedenze alimentari e distribuirle alle associazioni del terzo settore in Italia.

Ora anche due deputati del Pd (Maria Chiara Gadda e Massimo Fiorio) hanno presentata lo scorso 17 aprile “una legge per limitare gli sprechi, utilizzare consapevolmente le risorse e promuovere la sostenibilità ambientale”. Una proposta di legge che vuol limitare gli sprechi, per l’uso consapevole delle risorse, da diversi punti di vista, aumentando l’offerta dei beni in donazione che non si limita al cibo, ma ampliando le categorie merceologiche per la sostenibilità ambientale.

La Francia ha indicato la strada per imporre ai supermercati la distribuzione del cibo invenduto ai poveri, ma non basta circoscrivere il problema ai supermercati, è anche necessaria una rieducazione individuale che ridisegni le politiche ambientali ed energetiche, magari con il promuovere l’uso delle doggy bag – i pacchetti da portare via con il cibo che non si riesce a consumare al ristorante – e soprattutto non comprare più cibo di quello che necessita.

Alla Dogana Food di Roma il cibo è ritenuto una risorsa da non sprecare e l’offerta all you can eat – senza limiti – proposta dal ristorante riguarda il cibo effettivamente consumato dal cliente e sarà addebitato un sovrapprezzo nel caso restino dei piatti non consumati.

Il monopolio del cibo inasprisce le disuguaglianze, fomentando le guerre, condannando alla fame intere comunità, inducendo a migrare migliaia di persone, mentre il “pane” e l’acqua dovrebbero diventare un diritto di tutti, un bene condiviso, come ha auspicato Enzo Bianchi nella Lectio Magistralis del 29 maggio, in occasione del Festival Biblico di Vicenza.

Il Pontefice Francesco esorta a cambiare lo stile di vita, per superare la cultura dello scarto in tutte le sue sfaccettature e non solo per quanto riguarda il cibo nella società consumistica, ma anche verso il prossimo meno fortunato, per una nuova condivisione delle risorse, evitando uno sfruttamento indiscriminato della Natura. Una sicurezza alimentare che il Nord del Mondo lo raffigura con l’eliminazione del grasso superfluo, mentre per il Sud è focalizzata sul procurarsi almeno un pasto al giorno. Un ammonimento che Papa Francesco ha rinnovato in occasione del suo discorso alla Fao, esortando a fare di più per garantire cibo e acqua per tutti.

 

AdN Cibo Mattarella sostiene una legge contro gli sprechi alimentari

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Precedentemente:

Spreco Alimentare: iniquità tra opulenza e carestia

Spreco Alimentare: iniquità tra opulenza e carestia
Gli Orti dell’Occidente
La ricchezza della povertà

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Temi: #Cibo #Lotta allo #spreco #Alimentazione di #Sostenibilità

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AdN Cibo Mattarella sostiene una legge contro gli sprechi alimentari image_resize.php

 

Le immagini e le parole

Più che un’iniziativa espositiva è un evento dove le opere di quattro pittrici danno corpo alle parole di una serie di liriche di Luigi M. Bruno, loro guida nel mondo pittorico, dedicate all’Amore.

Quattro differenti visioni pittoriche ispirate dal percorso elegiaco e romantico di Luigi M. Bruno per un discorso sospeso tra pennellate e guizzi di ricordi e presenze.

L’Amore come un fantasma, una chimera per un’inafferrabile felicità, ma anche scrigno e contemporaneamente tesoro da custodire.

Un viaggio d’immagini che Elisabetta Bertulli, Paola Candelori, Candida Paolucci e Fortunata Quilli hanno intrapreso, nel tentativo di dare una fisionomia all’Amore.

Se Elisabetta Bertulli interpreta l’Amore con ariose aperture geometrizzanti, dalle quali emergono delle immagini riconoscibili in uno spazio dinamico, Paola Candelori, Candida Paolucci e Fortunata Quilli sono più materiche, sino ad approdare alla fisicità della figurazione.

Una fisicità che accomuna, ma che ha le sue differenze con le evocazioni che Paola Candelori sospende nella luce, Candida Paolucci dando sfogo ad una gamma cromatica essenziale di rosa spenti, ravvivati da rapide pennellate, mentre le atmosfere trasparenti dell’acquerello sono l’ambito scelto da Fortunata Quilli per materializzare gli affetti e le memorie.

Mostre TU SEI LA STAGIONE, TU L’ESTATE SEMPRE compl

 

 

 

 

 

 

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Mostre TU SEI LA STAGIONE, TU L’ESTATE SEMPRE 1

TU SEI LA STAGIONE, TU L’ESTATE SEMPRE…
Esposizione Pittorica/Poetica
di Luigi M. Bruno
con Elisabetta Bertulli – Paola Candelori – Candida Paolucci – Fortunata Quilli
Dal 4 al 9 giugno 2015

Roma
Casa Internazionale delle Donne
Galleria Caffè Letterario
via della Lungara 19

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Inaugurazione
3 giugno 2015 ore 17,30
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Orario:
11,00/13,00 – 17,30/20,00
festivi entrata in via S. Francesco di Sales 1A

Informazioni:
tel. 06/68401720 – 68401721
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Roma Gianicolo: L’attesa ripagata

L’utilizzo dei mezzi pubblici a Roma comporta una certa incognita nell’attesa, ma con l’870 che dal periferico Trullo conduce al centrale ponte Vittorio, è un’attesa che viene ripagata con l’attraversamento del Gianicolo. Un panoramico spettacolo che si apre a Monteverde per concludersi a piazza della Rovere (lungotevere Gianicolense).

Il Gianicolo, detto anche Montorio – monte d’oro per il colore giallo della sabbia di cui è costituito -, divenne completamente pubblico quando nel 1883 i principi Corsini vendettero allo Stato e al Comune le proprietà sul colle e il versante orientale che degrada verso il Tevere e dove ora si trova l’Orto botanico, al quale si accede da via Corsini.

Un luogo quello del Gianicolo che racchiude la memoria garibaldina della difesa, nel 1849, della Repubblica Romana dalle truppe francesi, ma che già al tempo di Re Anco Marzio era considerato strategico per il controllo della riva destra del Tevere e di Ponte Sublicio.

Un tratto che inizia con il costeggiare le mura Gianicolensi, all’altezza di via Giacomo Carini, per arrivare a porta san Pacrazio, con il museo dedicato alla Repubblica Romana, e scendere per un brevissimo tratto via Garibaldi, alla prima a sinistra s’imbocca il viale alberato a senso unico della passeggiata del Gianicolo.

Un “tunnel” boschivo sulla cui sinistra c’è una fontanella ricavata da un sarcofago con due bocchette metalliche per l’acqua, addossata al muro di sostegno, in blocchi di tufo, dei giardini di Villa Aurelia dell’American Academy in Rome, mentre sulla destra il pendio che scema verso Trastevere è occupato dall’Orto botanico.

Poco prima di trovarsi sul piazzale dove svetta il monumento equestre a Giuseppe Garibaldi, realizzato da Emilio Gallori, nel prato sulla sinistra si vede la statua bronzea a Righetto, simbolo dei ragazzi caduti in difesa della Repubblica Romana nel 1849.

Oltre il prato di “Righetto” il viale alberato in senso contrario, con la cosiddetta “Casa di Michelangelo” che cela un serbatoio, costruito nel 1928, interrato all’interno del bastione e che solo nel 1941 viene completato con la facciata del palazzo ritenuto il domicilio romano dell’artista. Una facciata salvata dalla demolizione, conseguente ai lavori intrapresi sul colle capitolino per far posto al Vittoriano. Di fronte alla “Casa di Michelangelo” il monumento in bronzo a Ciceruacchio, opera dello scultore siciliano Ettore Ximenes, per omaggiare il patriota della Repubblica Romana Angelo Brunetti e immortalato da Nino Manfredi nel film “In nome del popolo sovrano”, regia di Luigi Magni.

Nel piazzale Giuseppe Garibaldi, oltre ad essere uno dei luogo più suggestivi e gratuiti per vedere Roma nel suo splendore è anche dove ogni giorno un colpo a salve di cannone segnala mezzogiorno (che erroneamente si vuole in ricordo alla breve vita della Repubblica Romana del 1849) e dal quale si può riconoscere una serie di luoghi come ad esempio il Campidoglio, il Pantheon e Trinità dei Monti.

Sul lato opposto del panorama su Roma “dentro” le Mura, il terrazzo, sotto al quale si snoda la strada delle mille curve, sull’interminabile tappeto di vegetazione che si allunga sino a san Pietro.

A corollario del luogo i busti di chi ha dato la vita per la Repubblica Romana, per poi scendere per un rettilineo, lasciando sulla destra villa Lante, sede finlandese della rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede e dell’Institutum Romanum Finlandiae, che domina dall’alto Regina Coeli. A sinistra il monumento equestre di Anita Garibaldi, realizzato in periodo fascista dallo scultore Mario Rutelli e collocato sull’omonimo piazzale dove si affaccia la Scuola Materna Comunale in stile Montessori, subito dopo la romantica fontanella del Faro.

Prima di affrontare il primo tornante ecco sulla destra il Faro regalato a Roma dagli italiani d’Argentina, poi la quercia del Tasso ed ecco la discesa con il secondo tornante che porta all’ospedale pediatrico Bambin Gesù.

Di fronte al Bambin Gesù, sotto la Quercia del Tasso, con un piccolo teatro del 1619; un sarcofago utilizzato a fontanella e una meno esaltante parcheggio dell’Ama.

una fontanella del 1925 è decorata con una lira e una spada, simboli della poesia epica, che si riferiscono al suddetto piccolo teatro.

Si scende ancora e un nuovo terrazzo su Roma ci fa scoprire Castel sant’Angelo e la chiesa di san Luigi dei Fiorentini che sembra quasi di poter abbracciare, una strettoia in discesa modello andino ed ecco sulla sinistra la scalinata dell’ingresso conventuale di sant’Onofrio, con le decorazioni ispirate alla storia dell’anacoreta Onofrio, realizzate dal Cavalier d’Arpino in occasione del giubileo del 1600, luogo suggestivo ammirato da Goethe e Chateaubriand, laddove Torquato Tasso trovò rifugio e riposo.

Scivolando tra mura e bastioni pontifici, con un bus di dimensioni ridotte che facilita la guida in un percorso fatto per chi non soffre di mal d’auto, si arriva finalmente, con via della Lungara, a Trastevere.

 

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IL SOLE DOPO LA CURVA

Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870 DSCN2776

Scendi e curva
svolta ed ecco
disegnando la silhouette
del cipresso e del pino
la sfera ridente
ti offre il buon giorno

Stagliato nel cielo limpido
assorbito nella mattutina
foschia e dalle acque del fiume

Scendi e svolta
e sulla lunga scesa
tra un romanico e un barocco
l’arancione disco
dominando colli e cupole
rinnova l’augurio

Febbraio ’97

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Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870 con arcobaleno 02

Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870  DSCN2768

Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870 Gianicolo Crepuscolo Alberi

Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870 Panorama Gianicolo Castel S Angelo 54