Sto facendo i conti con la mia vecchiaia. Ogni mattina mi guardo allo specchio per vedere quanto sono cambiato. I capelli sono andati, le ossa scricchiolano e sono indolenzito dappertutto, la pancia nonostante tutti gli sforzi e i penosi digiuni non si decide ad andar via. Sono diventato corpulento, fatico a muovermi velocemente. Eccomi qui! … Mi guardo e conto le macchioline marroncine sulla mia fronte, le mie guance, il mio collo: ogni giorno ne conto qualcuna in più. Chi è quell’individuo? Non lo conosco. Quando mi capita di sognarmi, e mi visita spesso quest’altro io, mi figuro sempre com’ero prima. Che strano! Nelle stanze buie del sogno non è ammesso il protagonista nella sua nuova, deprimente veste. Nei miei viaggi notturni nelle antiche stanze l’eroe è sempre il giovane, il ragazzo, il bambino. Non vado oltre gli esami di licenza liceale, con tutte le cicatrici addosso di quelli anni che tornano sempre a chiedermi il conto … Ma ora sono qui, e ho altri conti da chiudere.
La
clessidra silenziosamente tesse il suo filo grigio e io sto a guardarla stupito
… Come è potuto accadere? Quale congiura mi perseguita? … Angeli del cielo e
della terra, dove sono le vostre ali? … No, un angelo c’è e dorme nel mio
letto a quest’ora, lasciamola sognare tranquilla, io vado di là in punta di
piedi, come un ladro, a evocare sottovoce gli angeli riccioluti e paffuti che
mi tennero per mano. Voi, riportatemi in volo in quella terra, quei mattini,
quelle notti, e addormentarmi ancora sicuro sul cuscino delle vostre carezze.
Il mondo allora mi lusingava, che ruffiano! Quali tesori mi mostrava al
risveglio! Il cuore cantava e l’impazienza mi conduceva alla conquista di
giardini incantati! … Lo so, è la storia di tutti, è la vecchia storia del
mondo, ma adesso è qui per me e mi ruba il respiro.
Eravamo
in tanti lungo la strada! Molti mi hanno scavalcato e si sono persi lontano,
altri ho lasciato indietro, qualcuno ha cambiato direzione verso paesi
sconosciuti. Ma tutti mi visitano in sogno, altri per strada mi chiamano sottovoce.
Dove siete voi tutti? … Loro sono importanti, sono i miei testimoni e possono
affermare davanti a qualsiasi giudice che io ho vissuto, sono la viva prova di
tutti i miei giorno: ho giocato, ho rubato, ho amato, ho pianto e ho riso, ho
acceso e ho spento mille luci. Ma adesso dove sono? Sono rimasto solo io a
testimoniare della mia vita, ma dovete credermi! Come diceva quel poeta:
confesso che ho vissuto!
E
questo è tutto. Ora non mi resta che andare avanti; mi alzo, pesto e confuso,
le solite cose d’ogni mattina: il caffè, la musica, le carte per il solitario,
ti fai la barba, scrivi un po’. Piano piano spii il tuo angelo dormiente che si
rigira sospirando il suo sogno: lei mi prenderà per mano e sarà il mio
testimone chiave. Di là quell’uomo allo specchio, con tutte le sue macchioline
e i capelli radi, ora mi sorride e mi riconosce … Coraggio! Usciamo, si va a
vedere il mondo! Anche questa è vita.