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Musica per un Mondo migliore

Si intitola LOVE ANIMALS ed è il nuovo progetto musicale di Alessandra Celletti in collaborazione con la videoartista Paola Luciani che arricchirà la musica con due video di animazione realizzati con ritagli di carta secondo una tecnica antica e affascinante. 

Alessandra Celletti  ha dedicato la sua vita al pianoforte, diplomandosi al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Parte quindi da una formazione classica ma chi la conosce un po’ di più sa quanto sia grande anche l’attitudine a sperimentare sempre cose nuove tanto che le sue esperienze si moltiplicano con deviazioni interessanti anche nel campo del rock, dell’avanguardia e dell’elettronica.

Tantissime le collaborazioni con artisti italiani  (da Gianni Maroccolo a Claudio Rocchi, ai Marlene Kuntz, a Franco Battiato) e internazionali (tra cui il mitico Hans Joachim Roedelius, pioniere dell’elettronica tedesca).

In LOVE ANIMALS Alessandra Celletti  ha pensato di riunire insieme tre  sue  passioni:  quella per gli animali, quella per la musica e quella per il canto proponendosi questa volta anche in veste di cantante.

Per la produzione è attiva una campagna di crowdfunding su Musicraiser. Il progetto è decollato e se Love Animals sarà finanziato ne verrà fuori un cofanetto di musica e animazioni con un cd e un dvd. Ma non solo: sarà infatti stampato anche  un 45 giri come quelli di una volta dove sul lato A ci sarà una canzone dedicata ad un asinello immaginando un matrimonio poetico e surreale, e sul lato B una canzone dedicata a Pedro, un gatto con una storia magica…

Sabato 16 Novembre alle 21 presso la libreria Todomodo in via Bellegra 46 (Roma), Angela Ricci presenterà il progetto in una serata che prevede letture, video e musica con la presenza di Alessandra Celletti che risponderà alle domande e alle curiosità delle persone presenti.

https://musicraiser.com/it/projects/15090-love-animals

info: 06-31079007

Da Vienna la storia di Aquileia

Un viaggio nel tempo che, grazie ai 110 reperti del Kunsthistorisches, ci trasporta nell’Aquileia di 2200 anni fa ma anche nell’Aquileia dell’Ottocento quando la città era parte dell’Impero asburgico e le raccolte viennesi rappresentavano l’alternativa istituzionale al collezionismo privato delle famiglie locali e alla dispersione del materiale sul mercato antiquario.

La mostra riporta infatti ad Aquileia, a distanza di quasi 200 anni, alcuni tra i più importanti reperti archeologici restituiti dal ricchissimo sottosuolo aquileiese, attualmente esposti nella collezione permanente del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Un’importante occasione per presentare, in molti casi per la prima volta dai tempi lontani del loro ritrovamento, alcuni dei capolavori della città adriatica all’interno del contesto storico per i quali furono creati e nel quale furono utilizzati. Ma offre anche l’opportunità per raccontare un momento importante della storia di Aquileia, che, mediante una intensa attività di raccolta, di scavo e di ricerca durata più di due secoli, portò alla progressiva riscoperta, durante l’età moderna, della grandezza dell’antica città romana.


Magnifici Ritorni
I tesori aquileiesi conservati al Kunsthistorisches Museum di Vienna

Dal 8 giugno al 20 ottobre 2019

Museo Archeologico Nazionale
Aquileia (Udine)


Appunti ispirati

Una mostre itinerante da sud al nord, partendo dal centro, che Silvana Leonardi si è fatta carico di promuovere con una sessantina di Taccuini d’artista, dalle ispirazioni più diverse e dalle fogge più accattivanti.

Ora la mostra è arrivata a Milano, in occasione della manifestazione “Fiori e Sapori d’Autunno sul Naviglio Grande, con un nucleo originario integrato dall’apporto di altri artisti e la significativa presenza di opere appartenenti all’Archivio dei Libri d’Artista di Fernanda Fedi e Gino Gini.

Il taccuino è un oggetto che coniuga la creatività e la manualità con la voglia di fissare i pensieri di un racconto che si matura pagina su pagina.

Appunti d’artista o opere compiute che ne fanno dei preziosi cofanetti di immagini e scritti, oggetti della tradizione che propongono una versione attuale, in qualche modo anche autonoma e declinata in materiali diversi e con diverse modalità d’uso e destinazione, fornendone una sorta di campionario quanto mai vario e articolato di tutte le possibilità e le potenzialità espressive.

Francesco Muzzioli, nel suo testo, introduce alla mostra milanese con l’illuminante e veritiera affermazione su “Un taccuino non è altro che un portatile di prima generazione. Come dimensioni si può dire che sia tra uno smartphone e un tablet. È superato? Sì e no. La mostra dimostra che è molto più malleabile.”

Taccuini d’Artista di: Elio Alfano, Bruno Aller, Carlo Ambrosoli, Anna Maria Angelucci, Maria Cristina Antonini, Chiara Armellini, Vincenzo Aulitto, Antonio Baglivo, Antonio Barbagallo, Claudia Bellocchi, Luciano Benini Sforza, Mirella Bentivoglio, Rosetta Berardi, Tomaso Binga, Michiel Blumenthal, Anna Boschi, Carlo Bugli, Claudio Calzavacca, Antonio Carbone, Giovanni Castaldi, Andrea Cesari, Elettra Cipriani, Anna Coppola, Laura De Carli, Adriana Del Vento, Prisco De Vivo, Lucia Di Miceli, Gabriella Di Trani, Luigi Domenicucci, Giovanna Donnarumma, Fabio Fabiani, Marisa Facchinetti, Fernanda Fedi, Mavi Ferrando, Daniele Ferroni, Giovanni Fontana, Gino Gini, Salvatore Giunta, Gennaro Ippolito, Mario Lanzione, Gianleonardo Latini, Silvana Leonardi, Francesco Lucrezi, Mario Lunetta, Giorgio Moio, Mattia Morelli, Daniela Nenciulescu, Carlo Oberti, Giorgios Papaevangeliu, Peppe Pappa, Beatrice Pasquet, Lucia Pescador, Adriana Pignataro, Lamberto Pignotti, Luciano Puzzo, Antonio Raucci, Maria Teresa Romitelli, Giovanni Ruggiero, Lucia Sapienza, Eugenia Serafini, Grazia Sernia, Ilia Tufano, Vittorio Vanacore, Nanni Varale, Piero Varroni, Oriano Zampieri, Lorenzo Zangheri.


Taccuini d’Artista
Il 5 e il 6 ottobre 2019

Archivio dei Libri d’Artista
Fernanda Fedi – Gino Gini
Palazzo Galloni
Alzaia Naviglio Grande 66
Milano
+39 3480357695


Da Vienna la storia di Aquileia

Un viaggio nel tempo che, grazie ai 110 reperti del Kunsthistorisches, ci trasporta nell’Aquileia di 2200 anni fa ma anche nell’Aquileia dell’Ottocento quando la città era parte dell’Impero asburgico e le raccolte viennesi rappresentavano l’alternativa istituzionale al collezionismo privato delle famiglie locali e alla dispersione del materiale sul mercato antiquario.

La mostra riporta infatti ad Aquileia, a distanza di quasi 200 anni, alcuni tra i più importanti reperti archeologici restituiti dal ricchissimo sottosuolo aquileiese, attualmente esposti nella collezione permanente del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Un’importante occasione per presentare, in molti casi per la prima volta dai tempi lontani del loro ritrovamento, alcuni dei capolavori della città adriatica all’interno del contesto storico per i quali furono creati e nel quale furono utilizzati. Ma offre anche l’opportunità per raccontare un momento importante della storia di Aquileia, che, mediante una intensa attività di raccolta, di scavo e di ricerca durata più di due secoli, portò alla progressiva riscoperta, durante l’età moderna, della grandezza dell’antica città romana.


Magnifici Ritorni
I tesori aquileiesi conservati al Kunsthistorisches Museum di Vienna
Dal 8 giugno al 20 ottobre 2019

Museo Archeologico Nazionale
Aquileia (Udine)

Informazioni

Maria Lai: Stoffe per altri Mondi

Tenendo per mano il sole è il titolo della mostra e della prima Fiaba cucita realizzata. Sia nel titolo che nell’opera sono presenti molti degli elementi tipici della ricerca di Lai: il suo interesse per la poesia, il linguaggio e la parola; la cosmogonia delle sue geografie evocata dal sole; la vocazione pedagogica del “tenere per mano”. Non una classica retrospettiva, ma piuttosto un racconto che non si attiene a vincoli puramente cronologici e asseconda un percorso biografico e artistico peculiare, caratterizzato da discorsi e intuizioni apparentemente lasciati in sospeso per poi essere ripresi molti anni più tardi.

Attraverso un’ampia selezione di opere, in buona parte inedite, la mostra presenta il poliedrico mondo di Maria Lai e la fitta stratificazione di idee e suggestioni che ha caratterizzato il suo immaginario. Il percorso si snoda attraverso cinque sezioni, che prendono il nome da citazioni o titoli di opere di Lai, mentre nel sottotitolo vengono descritte modalità tipiche della sua ricerca; ogni sezione è accompagnata dalla voce di Maria Lai attraverso un montaggio di materiali inediti realizzati dal regista Francesco Casu. C’è anche un’ultima, ideale, sezione, che documenta le opere di arte ambientale realizzate nel territorio e in particolare in Ogliastra. La sezione Essere è tessere. Cucire e ricucire documenta le prime prove realizzate negli anni Sessanta, un decennio in cui decide di abbandonare la tecnica grafica e pittorica per dedicarsi alla sperimentazione con i materiali. Nascono così i primi Telai e le Tele cucite: oggetti funzionali del quotidiano, legati all’artigianato sardo, vengono privati della loro funzione pratica per essere trasformati in opere che dimostrano una fervida ricerca espressiva. Il filo rappresenta anche un’idea di trasmissione e comunicazione, Lai vede l’arte come strumento e linguaggio capace di modificare la nostra lettura del mondo, un’attitudine che le deriva dalla sua storia personale di insegnante e che si manifesterà in seguito nei Libri e nelle Fiabe cucite. L’arte è il gioco degli adulti. Giocare e Raccontare raccoglie i giochi dell’arte creati da Lai, riletture di giochi tradizionali con cui ribadisce il ruolo fondante della creazione nella società. Gioco come mezzo per conoscere se stessi e per imparare a relazionarsi con l’altro, un’attività da non relegare al mondo dell’infanzia, ma da continuare a coltivare in età adulta. La sezione Oggetto paesaggio. Disseminare e condividere, racconta l’aspetto relazionale della pratica di Lai attraverso un ampio corpus di oggetti legati a un suo universo affettivo, tra cui sculture che simulano l’aspetto di un libro o di singole pagine, forme che richiamano manufatti del quotidiano, rivendicando però una propria inedita individualità.  Il viaggiatore astrale. Immaginare l’altrove raccoglie la serie delle Geografie, mappe astrali visionarie e fantastiche che delineano costellazioni, chimere e infiniti universi immaginari. La felice stagione delle opere partecipative è infine protagonista della sezione L’arte ci prende per mano. Incontrare e Partecipare. Come Legarsi alla montagna (1981), considerato il primo episodio di Arte relazionale in Italia, un intervento ispirato a un’antica leggenda, con cui Maria Lai riesce a coinvolgere tutta la popolazione del paese di Ulassai.

La profonda convinzione del potere salvifico dell’arte, il tema del gioco ritenuto fondante per la crescita di ideali per la collettività, l’arte come strumento, capace di far incontrare, immaginare, mettere in relazione: questo, e altro ancora, rende Maria Lai un’artista tra le più innovative della sua generazione, che ha saputo intercettare e interpretare agli albori meccanismi culturali alla base della società di oggi.

Come nei Telai e nelle tessiture a lei così care, i suoi fili idealmente tesi fra tradizione e contemporaneità hanno tracciato una fitta trama di relazioni tra le persone, contribuendo a un profondo cambiamento delle storie e delle identità personali, sociali e collettive.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da 5 Continents, con testi di Maria Alicata, Antonella Anedda, Franco Farinelli, Luigia Lonardelli, Davide Mariani, Bartolomeo Pietromarchi e Elena Pontiggia. 


MARIA LAI
Tenendo per mano il sole
Dal 19 giugno 2019 al 12 gennaio 2020


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