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Le Maschere di Annalia Amedeo Sinestesie

Una selezione di opere in porcellana realizzate a partire dal 2012 e nuove installazioni site-specific, di Annalia Amedeo, con una lunga esperienza di restauratrice di ceramiche che le ha conferito una profonda conoscenza dei materiali e una tecnica artigianale impeccabile, persegue da alcuni anni un proprio percorso artistico di cui la mostra costituisce un momento di sintesi presentando per l’occasione oltre cinquanta sculture in porcellana realizzate a partire dal 2012 e nuove installazioni site-specific in un’interazione costante con lo spazio interno ed esterno.

Si è formata a Firenze come restauratrice e in questo settore ha lavorato per molti anni per poi approdare alla ricerca artistica nel 2011. L’artista predilige la porcellana scegliendo i materiali più pregiati e lavora con ossidi e sali metallici. Nelle sue opere si ispira alla natura e al mondo classico, dall’antico al barocco, cui attinge rielaborando in chiave contemporanea modelli e suggestioni.

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Annalia Amedeo Sinestesie
Natura Storia Arte
Dal 21 ottobre 2017 al 21 gennaio 2018

Musei di Villa Torlonia (Casina delle Civette)
via Nomentana, 70
Roma

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Viaggi d’immagine

La mostra, curata dal figlio Marco Bischof, presenta 250 fotografie, in larga parte vintage, tratte dai più importanti reportage di Werner Bischof, che consentiranno di ripercorrere i lunghi viaggi che portarono l’artista svizzero negli angoli più remoti del mondo, dall’India al Giappone, dalla Corea all’Indocina fino ad arrivare a Panama, in Cile ed in Perù.

Per la prima volta, sarà esposta una selezione di 20 fotografie in bianco e nero inedite che hanno nell’Italia il suo soggetto privilegiato. In essa si coglie l’originalità dello scatto che rivela l’occhio ‘neorealista’ di Werner Bischof.

Il percorso espositivo trasporterà il visitatore nell’età dell’oro del fotogiornalismo, conducendolo sulle tracce di Werner Bischof.Sarà un itinerario che, partendo dall’Europa, appena uscita devastata dalla seconda guerra mondiale, giungerà in India dove ci si troverà di fronte a un paese attanagliato dalla povertà e dalla miseria, ma in cui si iniziano a intravvedere gli sviluppi industriali che la porteranno a essere uno delle nazioni leader del nuovo millennio. Quindi, il confronto spietato tra gli elementi della cultura tradizionale giapponese e il dramma della guerra di Corea introdurrà all’analisi del continente americano. Il viaggio di Bischof, infatti, proseguirà nelle città statunitensi, di cui coglierà lo sviluppo metropolitano, anche con una serie di fotografie a colori, e si chiuderà idealmente tra i villaggi del Perù e sulle cime andine dove trovò la morte.

Bischof, considerato uno dei migliori fotogiornalisti, non si limitò a documentare la realtà con il suo obiettivo, quanto si fermò a riflettere di fronte ai soggetti, cercando di raccontare quelle dicotomie tra sviluppo industriale e povertà, tra business e spiritualità, tra modernità e tradizione.

Non mancherà una sezione dedicata alle fotografie di paesaggio e di natura morta, realizzate in Svizzera, tra la metà degli anni trenta e quaranta del Novecento.

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WERNER BISCHOF
Fotografie 1934-1954
Dal 22 settembre 2017 al 25 febbraio 2018

Venezia
Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle, 43
Isola della Giudecca

Informazioni:
tel. 041/2412332 – 2414022

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Tra ghiaccio e neve

Eric LeMarque (Josh Hartnett), un ex giocatore di hockey professionista, dopo aver causato un incidente automobilistico fugge sulle montagne in cerca di adrenalina facendo dello snowboard. Dovendo fare i conti con una dipendenza da metanfetamine e una vita che gli sta sfuggendo di mano, Eric decide di prendersi un giorno per staccare, ignorando i numerosi avvertimenti sull’imminente arrivo di una tempesta. Durante un’imponente tormenta di neve LeMarque si allontana dalla pista perdendo l’orientamento. Nessuno sa che si è perso, nessuno sa dove si trova. È completamente solo.

In un primo momento il campione non si rende conto di quanto la situazione sia disperata e cerca di trovare un riparo e dell’acqua. Le sue condizioni precipitano quando è inseguito da un branco di lupi e precipita in un ghiacciaio.

Intanto Susan (Mira Sorvino), la madre di Eric, intuisce che qualcosa non va e inizia a ripercorrere i movimenti del figlio.

Con l’avanzare del congelamento e la continua lotta per la sopravvivenza, Eric è costretto a mangiare la sua stessa carne, mentre la preoccupazione della madre la porta e mettere in atto un disperato tentativo di salvataggio, anche se la squadra di recupero pensa sia ormai troppo tardi.

Quando Eric si rende conto dell’arrivo dei soccorsi, la sua unica chance di farsi localizzare dai soccorritori è arrampicarsi su una parete rocciosa alta 1300 metri, ma il suo corpo inizia a cedere.

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L’ULTIMA DISCESA
(6 Below – Miracle on the mountain)

Regia di Scott Waugh

Con Josh Hartnett, Mira Sorvino, Sarah Dumont, Kale Culley, Jason Cottle, Austin R. Grant

Genere Drammatico
USA, 2017, durata 98 minuti

Uscita cinema mercoledì 14 febbraio 2018

Distribuito da M2 Pictures

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L’Arte della Rivoluzione

Quest’anno ricorre il centenario della Rivoluzione d’Ottobre, che ha certamente marcato la storia mondiale del XX sec.
Esiste però, per quanto riguarda la cultura e le arti, un’altra, più ampia Rivoluzione Russa, che ha stabilmente mutato i canoni espressivi precedenti, dal teatro (Cechov, Mejerchol’d, Stanislavskij) alla musica (Musorskij, Skrjabin, Stravinskij…), dal balletto (Djagilev) alla fotografia (Rodcenko), alle arti figurative, dove, tra molti altri, basterà ricordare alcuni nomi: Benois, Bakst, Kandinskij, Malevic, Koncalovskij, Larionov, Tatlin, Goncarova, Stepanova, Ekster.

Mostrare questa “esplosione culturale” è l’ambizione del progetto di Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, che dirigono il Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell’Università Ca’ Foscari Venezia, affiancati da Faina Balachovskaja, della Galleria Tret’jakov di Mosca che l’ERPAC – l’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia – ha accolto per la sua sede museale di Gorizia.
«Questa grande mostra presenta un’originale sequenza di opere emblematiche, ma anche assai poco viste in Italia, e vuole essere quindi l’insolita celebrazione di un evento storico che ha mutato per sempre il mondo contemporaneo. Indicandolo come l’esito di una complessiva dinamica che, poco prima e poco dopo il 1917, ha rivoluzionato radicalmente la cultura e la scena internazionale dell’arte». Ad affermarlo è Raffaella Sgubin, Direttore del Servizio Museo e Archivi Storici dell’ERPAC.
I margini cronologici del percorso espositivo vanno dal 1898, l’anno di fondazione del gruppo Mir iskusstva (Il mondo dell’arte) e della rivista fondata e diretta da Djagilev, sino al 1922, la data di costituzione dell’Unione Sovietica. Il percorso espositivo si articola in 6 sezioni, ciascuna corrispondente a un anno specifico e cruciale, e ciascuna recante un sottotitolo tematico, che incrocia eventi storici, movimenti culturali, pratiche artistiche e opere concrete: dipinti, opere su carta, oggetti, documenti.
«Dalle ricerche che hanno sotteso questa esposizione – anticipano i Curatori – sono emersi anzitutto il valore e il ruolo “rivoluzionari” delle pratiche artistiche all’interno della società russa a cavallo tra XIX e XX sec., a partire dalla sotterranea e decisiva matrice letteraria della cultura russa ottocentesca, e qui basterà ricordare almeno i nomi di Blok, Achmatova, Mandel’stam, Pasternak, Majakovskij. Ma fu una rivoluzione complessiva, che si è estesa alla pittura (esiste un’arte prima dell’Astrattismo e una successiva, quella in cui ancora oggi viviamo) e poi alla grafica, alle scenografie, alla musica, per registrare infine le origini dell’esperienza del cinema, che qualche anno dopo si sarebbe concretata nel magistero di Ejzenstejn e Vertov».
Questo affascinante percorso, fatto di continue intersezioni tra le Arti e la Storia, è offerto in mostra, all’interno del magnifico Palazzo Attems Petzenstein, con il ricorso a una sofisticata multimedialità, a complemento dell’esposizione di una sequenza spettacolare di oltre cento opere concesse da alcune delle principali istituzioni moscovite, in gran parte dalla Galleria Tret’jakov, cui si aggiungono il Museo delle arti decorative e applicate e il Museo di Storia contemporanea della Russia (già Museo della Rivoluzione), nonché il Fondo Alberto Sandretti presso la Fondazione Feltrinelli di Milano.

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Rivoluzione d’Ottobre
Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922)
Dal 21 dicembre 2017 al 25 marzo 2018

Gorizia
Palazzo Attems Petzenstein

Informazioni:
tel. 348 13047 26 – 0481 547541

Orario:
10-18
chiuso il lunedì

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De Canino: Per non dimenticare

In occasione degli ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia (1938-2018), la Casa della Memoria e della Storia di Roma ospiterà la mostra personale Georges de Canino la notte è scura / Collage contro il terrore 1978-1983, a cura di Bianca Cimiotta Lami e Simone Aleandri.

De Canino è un artista di religione ebraica attivo a Roma dai primi anni settanta e molto noto per il suo lavoro di recupero della memoria, di rifiuto del fascismo e profonda denuncia sociale.

Le opere in mostra sono una silloge di circa quaranta lavori su carta di grande formato realizzati con interventi pittorici su basi cartacee assemblate attraverso collage di fotografie e documenti di riviste originali di propaganda fascista. Le opere, che formano un corpus unico e coerente, sono state realizzate in due momenti cronologicamente distinti. Il primo negli anni 1978 e 1979 in reazione al terrorismo, di tutte le matrici, brutalmente attivo nell’Italia degli anni di piombo ed il secondo nel 1983, in seguito all’attentato alla Sinagoga di Roma, di matrice arabo palestinese, in cui perse la vita il piccolo Stefano Gaj Taché. Saranno esposti, inoltre, cinque studi preparatori delle due grandi tele in esposizione permanente presso il Museo delle Fosse Ardeatine a Roma, realizzati con la tecnica della tempera e china su carta, che l’artista dedicò alla memoria delle ventisei vittime adolescenti trucidate nella strage.

Per l’occasione sarà stampato un catalogo molto esaustivo e ricco di saggi e contributi umani. Fra tutti ci limitiamo a citare un’antologia di scritti critici, in alcuni casi inediti o parzialmente tali, relativi al decennio esaminato dalla mostra, di figure del calibro del Rabbino capo Elio Toaff, Maurizio Fagiolo Dell’Arco, Renato Guttuso, Mario Verdone, Giulio Carlo Argan, Giovanna della Chiesa e dei poeti surrealisti Philippe Soupoult e Jacques Baron.

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Georges de Canino
La notte è scura
Collage contro il terrore 1978-1983
Dal 23 gennaio al 28 febbraio 2018

Casa della Memoria e della Storia
via San Francesco di Sales, 5
Roma

Informazioni:
tel. 060608 – 06/6876543
Dal lunedì al venerdì, 9.30 – 20.00

a cura di Bianca Cimiotta Lami e Simone Aleandri

Ingresso libero

Inaugurazione – martedì 23 gennaio 2017 ore 17.30

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