Tutti gli articoli di Paolo Cazzella

Un dizionario tutto da scoprire

Nel rione del Celio c’era l’Asino fritto (faceta insegna d’osteria); nel rione di Trastevere (invece) c’era il vicolo baciadonne; nel rione Trevi risultava esserci uno spazio denominato Campo scellerato. Invece nel quartiere Appio Latino c’è via dei Cessati spiriti, mentre nella zona dell’Agro romano è ancora lì via di Femminamorta e via del Fico una volta era al femminile.
Avrete, in parte, capito di cosa stia parlando. Sto parlando di uno splendido volume dal titolo: “Dizionario delle strade curiose di Roma ovvero toponimi strani, difficili, incompleti, ripetuti, sbagliati di ieri e di oggi”. L’autore è quel tal Willy Pocino, giornalista e fondatore della rivista mensile “Lazio ieri e oggi” e poi tanto altro.
Ma l’interesse per questo testo, oltre alla scontata curiosità di come si chiamassero alcune vie o piazze di Roma o l’origine di come si chiamino ora è che Willy Pocino non va tanto per il sottile, non si crea problemi, e a ragione, di tirar le orecchie al competente ufficio capitolino, per richiamare gli addetti a sciogliere quei dubbi e quegli errori trovati. Così a pagina 133 risulta esserci vicolo della Frusta nel rione Trastevere, dove l’autore spiega che il toponimo deriva da un’insegna di locanda frequentata da carrettieri; andando avanti si trova via Leccosa nel rione Campo Marzio per arrivare nella zona di Lunghezza e trovare via Meglio di niente che ha cambiato nome nel 2011. A pagina 186 troviamo vicolo di Montecacato nel rione Borgo e poi circa novanta pagine dopo si trova piazza della Sedia del Diavolo per arrivare a pagina 290 e trovare via Tiradiavoli nel quartiere Aurelio e nel quartiere Trionfale invece c’è la località Valle dell’Inferno.
Mi sono divertito nell’andare a cercare le vie o le piazze dal nome fuori dal comune. Tutti i nomi sono accompagnati da un esaustivo commento pieno di informazioni circa l’origine del nome o giù di lì e il perché si chiamasse in quella maniera.
Lavoro veramente approfondito perché il Pocino ha corredato ogni via di una esauriente bibliografia. Un volume utile per chi è di Roma o vive a Roma ma non solo, infatti il libro è un concentrato di curiosità della Capitale d’Italia e può essere utile anche a chi viene a visitare la Città eterna.

Prelibata lettura a tutti.

Libro Volume di Pocino CopertinaTitolo: Dizionario delle strade curiose di Roma.
Toponimi strani, difficili, incompleti, ripetuti, sbagliati di ieri e di oggi
Autore: Willy Pocino
Editore: Edilazio
Data di Pubblicazione: 2012
ISBN: 8898135092
ISBN-13: 9788898135097
Pagine: 360
Prezzo: € 22.00

Helmut Newton ovvero come essere protagonisti in fotografia

Quando un Autore ci riporta con la memoria ad altri autori, quando un’immagine ci fa pensare, ecco in quell’immagine, in quell’autore non c’è l’ovvietà del concetto ma c’è l’originalità. È quanto è successo alla Persona di Helmut Newton, famoso protagonista del secondo Novecento. Mi si potrà obiettare che fotografare, soprattutto, dei nudi di donna, ovviamente, garantisce il successo. Assolutamente no. Ho visitato l’interessantissima esposizione delle foto di Newton. Innanzitutto ci sono moltissime gigantografie e questo rende la visione ancora più gradevole, e poi? E poi ci sono molti ‘scatti fotografici’, tra l’altro già conosciuti perché famosissimi, che inseriti in quel contesto, oggi si direbbe la location, che è il Palazzo delle Esposizioni di Roma, assumono una vita diversa. Si, diversa da quei libri fotografici cui il Newton era solito fare. E nello scorrere le centoottanta fotografie, mi sono soffermato su diverse immagini, tra le quali quel gruppo di quattro donne vestite (‘Ecco vengono II’ dalla serie Big Nudes) e poi, sempre nella medesima posizione, denudate. Il ricordo con la ‘Maja vestida’ e la ‘Maja desnuda’ del Goya, mi ha fatto capire quanto sia stata importante la vita artistica di Helmut Newton. Ma non solo, in queste foto il nudo non è fine a se stesso ma assume un valore ben preciso perché inserito in un ambiente al chiuso piuttosto che all’aperto. Questi nudi dialogano tra loro apparendo a volte vestiti della propria nudità. È la magia di chi utilizza un mezzo per esprimersi ed Helmut Newton c’è riuscito alla perfezione. Felice visione a voi tutti.

 

HELMUT NEWTON

White Women, Sleepless Nights, Big Nudes

200 immagini di uno dei fotografi più emblematici del XX secolo

Dal 6 marzo al 21 luglio 2013

 

mostra_HELMUT_NEWTON_ROMA_Immagine-3-Autoritratto-con-la-moglie-e-le-modelle-Paris-1981Roma

Palazzo delle Esposizioni

via Nazionale 194

Informazioni e prenotazioni:

tel. 06/39967500

http://www.palazzoesposizioni.it/Home.aspx

Orari:

domenica, martedì, mercoledì e giovedì

dalle 10.00 alle 20.00

venerdì e sabato

dalle 10.00 alle 22.30

lunedì chiuso

Biglietti:

Intero €10, ridotto €7,5 – dal 6 al 10 marzo 2013

Intero €8, ridotto €6 – dal 12 marzo al 21 aprile 2013

Intero €12,50, ridotto €10,00 – dal 23 aprile al 21 luglio 2013

Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni

  mostra_HELMUT_NEWTON_ROMA_24777

Un ‘segno’ riconoscibilissimo

Mostre Valentina Un ‘segno’ riconoscibilissimo 1Il ‘segno’, quel ‘segno’ a cui allude il titolo di queste mie note, si riferisce alla mano intelligente, all’originale linguaggio grafico, come giustamente scrive nel catalogo il figlio, che porta il nome di Guido Crepax. A questo ‘segno’, a questi disegni e/o immagini – e/o creazioni, fa riferimento una più che godibile mostra, elegantemente montata alla CArt Gallery. La mostra Ciak: Valentina – una trentina di tavole e disegni dal ’68 agli anni ‘90” è curata da Luca Reinero e Massimo Tavani, due storici collezionisti romani. Ma cosa c’è in questa esposizione? C’è soprattutto la necessità di narrare per immagini. Un intreccio (prendo spunto dall’esauriente presentazione in catalogo del figlio Antonio) di parole e disegni. Nelle belle tavole originali presenti in galleria, Crepax obbliga il lettore a fermarsi, o meglio a guardare, sui particolari come acutamente ha scritto in catalogo Morando Morandini. E sempre, giustamente, il Morandini scrive, che: “…l’abolizione o riduzione della scenografia […] in favore della coreografia […] dei corpi fanno di Crepax un disegnatore-narratore assimilabile al cinema d’avanguardia.” Il consiglio che posso dare è, oltre a visitare con calma questa felice esposizione, quello di prendere il catalogo: sarà come portare nella propria abitazione un po’ di quella Valentina creata da quel mago del ‘segno’ Guido Crepax

Intrigante visione a tutti

Mostre Valentina Un ‘segno’ riconoscibilissimo 2CIAK: VALENTINA

Dal 23 febbraio 2013 al 5 aprile 2013

Roma

CArt Gallery

via del Gesù

Orario:

dal lunedì al sabato dalle 10.15 alle 19.00

Ingresso:

libero

http://www.cart-gallery.com/953-ciak-valentina/

Un Inferno tutto particolare

Ignoravo che il grande scultore francese avesse prodotto una così ampia e interessante “serie” ispirata all’Inferno dantesco.

“Serie” che è il filo conduttore di una esposizione straordinaria, per la prima volta in visione a Roma, le fotoincisioni ebbero vita nel 1897 da quella casa di produzione, la Maison Goupil, pioniera delle nuove tecniche di riproduzione dell’immagine e della diffusione delle opere artistiche.

Non sapevo nemmeno che le centoventinove stampe in mostra, alcune con le annotazioni originali dello stesso Rodin, furono realizzate dallo scultore espressionista mentre lavorava all’opera, mai conclusa, “Le Porte dell’Inferno”.

A questo mia lacuna ho rimediato andando a visitare l’emozionante esposizione. Visita che mi auguro riuscirete a fare al più presto, dal momento che la mostra si conclude il 4 marzo 2013. In queste stampe, dei Disegni Neri, si può rivedere tutto il vigore e l’energia di Auguste Rodin (1840 – 1917).

Attraverso le immagini, ritornano alla mente i versi del Sommo Poeta. E allora perché perdersi questa stuzzicante mostra? Anche perché l’Accademia Reale di Spagna è collocata tra quel capolavoro dell’architettura del quindicesimo secolo: S. Pietro in Montorio di Donato Bramante e lo spettacolo di uno dei belvedere su Roma dal Gianicolo.

Quindi tanti motivi, ma non ce ne sarebbe stato comunque bisogno, per conoscere le stampe su l’Inferno di Dante del grande Rodin.

Gustosa visita a voi tutti.

 

Un’Inferno tutto particolare rodin

Auguste Rodin

l’Inferno di Dante

Fino al 4 marzo

Roma

Accademia Reale di Spagna

Piazza San Pietro in Montori o, 3

Tel. 06/58332721 – 22 -5812806

Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 21

Ingresso libero

 

 

http://www.raer.it

http://accademiaspagnaroma.wordpress.com

 

 

 

Una Galleria nel cuore di Roma

Se per un gioco tutto mio volessi mettere dentro un capiente frullatore:

– soggetti mitologici e biblici, attraverso gli affreschi rappresentanti fauni, pastori, centauri, arpie, grifi, fanciulli, sirene, chimere, tritoni, tori, geni alati, pavoni, cornucopie, sfingi, trofei, vessilli romani, cartigli e candelabri;

– frammenti di marmi e terrecotte, colonne corinzie, marmo greco fasciato, colonne di ametista;

– opere del Settecento romano, dipinti di Sebastiano Conca, Pierre Subleyras, Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Guido Reni, Girolamo Muziano, Guercino, Pietro da Cortona, Salvator Rosa, Claude Lorrain, Annibale Carracci, Cosmè Tura;

– colori come giallo di Siena, rosso di Francia, verde Alpi, giallo antico;

– grandi specchiere con putti e fiori di Carlo Maratta e Mario dei Fiori (Mario Nuzzi), cornici intagliate e dorate, numerosi topazi, granati, ametisti, grisoliti, cammei antichi.

Musei Una Galleria nel cuore di Roma Galleria ColonnaPoi toccando un pulsante facessi girare il tutto e ripremendo lo stesso pulsante, come per incanto, ritornasse tutto a posto, mi ritroverei in quell’atmosfera gioiosa e solenne che risponde al nome di Galleria Colonna.

La storia del Palazzo Colonna, va dal XII al XV secolo attraverso il potere politico, militare e ecclesiastico, nelle figure di senatori e cardinali.

I Colonna, infatti, vengono creati marchesi poi vir princeps, Principi di Salerno, Duchi e Principi di Paliano, Duchi di Zagarolo, Principi di Galateo, Principi del Sacro Romano Impero e infine Grandi di Spagna.

Lo stemma del Palazzo e Galleria Colonna è proprio una colonna. Questa, infatti, collega il cielo e la Terra oltre a simboleggiare la potenza, la Vittoria e l’immortalità.

La Colonna del Palazzo Colonna, è presente fisicamente nella Sala della Colonna Bellica, eseguita su marmo rosso del Tenaro (fine sec. XVI), ma non solo, anche negli affreschi e in alcuni dipinti (“Allegoria della Forza” – Sebastiano Ricci), nonché in decorazioni parietali.

Ma per raccontarvi lo splendore, il fascino, il completo stordimento che danno le sale e gli appartamenti del Palazzo e della Galleria Colonna, proverò a fare alcune similitudini.

Quando entrerete nel cosmo dei Colonna, verrete attratti e vi stupirete come il bambino che vede per la prima volta il mare; come chi conosce per la prima volta la montagna.

Infatti, quando si viene a visitare la Galleria Colonna (nel pieno centro di Roma, vicino Piazza di Venezia), non solo bisogna munirsi di tanta pazienza ma soprattutto si deve essere consapevoli che una visita non basterà. Il consistente patrimonio artistico, vi dimostrerà il fascino di questa Galleria sita nel Palazzo Colonna.

Dottissima visione a voi tutti.

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Musei Una Galleria nel cuore di Roma A.Carracci

Galleria Colonna

Roma

Piazza SS. Apostoli, 66

Tel. 06/6784350

Aperta ogni sabato mattina dalle 9 alle 13,15 (ultimo ingresso)

via della Pilotta, 17 Roma (chiusura agosto)

Visita guidata facoltativa inclusa nel biglietto d’ingresso: alle ore 11,00 in lingua italiana e alle ore 11,45 in lingua inglese

Visite private su prenotazione

sette giorni su sette Tel. 06/6784350