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Un’Arte di Solidarietà

OPERE SOLIDALI

Il Mondo dell’Arte ha mostrato sempre una spiccata sensibilità nell’aderire alle iniziative di solidarietà e, per questo motivo, il MAGIS (Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo) fa appello agli artisti per coinvolgerli nell’iniziativa a sostegno degli Orti comunitari in Ciad.

Gli orti permettono alle famiglie l’autosufficienza alimentare ma consentono anche lo sviluppo economico di piccole attività commerciali di ortaggi nel mercato dello stesso villaggio o in quelli limitrofi.
L’iniziativa vuole raccogliere fondi per finanziare il progetto, oltre che dar voce alla ricchezza e alle potenzialità delle donne, delle comunità, della natura africana. Infatti, il progetto degli orti comunitari non si limita alla sola relazione fra sistema agricolo e alimentare dei villaggi in Ciad ma cerca di mettere in moto il processo di crescita di un’intera comunità, incrementandone la stima di sé, l’autoefficacia e l’autodeterminazione facendo emergere risorse locali e portare gli individui ad appropriarsi consapevolmente del loro potenziale.

Le opere saranno esposte per la raccolta fondi in occasione dell’incontro di ottobre con padre Franco Martellozzo, missionario gesuita, che da anni promuove e segue direttamente il progetto degli Orti comunitari delle donne in Ciad; in tale incontro sarà presentata un’esposizione fotografica che documenta e racconta la vita della popolazione e dei relativi gruppi familiari dei villaggi della Regione del Guéra (Ciad).
In seguito, le varie opere saranno esposte nell’ambito delle varie iniziative promosse dal MAGIS atte a raccogliere fondi per l’iniziativa.
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Gli artisti sono, dunque, invitati ad aderire all’iniziativa di solidarietà con una propria opera, attraverso qualsiasi espressione artistica avendo come soggetto l’orto, i suoi frutti, la comunità e le sue varie interpretazioni nei diversi luoghi della nostra madre terra.

I lavori di pittura, fotografia e grafica non devono superare, cornice compresa, le dimensioni di cm 50 x 60; le sculture quelle di cm 30 x 30 x 30. Nel caso che la partecipazione sia rappresentata dalla presentazione di un video, su supporto digitale e di durata massima di 10 minuti, l’artista dovrà accompagnarlo con una relativa stampa di dimensioni di cm 30 x 40.

Ciascun artista dovrà inviare una breve nota biografica, una dichiarazione di donazione, la liberatoria per la riproduzione dell’opera su un eventuale catalogo e sul sito web dell’iniziativa e segnalare il valore indicativo dell’opera.

L’opera realizzata dovrà essere recapitata presso la sede MAGIS – Via degli Astalli, 16 – 00186 Roma – entro il 12 settembre 2014 (tener conto che la Sede resterà chiusa dall’1 al 24 agosto).

Il MAGIS assicura che tali opere saranno utilizzate esclusivamente per questa iniziativa che potrà avere anche carattere itinerante.

Per contatti e informazioni:
 Segretario Generale MAGIS – Via degli Astalli, 16 – 00186 Roma
segretariogenerale@magisitalia.org – tel. 0669700299 – cell. 3203337180
 Gianleonardo Latini, info@romacultura.it

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Il naufragio di una speranza

 

È passato quasi un anno da quello che doveva essere il trionfo del buon senso nell’amministrare una città dalle ambizioni di metropoli e il Sindaco non ha ancora brillato per capacità uditiva sulle ragioni di buon governo, ma ha invece immediatamente deluso nel cambiamento per la gestione di un’oculata visione nell’impiego delle professionalità interne e non umiliarle con decine di consulenze esterne.

 

 

Una discontinuità sbandierata da Marino in contraddizione con le scelte organizzative del bene comune che doveva essere indirizzato al risparmio come politica monolitica della Giunta e non in ordine sparso per far felice pochi a discapito di molti.

 

 

Da una parte umilia i dipendenti dell’amministrazione capitolina con proposte di taglio degli stipendi, intaccando i salari accessori di una busta paga ferma da 5 anni, dall’altra foraggia i numerosi membri di staff e commissioni con conteggi magnanimi di ore di straordinario, si diletta con gli effetti speciali dell’augusteo Piero Angela e regala una “copertina” ad uno dei più tristi siti istituzionali presenti sulla Rete.

 

 

Saranno in pochi a poter “godere”, visto l’asticella posta così in basso, gli 80 euro di Renzi, probabilmente le fasce basse che hanno straordinari alloggi di servizio e casette in campagna per la vendemmia e la raccolta delle olive, certamente non gli insegnanti e le fasce medie del pubblico impiego.

 

 

Delude anche negli spettacolari annunci di pedonalizzazione di un’area centrale e caotica della città, ottenendo una minima riduzione del traffico per esaltare il patrimonio artistico, ma impoverendo di strumenti di valorizzazione i tecnici, trasformando la cultura in una pratica amministrativa.

 

 

La meta del 20% di traffico privato in meno sembra ben lontano dall’essere raggiunto se non nelle giornate di blocco dei veicoli più inquinanti.

 

 

I Fori Imperiali, da piazza Venezia al Colosseo, potranno godere della tanto agognata pedonalizzazione dal 18 aprile fino alle 19 del 4 maggio, grazie alla concomitanza di una serie di eventi: la Pasqua il 20, il Natale di Roma il 21, l’anniversario della Liberazione il 25 e soprattutto ai pellegrini che affluiranno nella città eterna per assistere alla canonizzazione di ben due Papi – Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II -, decisamente importanti per l’economia della nostra città, che punta al turismo religioso, culturale e congressuale”.

 

 

Implementare l’uso delle biciclette da parte del Sindaco di Roma è ammirevole, ma dovrebbe concentrarsi di più sul potenziamento del trasporto pubblico e della sua pulizia, sulle umiliazioni subite dagli ammalati parcheggiati su miseri lettini in attesa per giorni di essere ricoverati magari solo per degli accertamenti.

 

 

Non è certo la nuova ripavimentazione di una piazza come quella di Mastai che può definire l’impegno di un’amministrazione per la vivibilità, ma potrebbe essere un primo passo per continuare. Piazza Mastai vive una presenza marginale nella città, nonostante la sua collocazione centrale, come le persone che vi trovano rifugio dagli sguardi indiscreti dell’umanità di viale Trastevere. Passare da una pavimentazione a sanpietrini a una di lastroni che subito hanno espresso tutta la loro fragilità e instabilità, per poi optare per la recente pavimentazione mista è solo una dimostrazione della fragilità degli interventi in una città da vivere con più accoglienza. Un’accoglienza che a piazza san Cosimato non sembra conoscere da anni. Da quando si è scelto di intervenire con una colata di cemento che ha trasformato la piazza di un unico piano a una di vari livelli e superfici inclinate, con una pavimentazione in perenne manutenzione.

 

 

La stessa sorte è toccata a viale dei Colli Portuensi che già con le precedenti Amministrazioni doveva diventare un boulevard, ma la nuova pavimentazione, in sostituzione dell’asfalto sui marciapiedi con del lastricato, già mostra i sui limiti di una messa in opera frettolosa e distratta, offrendo la visione di un piano di calpestio sconnesso, senza portare alcun miglioramento nella viabilità.

 

 

Viale dei Colli Portuensi rimane intasato da parcheggi selvaggi in doppia fila, davanti ai passaggi pedonali e occludendo gli spazi riservati alla fruizione del trasporto pubblico.

 

 

Non serve spendere tanti euro se poi non vi è una manutenzione come dimostra l’abbandono in via dei Quattro Venti degli “angoli” di sosta per i pedoni, perennemente assediati da motorini e rifiuti.

 

 

Lo spettacolare assetto dell’area alle pendici dell’Aventino con la sistemazione del percorso pensile di Raffaele de Vico permette di ricollegare la sommità del Colle con il Lungotevere, ripercorrendo la storia di Roma antica, con le testimonianze delle mura Serviane, le fortificazioni medioevali e i resti dei mulini e dei magazzini lungo il Tevere, per scendere e salire dal Giardino degli Aranci e poi trovarsi in un’isola nel marasma del traffico.

 

 

Una mosca bianca rimane anche la fluida passerella che collega con un elegante salto sul Tevere la riva di viale Marconi con quella dell’Ostiense che aspetta le necessarie infrastrutture per un accesso diretto sulla via che oltre a collegare porta san Paolo con la Piramide alla basilica di san Paolo accoglie ilMuseo Montemartini, gli ex Mercati Generali in attesa del loro recupero e l’università Roma Tre.

 

 

Anche l’area di Porta Portese attende un vigoroso restyling, promesso da tempo, ma per ora si è liberata solo dagli orpelli murari la struttura del capannone dell’Autoparco del Corpo di Polizia Municipale dell’ex autoparcoper il suo recupero e rifunzionalizzazione in Centro culturale multifunzionale per essere gestito dal Rialto Sant’Ambrogio. Mentre nell’area dell’ex Arsenale pontificio sono timidamente iniziati i lavori di recupero del primo edificio a ridosso all’omonima porta, probabilmente destinato ad ospitare la donazione dell’archivio Zeffirelli.

 

 

Un recupero quello di Porta Portese che potrebbe avere un’immediata e visibile realizzazione con lo spostamento del fetido parcheggio dell’Ama e del poco decoroso chiosco bar addossati alle Mura.

 

 

Sembra che ogni Amministrazione viva nella cecità dell’ovvio come per esempio programmare un intervento senza prevedere gli interventi successivi o realizzare piccole operazioni con minimi impegni finanziari che migliorerebbero non solo la qualità della vita della cittadinanza, ma soprattutto migliorerebbe l’immagine di Roma ai turisti.

 

 

Non solo opere urbanistiche, ma anche di decoro per restituire a Roma quella dignità persa da tempo e offrire a chi vi abita e a chi vi soggiorna momentaneamente le informazioni utili per vivere anche culturalmente la città. Una miriade di realtà museali che vengono ignorate dai turisti e dagli stessi romani per una scarsa se non inesistente informazione sul patrimonio dei grandi come dei piccoli musei. Non basta classificare il museo secondo quello che espone, ma anche ciò che propone per una lettura delle opere nel contesto della città.

 

 

Non sempre impegnare considerevoli somme di euro garantisce la buona riuscita di un progetto, come ingaggiare consulenti esterni lautamente ricompensati per guidare strutture amministrative e tecniche assicurando una maggior efficienza del servizio.

 

 

Sindaco non tergiversi! Non disattenda le promesse fatte durante la campagna elettorale, risparmi sui compensi dei consulenti esterni e dia una definitiva strutturazione a quei servizi preposti alla conservazione e promozione del patrimonio capitolino.

 

 

Non è sufficiente bonificare l’area del mercato del Testaccio per essere convertito in spazio ricreativo attrezzato.

 

 

Paolo Conti, con il suo recente libro, viene in aiuto al sindaco con alcuni suggerimenti, 101 suggerimenti, per rendere la città da vivere e non da subire.

 

 

Mancano gli spazi per vivere, come dimostrano le oltre 60 occupazioni di ex fabbriche e residence, e ancor di più per la creatività, cosa che sembra superata a Milano con il Bando per gestire uno spazio a via Novara 75 come una Factory creativa. Un’iniziativa che cerca di colmare il vuoto legislativo nell’applicazione del Decreto Valore Cultura, nell’ambito delle grandi proposte per l’assegnazione a artisti di immobili pubblici inutilizzati. Un luogo dedicato alle varie arti visive, non solo pittura o scultura, ma musica, teatro, cinema, danza, moda, design.

 

 

Nove milanesi su dieci, il decimo è un leghista con un pensiero poco influente, appena arrivati a Roma esaltano il clima e il cielo azzurro, ma il giorno dopo inveiscono sul trasporto pubblico anarchico come anarchico è il parcheggio praticato. Per migliorare la città e la qualità della vita è anche necessario intervenire sul parcheggio che deturpa l’area del Gianicolo, pur esistendo un ampio e accogliente parcheggio sotterraneo realizzato per il Giubileo del 2000.

 

Lo storico Tomaso Montanari in un recente scritto ricordava che “Nel 1309 la costituzione di Siena diceva che il compito dei governanti è quello di proteggere «massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini». Negli stessi anni, Dante scriveva che accanto alla lingua delle parole, in Italia ce n’è un’altra: quella di Cimabue e Giotto. Oggi gli storici dell’arte hanno un disperato bisogno di riscoprire questa dimensione comune, civile, politica nel senso più alto di una disciplina che ha finito per identificarsi con il lusso, l’evasione leggera e il ‘tempo libero’”.

 

 

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Frangi / Recalcati: Uno psicostendardo

Giovanni Frangi, sponsorizzato dalla galleria romana di Enrico Lombardi, presenta per pochi giorni il suo impegnativo lavoro Mollate le vele – uno stendardo per Jonas al “bunker” dell’arte contemporanea MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo).

Una proposta di arte contemporanea in concomitanza del XII Seminario nazionale dell’associazione Jonas di Massimo Recalcati che evidenzia l’interesse che Jonas ha da sempre avuto per le arti figurative.

Un incontro per promulgare una psicoterapia a cifre sostenibili, forse intesa a portata di tutti in una società piena di traumi e problemi, ben diversa da molta arte contemporanea che si vuol “spacciare” senza rendersi comprensibile.

Il singolare interesse che Massimo Recalcati e Jonas hanno dimostrato per le arti figurative è descritto nel volume Il miracolo della forma. Per un estetica psicanalitica edito da Mondadori, con l’attenzione rivolta all’opera di Frangi.

Due ambiti d’indagine quella che Frangi e Recalcati perseguono nell’operare tra immagine e l’immaginario, dove il web viene in aiuto per riflettere sul lavoro dell’immagine come della scrittura senza dover respirare le emozioni dell’opera.

Concretizzando le loro affinità elettive con due esperienze apparentemente lontane, legate non solo dalla loro biografia, ma esaltate nel compendio del dialogo per interposti interventi.

L’installazione è un grande stendardo di tre metri per sei, realizzato per essere appeso, in questo caso tra le due colonne portanti della sala Corner, e una serie di volumi in gommapiuma, sparsi qua e là come delle rocce in riva al mare, a fare da cornice.

Da un lato lo “stendardo”, ispirato a una visione della campagna marchigiana, si presenta dipinto come un disegno su una tela di materasso, nero su bianco con aree azzurre, dei rattoppi che diventano parte dell’opera, dall’altro lato un’immagine simile tracciata in bianco su fondo nero.

Due opere unite in un recto e verso “di due situazioni legate all’ultima fase del mio lavoro in cui la linea del paesaggio si muove libera senza una centralità prospettica ma come acquisizione di una linea che scorre quasi senza interruzione creando il ritmo dell’immagine”, come specifica Recalcati.

Un’unica opera che sintetizza la filosofia di Frangi sulla doppia visione del mondo e del suo doppio significato.

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Giovanni Frangi

Mollate le vele – uno stendardo per Jonas

Dal 9 al 11 maggio 2014

Roma

MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo

Informazioni:

tel. +39 06 3210181

http://www.fondazionemaxxi.it

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Nigeria Boko Haram rapisce 200 studentesse per venderle come schiave

Cresce la protesta nel paese per l’indifferenza delle autorità sul rapimento delle studentesse del 14 aprile a Chibok. Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan chiede aiuto a Barack Obama e il Dipartimento di stato Usa si è reso disponibile all’invio di una squadra di esperti negoziatori.

Il gruppo Boko Haram che del suo nome «l’educazione occidentale è proibita» ne fa un manifesto di terrore, ha messo in vendita le studentesse per 12 dollari, questo è il prezzo dato a una vita umana nel paese ricco di petrolio e altre risorse, come schiave o spose, in quelle condizione è difficile trovarne una differenza.

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Nigeria, Boko Haram rivendica il rapimento delle studentesse: “Le venderemo come schiave”

Alcune sarebbero già state “acquistate” in Ciad e Camerun per 12 euro ciascuna

Nigeria, Haram: “Allah mi ha detto vendi le ragazze”

Francesca Paci

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230 ragazze rapite, Boko Haram rivendica il sequestro

Nigeria. In Nigeria le studentesse di Chibok sono state catturate dal gruppo islamico. Sotto scacco il governo, a pochi giorni dal Word Economic Forum

Rita Plantera

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Il card. Onayekan: la Nigeria sconvolta dal rapimento delle 200 studentesse

del sito Radio Vaticana

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Boko haram: «Ho rapito le vostre figlie, le venderò»

di Redazione Online

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Le studentesse rapite in Nigeria saranno trattate come “schiave”, “vendute” o “sposate a forza”. E’ quanto ha affermato il capo di Boko Haram nel suo messaggio di rivendicazione

Rai News

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Boko Haram: liceali rapite, vendute come schiave e mogli “in nome di Allah”

Lagos (AsiaNews/Agenzie)

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Nigeria, schiave: crimine contro umanità

L’intervista all’arcivescovo di Abuja (R. Vaticana)

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Nigeria, rapite altre otto ragazze da Boko Haram

Condanna dell’Onu e dell’università al Ahzar.

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Studentesse rapite in Nigeria, gli Usa offrono il loro aiuto

Il Procuratore Generale degli Stati Uniti, Eric Holder, ha offerto aiuto e assistenza al governo nigeriano per la liberazione delle 200 studentesse rapite dal gruppo terrorista islamico Boko Haram, a confermarlo è un portavoce del Dipartimento di Giustizia americano.

scritto da Erminia Voccia

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Nigeria, il racconto delle due liceali rapite:”La fuga nel buio in mezzo alla savana”

Due delle centinaia di ragazze rapite dai fondamentalisti islamici spiegano come si sono salvate. Per le altre la minaccia del capo dei jihadisti: “Le venderemo al mercato”. Continua la mobilitazione globale. Ci hanno ingannate, travestiti da militari. Ma quando il camion si è fermato per un guasto noi siamo scappate nella savana

di Paolo G. Brera

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Magis Forma Missionaria

Il MAGIS propone una giornata di FORMAZIONE MISSIONARIA per risvegliare il desiderio di missionarietà in tutti coloro che si sentono attratti da questa sfida.

Sabato 10 maggio 2014
a Roma presso la Parrocchia San Saba
Piazza Gian Lorenzo Bernini, 20
(10 minuti a piedi dalla Metro B Fermata Ostiense)

Per infomazioni:

Sito Magis

Programma

Padre Renato Colizzi SI
email: colizzi.r@gesuiti.it
cell. 3203337199

Sabrina Atturo
Fondazione MAGIS
Tel.  +39 06/69700280
Fax. +39 06/69700315

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