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Buenos Aires: APPUNTAMENTO AL BUIO

Intermezzo di arte contemporanea italiana a Buenos Aires con la presentazione della prima mostra personale in questo paese di Alessandro Cannistrà e Laura Cionci con una serie di opere realizzate appositamente per questa occasione. Alessandro Cannistrà porta in superficie, con i suoi lavori, un percorso di confine e di equilibrio, ben al di là di ogni territorialità espressiva, cosciente che il lavoro di un artista, per comandare a fondo la propria vocazione e missione, non può che sconfessare e sfuggire tanto alla parola quanto al territorio. Luogo dell’arte è la torsione della parola detta, la fondazione di una extraterritorialità perpetua che nel lavoro di Cannnistrà si avverte nella evidenza materica e naturale, nella evocazione alla grazia essoterica frettolosamente imparentabile con la pittura romana, dove il nero si dà solo per il buio e non per la sua identità di colore. La forza pittorica di questa lontana, casuale, culturale, intellettuale e onirica parentela con la pittura della natura, amica del fuoco, della terra, della luce e del nero (fumo) è invece occasione di salto diagonale e inaspettato di questo stesso territorio: i lavori esposti trasportano e mettono in gioco, in parallelo con la evocazione della luce e del calore del fuoco, un area fredda, carica dello Sturm und Drang nordico e primoromantico. Un modo cosi affascinante di percepire e pro-porre, la natura e le riflessioni a volte inesistenti, di una pittura libera dalla meditazione e viva in pochi gesti e nella loro stessa natura.

La dimensione onirica – o meglio quella soglia che ci tiene sospesi tra realtà e produzione onirica e, quindi, anche rappresentazione artistica –, è l’unico momento in cui possiamo perderci, esperire quella condizione di essere altri da sé, come dice Baudrillard. Ed è questo gioco dell’identità/alterità che coinvolge naturalmente anche il rapporto tra maschile e femminile che presenta Laura Cionci con una nuova installazione che ruota intorno al video “IPNAGOGIA” (2011) sul “Candombe”. Non è un caso che il candombe era appannaggio fino a molto tempo fa solo degli uomini di colore e, fino a pochi anni fa, solo dei maschi. Non poteva insomma essere suonata e praticata dalle donne. La musica, al ritmo della quale l’artista si contorce nei pochi minuti del video, che ha un montaggio incalzante, era una musica rituale identificabile con il mondo maschile. Cionci se ne appropria, in questo suo carnascialesco delirio visivo-concettuale per affermare in fondo anche il suo lato maschile. Il carnevale, lo sappiamo, così come l’arte, rende tutto possibile. E’ un regime di sospensione delle norme che regolano i nostri comportamenti sociali. In Ipnagogia la messa in scena (il video, la performance), si allarga spazialmente. La carta da parati che fa da sfondo alla rappresentazione, prosegue anche sulle pareti della galleria in cui l’opera è esposta. Oltre al’ex-stasis dell’artista, assistiamo anche alla fuoriuscita della narrazione che si prolunga nello spazio espositivo. Lo spettatore può così, se non rivivere, almeno condividere insieme a Cionci quello stato ipnagogico che ha portato l’artista a traslocare in un altro paese e in un’altra epoca.

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Buenos Aires (Argentina)
Angel Guido Art Project

CITA A CIEGAS
Appuntamento al Buio
Alessandro Cannistrà – Laura Cionci
Dal 7 di settembre al 22 settembre del 2012

http://www.angelguidoartproject.com/home.php
http://www.alessandrocannistra.com
http://www.lauracionci.com

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TANTO MINESTRONE PIÙ CHE ZUPPE

La responsabilità individuale non può essere richiesta e applicata ai soli medici e magistrati, ma anche agli avvocati, ai politici e a tutte quelle professioni che prevedono di operare per il bene di un cliente o di un paziente della comunità e dell’elettorato. Una richiesta di serietà nell’amministrare il patrimonio comune rendendone conto per evitare di affidare il nostro futuro a persone incapaci di gestire un bilancio in quanto, come solitamente avviene nelle famiglie, non ci si può impegnare in una spesa se non si hanno i fondi necessari. Rendere conto alla comunità di spese insulse dovrebbe essere una  normalità e non un premio con stipendi e pensioni ben lontani dalla comprensione della maggioranza dei cittadini.

Sono diciotto mesi che l’Italia è guidata da personalità non rappresentative dell’elettorato ed è forse per questo che, nel bene e nel male, si è potuto intraprendere la strada dei cambiamenti e recuperare credibilità nel contesto europeo e internazionale, ma in questo caotico panorama politico non si sono ancora snidati i nuovi qualunquismi sotto le mentite spoglie di personaggi impegnati.

Dare l’esempio di governare con chiarezza, per quanto è possibile in Italia, non sembra essere servito ai politici per chiarire i loro pensieri e i loro schieramenti, tanto che sono in molti a pensare di continuare a delegare la guida dell’Italia a degli non eletti per essere liberi di criticare le scelte che di volta in volta si fanno.

Questo Governo di tecnici o professori o quel che sia dovrebbe essere un’ispirazione ai politici di professione o improvvisati nel coniugare il dialogo e la diplomazia con l’autorevolezza nelle scelte.

Politici che non si sentono più maturi nel riprendersi le responsabilità di Governo rendendo così attuale il Manifesto per la soppressione dei partiti politici di Simone Weil pubblicato negli anni ’50 e nello stimolare ogni singolo cittadino nel praticare la politica.

L’attuale politica manca di carattere ed è per questo che più o meno apertamente confida in un proseguimento della cura Monti tenendo a dovuta distanza i lavoratori e senza nuocere alle ricchezze di chi specula sulla “macelleria sociale”. Monti come unica soluzione ad ogni male e per questo capace di assorbire gran parte dell’attenzione dei politici e dell’informazione nel suo rimanere anche dopo le elezioni del 2013 in politica.

La cura del rigore e dell’austerità adottata dai professori colpisce le fasce più deboli rischiando di prolungarne la crisi. Un impegno messo in discussione dal premio Nobel dell’Economia Paul Krugman e da Richard Layard, direttore di un centro studi della London School of Economics, con la pubblicazione di un manifesto in cui consiglia di stimolare la crescita dell’economia dopo aver studiato 173 casi di tagli di bilancio mostrando che spesso l’effetto generato è la contrazione economica,

È possibile che l’1 o il 10% che possa essere degli abitanti della terra con le loro ricchezze sia così potente ad non essere coinvolto nei sacrifici delle singole nazioni?

Gli italiani sono causa dei loro mali se continuano a permettere che una vittoria calcistica li narcotizzi e rimangano inebetiti da una sconfitta, mentre si contratta per centinaia di milioni in euro sulla proprietà di calciatori poco differenti dal resto degli abitanti del Pianeta fantasticando sui loro compensi milionari. Basti pensare a Thiago Silva e Ibrahimovic per poter digerire la precarietà della vita e gli stipendi da mille euro.

Ogni schieramento se non addirittura ogni partito presente in Parlamento è un esempio di micro cosmo che racchiude tutte le componenti politiche negli ultimi sessant’anni. Cattolici di varie sfumature e socialisti atei, reminiscenze fasciste con liberali repubblicani, comunisti pentiti e quelli che ritengono ancora possibile smascherare l’egoistica devianza del Capitalismo. Personaggi di destra acclamati dalla sinistra e altri che schiamazzano a sinistra lusingati dalle file di destra e su tutti l’anomalia perseguita dal Partito democratico con il suo avvilente corteggiamento dei centristi, voltando le spalle ai naturali alleati mettono in discussione il riconoscimento dei diritti in egual modo a ogni cittadino.

Come si può far convivere le crociate con il dialogo, la freddezza delle cifre con la compassione, l’individualismo possesso di uno scranno parlamentare con l’essere al servizio dell’elettore?

Quelli che si dicono cristiani e perseguono la via della discriminazione tra cittadini e sessi trovano aperture laiche e libertarie in esponenti collocati nel centro destra.

È un indigesto minestrone quello che si è formato con il bipartitismo e fomentato dalla primordiale ingordigia di un’umanità corrotta protesa verso il potere e le allettanti proposte di uno schieramento piuttosto che di un altro.

PierLuigi Bersani è stato un buon amministratore e lodevole ministro, ma non ha il polso per guidare un partito erede dell’utopia socialista che si è coniugato con quell’area facilmente definibile come cristiano sociale, ma non può neanche instaurare alleanze con i bigotti. I falsi puritani avranno problemi nel definire una posizione unitaria con la parte laica del “Terzo Polo” nell’ambito della ricerca scientifica e nel riconoscimento delle coppie di fatto.

Tanti minestroni che non si armonizzano, ogni sapore è facilmente distinguibile dall’altro, non è solo riuscire ad individuare il peperoncino o la coccia di parmigiano, ma ogni singola verdura.

È una infinita distesa di tonalità grigie nel tentativo di farle apparire tutti uguali, ma ogni persona è un’identità ben definita anche nella sua  confusione mentale e  con le sue caratteristiche.

Alla metà degli anni ‘80 Hollywood contribuiva con la commedia Soul Man al superamento delle differenze pigmentose, semplificato nell’affermazione che non esistono bianchi, neri e rossi, ma delle differenti tonalità di grigio; così il Parlamento visto dalla Luna appare un’unica distesa di grigio, ma più ci si avvicina e più appare come tanti pixel di vario colore che non riescono a formare una chiara immagine.

Una Destra repubblichina e sociale che, dopo numerose scissioni e fughe, mendica un padrone per apparire nel panorama populista camminando in precario equilibrio sul filo delle protezioni clericali mentalmente deviate da una lettura personalizzata dei Vangeli.

Il massimo dell’interesse espresso dalla politica e dall’informazione sembra concentrato sulla presenza di professori e tecnici oltre i primi mesi del 2013 invece di preoccuparsi di educare una nuova classe di politici capaci a governare. Tutti vogliono e non vogliono arruolare questa brigata di non politici per dare lustro al blasone sbiadito del proprio partito, ma senza offuscarne le personalità parlamentari.

La politica italiana non vuol chiudere con i saltimbanchi cercando di copiare compiti fatti da altri senza comprenderne il contesto sino ad arrivare a confondere la libertà economica con il liberismo. Un’azione tentata in varie occasioni, ma con questo Governo Monti le porte si stanno spalancando ai liberalisti entusiasti del manifesto Fermare il declino proposto da persone come: Michele Boldrin, Sandro Brusco, Alessandro De Nicola, Oscar Giannino, Andrea Moro, Carlo Stagnaro, Luigi Zingales. Un movimento che Oscar Giannino tende a farlo coincide con una “Sedizione Liberale” per reagire dopo la nuova discesa in campo di Berlusconi.

Così anche nei movimenti come nei partiti prevale il minestrone più che la zuppa trovando personalità che migrano da una convinzione ad un’altra cercando di coniugare lo Stato con un liberalismo che lo vuole svuotare di controlli, scopi e servizi, mentre si riscoprono teorie marxiste.

Il panorama politico si arricchisce di un’arguta analisi sul ruolo del traditore, come esplica Giulio Giorello nel suo Il tradimento (Longanesi), nel superare ogni stallo governativo con il venir meno agli impegni presi.

Rendere dinamica la politica venendo meno a un patto di coerenza degli amministratori pubblici è evidenziata da Marco Boschini con il suo “Viaggio nell’Italia della buona politica” (Einaudi). Un libro per viaggiare tra i piccoli comuni virtuosi tra migliaia di cittadini che quotidianamente contribuiscono alla realizzazione di una buona politica, senza auto blu e rifiuti zero, con una mobilità sostenibile e il risparmio energetico, promuovendo nuovi stili di vita, riponendo nei comuni virtuosi delle prospettive ottimistiche per un’Italia da non svendere come viene descritta nel libro Outlet Italia di Aldo Cazzullo (Mondadori).

Gran parte dei politici ha una traumatica carenza affettiva ed è per questo che sono disperatamente alla ricerca dell’amore dei loro elettori. Una debolezza sconosciuta a questi tecnici.