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Il potere femminile nella Roma imperiale

La rassegna continua il 12 aprile con l’incontro dedicato al troppo spesso dimenticato mondo delle grandi donne imperiali romane tra I sec. a.C e II secolo d.C., “Le donne di “potere” nella Roma imperiale”, un tributo di intelligenza, poesia e bellezza. Intervengono Francesca Cenerini (professoressa di Storia delle donne nel mondo classico e Storia sociale del mondo antico presso l’Università di Bologna), Andreas M. Steiner (direttore editoriale di Archeo e Medioevo), mentre Iaia Forte legge versi della poetessa romana Sulpicia e brani da Pro Caio Celio di Cicerone.

“quanto contano la ricchezza femminile, la fertilità, il carattere e la psicologia personale delle donne imperiali romane? Ogni epoca, dall’antichità ai nostri giorni ridisegna l’immagine di queste grandi figure femminili. Di loro, già tacito e Svetonio ci descrivono immagini e non rea immagini e non realtà. Oggi, comunque, noi dobbiamo fare i conti con la longevità di queste immagini e di questi stereotipi. Escluse dalla vita politica e dai luoghi della politica, alle donne romane il diritto concede la possibilità di diventare molto ricche, soprattutto attraverso l’eredità dei patrimoni familiari e, quindi, di rivendicare un ruolo essenziale nella società e nell’economia dell’epoca. Soprattutto con la loro sessualità, però, le donne di potere di Roma imperiale assumono una funzione importantissima: quella di assicurare un erede alla dinastia”. (F. Cenerini)

Con Francesca Cenerini e Andreas M. Steiner e con la partecipazione di Iaia Forte

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LUCE SULL’ARCHEOLOGIA

Dive e donne. Le donne di “potere” nella Roma imperiale
12 aprile 2015 alle 11.00 presso il Teatro Argentina

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili con apertura delle porte al pubblico alle ore 10.00

Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul sito http://www.teatrodiroma.net dalle ore 11.00

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Chiuderà la rassegna l’incontro del 19 aprile (ore 11) dal titolo “La reggia di Nerone. L’ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia” per un ritratto dell’imperatore che ha lasciato al mondo la reggia più sontuosa di tutti i tempi. Intervengono Fedora Filippi (direttrice scientifica della Domus Aurea per la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma dal 2009 al 2014), Eugenio La Rocca (professore di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana a La Sapienza – Università di Roma, già Sovrintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma), mentre Roberto De Francesco legge brani dagli Annales di Tacito e da Vite dei Cesari di Svetonio.

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00 Luce sull'Archeologia Dive e Donne Solomon-Toilet_Roman_Lady00 Luce sull'Archeologia Dive e Donne Livia Paestum Museo Archeologico

 

Cento volti di Márquez

Nel primo anniversario della morte del maestro Gabriel García Márquez, l’Ambasciata di Colombia in Italia, rende omaggio al Nobel con la presentazione all’Istituto Cervantes di Roma, dell’Esposizione di caricature e pitture “I volti di GABO”.

75 caricaturisti di 17 Paesi del mondo, tra i quali si contano latinoamericani, europei ed asiatici, hanno plasmato la loro interpretazione del volto di GABO per ricordare la sua grandezza letteraria ed il suo inestimabile contributo alla letteratura mondiale.

Anche l’Italia sarà presente in questa esposizione con i ritratti del pittore Franco Azzinari, il quale si è incontrato molte volte con il Nobel, raffigurandolo nei vari momenti della sua vita.

Artisti provenienti dalla Colombia, Argentina, Brasile, Costa Rica, Ecuador, Cuba, Messico, Panamá, Perù, Uruguay, Venezuela, Spagna, Bulgaria, Francia, Portogallo, Serbia, e Iran, hanno ritratto il maestro García Márquez ponendo in evidenza, la sua magia letteraria, il suo realismo magico e le sue caratteristiche personali e lo hanno convertito per sempre uno dei più grandi delle lettere nel mondo.

Come ha detto il Presidente della Colombia Juan Manuel Santos, il 17 aprile 2014, in seguito alla morte di GABO: Gabriel García Márquez ha lavorato con le parole e con le idee. Le ha fatte volare e salire alla cima dell’immaginario e ci ha fatto credere, ed è qui l’eccezionalità, che quello che sognava era possibile, che i fatti inverosimili che succedevano a Macondo esistevano realmente. La verità è che per il mondo GABO è stato uno scrittore che ha cambiato la vita dei suoi lettori, che ha aperto le porte e gli orizzonti alla letteratura e che ha disegnato con la sua penna storie e personaggi fantastici.

L’ esposizione “I volti di GABO” sarà inaugurata dall’Ambasciatore di Colombia in Italia Juan Sebastián Betancur, che il prossimo 26 marzo alle 18.30 sarà aperta al pubblico fino al 25 aprile. In questo mese saranno in programma varie attività come giornate di lettura e conferenze per studiare l’opera di García Márquez.

 

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I VOLTI DI GABO
Esposizione in Omaggio al maestro Gabriel Garcìa Màrquez
Dal 26 marzo al 25 aprile 2015

Roma
Istituto Cervantes
piazza Navona, 91

http://roma.cervantes.es/it/default.shtm

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00 Mostre Istituto Cervantes I Volti di Gabo gabo_web 00 Mostre Istituto Cervantes I Volti di Gabo

 

Come ti trasformo le scarpe in suolo

Le scarpe in materiale sintetico e tessuto, alla fine dei loro giorni, sono delle letali armi biologiche, tanto più se sono state utilizzate per praticare lo sport.

Allora come non rendere le discariche ancor più fetide? L’idea è sgorgata dall’Assessorato alle scuole di Roma Capitale, grazie all’iperattività dell’assessore Paolo Masini  che ha proposto di riciclarle per realizzare piste di atletica.

Un’iniziativa denominata “La pista di Pietro”, presentata alla scuola media Cattaneo di Testaccio, insieme all’Acea e all’associazione Gogreen onlus, per trasformare le vecchie sneakers non solo in piste di atletica, ma anche in pavimentazione anti caduta per le aree giochi dei bambini.

Le scarpe, non solo per lo sport, ma anche per il tempo libero, ormai esauste, potranno essere lasciate in 100 scuole di Roma e nel periodo estivo anche negli stabilimenti balneari del nostro litorale.

L’iniziativa consente di rafforzare il legame virtuoso tra sport e buone pratiche ambientali come il riciclo e il riuso e i ragazzi delle nostre scuole potranno così contribuire alla realizzazione di nuove strutture, con un gesto intelligente e orientato alla sostenibilità ambientale, minimizzando nel contempo l’accumulo di materiale in discarica. Nel pensare a questa iniziativa ci siamo ispirati a Pietro Mennea, campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980 e detentore del primato mondiale per 17 anni.
Al progetto ha aderito la moglie, Manuela Olivieri Mennea che ha donato alla campagna le scarpe da corsa del corridore: da esse proverrà una piccola porzione di materiale che, come lievito madre, sarà impiegato per la pavimentazione di ciascuna “pista di Pietro”.

Il progetto “La pista di Pietro” si affianca a “Il Giardino di Betty”, iniziativa in memoria di Elisabetta Salvioni Meletiou, lanciata negli anni scorsi da esosport. Gli impianti sportivi e le scuole che vorranno raccogliere le scarpe per riqualificare o realizzare una propria pista di atletica o la propria area giochi potranno scrivere agli indirizzi: lapistadipietro@comune.roma.it e ilgiardinodibetty@comune.roma.it.

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00 Roma Scarpe da ginnastica usate per fare piste di atletica fotohome3T1Roma Scarpe da ginnastica usate per fare piste di atletica image_thumb[4] Roma Scarpe da ginnastica usate per fare piste di atletica mennea-scarpe2

L’immaginazione delle parole

L’opera grafica costituisce uno degli aspetti fondamentali della raccolta di Villa dei Cedri e consente di delineare l’identità del Museo, ancor prima che diventi una scelta volontaria e personale, in affinità anche con la realtà intima delle sale espositive. In effetti, se si ripercorre la storia della collezione sin dalle sue origini, risalendo alla prima donazione avvenuta grazie alla generosità del banchiere Adolfo Rossi – appassionato collezionista d’arte -, che mirava a costituire una raccolta civica di pubblica utilità, si scopre che sulle 74 opere del fondo, un quarto erano già allora composizioni su carta – disegni, acquerelli e pastelli.
Da questi presupposti che si articola la mostra, Le carte dei poeti, da vedere e leggere, in un fertile dialogo tra letteratura e arti visive, accostando anime affini.

Per l’occasione sono stati invitati poeti e scrittori di lingua italiana e francese a cercare spunti nella collezione per testi inediti. In tale ambito non si tratta né di descrivere o di trascrivere l’opera stessa, e neppure di farne un’analisi o una critica, bensì un invito a intraprendere un viaggio in seno all’opera d’arte: l’immaginazione dei poeti ha attinto all’anima della collezione per condurci verso altri orizzonti.
Sono esposte una selezione di 80 opere dalla raccolta del Museo, della seconda metà del Novecento. La mostra si presenta anche come un’indagine dei vari mezzi del disegno in crescendo: matita, grafite, china, acquarello, pastello, oli e tecniche miste su carta.

I testi dei poeti e scrittori sono pubblicati in Scritti al Museo, vol. 8. con un prologo di Carole Haensler Huguet e Matteo Bianchi per raccontare l’invenzione del museo su carta, un libro di segni e versi.
Parole d’ autore: Roberto Bernasconi, Nicolas Bouvier, Michel Butor, Gianfredo Camesi, Luigi Cavallo, Fabio Contestabile, Stefano Crespi, Pietro De Marchi, Franco Facchini, Alexandre Hollan, Rita Iacomino, Gilberto Isella, Carolina Leite, Fabio Merlini, Eugenio Montale, Alberto Nessi, Ugo Petrini, Yves Peyré, Rosa Pierno, Dubravko Pusek, Fabio Pusterla, Antonio Rossi, Anna Ruchat, Jean Louis Schefer, Guido Strazza, Emilio Tadini, Matteo Terzaghi, Marco Vitale.
Figure d’artista: Valerio Adami, Augusto, Giuseppe Bolzani, Fernando Bordoni, Gianfredo Camesi, Massimo Cavalli, Enrico Della Torre, Edmondo Dobrzanski, Marcel Dupertuis, Sergio Emery, Renzo Ferrari, Samuele Gabai, Andrea Gabutti, Costantino Guenzi, Alexandre Hollan, Fritz Huf, Pierluigi Lavagnino, Cesare Lucchini, Vittorio Magnani, Mario Marioni, Paolo Mazzuchelli, Gianni Metalli, Giovanni Molteni, Ubaldo Monico, Wilfrid Moser, Giulia Napoleone, Giancarlo Ossola, Leopoldo Paciscopi, Federico Palerma, Flavio Paolucci, Gregorio Pedroli, Imre Reiner, Tino Repetto, Aldo Salvadori, Pierino Selmoni, Raimondo Sirotti, Stephan Spicher, Donato Spreafico, Mucci Staglieno Patocchi, Luigi Stradella, Guido Strazza, Emilio Tadini, Italo Valenti, Francesco Vella, Mirella Vivante, Anne Walker.

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LE CARTE DEI POETI
Dal 27 marzo al 25 maggio 2015

Bellinzona – Canton Ticino (Svizzera)
Museo Civico Villa dei Cedri

Ingresso:
biglietto normale chf 8.001 eur 6.00
ridotto chf 5.001 eur 4.00

Orari:
mercoledì – venerdì
14:00 – 18:00
sabato, domenica e festivi
11 :00 – 18:00
lunedì e martedì chiuso

Informazioni:
te!. 0918218518

http://www.villacedri.ch/

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Il volume, che accompagna la mostra di una scelta di opere su carta in collezione del Museo Villa dei Cedri, riflette uno speciale profilo letterario: la lettura dell’opera d’arte viene infatti affidata alla poesia.
A commentare le singole carte della raccolta sono stati invitati poeti e scrittori in prosa d’arte nell’intento di offrire al lettore-visitatore un’interpretazione diversa dalla consueta analisi storica e critica dell’opera d’arte. Una lettura in libertà, condotta sul filo suggestivo dell’emozione, ricca di sorprese nella sua varietà espressiva: a partire dalle immagini, sono nati testi diversi, vicini e lontani dalle figure che li hanno suscitati, mentre in alcuni casi sono state affiancate alle carte citazioni poetiche corrispondenti. La disposizione a specchio di parole & figure invita al dialogo fra le carte dei poeti, un dialogo stimolante fra le due lingue complementari del testo e dell’immagine, segni e versi, che si dispongono in un incrocio ideale, spesso nel segno della natura, come fossero rami della scrittura

 

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Le carte dei poeti
Collana: Scritti al Museo n. 8
a cura di Matteo Bianchi e Carole Haensler Huguet
Museo Civico Villa dei Cedri, 2015, 150 pagine
55 tavole a colori
ISBN 978-88-96529-76-8
CHF 25.00 / € 25.00

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Siria: Un aiuto per una generazione

In Siria 220mila morti in 4 anni di guerra, dilaniata tra Assad e Isis, dove ogni diritto è negato ad ogni persona, soprattutto all’infanzia che gli viene negata non solo la possibilità di giocare per strada senza correre il rischio di saltare su di una mina o essere il bersaglio di un cecchino, ma di un’istruzione.

La tragedia dei bambini siriani non è solo per un’infanzia rubata, è anche il rischio di essere una “generazione perduta”, senza istruzione e con una quotidianità tra macerie o in campi profughi, con una vita fatta sacrifici e lavoro minorile.

Una crisi umanitaria di oltre 2,3 milioni di persone fuggite dal paese per rifugiarsi nei paesi limitrofi e più della metà sono bambini. Mentre sono 9,3 milioni di persone quelle colpite in varie forme dalla guerra civile all’interno della Siria e 4,3 milioni sono bambini.

Una generazione perduta, una lost generation, condannata a subire la guerra e confidare negli aiuti umanitari per poter sopravvivere.

Una guerra all’infanzia e alla cultura, oltre che per il predominio di un modo di vivere sull’altro, costringendo intere famiglie a lasciare le proprie case abbandonare la scuola, gli amici e i parenti, gli affetti più profondi.

 

L’Unicef, insieme ad altri partner, ha aperto una campagna per chiedere ai governi di sostenere i bambini della Siria, per raccogliere 1 miliardo di dollari per aiutare una intera generazione di bambini siriani ad avere l’opportunità di un futuro più stabile e sicuro.

Non solo i governi sono coinvolti in questa raccolta di fondi, ma anche le singole possono aiutare i bambini siriani, con una donazione non solo online per contribuire a salvare la vita dei bambini.

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