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Riflettori sul Foro

Dopo gli incontri dedicati in gennaio all’assassinio di Giulio Cesare e al potere di Augusto e in febbraio al mito e alla realtà del Colosseo, il viaggio prosegue il 15 marzo con “Il Foro Romano: dalle origini alle invasioni barbariche” per una sintesi storico, topografica, e archeologica del cuore di Roma attraverso i tempi.
Intervengono Filippo Coarelli (archeologo e Professore emerito di Storia Romana e antichità greche e romane all’Università di Perugia) e Patrizia Fortini (funzionario archeologo della Sovrintendenza Statale responsabile Foro Romano), mentre Filippo Timi leggerà alcuni brani da Ab Urbe condita di Livio.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

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LUCE SULL’ARCHEOLOGIA
Il Foro Romano: dalle origini alle invasioni barbariche
Il 15 marzo 2015 alle 11.00 presso il Teatro Argentina

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Cubi d’umanità

Il Grande Gioco chiede di potere essere guardato e interpretato non in un unico, ma in più modi. È stato disposto così, ma come nel gioco cui si ispira avrebbe potuto avvenire anche in tanti altri modi, variando all’infinito la disposizione degli elementi che lo costituiscono.
Le figure dipinte sulle sei facce di ognuno dei 20 cubi in legno, come una sola moltitudine di soggetti individualmente multipli, creano una scultura modificabile ispirata sia alla dottrina induista della puodarsità, sia alla teoria del caso e del gioco nella cultura occidentale – da Eraclito a Schopenhauer, da de Saussure alla Kristeva, sia all’opera di quegli autori che da Mozart fino a Cortàzar, attraversando Mallarmé e le avanguardie, hanno a vario titolo e con diversi esiti “giocato” con l’hasard.
Che siano figure marginali o bambini vittime di ingiustizie, come Iqbal Masih, o icone della pubblicità o premi Nobel o scrittori (Joseph Rotblat, Muhammad Yunus, Mohamed ElBaradei, Nadine Gordimer, Julio Cortàzar, Arundhati Roy, Murakami Haruki, Suketu Mehta) , o donne impegnate a restituire dignità, diritti e speranza alle donne (Malalay Joya, Aung San Suu Kyi, Shirin Ebadi, Rigoberta Menchù, Shinto Hellar, Wangari Maathai, Niki Karimi), ogni segno, ogni colore, ogni trama dei volti dei protagonisti di queste favole metropolitane diventa racconto essendo pittura. Si tratta quindi di un’opera pittorica articolata e costruita nello spazio che, oltre a distinguersi per la coerenza e la purezza del codice linguistico ed espressivo, per l’originalità dell’impianto, per la flagranza delle immagini e dei loro movimenti nello spazio, infonde significato, unità e coesione interna alle molteplici sequenze e relazioni con cui, continuamente, si costruisce e decostruisce. Ogni faccia di ognuno dei cubi può leggersi sia come immagine in sé conclusa e risolta, come una piccola opera, di per sé godibile nella sua complessità e nel suo essere opera picta, sia come elemento di un insieme che nell’intersecarsi e diversificarsi di segni, e quindi di significati e di molteplici piani di lettura, trova la sua più profonda ragion d’essere e la sua finalità.

Silvana Leonardi ha creato un contesto complesso, una densa costruzione di insiemi di immagini, che tutte insieme costituiscono un vero e proprio evento nella forma della installazione, cui l’artista crede profondamente dandone però una versione molto personale.(…) La Leonardi ha messo a punto, in anni di lavoro capillare e molto appassionato, una tecnica che le consente di disgregare l’immagine, sia pur entro i limiti della riconoscibilità, mantenendone, però, tutta la forza e l’evidenza della verità o del ricordo. Ma i due termini, verità e ricordo, non sono qui contrapposti come capita sovente in altre esperienze creative; sono, al contrario, reciprocamente integrate così che quando l’artista lavora sul piano dell’evocazione niente si perde della sua presenza nel concreto del reale. Un reale, verrebbe da dire, tenuto a bada. Così scrive Claudio Strinati a proposito dell’installazione Il Grande Gioco, già presentata a Monaco di Baviera presso la Drissien Galerie.

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Mostre Silvana Leonardi IL GRANDE GIOCO silvana leonardi 1Silvana Leonardi
IL GRANDE GIOCO
Dal 21 marzo al 26 aprile 2015

Piacenza
Palazzo Marazzani Visconti
P.zza S. Antonino ang. Via Chiapponi

Informazioni:
Tel. 0523/1720408
Sito web

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Mostre Silvana Leonardi IL GRANDE GIOCO silvana leonardi 2

 

Street Art: Ostiense District

Il quartiere Ostiense nasce all’inizio del XX secolo come quartiere della modernità. Qui viene collocata la prima centrale elettrica di Roma, il gazometro, le fabbriche e gli opifici che proietteranno la città eterna nell’era moderna e proprio in quest’area, in forma spontanea, una delle più importanti espressioni della creatività contemporanea ha trovato la sua sede ideale in quella cornice postindustriale che, in tutta Europa, sta rappresentando il territorio ideale per queste iniziative. Come Brick Lane a Londra, Belleville a Parigi e Wynwood a Miami, il quartiere Ostiense è stato definito dalla stampa internazionale l’Ostiense District:

il luogo dove si può partecipare, vedere e respirare il fermento creativo, artistico e culturale della città. Una Roma ultracontemporanea inedita e inaspettata.

Nel corso degli anni l’attività di arte pubblica (nella sua forma conosciuta come street art) sulla città di Roma si è concentrata nell’area dell’VIII Municipio ed in particolare nella zona Ostiense, in un quadrante che va da Piramide a San Paolo con un risultato

Sito web

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Un Paese di Speranze

Sulle tracce dell’eroe fenicio Cadmo, cui il mito attribuisce l’introduzione in Grecia dell’alfabeto, Nicola, trentenne incerto sul futuro, e il fratello Elia, dieci anni, intraprendono un viaggio in Italia alla ricerca di un nuovo linguaggio, per ridare alle cose il loro giusto nome e restituire un senso alle parole. In questo peregrinare, fatto di volti e luoghi, realtà dolorose e memorie storiche, la strada diventa percorso di formazione e insieme di esplorazione immaginaria. Al confine tra documentario e finzione, il film racconta le speranze del Paese che sarà.

Unicef Italia ha scelto Sarà un Paese per festeggiare la Giornata mondiale del Bambino e il 25° Anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. Per la prima romana del film, che si terrà proprio il 20 novembre 2014, sarà organizzata una serata-evento in collaborazione con UNICEF Italia.

La motivazione con la quale il Comitato Italiano per l’Unicef sostiene: «Il film è un viaggio per l’Italia attraverso lo sguardo di un bambino di dieci anni che cerca le tracce di un Paese migliore. I temi narrati con grande delicatezza e sensibilità spaziano dall’ambiente al diritto al lavoro e alla non discriminazione, fino alla cittadinanza per i bambini di origine straniera nati in Italia. L’attenzione all’equità e ai diritti dei bambini sono i cardini della missione dell’Unicef. La conoscenza e l’incontro si rivelano ancora una volta chiavi d’ingresso alla libertà, all’inclusione e a una crescita serena per lo sviluppo individuale e dell’intera società».

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06 Cinema Sarà un paese LocandinaSARÀ UN PAESE

Regia: Nicola Campiotti
Titolo Originale: Sarà un Paese

Con: Elia Saman, Raffaele Guarna, Matilde Gardini, Graziella Marota, Anok Deb, Greta Fink, Serge Latouche, Sista Bramini, Gianluca Foresi

Distribuzione: Distribuzione indipendente
Produzione: Indrapur Cinematografica
Paese: Italia, 2014
Durata: 77’
Genere: documentaristico
Sceneggiatura: Nicola Campiotti
Direttore della Fotografia: Leone Orfeo
Montaggio: Enrica Gatto
Destinatari: Scuole di ogni Ordine e Grado

Maggiori informazioni

Trailer

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Il poema della Terra

Da quarant’anni a questa parte, il fotografo Sebastião Salgado viaggia in tutti i continenti della terra seguendo le tracce di un’umanità in costante mutazione. Dopo esser stato testimone dei principali eventi che hanno segnato la nostra storia recente – conflitti internazionali, carestie, esodi – si lancia adesso alla scoperta di territori inesplorati e paesaggi grandiosi, per incontrare la fauna e la flora selvagge in un grande progetto fotografico, “Genesi”, che è un omaggio alla bellezza del pianeta.
La vita e il lavoro di Sebastião Salgado ci vengono rivelati attraverso gli sguardi incrociati di Wim Wenders, anch’egli fotografo e di suo figlio Juliano che lo ha accompagnato nei suoi ultimi viaggi.

 

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IL SALE DELLA TERRA
Regia di
Wim Wenders, Juliano R. Salgado

con
Sebastião Salgado

Produzione: Brasile, Italia, Francia, 2014
Durata: 106 min

Titolo originale The Salt of the Earth
Documentario

Officine Ubu

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Trailer su YouTube
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