I media riescono a
commuoverci per un minorenne vittima di violenza, ma in un mondo d’immagini è
difficile che un rapporto pieno di numeri e statistiche possa coinvolgere il
cittadino come un’immagine di un bimbo dal viso sofferente.
Conflitti, carestie e
sfruttamento negano a centinaia di milioni di minorenni l’infanzia che non solo
Save the Children cerca di fargli vivere, portando all’attenzione la realtà
dell’infanzia nelle varie aree del Mondo e nonostante l’Italia occupa l’ottavo
posto “migliore” dove bambine e bambini potrebbero vivere, sono 1,2 milioni i
minori in povertà assoluta.
Sempre più bambini
soffrono e muoiono in un Mondo dove gli adulti violenti dettano legge,
distruggendo scuole con raid aerei o attentati, aumentando la schiera dei
mancati alunni. Bambini ai quali viene negato il diritto allo studio vengono
struttati nel lavoro minorile e sono vittime di matrimoni e gravidanze precoci.
Il Mondo subisce
un’ulteriore diseguaglianza nella fortuna per i bambini che possono godere a
pieno tutte le potenzialità offerte nel nascere a Singapore o in Finlandia,
piuttosto che nella Repubblica Centrafricana.
Per i bambini che
riescono a fuggire dalle aree di conflitto, come ad esempio la Siria e lo
Yemen, la vita in un campo profughi non è priva di pericoli e non sarà facile
neanche per quelli che riusciranno a sbarcare in Europa, per essere accettati.
Vivere in paesi come
la Svezia, Finlandia, Irlanda, Germania, Slovenia e Norvegia non esenta
l’infanzia dai pericoli della pedofilia e dalla violenza familiare, ma
sicuramente con minori rischi che incontrano i 420 milioni di bambini nelle
aree di conflitto.
Molto prima delle elezioni europee la comunità del web si è interrogata sul senso dell’identità europea, a prescindere dall’immagine negativa percepita da chi vede nella UE solo un’eletta di burocrati e tecnocrati concentrati sull’economia e sulle regole, ma poco comunicativi con l’Europa dei popoli. Ma nei siti diciamo identitari l’immagine dell’Europa è mitica più che storica, icona di una comunità più sognata che reale, legata a una società preindustriale. A guardare anche superficialmente questi siti, intanto si direbbe che il Mediterraneo è totalmente escluso da un’Europa nordica e continentale. Volti, paesaggi, usi e costumi rimandano al repertorio del Sacro Romano Impero o del Reich millenario, dimenticando un grande imperatore come Federico II di Svevia, l’unico che ha realmente cercato di integrare nord e sud d’Europa. Vero è che nell’UE egemonia franco-tedesca si è sempre imposta sugli altri paesi, ma questa visione mitologica non fa altro che marcare l’esistente invece di ricrearlo. Il messaggio è emblematico: il sud dell’Europa non partecipa da protagonista all’identità europea, il che dimostra che certi pregiudizi datano dai tempi dei Franchi e Longobardi. Eppure la parola Europa parte da sud, è fenicia (Ereb, occidente). Europa era la figlia di Agenore re di Tiro, città fenicia oggi in Libano. Zeus, innamoratosi di lei, decise di rapirla e si trasformò in uno splendido toro bianco. Mentre coglie i fiori in riva al mare, Europa vede il toro che le si avvicinava. E’ spaventata ma il toro si sdraia ai suoi piedi ed Europa, tranquilla, vi sale in groppa. Ma il toro si getta in mare e la conduce fino a Creta, dove Zeus si ritrasforma in dio e le rivela il suo amore. Avranno tre figli: Minosse, Sarpedonte e Radamanto. Il senso del mito è che la civiltà arriva dal Medio Oriente, ma una volta traversato il mare quella cultura si sviluppa con una vita propria.
Ora,
se il mito di Europa è greco, il concetto di Europa risale al medioevo; prima
era tutto Imperium Romanum e il termine geografico per i greci indicava in modo
generico una terra a nord del Mediterraneo, dai confini ancora indefiniti. Il
primo a usare il termine è a fine del VI secolo l’abate irlandese San
Colombano, futuro fondatore dell’abbazia di Bobbio, che lo cita (tutus Europae)
in una delle lettere al papa Gregorio Magno. Il termine lo usa anche il monaco
Isidoro Pacensis, per indicare i soldati di Carlo Martello che avevano
combattuto a Poitiers (prospiciunt Europenses Arabum tentoria, nescientes
cuncta esse pervacua). La battaglia aveva assunto infatti un grande valore
simbolico: l’Occidente cristiano, idealmente rappresentato dall’Europa, aveva
fermato l’espansione araba; e quindi Isidoro usa l’aggettivo
“europeo” per attribuire un’identità collettiva ai guerrieri franchi
che avevano fermato gli invasori musulmani. E infatti l’Europa politica nasce
con l’impero di Carlo Magno, all’inizio del IX secolo, realtà che riunisce
simbolicamente popoli romani, celti e germanici, sotto la guida dell’Imperatore
e del Sommo Pontefice. Peccato che si ignorasse l’Impero Romano d’Oriente, che
pur è durato mille anni ed era ben più solido del Sacro Romano Impero.
Tornando
però ai nostri siti web, alcuni vanno più indietro: la vera Europa non è
cristiana, ma pagana, ancestrale. L’iconografia è un misto di Nibelunghi e
Trono di Spade, fra rune naziste, rudi guerrieri e bionde fanciulle in un
paesaggio cupo e boscoso che fa rimpiangere il trascurato Mediterraneo. E se
l’Europa è un continente che possiede una massima diversità culturale in
distanze geografiche minime, questi siti misticheggianti esaltano l’identità
europea non accogliendo o assimilando la varietà, ma operando solo per
esclusione, esaltando un cupo nordismo e mostrando famiglie patriarcali,
guerrieri scorciati dal basso, uomini inseriti in un’economia contadina e una
cupa vegetazione forestale, in mezzo a simboli runici ossessivamente ripetuti.
Da un punto di vista elettorale, ci si può anche chiedere quanta presa possono
avere queste immagini sulle masse inurbate che vivono nelle periferie delle
metropoli piuttosto che nelle province del continente o nelle comunità locali
isolate, serbatoio di voti per i partiti c.d. sovranisti (1). Sui motivi di
questa immagine neopagana e paleoecologista in stile Frei Korps Kultur si
potrebbe discutere, ma è probabilmente anche una reazione alle politiche
cattoliche di accoglienza dei migranti e di dialogo con l’Islam che papa
Francesco porta avanti quasi in modo ossessivo, provocando l’ostilità o almeno
la diffidenza dei cristiani più conservatori e non solo di quelli, visto il
successo dei partiti europei “sovranisti”.
Si è parlato di Islam. Ebbene, abbiamo scoperto che per ogni sito razzista europeo che incoraggia la maternità ariana ce n’è parimenti uno islamista o africanista che sogna unioni con bionde fanciulle da usare come fattrici per sommergere la vecchia Europa con nidiate di bimbi musulmani e donne convertite al velo. Gli stilemi ricordano una certa pornografia e sono anche pieni di minacce e profezie, le quali danno solo una giustificazione o almeno un appiglio ai teorici del complotto della sostituzione razziale e religiosa, altro mito che fa tutt’uno con il complotto mondiale dei banchieri. Ma si sa, in rete tutto è permesso. L’importante è che chi vota usi anche il proprio cervello
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NOTE
La
differenza fra nazionalismo e sovranismo potrebbe essere così
definita: il nazionalismo tende ad aggregare popoli etnicamente e culturalmente
affini, mentre il sovranismo crea un’identità mitologica esclusivamente per
sottrazione, escludendo non solo i diversi ma persino gli affini.
Sto facendo i conti con la mia vecchiaia. Ogni mattina mi guardo allo specchio per vedere quanto sono cambiato. I capelli sono andati, le ossa scricchiolano e sono indolenzito dappertutto, la pancia nonostante tutti gli sforzi e i penosi digiuni non si decide ad andar via. Sono diventato corpulento, fatico a muovermi velocemente. Eccomi qui! … Mi guardo e conto le macchioline marroncine sulla mia fronte, le mie guance, il mio collo: ogni giorno ne conto qualcuna in più. Chi è quell’individuo? Non lo conosco. Quando mi capita di sognarmi, e mi visita spesso quest’altro io, mi figuro sempre com’ero prima. Che strano! Nelle stanze buie del sogno non è ammesso il protagonista nella sua nuova, deprimente veste. Nei miei viaggi notturni nelle antiche stanze l’eroe è sempre il giovane, il ragazzo, il bambino. Non vado oltre gli esami di licenza liceale, con tutte le cicatrici addosso di quelli anni che tornano sempre a chiedermi il conto … Ma ora sono qui, e ho altri conti da chiudere.
La
clessidra silenziosamente tesse il suo filo grigio e io sto a guardarla stupito
… Come è potuto accadere? Quale congiura mi perseguita? … Angeli del cielo e
della terra, dove sono le vostre ali? … No, un angelo c’è e dorme nel mio
letto a quest’ora, lasciamola sognare tranquilla, io vado di là in punta di
piedi, come un ladro, a evocare sottovoce gli angeli riccioluti e paffuti che
mi tennero per mano. Voi, riportatemi in volo in quella terra, quei mattini,
quelle notti, e addormentarmi ancora sicuro sul cuscino delle vostre carezze.
Il mondo allora mi lusingava, che ruffiano! Quali tesori mi mostrava al
risveglio! Il cuore cantava e l’impazienza mi conduceva alla conquista di
giardini incantati! … Lo so, è la storia di tutti, è la vecchia storia del
mondo, ma adesso è qui per me e mi ruba il respiro.
Eravamo
in tanti lungo la strada! Molti mi hanno scavalcato e si sono persi lontano,
altri ho lasciato indietro, qualcuno ha cambiato direzione verso paesi
sconosciuti. Ma tutti mi visitano in sogno, altri per strada mi chiamano sottovoce.
Dove siete voi tutti? … Loro sono importanti, sono i miei testimoni e possono
affermare davanti a qualsiasi giudice che io ho vissuto, sono la viva prova di
tutti i miei giorno: ho giocato, ho rubato, ho amato, ho pianto e ho riso, ho
acceso e ho spento mille luci. Ma adesso dove sono? Sono rimasto solo io a
testimoniare della mia vita, ma dovete credermi! Come diceva quel poeta:
confesso che ho vissuto!
E
questo è tutto. Ora non mi resta che andare avanti; mi alzo, pesto e confuso,
le solite cose d’ogni mattina: il caffè, la musica, le carte per il solitario,
ti fai la barba, scrivi un po’. Piano piano spii il tuo angelo dormiente che si
rigira sospirando il suo sogno: lei mi prenderà per mano e sarà il mio
testimone chiave. Di là quell’uomo allo specchio, con tutte le sue macchioline
e i capelli radi, ora mi sorride e mi riconosce … Coraggio! Usciamo, si va a
vedere il mondo! Anche questa è vita.
Se volevano farsi pubblicità ci sono riusciti. Parlo di Gerush92, che si definisce “un gruppo per i diritti umani” e ha ufficialmente attaccato Dante Alighieri e la sua Comedia. Gerush92 vuole depennare Dante dai programmi scolastici perché nelle sue opere condanna i rapporti tra persone dello stesso sesso e mal sopporta l’Islam. Secondo Gerush92 i contenuti danteschi non sarebbero inalienabili, non aderirebbero ai tempi, non sarebbero politicamente corretti. L’auspicio è che dunque l’opera venga rimossa, cominciando a depennarla dai programmi scolastici. Dante viene definito «offensivo e discriminatorio». Ma andiamo a vedere chi sono questi zelanti attivisti per i diritti umani. Basta cliccare sul sitohttp://www.gherush92.com/home_it.asp e di loro sappiamo tutto. Sono addirittura consulenti delle Nazioni Unite. Il nome indica in ebraico la cacciata degli ebrei dalla Spagna cinquecento anni fa e s’indovina nell’associazione una forte componente ebraica ortodossa, la stessa che vorrebbe espungere dai Vangeli la parola “Farisei”; esattamente quello che a mio giudizio sono proprio loro, sia pur al passo coi tempi. Che siano pure consulenti delle Nazioni Unite non deve sorprendere: su 193 stati membri, solo una trentina sono democrazie, quindi c’è spazio anche per finanziare consulenti non propriamente al di sopra delle parti. Ricordiamo poi che sono state proprio le Nazioni Unite a rifilarci in Libia Al-Serraj come unico rappresentante ufficiale del governo libico, in base al voto unanime di soli 15 membri (ONU- risoluzione 2259 del 17 dicembre 2015).
Ma torniamo al sito ufficiale di Gerush92. Alla voce “articoli” c’è una ricca antologia e lascio al lettore la lettura dei testi, alcuni interessanti, altri faziosi, ma comunque ben documentati. Il problema è che i documenti di archivio o giornalistici bisogna anche saperli leggere, mettendo da parte per un attimo gli occhiali dell’ideologia. Lo stesso vale per la letteratura: l’opera d’arte va storicizzata. Dante era forse l’uomo più colto del suo tempo, ma viveva pur sempre nel Trecento ed è figlio della sua epoca, contemporanea dell’ottava Crociata. Assegna Maometto al girone degli eretici perché per la teologia cristiana quello è il posto suo, e lo stesso sarebbe oggi per i Testimoni di Geova o gli Avventisti. L’Islam era un pericolo reale e Dante non era islamofobo, a meno di non definire Togliatti un fasciofobo. Con questo ragionamento a scuola non si dovrebbe insegnare nessun capolavoro della letteratura epica e teatrale: l’Iliade è maschilista, militarista e gli eroi scannano gli animali davanti agli ospiti. Le tragedie greche trasudano di incesto e assassinio. I Nibelunghi sono razzisti, la Chanson de Roland e il Dighenis Akritas sono islamofobi al pari della Gerusalemme liberata, mentre la Bibbia propone leggi che per fortuna nessun ebreo ha mai trasformato in codice penale, come avviene invece per il Corano, che a parte l’islamofobia (ovviamente) contiene tutto quello che quest’associazione combatte altrove. Morale? Dovere di un insegnante non è censurare i testi considerati politicamente scorretti da una minoranza organizzata, ma contestualizzarli, ricostruendone il tessuto sociale e culturale entro cui sono stati elaborati. Arrivo a dire che, invece di nascondere la mano, per capire il nazismo andrebbe letto e commentato pubblicamente anche Mein Kampf. In questo senso l’insegnamento della storia e della geografia sono fondamentali, e guarda caso le forze antidemocratiche tendono sempre a ridurre o eliminare il peso di queste due materie dall’insegnamento scolastico. E questo purtroppo avviene anche in Italia
Ho provato a rispondere a un’inserzione di lavoro promossa via email. L’ho fatto solo per curiosità, perché la paga – 3000 euro al mese – onestamente mi sembrava troppo alta. Ho comunque spedito il mio curriculum, peraltro molto generico. Mi ha risposto la responsabile del personale, tale C*******a Z***g (nome alla moda, come ho scoperto dopo), allegando anche il modulo per il contratto. Scritto in buon italiano, il documento è molto lungo e lo riporto solo in parte:
New Way Neo
Logistics Company.
Gentile Sig. ***,
La nostra azienda, presta una vasta gamma di servizi
di trasporto ad altissimo livello,
specializzandosi in trasporti di carichi
internazionali tra i paesi dell’Europa occidentale. L’indirizzo prioritario
della nostra attività è rappresentato dai trasporti internazionali dall’Italia.
Avendo l’ufficio centrale situato in Gran Bretagna, disponiamo di una rete di
rappresentanze in molti paesi europei e collaboriamo solamente con partner
affidabili e di fiducia, sia in Italia che in tutta Europa. Comprendiamo che
dalla giusta scelta dello schema logistico e di trasporto, dipendono
direttamente i termini ed i costi di consegna del carico (…). Garantiamo un
approccio individuale nei confronti di ogni cliente e la garanzia dell’alto
grado di interazione da parte di tutti i nostri dipendenti nel processo di
trasporto, a prescindere dalla difficoltà degli obiettivi che ci siamo posti.
In relazione all’ampliamento ed alla preparazione dell’apertura di un nuovo
dipartimento nella vostra regione, siamo alla ricerca di candidati per la
nostra futura filiale. (…) Se siete una persona onesta, comunicativa, vivete in
Italia oppure in un altro paese dell’Unione Europea, avete più di 21 anni e
siete disposti a dedicarci circa 5-7 ore alla settimana del vostro tempo
libero, siete il candidato giusto per le mansioni da ricoprire nella nostra
azienda. Vi proponiamo di effettuare un apprendistato di 2 mesi e durante
questo periodo vi pagheremo 3.000 euro al mese a partire dal momento della
prima operazione. A seguito di tale periodo, deciderete se restare con noi per lavorare
a tempo pieno, diventando direttore della nostra filiale ed incrementando il
vostro stipendio fino a 5000-7000 euro al mese. Nel corso dell’apprendistato
eseguirete i seguenti semplici incarichi:
Ricevere la
corrispondenza da parte della nostra azienda, materiali metodici, istruzioni.
Comunicare con i
nostri manager, i quali durante il periodo di apprendistato vi invieranno
incarichi e le relative istruzioni.
Essere sempre on-line, rispondere alle nostre
chiamate, email, sms.
Ricevere il denaro da parte della nostra
azienda per le spese ordinarie, oppure per altri fabbisogni, sia durante il
periodo di apprendistato che dopo. Ricevere lo stipendio, che ammonta a 3.000
euro per un mese di apprendistato in base alla nostra metodica aziendale, a
partire dall’inizio del primo training. In seguito, il vostro stipendio
aumenterà, per raggiungere il massimo, quando sarete impegnati a tempo pieno.
Distinti saluti,
C******a Z***g
Global Marketing
Manager NEW WAY NEO LOGISTICS COMPANY
Dai 3000 mensili iniziali si può arrivare fino a 7000? Troppo bello. A quel punto cerco il sito dell’azienda: www.nwneo.com . E’ realmente professionale, ma per intuito “questurino” cerco su Google maps l’indirizzo della sede legale. Allo stesso indirizzo sono allocate almeno una dozzina di ditte diverse, quindi mi aspetto un edificio nella city. Curiosando con Street view si vede invece solo una brutta via suburbana inglese con le classiche casette a schiera, ma del tutto priva di insegne di attività commerciali. A quel punto cerco di capire in che consiste veramente il lavoro proposto; ebbene, si tratta di rispedire a indirizzi terzi tutti i pacchi e pacchetti che lo spedizioniere manda a te come ponte. E perché mai uno spedizioniere internazionale “di altissimo livello” subappalterebbe ai privati il remailing dei pacchi a ignoti destinatari stranieri? Quei pacchi ovviamente non potrei aprirli, ma se fosse merce di contrabbando o di dubbia natura, magari comprata con carte di credito rubate, è chiaro che per la polizia postale l’ultimo mittente registrato sarei io. Sia chiaro che la mia è solo diffidenza, ma il fiuto mi dice di lasciar perdere.
Magazine di Spunti & Riflessioni sugli accadimenti culturali e sociali per confrontarsi e crescere con gli Altri con delle rubriche dedicate a: Roma che vivi e desideri – Oltre Roma che va verso il Mediterranea e Oltre l’Occidente, nel Mondo LatinoAmericano e informando sui Percorsi Italiani – Altri di Noi – Multimedialità tra Fotografia e Video, Mostre & Musei, Musica e Cinema, Danza e Teatro Scaffale – Bei Gesti