Archivi categoria: ALTRI DI NOI

India: per ridare la vista a milioni di bambini

In India milioni di persone rischiano di perdere la vista perché sono poveri, vivendo con un solo dollaro al giorno, quando basterebbero 300 dollari per una semplice operazione chirurgica per rimuovere una cataratta in 15 minuti per rimuovere la lente difettosa e sostituita con una lente artificiale di pochi dollari.

Ora grazie ai continui progressi della medicina la Wonderwork con il progetto 20/20/20 cerca di evitare che parte dei 20 milioni di bambini e adulti indiani di rimanere ciechi, ma l’intervento deve essere fatto in giovane età.

Nel sub continente indiano, dove welfare state (lo stato sociale) è inesistente, è impensabile che un cieco, sotto la soglia della povertà, possa andare a scuola e lavorare. Non potendo contare sull’aiuto della società, segnata da fame e violenza, equivale, per chi non vede, a una condanna a morte o essere sfruttati per chiedere l’elemosina.

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Adn India 20 20 20 300 dollari per ridare la vista a milioni di bimbi Wonderwork vedere-la-luce-per-la-prima-volta-orig_main

Valerio Mastandrea racconta la storia di Awas Ahmed

La testimonianza di Awas Ahmed, Rifugiato somalo in Italia, letta da Valerio Mastandrea.

un’iniziativa del Centro Astalli

L’orrore non basta, serve pathos

Difficile scrivere parole sui Rifugiati dopo gli ultimi episodi di Roma. Abbiamo letto e sentito di tutto: dagli insulti più efferati alle bugie più imbarazzanti. A destra e a manca. Allora invece di parlare vi presentiamo questa brevissima clip: Perché saliamo su una barca. Una produzione del Centro Astalli di Roma con Valerio Mastandrea, uno che sembra sempre aver paura di stare nel posto sbagliato al momento sbagliato e che in questa occasione presta la sua voce ad Awas Ahmed, Rifugiato somalo in Italia.
E però una cosa la vogliamo aggiungere: provate a parlarci almeno una volta con un rifugiato, a passarci un’ora insieme. Sarà più facile vederlo per chi è veramente e non per come ve lo raccontano gli altri.

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da Artigiani Digitali | novembre 2014

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AdN Migranti Rifugiati Artigiani Digitali novembre 2014

 

 

Siria New Syrian Voices

Non si potrà dire che non si sapeva nulla: la follia assassina di Bashar el-Assad, l’orrore delle sue galere, la tortura, i bombardamenti, le armi chimiche, la distruzione di un intero paese e la sofferenza di un intero popolo. No, non si potrà dire: “io non sapevo”. Da ormai quasi tre anni il web documentario “Syrie. Journeaux intimes de la revolution” (“Siria. Diari intimi della rivoluzione”), ideato da Caroline Donati e Carine Lefebvre-Quennell e prodotto da Emmanuel Barrault, racconta attraverso le testimonianze per immagini di quattro protagonisti – Oussama Chourbaji, Amer abdel-Haq, Majid abdel-Nour e Joudi Chourbaji – la vita quotidiani dei siriani presi in trappola tra la violenza cieca del regime e il terrore degli estremisti dell’IS, lo Stato Islamico.

continua

Anche:

Free-Syrian-Voices

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Take Away Words & Voices

Testo di Giorgio Fiume con un inserto di Claudia Bellocchi
per la Giornata mondiale dell’alimentazione

Denaro divora -/- Veleno diffonde Teschio sotterra -/- Anime incatena Odio fermenta -/- Cuori tortura Uomo !. cosa fai.!?…

Ed eccoci, randagi,
con le nostre anime affamate
di nuove parole,
annusiamo l’umanità nell’aria famelica
che attanaglia il nostro tempo,
nell’agorà dei linguaggi che raccontano
le proprie singole verità.

Siamo,
tra le righe dell’attimo,
come esseri incomprensibili,
fermi nel noviziato dell’esistenza,
e simili ad un sommario
di avventure, di fede, di passioni,
tra vite in decomposizione e la conoscenza di sé.

Mentre…
la Sacra Mucca mastica il miele d’Oriente,
la bianca luna, nel letto stellare,
appare … come …
una pietanza di cibo orientale,
un collage di proteine grassi e carboidrati,
pronti a saziarci.

E sia cibo e non sangue,
ho..terra !.. terra.. perché per amore..
avrei gustato i tuoi occhi-ciliegia
e assaporato la tua natura.

Parla dolcemente e risoluta la madre:

-Mangia la pastasciutta!
Prima finisci di mangiare… tutto…,
poi,.. poi vai a giocare!

E sia cibo e non sangue,
nelle immagini che mangio
e non digerisco più,
mentre gli dei in esilio,
durante l’apocalittica digestione,
tra seminari sulla fame
e segreti della creazione,
impastano pensieri attorno
a incontrollabili rigurgiti.

E sia cibo e non il sangue
a condurre i passi verso l’albero del pane
dove, .. davanti a greci profili,
assorti in letture mangia-tempo,
orfani di pietà aspettano…
con la bocca aperta, a s p e t t a d o
il nostro pane quotidiano.

E sia cibo e non sangue,

negli sguardi bramosi del potere,
negli occhi digitali che pranzano e cenano
dentro le nostre anime
e si saziano di coscienze.

Ma perché… – …a quale scopo …!
sogno di esser fame,
macilenta, disperata fame!
Per essere a loro uguale….
Uguale.. .
ai loro volti fanciulli
attorniati da fameliche mosche,
Uguale…
ai loro occhi spalancati
verso Madonne Nere crocifisse
ogni giorno, quo ti dia na men te
sugli schermi televisivi come
Veneri degli Stracci.
Uguale…
ai loro ventri, …gonfi
come tamburi di canti tribali,
che ancora anelano una ciotola satolla.

E nel dessert dolce di crema pasticcera,
contorno di una sera,
tra le frattaglie di lenzuola ancora tiepide,
l’umanità sperduta
è in cerca di amore.

Siamo nudi, nudi…
Nudi come bimbi
in ceste di nulla,
come polli sacrificali…
in gabbie d’aria …
lacerate
da memorie di anime spergiure.

E sia cibo e non sangue

La speranza dei Semplici … dei Gentili,
è stata martirizzata
sui bracieri dogmatici di
voraci multinazionali,
mentre il tempo   divora ogni passione
e lascia sogni   spol pa ti
sulle vetrine
di lucidi centri commerciali.

A…stento…
As sog get to la mia schiena
alla fretta dei fast-food,
alla convenienza dei supermercati,
ai ricatti del lavoro,
e come   come larva
rag go mi to la ta nell’angolo buio
dell’umana comprensione…
farnetico – tremante:…
un pasto   caldo   fuori dal mondo.!

Aspettano un piatto di dignità
nei sarcofagi di cartoni e stracci
segregati
 sotto pensiline rifiutate dalla notte,
accostati
 a serrande colorate di smog,

emarginati
 in giardini prigionieri dell’umidità,
posteggiati
 in angoli di piazze dedicate alle blatte,
ignorati
 sotto ponti ruggenti di leonini squittii,
dimenticati
 in ogni luogo,
dove ombra e buio illuminano
il solitario distacco di reliquia
dispersa del tempo umano.
Tuttavia… tuttavia
come figli di faraoni celesti,
si risvegliano…
e nell’ordine peregrino
riprendono a benedire la vita,
ma senza … Buoni Mensa.

E sia l’Amore – che tu desideri.
E sia il Tempo – del nostro vivere.

E sia magia di esistere.

E sia realtà della nostalgia.
E sia la verità del cuore.

E sia vita e non sgomento.
E sia giustizia e non arbitrio.
E sia coraggio e non furore.

E sia il comandamento dell’anima.

E sia parola, suono, musica, vento,
aria…a r i a

E sia l’infinito
la culla del nostro spirito.

E sia cibo e non sangue
sulla Terra …nostra amante.

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Fao

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 Giornata dell'Alimentazione 2014