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Barocco “trucido”

Si è aperta a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, una mostra singolare per il nome ed il contenuto: si chiama I bassifondi del Barocco. La Roma del vizio e della miseria ed espone una cinquantina di quadri dipinti nell’arco del XVI secolo.
Generalmente quando si osserva un’opera d’arte antica si valutano la bellezza dei volti, l’eleganza delle figure, il paesaggio, il colore. il chiaroscuro, nel caso della nostra mostra invece ciò che collega i quadri esposti, di svariati autori, è il crimine, la violenza, il furto, la prostituzione, la mendicità ed altri momenti della vita sordida della Roma del ‘600, aspetti che spesso non si colgono al primo sguardo sui dipinti.
Secondo quanto dichiarano le curatrici la mostra esamina “il lato oscuro e indecoroso della Roma barocca” e attraverso le opere dipinte da artisti, anche di grande fama come Lanfranco, Bartolomeo Manfredi, Dirck Van Baburen, Peter Van Lear, Simon Vouet, Jan Miel, passa in rassegna vizi, perdizioni, malefatte della Roma barocca ben lontana dalla Roma della Controriforma, della Chiesa trionfante, della magnificenza delle grandi famiglie principesche.
Il percorso espositivo è articolato in varie sezioni che analizzano il mondo del vizio, della miseria, delle taverne, dei tanti artisti, specie di origine nordica, che facevano della trasgressione la loro bandiera come i Bamboccianti, specialisti nella pittura di genere di ambienti piccoli e poveri, e i Bentvueghels, artisti del Nord Europa riuniti in una sorta di associazione che si contrapponeva alla paludata Accademia di San Luca e si articolava su riti di iniziazione e di appartenenza basati su allegre bisbocce ad alta gradazione alcolica.
La mostra si apre con “il soffio di Bacco” che espone quadri che coinvolgono mitologia, attualità e vino; un dipinto desta in particolare grande curiosità, è del Lanfranco e rappresenta un uomo quasi nudo sdraiato su un letto con un gatto. Quale ne è il significato? Cosa voleva esprimere un pittore certamente non alternativo come il Lanfranco?. “Bacco, tabacco e Venere” mostra le immagini di alcuni pittori Bentvueghels, “La taverna dissoluta” svela interni di taverne con bari, cortigiane, spadaccini” e così pure “Divertimenti e inganni” con la “Buona Ventura” di Simon Vouet. “disordini e violenze” parla di risse e assalti con quadri opera dei Bamboccianti. “i ritratti dei margini” mostra mendicanti e zingare dipinti con mirabile realismo.
L’esposizione si chiude con “la taverna melanconica: meditare sui piaceri” e “Roma insolentita” con altre scene di taverna con avventori che fanno musica con vari strumenti e paesaggi con piccole figure che solo ad un esame attento rivelano persone intente ad attività eufemisticamente definibili scorrette.
E’ una mostra molto originale che fa pensare in quanto espone dipinti in gran parte noti ma li esamina con un occhio particolare inteso a svelare vizi e miserie dell’umanità dei bassifondi della Roma del ‘600. In occasione della mostra si può anche visitare la Villa costruita a metà ‘500 per il Cardinale Ricci da Montepulciano e passata poi ai Granduchi di Toscana Medici e Lorena e nel 1803 acquisita da Napoleone con uno scambio con la Granduchessa Elisa, sua sorella, con il Palazzo Mancini al Corso allora sede dell’Accademia di Francia fondata nel 1666 da Luigi XIV e dal Colbert.

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Mostre Barocco Trucido anonyme-homme_faisant_le_geste_de_la_fica-2-150dpiI BASSIFONDI DEL BAROCCO
La Roma del vizio e della miseria
Dal 7 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015

Roma
Accademia di Francia a Roma – Villa Medici

Informazioni:
tel. 06/67611
sito web

Orario:
da martedì a domenica
11,00/19,00

Ingresso:
Euro 12 (ridotto 6)
comprensivo di visita guidata alla Villa e ai giardini

Catalogo:
Officina Libraria in italiano e francese

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Mostre Barocco Trucido 01

La Belle Marchesa in un altra Époque

Venezia rievoca la figura e il mito della donna che affascinò d’Annunzio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo: da Boldini a Bakst, da Marinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romaine Brooks.
Palazzo Fortuny a Venezia – una delle città più amate da Luisa Casati Stampa, palcoscenico delle sue stravaganti esibizioni – sarà la sede della prima straordinaria mostra interamente dedicata alla “Divina Marchesa”, come la definì d’Annunzio: la donna che a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente, conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia.
Tra le innumerevoli amanti di Gabriele d’Annunzio, fu l’unica che egli stimò veramente, ammaliato per anni dal fascino inimitabile di quella donna che il Vate – come tanti altri – citò e ricordò in numerose sue opere.
Dinanzi al suo fascino e ai suoi favori s’inchinarono schiere di pittori, scultori, fotografi che la immortalarono: Alberto Martini, Augustus Edwin John, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Kees van Dongen, il barone Adolph de Meyer, Cecil Beaton ma anche Romaine Brooks, Ignacio Zuloaga, Jacob Epstein e Man Ray.
Artisti che la mostra chiama a raccolta a ricordare la Corè dannunziana – dark lady decadente ma anche musa di surrealisti, fauvisti, dadaisti e futuristi – facendone convivere mito e storia, vita e arte.
La Casati, infatti, non fu solo bizzarra ed eccessiva (dai pitoni veri al collo al nude look), spettacolare e trasformista, megalomane e narcisista: il percorso espositivo e gli inediti studi pubblicati nel catalogo (edito da 24 ORE Cultura) le restituiscono una dimensione più consapevolmente “artistica”, rintracciando la sua attività di collezionista e restituendo alle sue azioni e ai suoi mascheramenti una dimensione estetica che la rende un’antesignana dell’arte performativa e della body art.
In pochi anni Luisa trasformò il suo volto nell’icona della belle dame sans merci: disegnato da profonde ombre nere, con le pupille dilatate e rese lucenti dalla belladonna, le labbra dipinte di rosso scarlatto, i capelli tinti di rosso.
Dilapidò la sua immensa fortuna in travestimenti mozzafiato e in feste spettacolari di cui fu ideatrice e principale interprete, in case allestite come musei e nell’acquisto di opere d’arte. Morì a Londra nel 1957 nella più triste indigenza.

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Venezia Palazzo Fortuny La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époquecatalogo_casatiLA DIVINA MARCHESA.
Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque
Dal 4 ottobre 2014 all’8 marzo 2015

Venezia
Palazzo Fortuny

Informazioni:
tel. 041/0988107 (dall’Italia e dall’estero)

sito web

video

Orari:
10.00 – 18.00 | chiuso il martedì
Il servizio di biglietteria termina 1 ora prima
della chiusura

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Venezia Palazzo Fortuny La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque imageVenezia Palazzo Fortuny La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque marchesa-luisa-casati-stampa-258

 

Tra la natura

Ecco un evento per stimolare l’inizio dell’autunno che da millenni ci accompagna con i suoi splendidi colori: “….Non solo tela….” di Anna Maria Nardi e Antonio Briganti, una mostra di pittura che rinnova il panorama artistico della provincia di Roma. L’evento si terrà infatti a Colleferro, dal 30 ottobre al 4 novembre, tra le sagre di novello e caldarroste.
Il titolo della mostra “…Non solo tela…”, vuole sottolineare la varietà delle tecniche, dei supporti utilizzati da entrambe gli artisti, cosa che modifica e reinventa la tela ogni volta che si pone una mano diversa su di essa.
Le opere di Anna Maria Nardi spaziano tra cover, ritratti da foto famose e personali, soggetti ispirati all’arte di Van Gogh come degli impressionisti, ma anche immagini nuove che si impadroniscono della mano dell’ artista che, con tocchi di giallo intenso, rosso carminio e bellissimi incarnati, trasforma un semplice fiore o un qualunque volto, in opere d’arte seducenti e bucoliche.
I ritratti, come anche i soggetti naturalistici, rivelano in modo nuovo e romantico le infinite sfumature che la natura ci offre, i dettagli come la ranocchietta su una delle ninfee, attraggono lo spettatore che é spinto alla ricerca di peculiarità non visibili a prima vista. Uno sguardo attento dunque, quello di Anna Maria, che con semplicità e umiltà racconta il mondo visto e tradotto in vigorose “pastellate” e interessanti prospettive.
Ad esporre affianco ad Anna Maria il navigato e già noto artista Antonio Briganti, autore di opere sempre nuove, eseguite guardando il mondo da prospettive diverse, ma sempre incentrate sul racconto di piccole realtà, dolci scorci, suadenti sfumature di una luce morbida che investe ora le pietre secolari di un vicoletto, ora il suolo umido di un paesino lontano. É il passato che ridiventa presente, é il quotidiano che diventa speciale, una tela che diventa poesia.

Benedetta Mazzanobile

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Mostre benedetta foto“…Non solo tela…”
di Anna maria Nardi e Antonio Briganti
Dal 31 ottobre al 4 novembre 2014

Colleferro (Roma)
BPD club Sala mostre Avio
via degli Esplosivi s.n.c

Orario:
dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00

Inaugurazione 30 ottobre 2014 ore 18.00

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Visioni di viaggio

I più recenti lavori di Rossana Baroni, Daniele Piparo e Graziella Reggio che, sotto il titolo di “Atlante” e a cura di Anna Cochetti, mette in scena la narrazione non di viaggi ma di derive: di visioni, di parole, di suoni, di senso. Non approdi da attingere, ma mete da perdere. Non rappresentazioni di percorsi, ma mappe di smarrimenti.

Questi territori registra e rappresenta l’ATLANTE di Rossana Baroni, Daniele Piparo e Graziella Reggio, in una sorta di risemantizzazione del termine “Atlante” attraverso pratiche di giustapposizione, tangenza e intersezione di percorsi concettuali ed esperenziali, visuali e verbali diversificati per modalità e soluzioni.

Identità/Alterità/Solitudine sono in tal senso i fondamenti costitutivi di un paesaggio dissimulato che attraversa gli scatti, diversamente riflessivi, di Rossana Baroni e di Graziella Reggio, e trova forma nella ricerca sperimentale di suoni e spazi di Daniele Piparo.

L’Atlante si costituisce infine come pregiata pubblicazione di un Libro d’artista in edizione limitata, che sarà presentato in mostra.

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Mostre Atlante Rossana Baroni Daniele Piparo Graziella Reggio g reggio Lione tgvATLANTE
Rossana Baroni Daniele Piparo Graziella Reggio
Dal 19 ottobre all’8 novembre 2014

Roma
Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
via Alessandro Poerio, 16/B

http://storiecontemporanee.wordpress.com/

Orario:
mart-mer-giov-ven h 17.00-19.00
sab am per appuntamento.

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Una vita d’immagini

La mostra, curata da Elisabetta Bianchi, Alessandro Califano e Simona Corsetti, ripercorre sessanta anni di attività artistica del fotografo romano Sergio Pucci, dal 1954 ai giorni nostri, in occasione dell’ottantennale della sua nascita.

L’omaggio alla carriera di Pucci – articolato in otto sezioni – ripercorre le tappe di un’evoluzione artistica che lo ha condotto dal Neorealismo degli esordi all’odierno realismo onirico, dall’architettura contemporanea all’archeologia industriale, dalla contiguità con il ricco mondo artistico romano di cui ha ritratto per anni i protagonisti e le opere alla trasformazione in camera oscura di oggetti d’uso quotidiano, pettini pesi spirali, in forme inconsuete e rarefatte, fino alla trasposizione di immagini fotografiche apparentemente consuete in opere pittoriche autonome, incisioni e collage.

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Mostre Sergio Pucci crdav copiaUNA VITA PER L’ARTE
60 su 80: Sergio Pucci, fotografo
Dal 14 ottobre 2014 al 28 febbraio 2015

Roma
MACRO
Crdav
Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive Biblioteca
via Reggio Emilia 54

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