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Alberi su tante carte svolazzanti

Graziella Reggio, artista dalle molteplici esperienze, attiva in Italia e all’estero, e l’olandese Michiel Blumenthal (vive e lavora tra Spoleto e Amsterdam), dopo il successo dell’installazione “Trans/uman(ze) 2013”: cento uomini e cento asini in marcia nel dualismo dell’umana coscienza e della naturale corporeità, un piccolo esercito alla ricerca della propria appartenenza, si ripropongono nel progetto “200 alberi”. Dall’umanità e dalla “asinità” dunque, all’essenza della “arboreità”:
L’albero visto, capito, amato come la quintessenza della radicata e felice “terrestrità”, radici, tronco, foglie, rami, frutti, l’emblema stesso del pianeta che nella terra e alla terra si artiglia nella necessità, gioia e pena, dell’esistere.
Sono disegni, bozzetti, schizzi su carta con diverse tecniche ora elementari ora raffinate,alberi nel mutare delle stagioni e del tempo, ora scheletrici, ora frondosi e caldi, ora fioriti e fruttuosi.
Alberi in Graziella Reggio graffiti, accennati con la sintesi rapida che poco si concede alla ricchezza vegetale, nella nuda essenzialità della loro forza primitiva, alberi invece in Michiel Blumenthal più ricchi di festosi cromatismi, carichi talvolta di frutti e di doni quasi come nell’immaginario naive essi ci appaiono, ingenui nella loro bellezza da giardino edenico.

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Alberi kado invito 5Kado – creazioni floreali presenta
il 20 dicembre 2014
alle ore 18.00

I 200 ALBERI
di Michiel Blumenthal e Graziella Reggio

via Alessandro Poerio, 22 – Roma

Tel. 06/5815392

a cura di Gianleonardo Latini
con il testo di Luigi M. Bruno

con la collaborazione di enriconatoli.net/mdm e di RomaCultura.it

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Ascetiche visioni urbane

Non è necessario utilizzare tutta la tavolozza o far vibrare il pennello in opulente composizioni pittoriche per creare interesse nell’osservatore, bastano delle calibrate strutture ascetiche, ricche di sfumature “monocromatiche”, per sintetizzare una visione del Mondo e soffermarsi nell’interminabile contemplazione di uno spazio pittorico non figurato.

Proprio una descrizione non figurata, fuori dalla convenzione che permette la distinzione di una casa da una persona, offre un’occasione di perdersi tra le modulazione di grigi frantumati da tracce di rosso e sospesi da compendi di nero che sono gli elementi caratterizzanti della creatività di Adriano Di Giacomo. Elementi che ho trovato confermati, in occasione della decima Giornata del contemporaneo dello scorso 11 ottobre, con la mostra omaggio nello Studio d’arte di via Poerio ad un anno dalla scomparsa.

Una ricognizione all’interno della ricerca condotta da Adriano Di Giacomo, curata da Anna Cochetti e sintetizzata sotto il titolo “Pandora Container ed altre Storie”, come testimonianza dell’impegno dell’artista per il sociale e l’ambiente.

Adriano Di Giacomo realizzò “Pandora Container” nel 1997 e anche quest’opera, al pari del famoso vaso, libera drammi e speranze. Miraggi che prendono vita attraverso numerose tonalità di grigio, ben differenti dal sopravvalutato libro, strutturate in geometrie spigolose.

Una selezione di opere, attraverso anche alle rielaborazioni fotografiche e video provenienti dall’Archivio privato dell’artista, che racchiudono l’universo di Adriano con le sue forme “modellate” sulle superfici pittoriche. Gradazioni di grigio, custodi di un Mondo interiore, come attualizzazione dell’esempio sironiano. Realizzazione di spazi su piani scivolosi che facilmente conducono alla luce o all’oscurità, espressione di una chiusura pessimistica, ma aperti a un futuro speranzoso, spalancato verso gli altri, rivolto alla metropoli, in un susseguirsi di bunker e barriere inneggianti all’incomunicabilità urbana.

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Studio d’arte contemporanea

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L’America migrante e operaia

È prolungata fino all’11 gennaio 2015 la bellissima mostra “BUILDING A NATION” su Lewis Hine (1874-1940) in corso all’isola della Giudecca a Venezia.
Hine, il padre della fotografia sociale in America, famoso per i suoi scatti agli operai in equilibrio sulle travi dell’Empire State Building, è presente in questa imperdibile mostra, con 60 scatti originali provenienti dalla collezione della famiglia Rosemblum di New York, in cui vengono riproposti i temi cari ad Hine, anzi il tema per eccellenza caro ad Hine: il lavoro (“Men at work” era il titolo di una delle sue prime mostre).
Hine ci mostra gli operai all’opera sulle travi dei grattacieli in costruzione, ci mostra gli sguardi straniati delle famiglie di immigrati in arrivo ad Ellis Island da mezza Europa, sguardi che esprimono stupore disagio ma anche speranza, ci mostra i volti sporchi dei minatori ragazzini, ci mostra terribili immagini che preferiremmo non vedere di bambini e bambine di 4/5 anni al lavoro nei campi di cotone.
Le sue foto sorprendono per la perfezione della composizione, per l’umanità e la composta dignità che trasmettono: La Madonna dei poveri, esposta in questa mostra, madre immigrata coi suoi bambini, è la Madonna col bambino e san Giovannino di Raffaello, l’operaio alla catena di montaggio, sembra un fotogramma tratto da tempi moderni di Chaplin.
Building a Nation, perché la costruzione di una ricca nazione è sorta sugli inimmaginabili sacrifici di una varia umanità e Hine è qui a ricordarcelo, per non dimenticare e per dimostrare che la macchina fotografica può e deve diventare uno strumento di denuncia sociale e di sviluppo culturale.

Mostre Lewis Hine 15.11.2014 san pantalon carmini 3 oci bis 001 (3)******************************

LEWIS HINE
Building a nation
Dal 13 settembre 2014 all’11 gennaio 2015

Venezia (Giudecca)
Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle, 43

Orari:
tutti i giorni 10.00 – 18.00
chiuso martedì

Prezzi:
10,00 € intero
10,00 € ridotto speciale nonna/o con nipote
8,00 € ridotto gruppi superiori alle 15 persone, studenti fino a 26 anni, titolari di apposite convenzioni.
4,00 € ridotto scuole

Informazioni:
tel. +39 041/2412332
http://www.treoci.org

Catalogo:
Admira Edizioni
con saggi di Mario Calabresi e Nicolò Leotta

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 Mostre Lewis Hine 15.11.2014 san pantalon carmini 3 oci bis 001 (10) - CopiaMostre Lewis Hine 24446-ve

Arazzi riuniti

L’arazzo è un tipo di tessuto a trama e ordito realizzato a mano su telaio; è in genere di grandi dimensioni e serviva a rivestire le pareti di regge, dimore nobiliari e chiese. Conosciuto sin dall’antichità l’arazzo ebbe un grande sviluppo tra il ‘500 e il ‘700 e fu prodotto presso varie manifatture originariamente situate tra il nord della Francia e le Fiandre, prese il nome dalla città di Arras dove operarono importanti tessitori.
Grande fortuna ebbe nella Francia di Luigi XIV che creò la famosa manifattura di Gobelins. Il disegno era fornito da pittori, spesso celebri, che dipingevano cartoni che venivano riportati sul tessuto da artigiani arazzieri. In Italia operarono varie fabbriche specie a Firenze sotto impulso dei Medici e a Roma dove coesistettero l’arazzeria Barberini e quella del San Michele che lavorò sino all’inizio del ‘900. Ormai l’attività di produzione di arazzi è quasi cessata per il cambiamento di gusto, gli altissimi costi e la lentezza della lavorazione; in pratica operano quasi solo laboratori di restauro ed uno di questi si trova presso il Palazzo del Quirinale. Qui sono ospitati 261 arazzi che vi furono radunati a fine ‘800 allorché i Savoia si istallarono con la corte nel Palazzo e per arredarlo spostarono dalle loro residenze piemontesi e dalle regge preunitarie buona parte del patrimonio artistico ivi contenuto.
L’arazzo è un tessuto delicato in quanto anche il solo essere appeso alla lunga danneggia la trama e per tenere sotto controllo stato di usura degli arazzi del Quirinale nel 1995 è stato costituito il Centro Operativo per la Manutenzione ed il Restauro degli Arazzi; il Centro opera con personale interno e sta svolgendo un programma di manutenzione dei manufatti. Da molti anni era in corso a Roma e a Firenze il restauro di un ciclo di arazzi suddiviso tra le due città e alla fine si è deciso di esporlo al Quirinale organizzando una mostra dal titolo “Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino”. Si tratta di venti pezzi di grandi dimensioni, alti sei metri per una estensione di quattrocento metri quadrati, commissionati tra il 1545 e il 1553 dal Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici agli arazzieri fiamminghi Rost e Karcher che operarono su cartoni forniti da due artisti toscani di gran fama: Bronzino e Pontormo. Il primo (1503-1572), raffinato ed abile interprete del Manierismo Fiorentino, fu apprezzato ritrattista e pittore di fiducia dei Medici, il secondo (1494-1557) fu artista introverso e tormentato, dotato di particolare sensibilità; lavorò per lo più a Firenze per committenze laiche ed ecclesiastiche e fu uno degli iniziatori dello stile manierista.
Il ciclo, destinato ad arredare la Sala dei Duecento in Palazzo Vecchio, descrive le vicende, narrate nella Bibbia, di Giuseppe venduto dai fratelli, divenuto vicerè d’Egitto ed infine rappacificato con padre e fratelli. La sua storia era molto apprezzata da Cosimo che vedeva in lui l’uomo paziente, il saggio governante, la persona dotata di grande moralità e aliena dalla vendetta; il Granduca amava pensare di immedesimarsi con Giuseppe e tale essere considerato dai suoi sudditi. Il ciclo rimase a Palazzo Vecchio fino al 1882 quando fu diviso in parti uguali, dieci pezzi rimasero al loro posto e dieci andarono al Quirinale.
La mostra è una ghiotta occasione di rivedere insieme, dopo oltre centotrenta anni, l’intero svolgimento delle vicende di Giuseppe con accenno particolare alla sua capacità di interpretare i sogni.
La mostra si sposterà in tre diverse sedi, sarà a Roma da gennaio ad aprile 2015 nel Salone dei Corazzieri al Quirinale, a Milano da aprile a settembre, in concomitanza con Expo 2015, nella sala delle Cariatidi a Palazzo Reale ed infine a Firenze da settembre a gennaio 2016 nella Sala dei Duecento a Palazzo Vecchio. L’esposizione è stata preparata da Comunicare Organizzando e sponsorizzata da Gucci, Fondazione Bracco e Acea.

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Arazzi al Quirinale coordinataIL PRINCIPE DEI SOGNI
Giuseppe negli arazzi di Pontormo e Bronzino
Viaggio tra i tesori del Quirinale

Roma
Palazzo del Quirinale
Salone dei Corazzieri al Quirinale
Accesso da piazza del Quirinale
Da gennaio ad aprile 2015

Ingresso:
gratuito e senza bisogno di prenotazione
nei giorni feriali da martedì a sabato
dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30
mentre l’orario domenicale resta fissato dalle ore 8.30 alle ore 12.00
in concomitanza e con le modalità dell’apertura al pubblico delle sale di rappresentanza

Sito web

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Arazzi al Quirinale Giuseppe fugge dalla moglie di Putifarre-ktcF--1280x960@WebLe sedi della mostra

Roma
Salone dei Corazzieri
Palazzo del Quirinale
Gennaio – Aprile 2015

Milano
Sala delle Cariatidi
Palazzo Reale
Aprile – Settembre 2015

Firenze
Sala de’ Dugento
Palazzo Vecchio
Settembre 2015 – Gennaio 2016

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Non c’è pensione per i killer

Il protagonista Keanu Reeves veste i panni di John Wick, uno spietato killer ritiratosi a vita privata, costretto a tornare in azione per vendicare il torto subito dal figlio di un boss della criminalità newyorkese. L’uomo inizia così la caccia ai suoi nemici con la ferocia che lo ha reso una leggenda nel mondo della malavita.

Dopo l’improvvisa morte della moglie, John Wick (Keanu Reeves) riceve dalla donna un ultimo regalo: un cucciolo di beagle accompagnato da un biglietto che lo esorta a non dimenticare mai come si fa ad amare. Ma il profondo cordoglio di John viene interrotto quando la sua Boss Mustang del 1969 attira l’attenzione del sadico malvivente Iosef Tarasof. Quando John si rifiuta di vendere la macchina, Iosef e i suoi tirapiedi irrompono in casa sua, rubano l’auto, picchiano John fino a fargli perdere i sensi e uccidono il cucciolo. La banda non sa però di aver risvegliato uno dei più crudeli assassini che la malavita abbia mai conosciuto!
La ricerca della macchina rubata, riporta John in una New York che i turisti non conoscono, una città abitata da una ricca e feroce comunità criminale che si muove nell’ombra, della quale John Wick è stato a lungo il killer più spietato diventandone la leggenda.
Dopo aver appreso che il suo aggressore è l’unico figlio del boss Viggo Tasarov, un tempo suo principale datore di lavoro, John sposta la sua attenzione sulla vendetta. Non appena si sparge la voce che il leggendario killer è alle calcagna del figlio, Viggo offre una generosa ricompensa a chiunque riesca a fermarlo. Con un vero e proprio esercito di mercenari pronti a tutto sulle sue tracce, John dovrà tornare ad essere la spietata macchina di morte che il mondo della criminalità una volta temeva.

John Wick è una storia di vendetta e redenzione ambientata in una New York iperrealistica, dove si muove una comunità criminale di killer d’èlite, della quale John Wick è l’unico ad essere sopravvissuto una volta abbandonata.

Per rendere il film da subito credibile, e permettere di avere scene d’azione innovative e rivoluzionarie, la regia è stata affidata a Chad Stahelski e David Leitch fondatori della 87Eleven, la società di stunt più famosa di Hollywood. I due, che avevano già collaborato con Reeves in Matrix, sono tra i più richiesti del panorama cinematografico americano avendo lavorato in film d’azione di altissimo livello.

Dopo una lunga assenza, Keanu Reeves torna alla ribalta del panorama hollywodiano con un action adrenalinico che si rifà a quelli che lo hanno reso un’icona del genere come la trilogia di Matrix, Speed e Point Break.

 

Cinema John Wick Locandina 1******************************

JOHN WICK

Diretto da
Chad Stahelski e David Leitch

Con
Keanu Reeves, Willem Dafoe, Alfie Allen, Michael Nyqvist

Azione, durata 96 min.
USA, 2014
M2 Pictures

uscita prevista per giovedì 22 gennaio 2015

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