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Pensando a London

Ballata di uomini e cani è un titolo provvisorio per un tributo a Jack London. A lui devo una parte del mio immaginario di ragazzo, ma Jack non è uno scrittore per ragazzi, la definizione gli sta stretta. È un testimone di parte, si schiera, si compromette, quello che fa entra in contraddittorio con quello che pensa. È facile usarlo per sostenere un punto di vista, ma anche il suo contrario: Zanna Bianca e Il richiamo della foresta sono antitetici. La sua vita è fatta di periodi che hanno un inizio e una fine e non si ripetono più. Lo scrittore parte da quei periodi per inventare storie credibili dove l’invenzione affonda nell’esperienza ma la supera. La produzione letteraria è enorme, e ancor più lo è pensando a quanto poco sia durata la sua vita.

Sono partito da alcuni racconti del grande Nord, ho cominciato questo spettacolo raccontando le storie nei boschi, nei rifugi alpini, nei ghiacciai. Ho via via aggiunto delle ballate musicate e cantate da Lorenzo Monguzzi. Ma l’antologia di racconti è solo il punto di partenza per imparare a costruire storie andando a scuola dallo scrittore. So che le sue frasi non si possono “parlare” semplicemente, che bisogna reinventarne un ritmo orale, farne repertorio per una drammaturgia.

(Dalla presentazione di Marco Paolini)

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06 Teatro Argentina Ballata di uomini e cani 2014 gennaio imagesBALLATA DI UOMINI E CANI

21 gennaio – 2 febbraio 2014

Teatro Argentina

 

Dedicata a Jack London

Di e con Marco Paolini

Musiche originali composte ed eseguite da Angelo Baselli Gianluca Casadei, Lorenzo Monguzzi

Chitarra e voce Lorenzo Monguzzi

Clarinetto Angelo Baselli

Fisarmonica Gianluca Casadei

Consulenza e concertazione musicale Stefano Nanni

Animazione video Simone Massi

Disegno luci Daniele Savi e Michele Mescalchin

Consolle audio Gabriele Turra

Consolle luci Michele Mescalchin

Assistenza tecnica Graziano Pretto

Direzione tecnica Marco Busetto

Elementi scenici, illuminotecnica e fonica Ombre Rosse, Slack Line Lab

ospitalità

Michela Signori, Jolefilm

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Teatro Argentina

Largo di Torre Argentina, 52

00186 – Roma

Tel. 06/684000311 – 14

Teatro India

Lungotevere Vittorio Gassman (già lungotevere dei Papareschi), 1

00146 – Roma

Tel. 06 684 00 03 11 / 14

Ingresso di servizio per gli artisti e i disabili: via Luigi Pierantoni, 6

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Esotico borghese

Il titolo del nuovo spettacolo di Pippo Delbono sebbene possa apparire insolito se confrontato con i titoli del suo repertorio – rappresenta un fiore esotico e delicato, elegante e suggestivo che sovente abbellisce i salotti delle case borghesi in esemplari artificiali, e questo fiore riassume il senso del viaggio che l’artista ha intrapreso insieme alla sua compagnia.

In Orchidee Delbono viaggia nelle diverse dimensioni dello spazio teatrale, trascinando nella sua danza imprevedibile i fantasmi del cinema mentre guida i suoi attori attraverso gli specchi. Mettendo in scena il falso di fronte al vero, Delbono oppone i codici della finzione cinematografica all’arte dello spettacolo dal vivo, alla verità dell’azione teatrale in scena. Come un “terrorista della cultura”, invita a una festa che infiamma per rendere omaggio ai vivi e alla verità delle cose, alla bellezza luminosa degli esseri sempre in preda alla luce oscura della luna. Inventore di immagini forti, spazi, ritmi, Delbono compone e dirige la sua compagnia, la sua famiglia per ricostruire il mondo. Nei suoi spettacoli si incontrano scandali, folgori, visioni, ed ancora colori, voci, scoppi, e il mondo con le sue meraviglie, le violenze, i corsi e ricorsi della storia. Enfant terrible, spirito libero della scena internazionale, Delbono crea universi fantasmagorici, impossessandosi della scena con la sua compagnia fatta di cantori, danzatori, attori di altri mondi che insieme inventano una celebrazione delle forze della vita per un teatro necessario.

Uno spettacolo che evocherà episodi di vita vissuta diventandone una sorta di sintesi, aprendo le porte agli spettatori che Delbono sa scioccare ed emozionare.

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06 Teatro Argentina Orchidee 2014 gennaioORCHIDEE

7 – 19 gennaio 2014

Uno spettacolo di Pippo Delbono

Con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Julia Morawietz, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella

Immagini Pippo Delbono

Luci Robert John Resteghini

Direzione tecnica Fabio Sajiz

Suono Corrado Mazzone

Luci e video Orlando Bolognesi

Elaborazione costumi Elena Giampaoli

coproduzione

Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro di Roma, Nuova Scena- Arena del Sole-Teatro Stabile di Bologna, Théatre du Rond Point-Parigi, Maison de la Culture d’Amiens – Centre de Création et de Production

SI RINGRAZIA Cinémathèque suisse

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Teatro Argentina

Largo di Torre Argentina, 52

00186 – Roma

Tel. 06/684000311 – 14

Teatro India

Lungotevere Vittorio Gassman (già lungotevere dei Papareschi), 1

00146 – Roma

Tel. 06 684 00 03 11 / 14

Ingresso di servizio per gli artisti e i disabili: via Luigi Pierantoni, 6

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Le sorelle di Emma

Lo spettacolo di Emma Dante è uno delle tre proposte teatrali che si sono salvate dal ridimensionamento del programma del Palladium dovuto alle incertezze sui finanziamenti pubblici locali per il 2014.

Un ridimensionamento deciso dal Consiglio di amministrazione della Fondazione Romaeuropa che può essere inteso come cancellazione della sua stagione 2014.

Saranno mantenuti solamente lo spettacolo di Emma Dante Le sorelle Macaluso dal 29 gennaio al 9 febbraio, le due collaborazioni con il Teatro di Roma: Il ritorno a casa regia di Peter Stein dal 14 al 26 gennaio e Journal d’un corps di Daniel Pennac dal 19 al 23 marzo e gli spettacoli del Romaeuropa Festival 2014 dal 22 settembre al 30 novembre.

Un controluce impedisce ai nostri occhi di vedere sul fondo. Sul fondo c’è l’oscurità. La scena è vuota. Soltanto ombre abitano questo vuoto finché un corpo, dal cono di buio, viene lanciato verso di noi. L’oscurità espelle una donna. Adulta. Segnata. A lutto. Viene danzando verso di noi. Dal fondo, a poco a poco, appaiono tre, cinque, sette, dieci facce. Sono vivi e morti mescolati insieme. Ma non si capisce chi è vivo e non si capisce chi è morto. Tutti sono a lutto. A lutto eterno. Il piccolo popolo avanza verso di noi con passo sicuro. La donna danzante si unisce al corteo. Le sorelle Macaluso sono uno stormo di uccelli che partecipano al proprio funerale e a quello degli altri. Sospesi tra la terra e il cielo. In confusione tra vita e morte.

La famiglia è composta da sette sorelle, Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella morta qualche anno fa. Durante la cerimonia le sorelle si fermano a ricordare ad evocare a rinfacciare a sognare a piangere e a ridere della loro storia. È il funerale di una di loro. Nel confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, i morti sono pronti a portarsi via la defunta. Se ne stanno in bilico su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano.

Al momento, immagino un controluce, abiti scuri e un cammino. Una famiglia in movimento che entra ed esce dal buio. Vedo un giovane padre apparire alla figlia cinquantenne, una moglie avvinghiata al marito in un eterno amplesso, un uomo fallito anche da morto, vedo i sogni rimasti sospesi tra le ombre e la solitudine e vedo gli estinti stare davanti a noi con disinvoltura.

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LE SORELLE MACALUSO

Dal 29 gennaio al 9 febbraio 2014

Testo e regia Emma Dante

Con: Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier

Luci: Cristian Zucaro

Armature: Gaetano Lo Monaco Celano

Organizzazione: Daniela Gusmano

Coordinamento e distribuzione: Aldo Miguel Grompone, Roma

Produzione: Teatro Stabile di Napoli, Théâtre National (Bruxelles), Festival d’Avignon, Folkteatern (Göteborg), in collaborazione con Atto Unico/compagnia Sud Costa Occidental

Teatro Palladium

Piazza Bartolomeo Romano, 8

Roma

Tel. 06/57332768

http://www.emmadante.it/calendario.html

http://www.romaeuropa.net/palladium/

http://romaeuropa.net/palladium/

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 06 Teatro Palladium Emma Dante Le sorelle Macaluso Palladium smtrelungo

Il noir sensuale

Un film che racconta una storia di eccessi, peccati e solo apparenti redenzioni. The Canyons è un thriller noir ad alto tasso erotico, capace di fotografare l’ossessione per il successo e la miseria dell’apparente ricchezza di un gruppo di giovani accecati dal potere e dal mito di Hollywood. Christian (James Deen) è un edonista manipolatore che ama giocare con il potere e vivere in mezzo ai lussi che il suo fondo fiduciario gli garantisce. Frequenta da circa un anno Tara (Lindsay Lohan), un’aspirante attrice e modella con la quale vive una storia dove dominano sesso, trasgressione e stravizi. L’apparente equilibrio della coppia vacilla appena nelle loro vite compare Ryan (Nolan Funk), attuale compagno dell’assistente di Christian, Gina (Amanda Brooks) ma soprattutto ex di Tara, scelto come protagonista del film horror che Christian intende produrre. Questo incontro scatenerà una spirale di violenza e sconvolgerà per sempre le vite dei protagonisti.

 

06 Cinema The Canyons locandina

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THE CANYONS

Regia:

Scritto: Bret Easton Ellis

Prodotto: Braxton Pope

Distribuito: Adler Entertainment

Con: Lindsay Lohan, James Deen, Nolan Gerard Funk, Amanda Brooks e Gus Van Sant.

http://www.thecanyons.it/

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 06 Cinema The Canyons lindloh_1.preview

Un autodidatta che ha studiato

Ho scritto altre volte come sia importante l’onestà intellettuale in ognuno di noi. Questa ‘onestà’ si riferisce, chiaramente, anche al mondo della Cultura e, nella fattispecie, dell’Arte.

Questo piccolo preambolo mi serve per presentare un autodidatta che ha studiato. E lo studio, e l’applicazione, e l’impegno di Giovanni Bonfiglio, ingegnere di Genova, sono stati accolti con estrema onestà intellettuale. Onestà intellettuale che spesso vedo venire meno proprio da chi (invece) gli studi, quelli professionali, li ha fatti e comunque è arrivato ad essere considerato l’Artista storicizzato.

Vedi chi ha esposto L.O.V.E., scultura monumentale, che raffigura una mano con tutte le dita mozzate eccetto il dito medio, o quanti hanno esposto ed espongono regolarmente senza soluzione di continuità nelle Biennali d’Arte di Venezia opere francamente discutibili. Per carità, qualcosa si salva in queste esposizioni, ma è veramente ben poco. Vengo subito all’onesto Pittore che ha esposto a dicembre 2013 nello spazio culturale Muef Artstudio a Roma.

Una pittura fresca, a volte materica, una pittura di chi crede ancora in questo meraviglioso “mestiere”: quello del Pittore. Un po’ meno convincente (anche se il Bonfiglio predilige questa tecnica) è quando si cimenta nei pastelli. Nel mio molto piccolo sapere mi sono permesso di consigliargli, per l’appunto, di approfondire lo studio dei pastelli.

La mostra è ormai finita, Giovanni Bonfiglio ne farà, forse, una a Savona. Ma se vi capita di sentire questo nome, andate a vedere e anche voi vi accorgerete della sincerità d’intenti di questo Pittore autodidatta.

Complimenti al Pittore.

06 Riflessioni Un autodidatta che ha studiato Passioni giovanili