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Un catalogo da collezione

Di solito quando scrivo un articolo amo riportare, là dove ho la possibilità di farlo, impressioni anche sulla confezione dell’eventuale catalogo a testimonianza della mostra o dell’evento.
In questo caso mi vedo costretto nel fare un’eccezione: mi spiego.
Il catalogo in questione, dal titolo In Principio, fa parte del Padiglione della Santa Sede che per la prima volta espone alla 55° Esposizione d’Arte di Venezia.
Pur non avendo visitato ancora la Biennale, una volta che mi sono trovato, tra le mani, la pubblicazione del marchio FMR – Franco Maria Ricci ho capito subito cosa stessi toccando.
Io come voi conosco perfettamente le pubblicazioni di FMR. Questo è un catalogo che va oltre. Sicuramente apprezzerò ancora di più, una volta arrivato a Venezia, l’esposizione del Padiglione della Santa Sede.
Il volume che misura cm. 28×28, ha oltre centoottanta pagine e gli articoli e le splendide foto sono stampate su quella carta che l’editore usa da sempre. Quindi un catalogo che va al di là di un semplice catalogo, di un libro, oserei piuttosto dire un ‘oggetto’ non solo da conservare ma da tenere per sempre.
Le pubblicazioni, infatti, di Franco Maria Ricci, sono per sempre. Non hanno stagioni, non finiscono con la fine di un evento, ma anzi assumono ancora di più il loro valore proprio perché sono da collezione.
Il volume, a cura di Micol Forti e Pasquale Iacobone, si avvale di testi di Paolo Baratta, Gianfranco Ravasi, Antonio Paolucci, Micol Forti, Rosalia Pagliarani, Francesca Boschetti, Studio Azzurro, Alessandra Mauro e Lawrence Carroll.
Il piacere che ho avuto nello sfogliare la pubblicazione/oggetto di questa nota, è un piacere unico e mi permetto di consigliarne la visione a voi tutti.

05 Mostre Catalogo In PrincipioIn Principio
Padiglione della Santa Sede
55. Esposizione Internazionale d’Arte
della Biennale di Venezia 2013

€ 35.00

Da toccare con mano

  MUSEO LABORATORIO DELLA MENTE

          “DA TOCCARE CON MANO”

Storie poetiche di straordinaria follia…

in bella mostra al Santa Maria della Pietà:

già antico“Ospizio dei poveri pazzerelli”.

 

 Quel 13 maggio 1978, che vide l’approvazione della 180:

la famosa legge Basaglia, fu il giorno in cui ebbe inizio,

idealmente, la metamorfosi del Santa Maria della Pietà.

Chiudere i manicomi e abolirli per sempre:

un sogno incredibile lungo vent’anni, che sarà realizzato

nel segno di una nuova idea di salute mentale.

Ma tutto era iniziato molto tempo prima,

quando, nel 1961, il trentasettenne Franco Basaglia

decideva di rinunciare alla carriera universitaria

per dirigere l’Ospedale Psichiatrico di Gorizia.

L’impatto con la realtà allucinante del manicomio,

associata agli orrori del carcere fascista,

da lui subito all’età di vent’anni,

sarà determinante per la sua vita e per la psichiatria

“…l’impressione di entrare in un’enorme sala anatomica,

dove la vita aveva l’aspetto e l’odore della morte,

un letamaio impregnato di un lezzo infernale,

dove carceriere e carcerato avevano perso ogni qualifica umana”.

Otto anni dopo, nell’ambito delle note conferenze brasiliane del ‘79

lo stesso Basaglia sintetizza poeticamente l’incredibile itinerario di lavoro:

“Giorno dopo giorno, anno dopo anno, passo dopo passo, disperatamente,

trovammo la maniera di portare fuori chi stava dentro e dentro chi stava fuori.”

Ma Lui aveva già concluso e pubblicato da tempo la sua “diagnosi”:

“La nostra società attuale preferisce definirsi malata anziché riconoscere,

nelle proprie contraddizioni, il prodotto del sistema su cui si fonda.

In un certo senso la malattia deresponsabilizza sia la società che il singolo.

Per questo si cerca in tutti i modi di costruire scientificamente un nuovo alibi

che converta in patologia ogni aperto segno di dissenso verso una vita invivibile.”

E dunque la “follia” è una rivoluzione individuale.

A vent’anni dalla scomparsa di Franco Basaglia (13 maggio 1980),

nei padiglioni dell’ex Manicomio di Roma Santa Maria della Pietà,

l’utopia rivoluzionaria dello psichiatra e neurologo veneziano, si fa arte e storia

e, giorno dopo giorno, seguendo “LA LINEA D’OMBRA”

prima mostra permanente già inaugurata nel 1995 al Santa Maria,

verrà coinvolto anche il pubblico in un viaggio esperienziale nella memoria

attraverso ciò che resta del passato:

Bagaglio pesante e prezioso da condividere con le nuove generazioni:

E DUNQUE UN MUSEO IN DIVENIRE PER NON DIMENTICARE…MAI.

 

Varcata la soglia del sesto padiglione, sguardi profondi accolgono il visitatore

e lo ammoniscono severi come preambolo dantesco, ma anche…

iniziazione e guida alla storia di un mondo scomparso tradotto in poesia.

Drammatiche vibrazione percettibili di corpi nudi in lotta contro barriere invisibili:

opere d’arte “belle da matti” diversamente simili come il Muro di Nanof

e la valigia volante di Gianfranco, i Ritratti di Romolo Righetti (pittore-psichiatra)

e le ricostruzioni inquietanti di luoghi come… Fagotteria, Studio medico,

o la Camera di Ames: Parlare, vedere, ascoltare. E tanto ancora.

Oggetti carichi di storie e libri da sfogliare in lontananza, tra voci e miraggi.

E infine la grande opera di Studio Azzurro: “PORTATORI DI STORIE”

in attesa che tu li faccia esistere, gioco ineffabile nelle suggestioni della Video Arte

ma potremmo dire:esempio sommesso di Gran Teatro, dove voci e volti di infermieri,

medici, pazienti e parenti di pazienti si intrecciano in armonioso dramma.

Una processione di “personaggi” che, richiamati da un lieve cenno, sostano,

a confidare ricordi ed esperienze, se vuoi fermarti ad ascoltare direbbe Pirandello.

E dunque, decine di monologhi e protagonisti-autori “da toccare con mano”

per condividerne emozioni e conoscenza nella magica Biblioteca Cencelli.

Gran piacere degli occhi e della mente…oltre il limite stellato della follia.

 

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Roma

Museo Laboratorio della Mente (Padiglione 6)

piazza S. Maria della Pietà, 5

 

Video installazione:

PORTATORI DI STORIE

Da vicino nessuno è normale.

Biblioteca Cencelli / Pad. 26 I piano

 

Orari:

dal lunedì al venerdì

dalle 9.00 alle 17.00

sabato 9.00 alle 13.00

giorni di chiusura domenica e festivi

 

Informazioni:

tel. 06/68253825 – 28.07

http://www.museodellamente.it

Prenotazioni visite guidate, gruppi scolastici: tel.06/68352927

Per visitare individualmente il Museo non è richiesta la prenotazione

http://www.studioazzurro.com/

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Un incontro d’immagini

Udaka Sensei è la storia dell’incontro tra il maestro giapponese Udaka Michishige (Kyoto 1947), il più grande attore vivente del teatro Nō e il fotografo italiano Fabio Massimo Fioravanti.

Un racconto inedito che si svolge attraverso una selezione di trentasei scatti a colori realizzati nel 2012, nel passaggio tra due stagioni: primavera/estate e autunno/inverno.

La narrazione procede per piani paralleli. In primo piano sono inquadrate quindici maschere nelle categorie di donne, fantasmi, uomini, morti e demoni, che con ventagli e costumi sono tra gli elementi visivi basilari del Nō, teatro antichissimo e raffinatissimo.

Queste maschere appartengono alla collezione di Udaka Michishige che, oltre a essere attore di talento riconosciuto nel suo paese come “tesoro nazionale vivente”, è anche il creatore delle maschere che indossa e che insegna a realizzare seguendo le regole della tradizione (nel 2010 è uscito il suo libro The Secrets of Noh Masks).

 

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UDAKA SENSEI

Fabio Massimo Fioravanti

dal 14 maggio al 14 settembre 2013

 

Roma

Galleria Doozo

via Palermo 51/53

Tel. 06/4815655

http://www.doozo.it

Orari:

dal martedì al sabato, dalle 11.00 alla 22.00

 

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 Mostre Udaka Sensei Fotografie di Fabio Massimo Fioravanti 1  Mostre Udaka Sensei Fotografie di Fabio Massimo Fioravanti 2 Mostre Udaka Sensei Fotografie di Fabio Massimo Fioravanti

 

Quando niente e poi tanto

A 24 anni Laura aspetta ancora il suo principe azzurro. Così, quando ad una festa appare Sandro, che corrisponde esattamente all’uomo dei suoi sogni, Laura pensa di aver trovato quello giusto.

Ma poi incontra Maxime e inizia a chiedersi se non ci siano principi migliori di altri.

Dal canto suo anche Sandro ha i suoi problemi: il padre Pierre, al funerale di suo nonno, si è appena imbattuto in Irma, e questo gli ha fatto ricordare che alcuni anni prima lei gli aveva predetto la data della sua stessa morte. Ora Pierre non riesce più a fare progetti, né con la sua nuova compagna Eleonore, né con Sandro.

Anche Maxime ha i suoi problemi; così come pure Eleonore, Marianne, Jacqueline e tutti gli altri.

Ma non c’è da preoccuparsi: alla fine vivranno tutti felici e contenti!

 

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Cinema Quando meno te lo aspetti LocandinaQuando meno te lo aspetti

un film di Agnès Jaoui

con: Jean-Pierre Bacri, Agathe Bonitzer, Arthur Dupont

Sceneggiatura Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri

Direttore della fotografia Lubomir Bakchev A.F.C.

Suono Jean-Pierre Duret

Scene François Emmanuelli

Colonna sonora originale Fernando Fiszbein

Costumi Nathalie Raoul

Direttore di produzione Daniel Chevalier

Durata 112 min

 Cinema Quando meno te lo aspetti 1 Cinema Quando meno te lo aspetti 2 Cinema Quando meno te lo aspetti 3

Gracias Violeta

Il film, basato sul libro di Ángel Parra “Violeta Parra è andata in cielo” (Casini Editore), evoca in un excursus ambientato in un tendone a Santiago del Cile, la vita di Violeta Parra attraverso la “visita” delle persone che hanno influenzato la sua vita. Violeta è viva, ma forse è morta. Si scoprirà poco a poco i suoi segreti, le sue paure, le sue frustrazioni e le sue gioie. Non solo scorgendo le sue molteplici opere, ma anche i suoi ricordi, i suoi amori e le sue speranze. I suoi successi restano sospesi in un viaggio appassionante assieme ai personaggi che l’hanno fatta sognare, ridere e piangere.

Cantante, autrice, collezionista, poetessa, pittrice, scultrice. Artista poliedrica, icona della cultura popolare cilena, tesoriere e custode delle tradizioni più profonde, donna di contraddizioni intense, ma genio unico. Questa era Violeta Parra. Nel sud del mondo, con più di 3.000 canzoni, Violeta Parra è stata la madre del folk latino–americano aprendo le porte alla “nuova canzone” cilena. Ha salvato la cultura tradizionale dimenticata, viaggiando attraverso il Cile da nord a sud per incontrare la sua voce, elevarla, e salvarla dagli stereotipi. Poi si reinventa, creando capolavori musicali, e li regala al paese e al mondo.

Violeta Parra è stata per il sud americana quello che Bob Dylan e prima di lui Woody Guthrei sono stati per la musica nord americana, volgendo lo sguardo all’ottimismo dell’alba e non al tramonto.

Una delle sue liriche più conosciute e che meglio può sintetizzare la sua filosofia di vita è Gracias a la vida.

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Regia: Andrés Wood

Con: Francisca Gavilán, Cristián Quevedo, Thomas Durand, Luis Machín, Gabriela Aguilera, Roberto Farías, Patricio Ossa, Stephania Barbagelata, Marcial Tagle, Jorge López, Roxana Naranjo, Francisca Durán, Guiselle Morales, Juan Quezada, Sergio Piña, Sonia Vidal, Ana Fuentes, Pablo Costabal, Juan Alfaro, Pedro Salinas, Daniel Antivilo, Eduardo Burlé, Vanesa González

Genere: Biografico Paese: Cile Anno: 2013

Soggetto: Libro di Ángel Parra edito in Italia da Casini Editore Sceneggiatura: Eliseo Altunaga, Rodrigo Bazaes, Guillermo Calderón, Andrés Wood Fotografia: Miguel Ioan Littin (aec) Scenografia: Rodrigo Bazaes Costumi: Pamela Chamorro Musiche: Violeta Parra Montaggio: Andrea Chignoli

Produttori: Patricio Pereira, Pablo Rovito, Fernando Sokolowicz, Denise Gomes e Paula Cosenza Una produzione: Wood Producciones, Maiz Producciones e Bossa Nova Films, insieme a BG TV Distribuzione: Monkey Creative Studios

Uscita in sala: 04 Luglio 2013 Durata: 110 min. – 35 mm.

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