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Roma: Progetto San Basilio

L’Associazione Culturale Unrra Casas e gli Archivi del Presenteismo, a partire dal 20 giugno 2015 e fino al 5 luglio, presentano, nell’ambito dell’Estate Romana, l’evento d’arte contemporanea: San Basilio-Villaggio Unrra Casas- sessantesimo anniversario- Inaugurazione 20 giugno ore 11:30- Centro Culturale Aldo Fabrizi Via Treia/Via Cagli 37, Roma.
Una mostra a carattere internazionale in una sequenza figurativa che evoca, oltre all’insieme, una coralità di progetti e tecniche che fanno da collante tra quel 1955 (piano Marshall) e l’oggi.
Patrocinata dall’Ufficio Cultura dell’Ambasciata degli Stati Uniti, dal IV Municipio di Roma Capitale, dall’Università La Sapienza, facoltà Ingegneria Urbanistica 1°, e sostenuta anche dalla collaborazione dell’Accademia di Belle Arti Rufa, oltre che un contributo visibile e tangibile di richiamo alla memoria, vuole essere, alla luce anche di recenti eventi culturali, quali la performance di arte pubblica affidata da Wals al muralista di fama internazionale Hitness, sulle facciate delle case, rinnovamento e riqualificazione. Di rilievo la presenza di artisti che i pittori Alessandro Piccinini, Carlo Vigevani e il critico Antonio Sorgente hanno coinvolto in questo evento, che ha in sé la connotazione della creazione di un’opera che non vuole dare risposte a misteri infiniti, elaborare teorie pseudo politiche, né riacquisire riti inconsci o indecifrabili. E`un movimento verso l’immaginazione ed il piacere della creatività, l’eloquente sviluppo di espressioni, segni, forme, materie che sottolineano, come le didascalie di un film, motivi, immagini, strutture, tecniche diverse ,variamente ispirate al tema. Come in un viaggio, reale o immaginario, gli artisti vogliono raccontare e farci conoscere l’origine della costruzione/creazione: 80 artisti invitati, tutte presenze scelte, tra le più rappresentative degli sviluppi dell’arte contemporanea, saranno commentate da personalità della critica e dell’arte quali Ida Mitrano, Laura Turco Liveri, Franco Ferrari e Francesca Savini, che si alterneranno dopo il concerto di apertura a cura di Gianmarco Ciampa.

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Roma San Basilio

 

 

 

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E. ACCOTO, G. AIOLO, S. ALESSI, E. ANDÚJAR, F. ANTONELLI, E. ANTONIOZZI, S. BARBAGALLO, E. BENAGLIA, D. BERI, A. BERNI, A. BILOTTA, U. BONGARZONI, F. M. BONIFAZI, G. BRIZIO, L. M. BRUNO, A. BURATTI, N. CAITO, L. CALVETTI, R. M CANO, C. CAPUANO, S. CARLETTI, P. COLAUTTI, L. CONTESTABILE, S. DE ANGELIS, A.P. del BROCCO, R. de la LASTRA, A. DE LA VALLEE’, M. DI LAORA , F. DURELLI, E. ECHEONI, M. EMANUELE, D. FALASCA, P. FALCONE, V. FARAONE, E. FARINELLI, F. FERRARI, A. GABRIELLI, A. GENTILE, C. GORI, R. GULLOTTA, S. HERLER, P. H. TCHOUKATCHEVA, M. IONASCO, L. LOMBARDI, R. KEVI, P. MACCIONI, L. MANCIATI, G. MARCHETTA, I. MARIOTTI, A. MONGELLI, A. A. MOUSSA, F. MULAS, T. MUSILLI, A. NESCI, NYWA Art Project, G. PALUZZI, M. PARENTELA, A. PASSA, A. PICCININI, M. PIRONE, M. POGGI CAVALLETTI, E. POLLA, S. PROVINO, G. REFFO, G. REDIVO, M. ROSATI, C. SABELLICO, N. SANTARELLI, S. SAVINI, M. SCALZINI, E. SCARDAMAGLIA, E. SERENI, M. SERRI, S. SFODERA, E. SIGNORETTI, P. SOLDINI, D. VENTRONE, C. VIGEVANI, P. VOLPINI , H. WEI, Y. WEI

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Roma Gianicolo: L’attesa ripagata

L’utilizzo dei mezzi pubblici a Roma comporta una certa incognita nell’attesa, ma con l’870 che dal periferico Trullo conduce al centrale ponte Vittorio, è un’attesa che viene ripagata con l’attraversamento del Gianicolo. Un panoramico spettacolo che si apre a Monteverde per concludersi a piazza della Rovere (lungotevere Gianicolense).

Il Gianicolo, detto anche Montorio – monte d’oro per il colore giallo della sabbia di cui è costituito -, divenne completamente pubblico quando nel 1883 i principi Corsini vendettero allo Stato e al Comune le proprietà sul colle e il versante orientale che degrada verso il Tevere e dove ora si trova l’Orto botanico, al quale si accede da via Corsini.

Un luogo quello del Gianicolo che racchiude la memoria garibaldina della difesa, nel 1849, della Repubblica Romana dalle truppe francesi, ma che già al tempo di Re Anco Marzio era considerato strategico per il controllo della riva destra del Tevere e di Ponte Sublicio.

Un tratto che inizia con il costeggiare le mura Gianicolensi, all’altezza di via Giacomo Carini, per arrivare a porta san Pacrazio, con il museo dedicato alla Repubblica Romana, e scendere per un brevissimo tratto via Garibaldi, alla prima a sinistra s’imbocca il viale alberato a senso unico della passeggiata del Gianicolo.

Un “tunnel” boschivo sulla cui sinistra c’è una fontanella ricavata da un sarcofago con due bocchette metalliche per l’acqua, addossata al muro di sostegno, in blocchi di tufo, dei giardini di Villa Aurelia dell’American Academy in Rome, mentre sulla destra il pendio che scema verso Trastevere è occupato dall’Orto botanico.

Poco prima di trovarsi sul piazzale dove svetta il monumento equestre a Giuseppe Garibaldi, realizzato da Emilio Gallori, nel prato sulla sinistra si vede la statua bronzea a Righetto, simbolo dei ragazzi caduti in difesa della Repubblica Romana nel 1849.

Oltre il prato di “Righetto” il viale alberato in senso contrario, con la cosiddetta “Casa di Michelangelo” che cela un serbatoio, costruito nel 1928, interrato all’interno del bastione e che solo nel 1941 viene completato con la facciata del palazzo ritenuto il domicilio romano dell’artista. Una facciata salvata dalla demolizione, conseguente ai lavori intrapresi sul colle capitolino per far posto al Vittoriano. Di fronte alla “Casa di Michelangelo” il monumento in bronzo a Ciceruacchio, opera dello scultore siciliano Ettore Ximenes, per omaggiare il patriota della Repubblica Romana Angelo Brunetti e immortalato da Nino Manfredi nel film “In nome del popolo sovrano”, regia di Luigi Magni.

Nel piazzale Giuseppe Garibaldi, oltre ad essere uno dei luogo più suggestivi e gratuiti per vedere Roma nel suo splendore è anche dove ogni giorno un colpo a salve di cannone segnala mezzogiorno (che erroneamente si vuole in ricordo alla breve vita della Repubblica Romana del 1849) e dal quale si può riconoscere una serie di luoghi come ad esempio il Campidoglio, il Pantheon e Trinità dei Monti.

Sul lato opposto del panorama su Roma “dentro” le Mura, il terrazzo, sotto al quale si snoda la strada delle mille curve, sull’interminabile tappeto di vegetazione che si allunga sino a san Pietro.

A corollario del luogo i busti di chi ha dato la vita per la Repubblica Romana, per poi scendere per un rettilineo, lasciando sulla destra villa Lante, sede finlandese della rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede e dell’Institutum Romanum Finlandiae, che domina dall’alto Regina Coeli. A sinistra il monumento equestre di Anita Garibaldi, realizzato in periodo fascista dallo scultore Mario Rutelli e collocato sull’omonimo piazzale dove si affaccia la Scuola Materna Comunale in stile Montessori, subito dopo la romantica fontanella del Faro.

Prima di affrontare il primo tornante ecco sulla destra il Faro regalato a Roma dagli italiani d’Argentina, poi la quercia del Tasso ed ecco la discesa con il secondo tornante che porta all’ospedale pediatrico Bambin Gesù.

Di fronte al Bambin Gesù, sotto la Quercia del Tasso, con un piccolo teatro del 1619; un sarcofago utilizzato a fontanella e una meno esaltante parcheggio dell’Ama.

una fontanella del 1925 è decorata con una lira e una spada, simboli della poesia epica, che si riferiscono al suddetto piccolo teatro.

Si scende ancora e un nuovo terrazzo su Roma ci fa scoprire Castel sant’Angelo e la chiesa di san Luigi dei Fiorentini che sembra quasi di poter abbracciare, una strettoia in discesa modello andino ed ecco sulla sinistra la scalinata dell’ingresso conventuale di sant’Onofrio, con le decorazioni ispirate alla storia dell’anacoreta Onofrio, realizzate dal Cavalier d’Arpino in occasione del giubileo del 1600, luogo suggestivo ammirato da Goethe e Chateaubriand, laddove Torquato Tasso trovò rifugio e riposo.

Scivolando tra mura e bastioni pontifici, con un bus di dimensioni ridotte che facilita la guida in un percorso fatto per chi non soffre di mal d’auto, si arriva finalmente, con via della Lungara, a Trastevere.

 

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IL SOLE DOPO LA CURVA

Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870 DSCN2776

Scendi e curva
svolta ed ecco
disegnando la silhouette
del cipresso e del pino
la sfera ridente
ti offre il buon giorno

Stagliato nel cielo limpido
assorbito nella mattutina
foschia e dalle acque del fiume

Scendi e svolta
e sulla lunga scesa
tra un romanico e un barocco
l’arancione disco
dominando colli e cupole
rinnova l’augurio

Febbraio ’97

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Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870 con arcobaleno 02

Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870  DSCN2768

Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870 Gianicolo Crepuscolo Alberi

Roma Mura Racconti Roma Gianicolo 870 Panorama Gianicolo Castel S Angelo 54

Fiamme di Povertà

Nella prima metà di aprile si è notato, da un edificio nei pressi di san Paolo, alzarsi una colonna di fumo sull’Ostiense in direzione Ostia.

Una nuvola di fumo nero che proveniva dall’incendio di un piccolo accampamento abusivo, stretto tra la via Ostiense e via del Cappellaccio, a pochi passi dalla stazione metropolitana di Eur-Magliana e all’ombra della basilica dei santi Pietro e Paolo.

Una decina di baracche, celate dalla vegetazione, fatte di materiali recuperati, in gran parte pezzi di legno e teloni di plastica, nei cantieri e nelle discariche, perché un gruppo di povera gente, una piccola parte di quel miliardo di poveri che sono presenti nel mondo, potevasse proteggersi dalla pioggia e dal vento.

Persone che fanno parte di quell’umanità che ogni giorno, dalle prime ore, è facile incontrare, con i loro carrelli e carrozzelle, intenta a raccogliere quello che la società scarta e ora un incendio, oltre aver cancellato anche quel poco che avevano, ha preso anche una vita di quel campo, un ragazzo ventisettenne che forse era intento a bruciare quei rifiuti che neanche l’estrema povertà per metteva di riusare.

La diffidenza verso le istituzioni non ha permesso a nessuno dei cittadini del campo di chiamare i soccorsi e soprattutto perché ci sono volute dieci ore prima di scoprire il corpo di un ragazzo che nessuno aveva segnalato come scomparso, ma poi riconosciuto dal padre e dalla mogle.

La polizia indagherà sulle cause dell’incendio e se la vittima è da inserirla nella colonna degli omicidi, degli incidenti o tra i casi che rimarranno irrisolti.

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Il potere femminile nella Roma imperiale

La rassegna continua il 12 aprile con l’incontro dedicato al troppo spesso dimenticato mondo delle grandi donne imperiali romane tra I sec. a.C e II secolo d.C., “Le donne di “potere” nella Roma imperiale”, un tributo di intelligenza, poesia e bellezza. Intervengono Francesca Cenerini (professoressa di Storia delle donne nel mondo classico e Storia sociale del mondo antico presso l’Università di Bologna), Andreas M. Steiner (direttore editoriale di Archeo e Medioevo), mentre Iaia Forte legge versi della poetessa romana Sulpicia e brani da Pro Caio Celio di Cicerone.

“quanto contano la ricchezza femminile, la fertilità, il carattere e la psicologia personale delle donne imperiali romane? Ogni epoca, dall’antichità ai nostri giorni ridisegna l’immagine di queste grandi figure femminili. Di loro, già tacito e Svetonio ci descrivono immagini e non rea immagini e non realtà. Oggi, comunque, noi dobbiamo fare i conti con la longevità di queste immagini e di questi stereotipi. Escluse dalla vita politica e dai luoghi della politica, alle donne romane il diritto concede la possibilità di diventare molto ricche, soprattutto attraverso l’eredità dei patrimoni familiari e, quindi, di rivendicare un ruolo essenziale nella società e nell’economia dell’epoca. Soprattutto con la loro sessualità, però, le donne di potere di Roma imperiale assumono una funzione importantissima: quella di assicurare un erede alla dinastia”. (F. Cenerini)

Con Francesca Cenerini e Andreas M. Steiner e con la partecipazione di Iaia Forte

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LUCE SULL’ARCHEOLOGIA

Dive e donne. Le donne di “potere” nella Roma imperiale
12 aprile 2015 alle 11.00 presso il Teatro Argentina

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili con apertura delle porte al pubblico alle ore 10.00

Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul sito http://www.teatrodiroma.net dalle ore 11.00

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Chiuderà la rassegna l’incontro del 19 aprile (ore 11) dal titolo “La reggia di Nerone. L’ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia” per un ritratto dell’imperatore che ha lasciato al mondo la reggia più sontuosa di tutti i tempi. Intervengono Fedora Filippi (direttrice scientifica della Domus Aurea per la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma dal 2009 al 2014), Eugenio La Rocca (professore di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana a La Sapienza – Università di Roma, già Sovrintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma), mentre Roberto De Francesco legge brani dagli Annales di Tacito e da Vite dei Cesari di Svetonio.

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00 Luce sull'Archeologia Dive e Donne Solomon-Toilet_Roman_Lady00 Luce sull'Archeologia Dive e Donne Livia Paestum Museo Archeologico

 

Alla ricerca di un personale museo

Pensando a luoghi e opere d’arte che possano rappresentare l’Italia nel Mondo, nell’anno dell’Expo milanese, che ha fatto uscire dal cappello delle illuminanti iniziative VeryBello.it, ribolle un pentolone con più di 1000 eventi culturali che mette insieme la Biennale d’Arte di Venezia con Umbria Jazz, il Teatro Greco di Siracusa con il festival degli artisti di strada di Ferrara, passando per il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle, viaggiando sul web attraverso l’offerta culturale che potrebbe avere un seguito anche dopo l’Esposizione Universale, con una continuità nel proporre itinerari turistici sulla presenza non solo stabile, ma anche temporanea di cultura e spettacolo.

Meno ambizioso e più di nicchia sono la serie di incontri che offre Rai 5 con programma Museo Italia di Antonio Paolucci per illustrare le bellezze italiane racchiuse negli edifici o visibili per le strade il più coinvolgente Museo Nazionale Radio3, in onda il sabato e la domenica dalle ore 13, composto da 100 opere scelte per raccontare l’arte della storia d’Italia. Un’iniziativa nata non solo alla radio ma anche sui social come Instagram, dove gli ascoltatori potranno condividere le foto delle opere preferite.

Infatti per creare il Museo Nazionale di Radio 3 ha bisogno anche della partecipazione degli ascoltatori che potranno partecipare alla raccolta delle foto anche attraverso i social network come Facebook, Twitter e, ovviamente, Instagram.

La fotografia, abbinata all’esaltazione della Bell’Italia, è protagonista anche dell’#empty italiano, basato sulla perpetuazione degli spazi, non solo museali, nelle ore di chiusura. L’iniziativa, nata a New York e poi a Londra, è promossa da alcuni instagrammers nel persuadere musei e teatri di tutto il mondo a far entrare i “visitatori” dopo l’orario di chiusura per fotografare gli spazi nella loro essenzialità architettonica ed espositiva con il solo uso di uno smartphone. Musei fotografati senza la folla era un privilegio riservato a pochi fotografi professionisti, ma ora si aprono nuovi orizzonti alla condivisione di massa.

Un’esperienza vissuta anche in Italia, quella di raccontare attraverso le immagini il fascino dei luoghi negli orari di chiusura al pubblico, che ha portato otto instagrammers, più amichevolmente igers, alla Reggia di Venaria Reale, Torino, tra la fine della mostra e in attesa di un nuovo allestimento.

Anche con le iniziative del Fai si realizza un elenco preferenziale dei nostri beni culturali come I Luoghi del Cuore, una sorta di referendum di quale luogo avrà la priorità ad essere recuperato dal degrado e dall’abbandono, o Giornate FAI di Primavera, un occasione di visitare dei luoghi che solitamente sono preclusi allo sguardo dei molti.

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Beni Culturali Sul Web Vivere l'Arte Radio3 VeryBello Fashion IMG20140521105721833_900_700 Beni Culturali Sul Web Vivere l'Arte Radio3 VeryBello 1421402914128museonaz