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Viaggi spaziali made in Italy

Da grande appassionato della fantascienza quale sono, da anni aspetto un romanzo “stellare” che mi convinca e per stellare intendo proprio ambientato tra le stelle.

Avevo provato anni fa con la “Trilogia della Fondazione” di Asimov che, per quanto bello, aveva ben poco di spaziale, lasciando così il mio desiderio inesaudito.

Capita poi di leggere tra le nuove uscite questo libro, il cui titolo è bastato per suscitare il mio interesse: “Universum. Cronache dei pianeti ribelli”, opera prima dell’autore cento per cento italiano Giorgio Costa.

La scelta è stata ben ripagata da una storia scorrevole e ben costruita, che va a sfiorare l’immaginario collettivo di questo tipo di fantascienza condizionato dal cinema senza però ricalcarne troppo le immagini.

E’ interessante il nuovo concetto di viaggio spaziale ideato dall’autore, che segue delle regole ben precise, dove oltre all’abilità dell’equipaggio nel manovrare enormi astronavi vi sono anche altri fattori che ne condizionano la direzione e la rotta, un concetto questo ribadito a più riprese in modo da mettere il lettore nell’ottica di comprenderlo a piccole dosi. Così come interessante è la struttura “politica” su cui si basa l’impero di Universum e i personaggi che ne fanno parte.

Un ulteriore punto a favore si trova nelle razze aliene che si incontrano nel corso della storia, poche ma sufficienti a dare l’idea dell’ambientazione in cui tutto si svolge.

Il protagonista principale è Tom Rivert, un giovane ragazzo dal carattere forte che dovrà fare i conti con una forza di gran lunga superiore alla sua: un impero praticamente. A lui si affiancano numerosi comprimari che lo accompagnano nella sua battaglia ricca di colpi di scena, non tutti purtroppo a lieto fine.

Se proprio vogliamo trovare qualche difetto in quest’opera dobbiamo per forza arrivare al finale, forse un po’ affrettato e che lascia aperti molti interrogativi che si trasformano in chiari indizi per un seguito a cui non manca di certo il materiale per vedere la luce in futuro.

Non nego che inizialmente mi aspettavo un romanzo diretto ad un pubblico più giovane, come forse doveva effettivamente essere; nel corso della lettura, però, questa idea è cambiata radicalmente trovando una storia matura e mai banale, adatta a tutti gli amanti del genere senza distinzione di età che va a solleticare i ricordi di storie viste in tv e al cinema, creando però ambientazioni, personaggi e idee più moderne che non fanno storcere il naso a lettura conclusa.

L’esordio di Giorgio Costa è senza dubbio positivo, lo attendiamo ora alla prova del nove nel caso in cui da questo romanzo nascerà realmente una saga, se Mondadori ha creduto in lui non ci resta che farlo anche noi.


Titolo: Universum. Cronache dei pianeti ribelli
Autore: Giorgio Costa
Editore: Mondadori (collana Chrysalide), 2019, pp. 348
Prezzo: € 19,00

EAN: 9788804713302

Disponibile anche in ebook


R.I.P. Clive Cussler, il fuoriclasse della suspense avventurosa

Prendo spunto dalla recente pubblicazione del suo ultimo romanzo intitolato “Il destino del faraone” per spendere due parole di saluto al maestro, al fuoriclasse e al creatore di numerose avventure che, per tutta la mia vita di lettore, ha accompagnato le mie giornate: Clive Cussler, scomparso il 24 febbraio, a cui va il merito di tutta la mia passione per la lettura e l’amore per il mare.

Ultimo romanzo che, neanche a farlo apposta, fa parte della serie di opere  che hanno per protagonisti Dirk Pitt e Al Giordino, i personaggi su cui l’autore ha costruito la sua fama, e la National Underwater & Marine Agency o più semplicemente N.U.M.A., l’agenzia di cui i due protagonisti fanno parte. (Agenzia poi realmente creata da Cussler e specializzata nei recuperi marittimi).

Non mi dilungherò molto su quest’opera che segue il solito filone: evento storico, tempi moderni, super-criminale, disastro marittimo, vittime da salvare e misteri da risolvere da una parte all’altra del mondo.

Per l’ennesima volta lo scrittore riesce con il suo stile a catturare il lettore nonostante la trama e l’epilogo siano piuttosto prevedibili, sfruttando la sua abilità nel creare colpi di scena mozzafiato che si susseguono pagina dopo pagina, oltre ai soliti aneddoti storici che fanno da contorno alle sue avventure senza tempo.

Ma, non solo Dirk Pitt ha fatto grande questo autore. Nel corso degli anni infatti, e con l’ausilio di altri romanzieri tra cui suo figlio, Cussler ha dato vita a più serie di opere che spaziano dall’ambito scientifico, quelle con protagonisti Kurt Austin e Joe Zavala, a quello dello spionaggio con protagonista Juan Cabrillo, passando poi recentemente ai romanzi gialli con Isaac Bell, fino ai coniugi Fargo, cercatori di tesori. Non mancano infine un paio di storie vere dove l’autore racconta le sue avventure personali nel mondo marino.

Ciò che Clive Cussler lascia ai suoi milioni di lettori è senza dubbio un patrimonio di avventure, storie, sogni e ricordi di momenti passati immersi nelle sue opere. Per nostra fortuna ce ne sono ancora parecchie in attesa di pubblicazione anche se il pensiero che prima o poi finiranno non è di certo rincuorante ma del resto tutte le belle storie finiscono.

Non è escluso che suo figlio, Dirk Cussler, tenterà di portare avanti il filone di romanzi come è già accaduto nelle ultime opere scritte a quattro mani, l’idea però di non vedere più il suo nome scritto sulle copertine farà un certo effetto.

Che dire, mancheranno i suoi personaggi, la sua ironia, le sue auto, le sue navi e i suoi mari, ma ancor di più mancherà quel vecchietto che nei momenti più impensabili dei suoi libri compariva per poche pagine a dare una mano ai protagonisti. Quel vecchietto si chiamava Clive Cussler e, come loro lo ringraziavano per il piccolo aiuto fornito, anche io voglio concludere con le sole parole che mi vengono in mente ripensando a tutto ciò che mi ha regalato: grazie maestro.


Titolo: Il destino del faraone
Autore: Clive Cussler, Dirk Cussler
Traduttore: Federica Garlaschelli
Editore: Longanesi, 2020, pp. 416
€ 19,50
EAN: 9788830454354
ISBN: 8830454354

Disponibile anche in ebook


“Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi” di Fouad Laroui

  • di Khalid Valisi

“Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi” è davvero un lavoro di altissimo livello che vi permetterà di viaggiare a Casablanca e, in generale nel Marocco di oggi. Un testo da avere assolutamente in quanto completo sotto ogni punto di vista ed in grado di coinvolgere anche con il suo umorismo.

Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi

L’ingegner Adam Sijilmassi è al suo ennesimo viaggio in business class, di ritorno dall’Asia. Mentre sorvola il mare si rende conto che è necessario rallentare e cambiare impostazione alla sua vita. Inizia così un rocambolesco viaggio nell’identità e nella memoria, alla ricerca di un’autenticità che possa rappresentare una sintesi dei suoi diversi modi di essere. Dopo un incontro surreale con un analista che cerca di ricondurre le sue scelte a una forma di esaurimento nervoso, Adam parte alla volta del villaggio natio. Scopre la biblioteca del nonno, testi di letteratura e filosofia dei tempi dell’Andalusia araba e fa della lettura la sua attività principale. Nel pensiero di Adam si affacciano continuamente frasi e versi di opere letterarie che trovano il loro posto nell’interpretazione della vita quotidiana, sistemandosi con grazia affianco al pot-pourri di termini, proverbi, locuzioni del Marocco.

Il marocchino 2.0

Il romanzo di Fouad Laroui indaga nella psiche del marocchino medio dei nostri giorni, mettendo in scena davvero acuta e che, proprio per questo, non disdegna una vena squisitamente comica, causata proprio dalla diversa mentalità del protagonista rispetto a ciò che lo circonda. L’opera è infatti una vera e propria riscoperta dei valori e delle tradizioni del Marocco, andando a toccare un elemento profondamente ancorato al Mediterraneo ovvero: l’imprevedibilità. Nella sua crescita a dir poco profetica (ma ne parleremo nell’ultima parte), Adam si accorgerà infatti della profonda spaccatura di fronte all’inaspettato, presente in massima maniera fra campagna e città.

Sijilmassi
Marrakech

Se nella seconda, infatti, il cambio di atteggiamento risulterà quasi folle, nella prima ciò non solo sembrerà normale, ma, anzi, porterà ad un’accettazione fin troppo diffusa. Sarebbe sbagliato, però, considerare il romanzo come un “Benvenuti al Sud” in versione maghrebina, anche perché le considerazioni presenti nell’opera di Laroui toccano corde decisamente più profonde e, sopratutto, ricercate dallo stesso protagonista.

La decolonizzazione di Laroui

Personalmente ho un debole per tutti i testi che in qualche maniera “decolonizzano” le menti ed è davvero impossibile non notare come questo libro vada proprio in quella direzione, anche se con una svolta inaspettata. In tutto il testo osserveremo infatti come Adam lotti con sé stesso proprio per tale scopo, trovando a dar manforte testi di incredibile sagacia ed acume che lo aiuteranno a rafforzare il suo equilibrio interiore.

Sijilmassi
Casablanca

Attraverso le opere di filosofi del calibro di Ibn Rushd (Averroè) e di altri grandi letterati del mondo islamico, si avvicinerà sempre di più al suo obbiettivo, scontrandosi però con la realtà che lo circonda, legata ancora a ritmi ancestrali e dalle conseguenze inaspettate. Più avanti inizia la parte “spoiler”, ne consigliamo ugualmente la lettura, però, perché il libro merita al di là della trama.

Una considerazione

Il comportamento inaspettato di Adam, unito ad una particolare tradizione del paese natio, porteranno infatti i locali a considerarlo come una sorta di “profeta” il che, unito alla paura della polizia ed alla nascita di più fazioni, faranno scoppiare una sorta di “guerra del villaggio”. Ciò che, personalmente, non ho apprezzato è la scelta finale di Adam, assolutamente coerente con il protagonista ma, proprio per questo, un po’ deludente.

Sijilmassi

Quest’ultimo, infatti, proverà a rappresentare una “nuova fazione d’equilibrio”, che, però, non si farà scrupoli ad abbandonare in cambio della propria serenità interiore, anche a costo di far l’eremita. Avrei apprezzato ancor di più l’opera se Adam avesse provato a diffondere tale privilegio anche al resto della popolazione, seppur a suo modo.

Un libro per vivere il Marocco di oggi

Il libro comunque è davvero un lavoro di altissimo livello che vi permetterà di viaggiare a Casablanca e, in generale nel Marocco di oggi. “Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi” è infatti stato uno dei primi libri letti dopo il mio viaggio in Marocco e devo dire che trasmette tutte le sensazioni che ho provato in quel periodo, specie durante le traversate in pullman.

Sijilmassi
A gennaio è previsto un articolo

L’abilità di Laroui è incredibile, però, anche per i continui giochi di parola fra darija e francese, oltre che per la finezza con cui è costruito tutto il libro. Un testo da avere assolutamente in quanto completo sotto ogni punto di vista ed in grado di coinvolgere anche con il suo umorismo.

Khalid Valisi
di gennaio 2020
Articolo originale
dal blog Medio Oriente e Dintorni


Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi
Fouad Laroui
Traduttore: Cristina Vezzaro
Editore: Del Vecchio Editore, 2019, pp. 321
Collana: Formelunghe
Prezzo: € 17,00

EAN: 9788861101715

Romanzo da battaglia

Circa un anno fa mi aggiravo per il web alla ricerca di un romanzo medievale che valesse la pena di leggere, non ci volle molto prima di imbattermi in Giovanni Melappioni con il suo “Forgiati dalla spada”. Le recensioni parlavano chiaro: era quello che cercavo. Letto e apprezzato si passa al secondo romanzo, “Temprati dal destino” perché, ebbene si, trattasi di trilogia! Divorato anche quello, concludo l’estate con l’ultimo dei tre, “Il canto della vendetta”. Ma di cosa o di chi parlano queste tre opere? Di molti personaggi, di cui i più importanti: Bertram, secondogenito di una potente casata, Reinar, guardia di un potente signore e Guibert, figlio bastardo di colui che, si può dire, è la genesi di questa trilogia: Ademar, detto il Leone.

Ed è proprio di Ademar e delle sue gesta che parla il romanzo, “Il Cavaliere del Leone” prequel, se vogliamo, o spin-off, dei tre romanzi precedenti, pubblicato a trilogia conclusa e sul quale mi concentrerò ora.

Ademar fu vassallo del Conte Helia del Maine, che visse a cavallo tra l’anno 1000 e il 1100, periodo non citato nel romanzo  ma facilmente individuabile in rete. Cosa più importante però, è che Ademar fu un grande guerriero, da cui il soprannome “il Leone”.

Come ho detto nel titolo, questo è un romanzo da battaglia perché, credetemi, è in battaglia che vi sembrerà di essere per tutte le pagine dell’opera.

A cavallo, a piedi, sanguinanti, doloranti, sudati, sporchi e chi più ne ha più ne metta, vivrete in prima persona il modo in cui un uomo solo ha messo nelle mani di un Conte la sua Contea. Se pensate però che quest’uomo fosse spinto dal senso dell’onore vi sbagliate di grosso. Perché c’è una cosa che da sempre, in ogni storia e in ogni impero, ha avuto più effetto dell’onore: l’amore. E l’amore che animava Ademar, l’amore per la bella Rohese, valeva più di un regno, più della sua vita e più di ogni altro legame. Solo la fedeltà al suo signore era in grado di mantenerlo concentrato sui suoi obiettivi. Che amore era? Questo non è possibile svelarlo qua, ma solo le pagine del romanzo potranno dirvi la verità, e non solo per chi è nuovo alle letture dell’autore, ma anche per tutti coloro che già lo hanno conosciuto con la trilogia.

La trilogia giusto, merita due parole anch’essa perché, se non l’avete letta e volete fare il percorso inverso partendo dal primo romanzo, così facendo non solo avrete un quadro completo di tutti i personaggi menzionati, ma vedrete le gesta di eroici cavalieri a suon di tradimenti, battaglie, amori, delusioni e perdite, il tutto costruito su una solida base storica.

Il giudizio è ovviamente soggettivo, credo però che, per gli amanti del genere, questa lettura offra la possibilità di scoprire il medioevo da un punto di vista più realistico rispetto a quei romanzi, belli ma fantasiosi, a cui siamo abituati. Melappioni racconta realtà, e la realtà a volte vede una spada uccidere anche il tuo personaggio preferito. Può essere questo il caso?

Cit. “Per Ademar e San Girs!”

Buona lettura.


Titolo: Il Cavaliere del Leone
Autore: Giovanni Melappioni
Editore: Youcanprint, 2019, pp. 190
Prezzo: € 16,00

EAN: 9788831649834

Disponibile anche in ebook


Nazionalismo dei Nazionalismi

Il 13 novembre è uscito in Italia per i tipi della Guerini il libro del politologo israeliano Yoram Hazony, dal titolo Le Virtù del Nazionalismo Non ho ancora avuto occasione di leggerlo, ma promette bene: si pone controcorrente al pensiero che vede nel nazionalismo, nel sovranismo e nel populismo il male assoluto. Il nazionalismo, che per l’autore coincide con l’autodeterminazione dei popoli e con un mondo di nazioni libere e indipendenti, si oppone all’Imperialismo, cioè a qualsivoglia forma di governo che voglia unire l’umanità sotto l’egida di un unico regime politico. Imperialista, per Hazony, fu, specie dal 1989 a oggi, la politica degli Stati Uniti d’America che, sino a tempi recenti, hanno cercato di imporre una pax americana, ricalcando il modello imperiale della pax romana. Ma imperialista sarebbe pure l’Unione Europea, rispetto alle singole nazioni membro. E qui è facile prevedere una buona accoglienza del libro da parte italiana, almeno da quella parte politica che deve cedere sovranità e interessi nazionali a un’entità superiore di cui non si sente realmente parte, oppure è erosa dalla globalizzazione e dall’ideologia ad essa relativa. Lo studio si dipana partendo dalla Bibbia (l’autore è comunque ebreo) al protestantesimo, scorrendo l’Impero Romano e il Sacro Romano Impero, traversando Locke e il moderno pensiero politico liberale, fino a descrivere l’attuale crisi dello stato moderno occidentale e del suo sistema simbolico.
In attesa di leggere i libro, suggerisco alcune osservazioni:
• Perché concentrarsi solo sull’imperialismo americano, quando Unione Sovietica e Cina hanno non solo condotto la loro politica con procedure tipiche dell’imperialismo, ma hanno imposto il loro modello di vita con la forza e opprimendo le popolazioni meno collaborative?
• L’Impero come forma statuale è stato storicamente accettato dalle popolazioni diverse dal gruppo etnico dirigente non solo perché conquistate militarmente o economicamente, ma perché hanno riconosciuto i vantaggi di una struttura sovranazionale capace di regolare l’economia generale e i conflitti interetnici, nonché di garantire anche possibilità di carriera agli allogeni. Questo indipendentemente dalla cultura superiore che l’Impero è convinto di esportare.
• I punti deboli del nazionalismo sono due: la tutela delle minoranze, spesso più vantata che effettiva; e più grave, la conflittualità. I grandi imperi conducono meno guerre degli stati nazionali, questi ultimi essendo sempre pronti a deflettere sul vicino i conflitti interni e scatenare guerre di confine. In più il movimento di lavoratori tra stati nazionali è ostacolato da frontiere e veti interni volti a ridurre la concorrenza economica.
• Ultimo limite, l’affermarsi di entità sovranazionali, movimenti e organizzazioni basati su basi funzionali economiche. Google, Amazon o le fondazioni gestite da Soros non hanno nessun interesse a trattare in Europa con 27 governi e legislazioni diverse, per cui sono molto più corrosive dello stato nazionale di quanto non lo siano la sinistra terzomondista o la chiesa cattolica ecumenica.

Yoram Hazony è uno dei più vivaci pensatori israeliani contemporanei: filosofo, teorico politico e biblista. Presidente del The Herzl Institute di Gerusalemme, una delle più interessanti nuove istituzioni accademiche israeliane, fondò alcuni anni fa, nel 1994, il prestigioso Shalem Center, un avanzato centro di ricerca e di promozione degli studi umanistici, cercando di integrare tradizione e modernità. Ebreo osservante e sionista, formatosi presso le più insigni università israeliane e statunitensi, è noto in Israele, negli Stati Uniti e nel Commonwealth per i suoi originali contributi agli studi biblici e politici.


Le virtù del nazionalismo
Yoram Hazony
Traduttore: Vittorio Robiati Bendaud
Editore: Guerini e Associati, 2019, pp. 328
Collana: Sguardi sul mondo attuale
Prezzo: € 21,50

ISBN: 9788862507707
EAN: 9788862507707