Il corteo funebre è partito dallo storico Piccolo teatro Grassi di via Rovelli, per arrivare al Piccolo teatro Strehler seguito da migliaia di persone di ogni età, uomini e donne , tante donne, e dalla banda degli ottoni che intonava, come anche i presenti, Bella ciao, l’internazionale e anche musiche da circo.
In Largo Greppi, davanti ad una enorme folla punteggiata di rosso, il ricordo commosso del sindaco Pisapia, poi l’accorata commemorazione del figlio Jacopo, che con voce spesso rotta dalla commozione, ha ricordato la generosità e le lotte sostenute dalla madre, contro ingiustizie sociali e non solo, e come con la sua tenacia fosse riuscita a ottenere spesso anche importanti risultati, uno per tutti la chiusura dell’ osceno manicomio criminale di Aversa.
Per ultimo Dario Fo, che ha reso, alla moglie, con voce ferma, uno splendido omaggio, ricordando la sua opera di scrittrice e di attrice, e recitando un pezzo inedito, scritto dalla Rame e ispirato da una sua ricerca su Vecchi Testamenti apocrifi, in particolare sulla Genesi e sulla creazione della donna e poi, solo in seguito, dell’uomo.
Infine il lungo, urlato, emozionante “Ciaoooooo”.
Veramente ben scritto e fotografato meglio di tanti pseudo-professionisti.