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R.I.P. Clive Cussler, il fuoriclasse della suspense avventurosa

Prendo spunto dalla recente pubblicazione del suo ultimo romanzo intitolato “Il destino del faraone” per spendere due parole di saluto al maestro, al fuoriclasse e al creatore di numerose avventure che, per tutta la mia vita di lettore, ha accompagnato le mie giornate: Clive Cussler, scomparso il 24 febbraio, a cui va il merito di tutta la mia passione per la lettura e l’amore per il mare.

Ultimo romanzo che, neanche a farlo apposta, fa parte della serie di opere  che hanno per protagonisti Dirk Pitt e Al Giordino, i personaggi su cui l’autore ha costruito la sua fama, e la National Underwater & Marine Agency o più semplicemente N.U.M.A., l’agenzia di cui i due protagonisti fanno parte. (Agenzia poi realmente creata da Cussler e specializzata nei recuperi marittimi).

Non mi dilungherò molto su quest’opera che segue il solito filone: evento storico, tempi moderni, super-criminale, disastro marittimo, vittime da salvare e misteri da risolvere da una parte all’altra del mondo.

Per l’ennesima volta lo scrittore riesce con il suo stile a catturare il lettore nonostante la trama e l’epilogo siano piuttosto prevedibili, sfruttando la sua abilità nel creare colpi di scena mozzafiato che si susseguono pagina dopo pagina, oltre ai soliti aneddoti storici che fanno da contorno alle sue avventure senza tempo.

Ma, non solo Dirk Pitt ha fatto grande questo autore. Nel corso degli anni infatti, e con l’ausilio di altri romanzieri tra cui suo figlio, Cussler ha dato vita a più serie di opere che spaziano dall’ambito scientifico, quelle con protagonisti Kurt Austin e Joe Zavala, a quello dello spionaggio con protagonista Juan Cabrillo, passando poi recentemente ai romanzi gialli con Isaac Bell, fino ai coniugi Fargo, cercatori di tesori. Non mancano infine un paio di storie vere dove l’autore racconta le sue avventure personali nel mondo marino.

Ciò che Clive Cussler lascia ai suoi milioni di lettori è senza dubbio un patrimonio di avventure, storie, sogni e ricordi di momenti passati immersi nelle sue opere. Per nostra fortuna ce ne sono ancora parecchie in attesa di pubblicazione anche se il pensiero che prima o poi finiranno non è di certo rincuorante ma del resto tutte le belle storie finiscono.

Non è escluso che suo figlio, Dirk Cussler, tenterà di portare avanti il filone di romanzi come è già accaduto nelle ultime opere scritte a quattro mani, l’idea però di non vedere più il suo nome scritto sulle copertine farà un certo effetto.

Che dire, mancheranno i suoi personaggi, la sua ironia, le sue auto, le sue navi e i suoi mari, ma ancor di più mancherà quel vecchietto che nei momenti più impensabili dei suoi libri compariva per poche pagine a dare una mano ai protagonisti. Quel vecchietto si chiamava Clive Cussler e, come loro lo ringraziavano per il piccolo aiuto fornito, anche io voglio concludere con le sole parole che mi vengono in mente ripensando a tutto ciò che mi ha regalato: grazie maestro.


Titolo: Il destino del faraone
Autore: Clive Cussler, Dirk Cussler
Traduttore: Federica Garlaschelli
Editore: Longanesi, 2020, pp. 416
€ 19,50
EAN: 9788830454354
ISBN: 8830454354

Disponibile anche in ebook


Romanzo da battaglia

Circa un anno fa mi aggiravo per il web alla ricerca di un romanzo medievale che valesse la pena di leggere, non ci volle molto prima di imbattermi in Giovanni Melappioni con il suo “Forgiati dalla spada”. Le recensioni parlavano chiaro: era quello che cercavo. Letto e apprezzato si passa al secondo romanzo, “Temprati dal destino” perché, ebbene si, trattasi di trilogia! Divorato anche quello, concludo l’estate con l’ultimo dei tre, “Il canto della vendetta”. Ma di cosa o di chi parlano queste tre opere? Di molti personaggi, di cui i più importanti: Bertram, secondogenito di una potente casata, Reinar, guardia di un potente signore e Guibert, figlio bastardo di colui che, si può dire, è la genesi di questa trilogia: Ademar, detto il Leone.

Ed è proprio di Ademar e delle sue gesta che parla il romanzo, “Il Cavaliere del Leone” prequel, se vogliamo, o spin-off, dei tre romanzi precedenti, pubblicato a trilogia conclusa e sul quale mi concentrerò ora.

Ademar fu vassallo del Conte Helia del Maine, che visse a cavallo tra l’anno 1000 e il 1100, periodo non citato nel romanzo  ma facilmente individuabile in rete. Cosa più importante però, è che Ademar fu un grande guerriero, da cui il soprannome “il Leone”.

Come ho detto nel titolo, questo è un romanzo da battaglia perché, credetemi, è in battaglia che vi sembrerà di essere per tutte le pagine dell’opera.

A cavallo, a piedi, sanguinanti, doloranti, sudati, sporchi e chi più ne ha più ne metta, vivrete in prima persona il modo in cui un uomo solo ha messo nelle mani di un Conte la sua Contea. Se pensate però che quest’uomo fosse spinto dal senso dell’onore vi sbagliate di grosso. Perché c’è una cosa che da sempre, in ogni storia e in ogni impero, ha avuto più effetto dell’onore: l’amore. E l’amore che animava Ademar, l’amore per la bella Rohese, valeva più di un regno, più della sua vita e più di ogni altro legame. Solo la fedeltà al suo signore era in grado di mantenerlo concentrato sui suoi obiettivi. Che amore era? Questo non è possibile svelarlo qua, ma solo le pagine del romanzo potranno dirvi la verità, e non solo per chi è nuovo alle letture dell’autore, ma anche per tutti coloro che già lo hanno conosciuto con la trilogia.

La trilogia giusto, merita due parole anch’essa perché, se non l’avete letta e volete fare il percorso inverso partendo dal primo romanzo, così facendo non solo avrete un quadro completo di tutti i personaggi menzionati, ma vedrete le gesta di eroici cavalieri a suon di tradimenti, battaglie, amori, delusioni e perdite, il tutto costruito su una solida base storica.

Il giudizio è ovviamente soggettivo, credo però che, per gli amanti del genere, questa lettura offra la possibilità di scoprire il medioevo da un punto di vista più realistico rispetto a quei romanzi, belli ma fantasiosi, a cui siamo abituati. Melappioni racconta realtà, e la realtà a volte vede una spada uccidere anche il tuo personaggio preferito. Può essere questo il caso?

Cit. “Per Ademar e San Girs!”

Buona lettura.


Titolo: Il Cavaliere del Leone
Autore: Giovanni Melappioni
Editore: Youcanprint, 2019, pp. 190
Prezzo: € 16,00

EAN: 9788831649834

Disponibile anche in ebook


Il Tempo vola (e non solo per i protagonisti)

Correva l’anno duemilasei e un giovane ragazzo di ventun anni alla ricerca di una lettura avvincente chiedeva consiglio alla commessa della libreria, che prontamente gli metteva tra le mani un romanzo dal titolo piuttosto particolare: Hyperversum.

Scritto dall’autrice italiana esordiente Cecilia Randall, il romanzo conteneva gli ingredienti preferiti dal giovane ragazzo: fantascienza, storia, passione e avventura; la commessa ci aveva preso in pieno.

La lettura si rivelò più che mai coinvolgente, mentre la fantascienza si limitava ad un “semplice”, anche se imprevisto, viaggio nel tempo; tutto il resto occupava abbondantemente le numerose pagine del libro.

La trama vedeva un gruppo di ragazzi che, alle prese con un videogioco di ruolo, si ritrovavano catapultati anima e corpo nel medioevo francese dove, fino ad un attimo prima, erano semplici avatar. E’ il 1214 e la Francia è guidata dal re Filippo II, noto agli amanti della storia per il suo lungo regno, nonché per il suo operato.

Tredici anni dopo, cioè oggi, si conclude con il sesto libro della serie una saga che ha appassionato quel ragazzo ormai quasi trentacinquenne e che ancora non smette di sognare quando si immerge in quel mondo.

L’ultimo romanzo si intitola Hyperversum Unknown e narra le vicende finali dei protagonisti dei primi tre romanzi, Ian e Daniel, e dei loro figli, Marc e Alexandra, protagonisti invece degli ultimi tre libri.

La storia in breve vede i personaggi principali coinvolti nelle trame della vita di corte, a stretto contatto con il re e con i suoi luogotenenti, a suon di cavalieri, castelli, battaglie e tradimenti, oltreché di madame e messeri con le loro storie d’amore.

Non entrerò nello specifico della trama per non spoilerare tutta l’opera così ben articolata dall’autrice, ma vi dirò che, da amante della storia quale sono, questa saga partita come una lettura per ragazzi, o così almeno pensavo, si è rivelata una lettura perfetta per coloro che amano sognare ad occhi aperti e che ancora non sono sazi del medioevo e delle sue storie viste e rivisitate in mille modi diversi.

Il ritmo è sostenuto fin dalle prime pagine di ogni romanzo e come è prevedibile, visto il viaggio nel tempo, non mancano misteri e sotterfugi per nascondere verità scomode ad alcuni. I personaggi sono tutti dotati del carisma necessario per farsi amare o odiare a seconda del loro ruolo e le ambientazioni sono degne delle più belle ricostruzioni delle corti medievali.

Conscio di non essere l’unico ad apprezzare questo tipo di romanzi, mi permetto di consigliare queste letture agli amanti delle trilogie, delle saghe e più in generale a tutti coloro a cui piacciono i romanzi di fantasia, conditi con elementi reali che rendono la storia credibile e coinvolgente pur senza essere particolarmente innovativa.

Cecilia Randall, l’autrice, dal duemilasei ad oggi ha creato senza dubbio un seguito di lettori appassionati alle sue storie, che non si limitano a questa saga, ma che l’hanno vista anche spaziare nel fantasy e nel mistico con le altre opere da lei scritte. La sua dote più grande è probabilmente quella di saper creare delle letture avvincenti, povere di punti morti, dove ciò che si dà per scontato non sempre è ovvio e quando lo è, riesce comunque a sorprendere.

Ventuno, trentacinque e anche più, gli anni non contano quando esistono opere in grado di cancellare la tua età per lasciarti solo la libertà di sognare e di vivere nel mondo a te più congegnale, anche solo per pochi minuti al giorno.

Hyperversum è questo, è un romanzo, è una serie, è un videogioco, è un viaggio ed è storia.


Titolo: Hyperversum Unknown
Autrice: Cecilia Randall
Anno: 2019
Editore: Giunti (Collana Waves)
P. 480
Disponibile anche in ebook


Dalle spade ai pennelli e agli scalpelli: scontro fra Titani

Continua il “Secolo dei Giganti” firmato da Antonio Forcellino che, dopo il “Cavallo di Bronzo” (nel link la recensione), torna con il secondo capitolo intitolato “Il Colosso di Marmo”, con protagonisti ancora una volta i mostri sacri del Rinascimento.

Se nel primo romanzo la scena era quasi interamente dedicata a Leonardo Da Vinci e ad un susseguirsi di Papi alla guida della Chiesa, la seconda parte si concentra maggiormente sulle vicende del Papa guerriero Giulio II e sul suo successore Leone X, il Papa Medici noto per aver quasi distrutto ciò che il suo predecessore aveva creato.

La guerra, la politica e la religione, non bastano però a mettere in secondo piano il motore portante di entrambi i romanzi: l’arte, e non una semplice arte, ma quella di quei maestri che hanno consegnato alla storia alcune tra le opere più belle forse mai concepite. Se è vero infatti che in questo libro l’autore non si concentri particolarmente sulle biografie degli artisti, è vero anche che non si può affrontare questo periodo storico senza menzionare le loro creazioni.

La cosa interessante poi è che, spesso e volentieri, erano proprio quei dipinti e quelle sculture a favorire le alleanze o ad esaltare la potenza dei governanti.

Non è un caso se si parla di “loro” perchè, al contrario del primo libro, questa volta la scena è divisa più o meno equamente dal genio inconcludente di Leonardo, dallo scorbutico perfezionista Michelangelo e dallo spensierato e stupefacente Raffaello.

E’ lecito pensare che il titolo si riferisca maggiormente al Buonarroti che, dei tre, è il più noto per le sue opere marmoree come il David, la tomba di Giulio II o la Pietà giusto per citarne alcune, e in effetti le prime due vedono qui la loro nascita, così come viene sottolineata più volte la maestria dell’artista toscano nel plasmare questo tipo di roccia; dire però che sia lui ad essere il vero protagonista forse è troppo. Mentre egli si dedica infatti alla scultura e, non meno importante, alla decorazione della Cappella Sistina (sì c’è anche quella), il grande Da Vinci vaga senza sosta per le maggiori corti d’Europa, cercato e desiderato da tutti per avere un suo quadro mentre lui si dedica principalmente alla scienza, e Raffaello? Bè, lui è il fiore all’occhiello della Chiesa di Roma, che sfrutta il suo immenso talento per decorare ogni parete libera dei palazzi più prestigiosi della capitale.

Come sempre, la storia raccontata in un certo modo ha il suo fascino, specialmente per gli appassionati, ma, soprattutto per gli appassionati, leggere nero su bianco a mo’ di romanzo gli incontri di tre dei più grandi artisti mai esisti fa un certo effetto.

Tre come probabilmente saranno tre i libri che andranno a comporre l’opera completa di cui ormai rimane solo da scoprire il finale, un terzo ed ultimo romanzo che narrerà per l’ultima volta, grazie alle vaste conoscenze dell’autore, le gesta dei condottieri delle grandi famiglie italiane, i sotterfugi che prendevano vita nei luoghi più sacri del Vaticano e, in ultimo, la genesi di quei capolavori che, ancora oggi, sono capaci di catturare l’attenzione di milioni di persone.

A proposito, avete presente la Gioconda? Non sarà un colosso di marmo ma la sua storia infinita e ricca di sfaccettature non smette mai di incantare, leggere per credere.


Titolo: Il colosso di marmo. Il secolo dei giganti. Vol. 2
Autore: Antonio Forcellino
Editore: HarperCollins Italia, 2019, p. 528

Prezzo: € 16.90

EAN: 9788869053764
ISBN: 8869053768

Disponibile anche in ebook

https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Forcellino


Forza Panino!

Dovrete perdonarmi ma non posso evitare di mettere questa recensione un po’ sul piano personale. Questo perché uno degli autori del libro è un certo Elio, meglio conosciuto per la sua militanza in qualità di leader della band “Elio e le Storie Tese”, di cui sono grande estimatore.
Parto con il chiedere scusa per il titolo che non c’entra praticamente nulla con il romanzo ma, essendo scritto da un componente del gruppo, non mi veniva in mente altro modo di titolare la recensione.
Detto questo, che conosciate la sua musica o meno è ininfluente, perché Elio è comunque noto per il suo essere un poco bizzarro, bizzarria che si ritrova abbondantemente tra le pagine del suo romanzo.
Franco Losi, l’altro autore, vanta anni di esperienza nel settore delle nuove tecnologie e dell’evoluzione digitale, competenze queste, messe a disposizione dell’amico Elio per dare vita a questa storia fantascientifica.
Il titolo “Uaired” è un chiaro riferimento alla rivista statunitense “Wired”, nota come una delle migliori, se non la migliore, tra le riviste che trattano temi di carattere tecnologico. Questo perché la trama, a modo suo, ha molto di tecnologico.
Ma andiamo con ordine. Gec e il fedele amico Toni sono i protagonisti di questa storia ambientata nel pavese, dove entrambi si godono una vita spensierata a suon di serate alcoliche e di donne (queste ultime soprattutto per Toni). Una di queste serate costa però cara al povero Gec che, di ritorno a casa, si becca un fulmine a pochi metri dalla sua macchina, e tanto basta per risvegliare nella sua testa un coro di voci che gli parlano. Risvegliare perché già in passato era stato vittima di una cosa simile ma, a differenza di allora, ora le sente in modo chiaro e diretto. Ma chi è che gli parla?
Per Gec si tratta di una scoperta poco entusiasmante, che lo mette a contatto con il mondo Uaired: alieni super evoluti atterrati sulla Terra tantissimi anni addietro e custodi di tecnologie futuristiche che per gli umani sono ben lontane. Perché proprio lui? Niente spoiler per questo, visto che si tratta un po’ del fulcro del romanzo.
La storia è leggera e scorrevole, a volte anche un poco scontata, ma forse non è sulla prevedibilità della trama che i due autori hanno voluto concentrarsi, quanto forse sul mondo odierno fatto di luoghi comuni, teorie complottiste, di un linguaggio ormai inglesizzato e di una tecnologia sempre più padrona delle nostre menti. Il tutto servito ovviamente con molta, moltissima ironia, e in questo il personaggio di Toni è fondamentale.
Possibile che Gec da umile proprietario di una ferramenta, amante delle api e di una vita da ragazzo di provincia, si ritrovi di colpo ad avere in mano il destino dell’umanità? No, o forse sì, ma questa potrebbe essere un’altra storia ancora da scrivere.
Per concludere, se siete amanti veri degli E.e.l.S.T. godetevi il piacere di individuare alcuni chiari riferimenti a qualche bella canzoncina della band, secondo me qualcosina si trova tipo un… “Parco Sempione, verde e marrone, dentro la mia città”.

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Titolo: Uaired
Autori: Elio, Franco Losi
Editore: La Nave di Teseo (Collana Oceani), 2018, pp. 270
Prezzo: € 17,00
EAN: 9788893446334

Disponibile anche in ebook

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