Il 28 ottobre è stato presentata una monografia su Palazzo Spada in Roma a cura della dott.ssa Maria Lucrezia Vicini, Direttrice della Galleria ospitata nel palazzo insieme al Consiglio di Stato. Il palazzo fu costruito nella metà del ‘500 su preesistenti edifici dal Cardinale Girolamo Capodiferro, presunto figlio di Papa Paolo III, ma si ignora chi ne sia stato l’autore, anche se a Giulio Mazzoni sono attribuiti gli stucchi della facciata e del cortile interno. Dopo la morte del proprietario passò per varie mani fino all’acquisto, nel 1632, da parte del Cardinale Bernardino Spada, autorevole esponente della curia papale.
Successivamente gli Spada si unirono ad altre famiglie fino a divenire Spada Veralli Potenziani ma nel XX secolo la famiglia si estinse e nel 1927 l’edificio fu acquistato dallo Stato che lo destinò a sede del Consiglio di Stato che peraltro vi stava in affitto dal 1889. In una parte del palazzo è rimasta in esposizione la famosa quadreria degli Spada che è divenuta una Galleria pubblica. Il prestigioso edificio, già decorato nel sedicesimo secolo, fu ulteriormente abbellito nel secolo successivo allorché divenne proprietà degli Spada; il Cardinale Bernardino commissionò lavori a Paolo Maruscelli, a Vincenzo della Greca ed anche al Borromini creando la “Galleria Prospettica”, l’atrio di ingresso, lo scalone ed il giardino, aumentando l’ampiezza dell’edificio e sistemando la piazza antistante; nella decorazione degli ambienti interni operarono Agostino Mitelli ed Angelo Colonna.
Il prospetto principale del palazzo contiene otto nicchie che ospitano statue in stucco di antichi romani celebri mentre nel cortile interno nell’intervallo tra le finestre ci sono aperture decorate con statue di divinità pagane. Grande attrazione per i visitatori è la Galleria Prospettica, di singolare aspetto, ritenuta opera del Borromini. Affrescate e decorate da bassorilievi antichi sono le sale assegnate al Consiglio di Stato a cui si accede dallo scalone principale e, attraversando stanze e corridoi, si giunge alla Sala Grande, ora sede delle riunioni plenarie del Consiglio, un tempo Sala delle Feste con pareti decorate da pittori prospettici di scuola bolognese; addossata ad una parete una grande statua di un antico romano ritrovata in uno scavo in via dei Leutari nel 1552 e donata dal Papa al Capodiferro. Forse si tratta di un imperatore ma da secoli è nota come “Pompeo”.
La Galleria si compone di alcune stanze con le pareti fittamente ricoperte di quadri con un gusto estetico a noi estraneo ma riflettente quello degli Spada e di moda nel ‘6/700, un esempio molto interessante di una raccolta privata mantenutasi intatta per secoli. Contiene molti capolavori di artisti celebri quali Guercino, Tiziano, Bassano, Passarotti, Baciccio, Annibale Carracci, Solimena, degni di particolare nota due dipinti raffiguranti il Cardinale Bernardino, uno di Guercino l’altro di Guido Reni.
Il volume presentato ha un aspetto di grande prestigio, non è corposo, circa 130 pagine, ma contiene uno splendido materiale fotografico a colori che si articola spesso su quattro facciate dando l’impressione di stare al centro delle sale affrescate; è stato pubblicato da Edizioni l’Orbicolare.
L’autrice ripercorre la storia del palazzo e la sua decorazione artistica esaminando in successione le varie sale affrescate a metà del XVI secolo con una impostazione che privilegia l’antichità classica tra mito e storia; successivamente descrive con chiarezza e molte immagini gli appartamenti barocchi, la Galleria Prospettica e infine il prospiciente Palazzo Ossoli anch’esso sede del Consiglio di Stato.
In occasione della presentazione del libro è stato mostrato il recentissimo restauro della Cappella; è un piccolo ambiente quadrangolare decorato a metà ‘500 da Giulio Mazzoni e dalla sua bottega, contiene un ciclo d’immagini relative alla vita di Cristo e della Madonna finalizzato alla conferma dell’autorità spirituale e temporale del Pontefice. I dipinti sono ad olio su muro tranne la “Fuga in Egitto”, a mezzo fresco, in cui nella figura di San Giuseppe è effigiato Papa Paolo III. Il restauro è stato effettuato da Antonio Forcellino e finanziato dal Consiglio di Stato.
*********************************
Palazzo Spada
Maria Lucrezia Vicini
Edizioni l’Orbicolare
*********************************
Galleria Spada
Piazza Capodiferro, 13
00186 Roma
Tel.: +39 06 6874896 / +39 06 6832409
Orari:
da martedì a domenica ore 8.30 – 19.30
chiuso il lunedì
la biglietteria chiude alle ore 19.00
Ingresso:
intero € 5,00
ridotto € 2,50: cittadini dell’UE tra i 18 e i 25 anni, insegnanti di ruolo nelle scuole statali.
Informazioni e prenotazioni:
singoli visitatori: tel. +39 06 6832409 – +39 06 32810 oppure 199757510
gruppi e scuole: +39 06 6832408 – fax +39 06 6861158