Correva l’anno duemilasei e un giovane ragazzo di ventun anni alla ricerca di una lettura avvincente chiedeva consiglio alla commessa della libreria, che prontamente gli metteva tra le mani un romanzo dal titolo piuttosto particolare: Hyperversum.
Scritto dall’autrice italiana esordiente Cecilia Randall, il romanzo conteneva gli ingredienti preferiti dal giovane ragazzo: fantascienza, storia, passione e avventura; la commessa ci aveva preso in pieno.
La lettura si rivelò più che mai coinvolgente, mentre la fantascienza si limitava ad un “semplice”, anche se imprevisto, viaggio nel tempo; tutto il resto occupava abbondantemente le numerose pagine del libro.
La trama vedeva un gruppo di ragazzi che, alle prese con un videogioco di ruolo, si ritrovavano catapultati anima e corpo nel medioevo francese dove, fino ad un attimo prima, erano semplici avatar. E’ il 1214 e la Francia è guidata dal re Filippo II, noto agli amanti della storia per il suo lungo regno, nonché per il suo operato.
Tredici anni dopo, cioè oggi, si conclude con il sesto libro della serie una saga che ha appassionato quel ragazzo ormai quasi trentacinquenne e che ancora non smette di sognare quando si immerge in quel mondo.
L’ultimo romanzo si intitola Hyperversum Unknown e narra le vicende finali dei protagonisti dei primi tre romanzi, Ian e Daniel, e dei loro figli, Marc e Alexandra, protagonisti invece degli ultimi tre libri.
La storia in breve vede i personaggi principali coinvolti nelle trame della vita di corte, a stretto contatto con il re e con i suoi luogotenenti, a suon di cavalieri, castelli, battaglie e tradimenti, oltreché di madame e messeri con le loro storie d’amore.
Non entrerò nello specifico della trama per non spoilerare tutta l’opera così ben articolata dall’autrice, ma vi dirò che, da amante della storia quale sono, questa saga partita come una lettura per ragazzi, o così almeno pensavo, si è rivelata una lettura perfetta per coloro che amano sognare ad occhi aperti e che ancora non sono sazi del medioevo e delle sue storie viste e rivisitate in mille modi diversi.
Il ritmo è sostenuto fin dalle prime pagine di ogni romanzo e come è prevedibile, visto il viaggio nel tempo, non mancano misteri e sotterfugi per nascondere verità scomode ad alcuni. I personaggi sono tutti dotati del carisma necessario per farsi amare o odiare a seconda del loro ruolo e le ambientazioni sono degne delle più belle ricostruzioni delle corti medievali.
Conscio di non essere l’unico ad apprezzare questo tipo di romanzi, mi permetto di consigliare queste letture agli amanti delle trilogie, delle saghe e più in generale a tutti coloro a cui piacciono i romanzi di fantasia, conditi con elementi reali che rendono la storia credibile e coinvolgente pur senza essere particolarmente innovativa.
Cecilia Randall, l’autrice, dal duemilasei ad oggi ha creato senza dubbio un seguito di lettori appassionati alle sue storie, che non si limitano a questa saga, ma che l’hanno vista anche spaziare nel fantasy e nel mistico con le altre opere da lei scritte. La sua dote più grande è probabilmente quella di saper creare delle letture avvincenti, povere di punti morti, dove ciò che si dà per scontato non sempre è ovvio e quando lo è, riesce comunque a sorprendere.
Ventuno, trentacinque e anche più, gli anni non contano quando esistono opere in grado di cancellare la tua età per lasciarti solo la libertà di sognare e di vivere nel mondo a te più congegnale, anche solo per pochi minuti al giorno.
Hyperversum è questo, è un romanzo, è una serie, è un videogioco, è un viaggio ed è storia.
Titolo: Hyperversum Unknown
Autrice: Cecilia Randall
Anno: 2019
Editore: Giunti (Collana Waves)
P. 480
Disponibile anche in ebook