È da una pièce spagnola, Il ragazzo dell’ultimo banco di Juan Mayorga, che il registra francese François Ozon inizia la sua analisi sul rapporto tra il professore e l’allievo sulla dialettica narrativa e le complicazioni che ne possono derivare.
Il racconto si sviluppa in un’alternanza dei punto di vista tra Claude, uno studente di sedici anni con il dono della scrittura, e il suo professore di letteratura, Germain, che lo incoraggia ad affinare questo talento fuori dal comune. Nel frattempo il ragazzo stringe amicizia con il compagno di classe Rapha e incomincia a frequentare la sua casa, entrando in contatto con i genitori, borghesi frustrati. Claude userà queste esperienze di vita per condire i suoi racconti, creando scompiglio nelle relazioni di chi gli sta intorno.
Solitamente il rapporto di trasmissione da professore ad allievo è univoco, in questo caso il regista lo costruisce in entrambe le direzioni, alternandolo tra la realtà e il racconto per una riflessione ludica sull’immaginario e i metodi narrativi.
Di solito il rapporto di trasmissione da professore ad allievo è univoco e invece qui è costruito in entrambe le direzioni. Inoltre, il dispositivo di alternanza tra la realtà e il racconto dei componimenti mi è subito parso adeguato per una riflessione ludica sull’immaginario e i metodi narrativi.
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(Dans la maison)
un film di François Ozon
Con Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Kristin Scott Thomas, Emmanuelle Seigner, Denis Menochet
Drammatico, durata 105 min.
Francia 2012