Strano libro, simile per alcuni versi al Meraviglioso mondo di Amélie. Una bambina figlia di circensi si innamora a due anni di un lupo che il circo porta al seguito e da quel giorno scappa sempre, inventandosi sempre nuove identità e divertendosi a ingannare poliziotti e assistenti sociali. Quando i suoi genitori sono licenziati dal circo, il padre diventa becchino comunale, la madre fioraia e lei finisce in collegio, dove comunque riesce a sopravvivere. Come? Semplicemente creandosi un mondo parallelo. Avrà per alcuni anni un marito – un giovane rampollo di una dinastia di notai che invece vuole fare lo scrittore a Parigi – per poi avere anche un amante (un violoncellista) e provare l’estasi per l’Omone (Bach e la sua musica). Poi farà la comparsa e poi l’attrice, diventando quello che gli altri vogliono sulla scena, ma nel privato interpretando sempre il mondo a modo suo. Rimane infatti sempre un’autodidatta, contraria ai luoghi comuni e alle frasi fatte, e soprattutto incapace di fare qualcosa che non vuole o non vuole più fare. Il finale a quel punto non può essere che aperto. La prosa – una bella prosa francese ben tradotta – è inevitabilmente ellittica, salta periodi esistenziali e sintattici per lasciare al lettore il piacere di indovinare i pezzi mancanti. Spesso non capiamo all’inizio di una scena – l’amante segreto può essere un acero nel cortile del monolocale parigino – ma alla fine la prosa raggiunge sempre quel livello quasi poetico che manca a tanti romanzi. Questo perché questa eterna bambina vede il mondo con i suoi occhi.
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Titolo originale: La folle allure (Gallimard, 1995)
Autore: Christian Bobin
Traduzione: Maddalena Cavalleri
Edizioni: Socrates
Collana: Paesi, parole
Pagine: 108
Formato: cm 13,3 x 20,5
Legatura: Brossura
Prezzo: € 10,00
Pubblicazione: Maggio, 2013
in coedizione con AnimaMundi Edizioni
ISBN: 978-88-7202-058-6
Ebook: € 5,49