Prendendo spunto e nome dall’omonima galleria newyorchese, l’Associazione Culturale Galleria 291 nasce nel 2008 nel quartiere romano di San Lorenzo. Fin dall’inizio, la Galleria diviene luogo di libertà espressiva, superando i concepimenti accademici, proiettandosi nell’ambito della sperimentazione. L’associazione, fondata nel 2006 da Vania Caruso insieme ad altri tre soci, si orienta nella promozione e diffusione dell’arte e della cultura in tutte le sue forme e linguaggi.
È in quest’ambito che trova terreno fertile l’artista Annabella Cuomo. Un’artista che pur essendo giovane ha un ampio e variegato curriculum. La sua maturazione artistica comprende una profonda ricerca e una sempre maggiore consapevolezza estetica. Il suo ‘fare’ artistico ruota attorno a tante immagini, pensieri, concetti. Entra nei meandri del sociale mostrandoci, come sapientemente enunciato da Marinella Cianciaon, la ‘verità dei fatti’.
I suoi interessi, viaggiano tra pittura e fotografia, in un continuo crescendo che mostra forme dai volti inespressivi, creando un racconto dell’individuo moderno. Il duplice racconto accennato nel titolo di questo mio scritto, è l’intelligente progetto curatoriale della galleria impostato sull’artista.
Praticamente due storie che si intrecciano fin dall’inizio dell’attività espositiva.
Sono riunite in questa mostra una selezione di opere realizzate appositamente per questo spazio.
La Biologia non è il destino; Un regalo, un oro dentro l’ombra; Guerra agli Dei; C’è un posto dove vivono; Big One Game; sono i titoli delle mostre passate.
Un vero e proprio racconto visivo ma anche verbale.
Emerge la crisi sociale dei nostri giorni, in Big One Game del 2016, l’ultima personale di Annabella Cuomo, una proverbiale caccia ai cinque animali più ambiti.
Animali, che già nel 2011 con ‘Un regalo, un oro dentro l’ombra’ sono evidenti, perché è la luce soffusa che cela le rappresentazioni ancestrali di fantasmagorici animali. Animali scomodi, impopolari, selvatici. In fin dei conti, per la Cuomo, incontrare un animale selvatico è un regalo, perché si entra in contatto con le basi biologiche della Vita. Il suo ruotare nell’ombra del mondo animale è finalizzato alla ricerca della bellezza di una vita nascosta.
La mostra, che è una riuscita antologica dell’artista, porta il visitatore a conoscere quanto e come si è espressa attraverso le sue opere. In “Guerra agli Dei” del 2012, la mano dell’artista, per mezzo dei tratti grafici, indugia chirurgicamente, sull’evoluzione biologica di una stirpe, colpevole di chi si è voluto misurare con gli dei. Il legame con la sua prima mostra “La Biologia non è il destino” è facilmente leggibile. Nell’esposizione del 2013: “C’è un posto dove vivono”, la Cuomo metabolizza le ceneri del vissuto attraverso immagini dove la memoria ritrae il senso di un’esistenza sbiadita.
La lungimirante politica di questa galleria, che compie dieci anni della sua attività, fa vedere in questa esposizione quanto ho appena scritto. Non è, quindi, una mostra fatta per caso bensì un piacevole riassunto della visione estetica di un’artista attenta al chiedersi il perché delle cose.
Operazione riuscitissima.
Felice visione per chi lo vorrà.
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Annabella Cuomo
Dal 23 ottobre al 17 novembre 2018
Galleria 291 EST
viale dello Scalo San Lorenzo, 45/49
Roma
Orari: lun. 15,30 / 19,30
Mart, merc, giov, ven, 11,30 / 19,30
Sabato 15,30 / 19,30
Domenica chiuso.
Informazioni:
tel, 06/44360056
https://www.annabellacuomo.com/
http://www.galleria291est.com/
A cura di;
Vania Caruso & Rossella Della Vecchia
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