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La pigrizia linguistica in Translate

Da quando i traduttori automatici sono migliorati – fino a qualche anno fa non erano tanto convincenti – mi chiedo quale futuro si prospetta per le scuole di lingue e più in generale l’apprendimento delle lingue straniere. I sistemi più recenti di traduzione automatica anche in voce sono stati resi possibili dai rapidi miglioramenti nel campo dell’intelligenza artificiale e in particolare dei processi di machine learning, cioè le attività di apprendimento dei computer tramite i dati. Sono di conseguenza sistemi che funzionano molto bene con le cosiddette lingue ad alta disponibilità di risorse, come l’inglese ma anche l’italiano, di cui esistono grandi quantità di dati.Perché è chiaro che, almeno in certi ambiti, l’uso di Google Translate, Reverso, DeepL Translate più l’intelligenza artificiale hanno ridotto drasticamente il mercato dei professionisti. Un ufficio commerciale che debba mandare una richiesta al suo corrispondente indonesiano può anche compilarla in quella lingua anziché in inglese. Mi sono anzi meravigliato non tanto del numero di lingue parlate nel mondo, ma di quante sono registrate nei traduttori automatici, segno che c’è una richiesta e anche un numero di parlanti che possa giustificare l’investimento. Siamo quasi arrivati al traduttore universale utilizzato in varie serie di Star Trek (una serie che i meno giovani si ricordano), in particolare dalla ufficiale addetta alle comunicazioni, la guardiamarina Hoshi Sato in Star Trek: Enterprise. Si tratta di un dispositivo che fa esattamente ciò che il nome lascia intuire, ossia traduce qualsiasi lingua permettendo di far comunicare gli alieni con gli esseri umani dell’equipaggio dell’Enterprise. Ogni tanto la fantascienza ci azzecca, ed è interessante notare i criteri seguiti dagli ideatori di Star Trek:

Accadde nel 2267 che il capitano Kirk della USS Enterprise ne utilizzò uno per comunicare con l’alieno conosciuto come il Compagno nella regione Gamma Canaris. Nel rispondere alla domanda di Zefram Cochrane circa la teoria del funzionamento, Kirk spiegò che esistono certe idee e concetti universali e comuni a tutte le forme di vita intelligente. Il traduttore confronta le frequenze degli schemi delle onde cerebrali, seleziona le idee che riconosce, e fornisce la grammatica necessaria. Kirk successivamente spiegò che il dispositivo genera una voce, o una sua approssimazione, che corrisponde ai concetti di identità da esso riconosciuti. Il Compagno si rivelò come appartenente al genere femminile perché il traduttore universale rilevò quest’aspetto della sua identità dai suoi schemi cerebrali, assegnandogli una voce femminile.(TOS: “Guarigione da forza cosmica”).Ma il traduttore universale talvolta era fallace. Per esempio, fu capace di tradurre letteralmente le parole dei Tamariani, ma non fu in grado di interpretare il modo di parlare metaforico dei Tamariani in un discorso facilmente comprensibile. Il traduttore inoltre mancò di comprendere le sfumature di numerosi verbi transitivi del Dominionese. (TNG: “Darmok”; DS9: “Probabilità statistiche”)”. (1)

Ebbene, Mark Zuckerberg ha confermato: è pronto il suo primo sistema di traduzione per le lingue non scritte basato sull’intelligenza artificiale. La tecnologia sviluppata da Meta è frutto di una lunga ricerca condotta sull’Hokkien, un insieme di dialetti di Taiwan.  Parlato soprattutto dai cinesi emigrati, l’Hokkien non ha – come il 40% delle lingue e dialetti – alcuna forma scritta. Lo stesso CEO di Meta, durante l’evento streaming “Meta Inside the Lab: costruire il Metaverso con l’AI” aveva dichiarato che “la capacità di comunicare con chiunque in qualsiasi lingua è un superpotere che le persone hanno sempre sognato e l’intelligenza artificiale ce la consegnerà nel corso della nostra vita”. La ricerca sull’Hokkien è un passo per l’Universal Speech Translator, ossia un sistema in grado di fornire una traduzione vocale in tempo reale di tutte le lingue. Ma già Samsung, p.es., promuove da mesi una funzione di traduzione istantanea delle telefonate disponibile su un suo modello di smartphone. A settembre Spotify ha avviato con OpenAI, l’azienda produttrice del software ChatGPT, un progetto sperimentale di traduzione vocale dei podcast in altre lingue mantenendo le voci originali di conduttori e conduttrici.

Ma come avevo intuito, queste facilitazioni levano lo stimolo alla comprensione delle lingue straniere. Negli Stati Uniti sono diminuite del 29,3 per cento dal 2009 al 2021. In Australia la quantità di studenti delle superiori che studiavano una lingua straniera nel 2021 è stata la più bassa di sempre (8,6 per cento). E in Corea del Sud e Nuova Zelanda le università stanno chiudendo i dipartimenti di francese, tedesco e italiano. Anche la conoscenza dell’inglese è diminuita tra i giovani, secondo un rapporto di EF Education First, una società internazionale che organizza corsi di lingua inglese e scambi culturali in tutto il mondo. E nel regno Unito la scarsa attrazione dell’Erasmus per gli studenti inglesi è la loro scarsa motivazione a imparare una seconda lingua (2).

E qui va inquadrato il vero problema: s’indeboliscono la comprensione e gli scambi tra culture diverse. Una lingua non è solo un vocabolario con una grammatica e una sintassi, ma l’espressione di un mondo, di una cultura, di una società. Traducendo le lingue senza conoscerle si arriva al relativismo: sono tutte sullo stesso livello come le culture che le parlano e che non abbiamo la curiosità di conoscere. Per anni ho visto nei festival e nei cineclub film anche di tre ore parlati e sottotitolati nelle lingue più strane, ma ero spinto a vederli non per autolesionismo, ma perché mi facevano entrare di persona in mondi di cui non conoscevo l’esistenza o che credevo di capire per aver letto l’Espresso e Panorama o qualche romanzo premio Nobel africano o sud americano. la lingua non è un mezzo di trasmissione del pensiero, ma un modo di interpretare la realtà stessa. Imparare una nuova lingua equivale, sotto molti aspetti, ad apprendere un modo nuovo di vedere il mondo e di pensare. La parte umana delle relazioni è il fattore più importante non soltanto nello studio delle lingue, ma in qualsiasi scambio tra culture diverse. Per questo ai giovani direi: usate pure traduttori e intelligenza artificiale, ma sviluppate anche la vostra, e soprattutto siate curiosi.

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Note:

  1. https://memory-alpha.fandom.com/it/wiki/Traduttore_universale
  2. https://www.ilpost.it/2024/04/18/intelligenza-artificiale-lingue-straniere/