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Un dizionario tutto da scoprire

Nel rione del Celio c’era l’Asino fritto (faceta insegna d’osteria); nel rione di Trastevere (invece) c’era il vicolo baciadonne; nel rione Trevi risultava esserci uno spazio denominato Campo scellerato. Invece nel quartiere Appio Latino c’è via dei Cessati spiriti, mentre nella zona dell’Agro romano è ancora lì via di Femminamorta e via del Fico una volta era al femminile.
Avrete, in parte, capito di cosa stia parlando. Sto parlando di uno splendido volume dal titolo: “Dizionario delle strade curiose di Roma ovvero toponimi strani, difficili, incompleti, ripetuti, sbagliati di ieri e di oggi”. L’autore è quel tal Willy Pocino, giornalista e fondatore della rivista mensile “Lazio ieri e oggi” e poi tanto altro.
Ma l’interesse per questo testo, oltre alla scontata curiosità di come si chiamassero alcune vie o piazze di Roma o l’origine di come si chiamino ora è che Willy Pocino non va tanto per il sottile, non si crea problemi, e a ragione, di tirar le orecchie al competente ufficio capitolino, per richiamare gli addetti a sciogliere quei dubbi e quegli errori trovati. Così a pagina 133 risulta esserci vicolo della Frusta nel rione Trastevere, dove l’autore spiega che il toponimo deriva da un’insegna di locanda frequentata da carrettieri; andando avanti si trova via Leccosa nel rione Campo Marzio per arrivare nella zona di Lunghezza e trovare via Meglio di niente che ha cambiato nome nel 2011. A pagina 186 troviamo vicolo di Montecacato nel rione Borgo e poi circa novanta pagine dopo si trova piazza della Sedia del Diavolo per arrivare a pagina 290 e trovare via Tiradiavoli nel quartiere Aurelio e nel quartiere Trionfale invece c’è la località Valle dell’Inferno.
Mi sono divertito nell’andare a cercare le vie o le piazze dal nome fuori dal comune. Tutti i nomi sono accompagnati da un esaustivo commento pieno di informazioni circa l’origine del nome o giù di lì e il perché si chiamasse in quella maniera.
Lavoro veramente approfondito perché il Pocino ha corredato ogni via di una esauriente bibliografia. Un volume utile per chi è di Roma o vive a Roma ma non solo, infatti il libro è un concentrato di curiosità della Capitale d’Italia e può essere utile anche a chi viene a visitare la Città eterna.

Prelibata lettura a tutti.

Libro Volume di Pocino CopertinaTitolo: Dizionario delle strade curiose di Roma.
Toponimi strani, difficili, incompleti, ripetuti, sbagliati di ieri e di oggi
Autore: Willy Pocino
Editore: Edilazio
Data di Pubblicazione: 2012
ISBN: 8898135092
ISBN-13: 9788898135097
Pagine: 360
Prezzo: € 22.00

Numeri e misteri

Cosa ci fanno un genetista e una filologa in uno sperduto paese sui monti toscani chiamato Montesodi Marittimo, nato dall’immaginazione di Marco Malvaldi?

La risposta si trova nel DNA dei suoi abitanti, famosi in tutto il mondo per la loro eccezionale forza fisica, tanto forti da spingere un’università toscana ad inviare due esperti per scoprirne la provenienza.

Certo è che al loro arrivo in paese, i due protagonisti Piergiorgio e Margherita, non si aspettavano di ritrovarsi in un luogo che, definire “bizzarro”, è dir poco, a partire dalla curiosa genealogia che accomuna gli abitanti.

Tre negozi, una sola strada, meno di un migliaio di abitanti superati, in numero, dalle loro galline, ma soprattutto milioni di milioni di fiocchi di neve che isolano il paesino dal resto del mondo per qualche giorno. Così come “Milioni di milioni” è il titolo di questo romanzo caratterizzato (come potete notare) da un frequente utilizzo dei numeri da parte dell’autore, che su di essi sembra averlo costruito, in un numero ristretto di pagine.

“Breve ma intenso” come si dice, perché i contenuti non lasciano affatto delusi. Al breve elenco di cifre sopra fornito, va infatti aggiunto un misterioso omicidio avvenuto nella notte dell’incredibile nevicata, quando tutti gli abitanti erano protetti da un alibi inattaccabile, o almeno così sembra, tutti meno Piergiorgio che, malauguratamente, era ospite proprio della vittima. La caccia al colpevole è aperta e le ipotesi sono limitate dal momento che, visto il totale e temporaneo isolamento dovuto alla neve, l’omicida non può essere scappato da nessuna parte, e ciò implica che egli sia, niente meno, uno degli abitanti di Montesodi.

Nonostante questo tragico evento, il romanzo non perde comunque la vena ironica che lo caratterizza fin dalla prima pagina, trasformandosi in un piacevole e simpatico giallo, condito dall’autore con frequenti utilizzi del dialetto toscano, con tanto di accento aspirato. Tra i personaggi presenti, ognuno ottimamente costruito dallo scrittore, non è facile individuare il colpevole, grazie anche agli indizi forniti a piccole dosi da Malvaldi, che costringono il lettore a spingersi fino all’ultima pagina per trovare la soluzione del mistero.

Se Montesodi Marittimo esistesse, sicuramente verrebbe voglia di visitarlo, anche se, senza dubbio, le fonti di ispirazione sono ben immaginabili in una regione come la Toscana, che può sfoggiare ancora oggi notevoli paesaggi e interessanti paesini sparsi tra le sue montagne. A tal proposito l’autore per chiudere in bellezza ci lascia con un epilogo cifrato e con una piacevole immagine della cittadina.

“Milioni di milioni: il numero di stelle che si vedono in cielo dalla collina del paese.”

 

Libri Numeri e misteri Milioni di Milioni 2945-3Titolo: Milioni di Milioni

Autore: Marco Malvaldi

Editore: Sellerio Editore Palermo

Anno: 2012

P. 196

Disponibile anche in ebook

 

Marco Malvaldi è uno scrittore italiano nato a Pisa dove tutt’ora risiede. Tra le sue opere, le più note

sono senza dubbio quelle della serie del BarLume, pubblicate dallo stesso editore.

Per maggiori informazioni a riguardo potete trovare una sua breve biografia al seguente link:

http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Malvaldi

 

Una saga familiare

Leggere un libro che ti avvolge con i profumi, i suoni e i colori che ne riempiono le pagine è senza dubbio una sensazione piacevole, soprattutto quando la storia stessa, spogliata di queste tre cose non perderebbe comunque il suo fascino. Questo accade perché “La collina del vento” è un romanzo che racchiude molteplici tematiche in grado di soddisfare una vasta gamma di lettori. La terra innanzitutto, quel colle rosso porpora chiamato Rossarco, su cui soffia un vento carico del profumo degli ulivi e dei frutti che su di esso sono coltivati e che colorano le pagine del libro, è un’immagine da cui, per come la descrive l’autore, risulterebbe difficile distogliere lo sguardo. Su quest’istantanea poi, Carmine Abate ha ricamato la storia di una famiglia che di quella collina ne ha fatto una ragione di vita, versando lacrime, amore, passione, fatica e anche del sangue pur di non perderne il possesso e privarsi così dei segreti che essa racchiude. La collina si trova nei pressi di Punta Alice in Calabria a ridosso del mar Jonio, e la famiglia in questione è quella degli Arcuri, che di padre in figlio per ben quattro generazioni più volte si è vista costretta a difendere strenuamente le amate pendici dai pericoli a cui erano esposte e che loro stessi hanno corso nel possederle. Uno degli ingredienti che rendono incredibile questo romanzo infatti, è il motivo per cui il Rossarco era così prezioso per loro e per gli altri, ovvero una leggenda secondo cui la mitica città di Krimisa, fondata dal greco Filottete in seguito alla guerra di Troia, finì sepolta sotto di esso. Ma non è tanto la ricerca della città che colpisce, quanto il fatto che tutto ciò che accade ai personaggi nel corso della loro vita è legato con un filo invisibile a quella leggenda, e ancor più sorprendente è il modo in cui Abate è riuscito a creare l’intreccio tra le due cose. Dagli amori che sul colle sono nati, alle lotte con la malavita che ne voleva il possesso, fino ad altri piccoli traguardi che a quei tempi era difficile raggiungere, ogni cosa aveva un legame più o meno forte con il mito di Krimisa, che per tutta la storia aleggia intorno ad ogni componente della famiglia, senza però essere mai vero protagonista delle loro avventure. A narrarle, queste avventure, è Rino, ultimo Arcuri in linea di successione, che ripercorre la storia dei suoi predecessori dall’inizio del secolo fino ai giorni nostri nel tentativo di portare alla luce alcuni misteri tutt’ora irrisolti. Alla base di questa ricostruzione c’è suo padre Michelangelo, principale protagonista del racconto, che per un motivo che solo le pagine del libro possono rivelare convoca con urgenza il figlio sull’amato colle. E’ importante sottolineare l’accuratezza che l’autore ha dedicato alle parti descrittive del romanzo, come quelle riguardanti i personaggi le cui personalità sono ben distinte o quelle dei paesaggi già evidenziate in precedenza. A ciò si aggiunge anche il tempo in cui la storia si svolge che comprende le due Grandi Guerre e la zona d’Italia dove si trova il colle, quella Calabria dove tuttora la mafia detta le sue leggi. Abate è stato in grado di mettere nero su bianco un romanzo veloce ma esaustivo in ogni sua parte in grado di trasmettere le gioie ed i dolori di una famiglia e del loro colle che alla fin fine si rivela essere il vero protagonista del libro. Nei dialoghi non mancano parole e frasi tipici del dialetto calabrese che danno ulteriore personalità all’opera e che vanno ad aggiungersi a tutti quegli ingredienti che, messi insieme, ci consegnano un libro carico di emozioni che non lascia dubbi sul perché, la critica prima e la “Giuria dei lettori” poi, lo abbiano scelto come vincitore del Premio Campiello 2012. Libri La collina del vento Titolo: La collina del vento Autore: Carmine Abate Editore: Mondadori Anno: 2012 Euro 17,50 pag. 264 http://www.carmineabate.net/collina.htm Disponibile anche in ebook Carmine Abate è uno scrittore italiano, autore di numerose e svariate tipologie di opere. Il suo sito ufficiale è il seguente http://www.carmineabate.net/, qui è possibile trovare una sua breve biografia, tutti i suoi romanzi e i contatti per scrivere all’autore.