Archivi tag: Mostre

Il sarcasmo dell’arte

Un’iniziativa per mostrare l’idea di Libertà in Europa, dal dopoguerra in avanti, in dodici capitoli corrispondenti ad altrettante sezioni – Ragione, Utopia, Consumismo, Forza, Sostenibilità, e altre ancora. Categorie aperte all’interno delle quali questa mostra rimette in discussione l’idea di libertà in Europa dal 1945 a oggi, attraverso il pensiero degli artisti contemporanei. Arte come linguaggio universale – da cui è scaturita la protesta della ragione – in grado di infrangere i tabù, scuotere il torpore, accendere i dibattiti. La mostra propone il prima e il durante la Cortina di Ferro della Guerra Fredda, sino al crollo del Muro e dell’Impero sovietico, passando per le guerre in Corea e nel Vietnam, per scoprire le radici dell’idea di esportare la democrazia nel sarcastico bombardamento effettuato con bombe dalle fattezze di rossetti.

Presupponendo che la libertà di critica aiuta a superare le crisi sociali e politiche, il tema principale della mostra è la libertà, la sua interpretazione e difesa quest’idea per superare la visione di un’Europa del dopoguerra come teatro dell’ostilità tra due blocchi di potere contrapposti durante la guerra fredda, assumendo invece come punto di partenza l’idea che entrambe le parti affondino radici comuni nell’Illuminismo.

Un centinaio di opere tra dipinti, fotografie, sculture, video ed installazioni, provenienti da 28 paesi diversi e realizzate da artisti di differenti nazionalità, tra i quali Ian Hamilton Finlay, Damien Hirst, Armando, Richard Hamilton, Niki de Saint Phalle, Gerhard Richter, Christo, Mario Merz, Maria Lassnig.

Il pubblico avrà la possibilità di conoscere la ricerca di artisti dell’Europa occidentale e dell’Europa orientale, talvolta poco noti, arrivando ad avere un quadro molto ampio del pensiero europeo. Il progetto, concepito dal Deutsches Historisches Museum di Berlino e realizzata attraverso la collaborazione internazionale di 36 membri del Council of Europe, è vincitore di un bando della Commissione Europea che sostiene la mostra all’interno del Culture Programme (2007 – 2013). Partner di questo progetto sono il Collegium Hungaricum in Berlin, Palazzo Reale per Milano e l’Eesti Kunstimuuseum – Kumu Kunstimuuseum di Tallinn, dove la mostra approderà dopo la tappa Italiana.

*****************************************

Mostre Milano  Palazzo Reale The Desire for Freedom. Arte in Europa dal 1945

THE DESIRE FOR FREEDOM

Arte in Europa dal 1945

Dal 14 marzo al 2 giugno 2013

Milano

Palazzo Reale

Tel. 02/54913

http://www.desireforfreedom.it/

*****************************************

 Mostre Milano  Palazzo Reale The Desire for Freedom 01_FinlayMostre Milano  Palazzo Reale The Desire for Freedom 07_MerzMostre Milano  Palazzo Reale The Desire for Freedom freedom

 

Temperature cromatiche

Nel ritrovare il gruppo delle pittrici del “gonfalone arte” in esposizione al termine della fruttuosa attività annuale non posso che elogiare la loro ricca,profonda, appassionata ricerca artistica, fortemente differenziata per diversità di temperamenti e alterna “temperatura” estetica, risultato di tendenze e tensioni distinte e singolari ma accomunate, oltre che dall’amicizia nella sperimentata comunità di lavoro, nell’esemplare volontà di approfondire senso e qualità dell’esprimersi che è, più che mera ricerca tecnica, desiderio di ritrovarsi e riconoscersi nella gioiosa utopia dell’ambito pittorico. Così che camminare con loro, ormai da molti anni, conforta anche me del valore fondamentale e della necessità del nostro realizzarci nella dimensione creativa.

Espongono: Marisa Ciciani, Elena Chester, Dinah d’Avino, Elisabetta Dunin, M. Grazia Giordano, Marzia Tedeschini, Anna Maria Monti.

***********************************************

GONFALONE ARTE

Marisa Ciciani, Elena Chester, Dinah d’Avino, Elisabetta Dunin, M.Grazia Giordano, Marzia Tedeschini, Anna Maria Monti

Dal 17 al 22 giugno 2013

Roma

Moto della Mente

Monte Giordano 43

Orario:

dalle 15.00 alle 19.00

 

Le transavanguardie nell’antico

Anfore, ciotole, cesti, resti di forme antiche della vita quotidiana creati appositamente con una materia del tutto originale, realizzate da Marcello Mondazzi, perseguendo la ricerca artistica nata alla fine degli anni Settanta, a partire dalla pittura con la Transavanguardia e il Citazionismo e dalle successive realizzazioni polimateriche, per arrivare poi alla scultura, incentrata sulla ricerca materica e sul tema della memoria e del frammento. Attraverso un processo complesso che si serve delle sollecitazioni dell’acqua, del fuoco, della manipolazione diretta, l’artista plasma e modella la materia in vario modo attraverso la combustione utilizzando una sostanza simbolo della modernità e della tecnologia contemporanea: la plastica.

Fogli e ritagli di metacrilato, policarbonato, perspex, vengono manipolati con un procedimento tecnico complesso che riprende il processo tradizionale della scultura. “Oggetti” che, al pari dei reperti archeologici che li circondano, testimoniano con il loro aspetto corrotto, il passaggio degli eventi e rivelano delle sembianze che possono essere comprese solo ripercorrendo mentalmente a ritroso il processo di alterazione.

 

Mercati di Traiano Marcello Mondazzi Frammenti del Tempo copertina******************************

MARCELLO MONDAZZI

“Frammenti del Tempo”

Sino al 9 giugno 2013

Roma

Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali

via Quattro Novembre 94

Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)

http://www.mercatiditraiano.it/

 

******************************

 Mercati di Traiano Marcello Mondazzi Frammenti del Tempo 2Mercati di Traiano Marcello Mondazzi Frammenti del Tempo 02

Un polittico riunito

Il polittico è un tipo di dipinto, generalmente su supporto ligneo, costituito da una parte  centrale e da tavole poste ai lati il tutto unito da una cornice comune, in genere riccamente intagliata e dorata, sovrastata spesso da una cimasa. Se composto di due parti prende il nome dittico, se sono tre trittico; i polittici possono essere molto grandi per altari di chiese o di piccole dimensioni per devozione privata. Ebbero grande diffusione nel tardo medioevo e durarono fino all’inizio del Rinascimento allorché si cominciò a dipingere su tela e si impose la visione spaziale unitaria del quadro. La Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale di Roma unitamente alla Direzione del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo ha restaurato ed esposto in Castello un polittico attribuito agli Zavattari. Nel 1928 a seguito di una donazione cinque pannelli erano pervenuti al Museo mentre altri due scomparti erano stati individuati nel 1957 da Roberto Longhi, nel 2000 furono acquistati dallo Stato e uniti ai precedenti. I due più recenti sono stati sottoposti a restauro mentre l’intero polittico ha avuto una revisione generale in modo da riacquistare in parte l’antico aspetto. L’opera è stata datata a metà ‘400 e attribuita a un membro della famiglia Zavattari; questa fu una stirpe di artisti di area lombarda che operò per quasi tutto il XV secolo, sono conosciuti il capostipite Gregorio e i suoi discendenti Franceschino, Ambrogio, Gregorio, Giovanni, Vincenzo. Il loro lavoro più noto è la decorazione di una Cappella del Duomo di Monza datata 1444 e contenente scene della vita di Teodolinda, regina longobarda vissuta nell’ VIII secolo, che si adoperò per la conversione del suo popolo al Cristianesimo. E’ uno splendido e raffinato esempio di gotico cortese con influssi dell’arte veneta e lombarda. Il Polittico Zavattari è esposto nella sala nota come Cagliostra, un grande ambiente, un tempo loggia aperta, decorato a grottesche da Luzio Romano e Perin del Vaga nei primi decenni del ‘500. Il nome è dovuto al fatto che nel 1789 vi fu detenuto per parecchi mesi il famoso avventuriero Giuseppe Balsamo sedicente Conte di Cagliostro che fu poi condannato per eresia, stregoneria, massoneria e morì prigioniero nella fortezza di San Leo nelle Marche. Il polittico dopo l’esposizione per qualche giorno nella Cagliostra tornerà al suo posto in una sala di Castello; è un’opera di grandi dimensioni, cm. 230 x 142,5, ed è articolata su sette scomparti dipinti su tavole di legno di pioppo, il centrale rappresenta una Madonna con Bambino mentre i laterali i Santi Ambrogio, Vittore, Giovanni Battista, Pietro, Antonio Abate, Benedetto; la presenza di quest’ultimo e di Ambrogio dimostrano l’originaria destinazione dell’opera per una chiesa benedettina in area milanese. Il restauro è stato complesso anche per raccordare i due nuovi pannelli con gli altri cinque restaurati nel 1969 secondo metodologie dell’epoca ma il risultato ci ha restituito una splendida opera in stile gotico cortese purtroppo priva dell’originaria cornice di legno dorato e intagliato scomparsa all’epoca dello smembramento.

****************************************

Arte Polittico Zavattari cache_cache_194d8721736f745d388d69d112de08bc_3f06d91c9698c0f55c05986281e88207 POLITTICO ZAVATTARI

Dal 2 al 19 maggio 2013

 

Roma

Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo

Orario:

dalle 9.00 alle 18.30

lunedì chiuso

Arte Polittico Zavattari abe03ddc9ff12e45ed87d91faa5b22b9_XL

L’eclettismo del decò

Da qualche decennio Maria Paola Maino e Irene de Guttry, oltre al compianto Mario Quesada, si sono prodigati nell’opera di ricerca e valorizzazione degli artisti gravitanti nell’orbita della scuola romana, in particolare per quanto attiene le arti decorative. Ne è una riprova convincente la mostra dedicata ad una delle personalità più interessanti della scena artistica romana degli anni Venti e Trenta: Alfredo Biagini, artista versatile, eclettico e originale. La sua duttilità gli permetteva di sperimentare tecniche espressive diverse: dalla scultura alla ceramica dalla lavorazione a sbalzo dei metalli alla decorazione dell’ornato architettonico.

Figlio di un orafo, Biagini nasce a Roma nel 1886. Dopo aver studiato scultura ed architettura dal 1905, si reca in seguito a Parigi per completare la sua formazione professionale.

Negli anni della guerra si stabilisce nel suo studio a Villa Strohl-Fern dove entra in contatto con numerosi artisti di gusto secessionista. Dopo la mostra del 1918, è presente alle maggiori rassegne in Italia e all’estero: Ginevra (1920-21), Berlino (1921), Dusseldorf (1922).

Si specializza agli esordi in un fortunata produzione di animalista e nel corso degli anni Venti verso un recupero della classicità romana e rinascimentale, alternando studi di figure femminili e mitologiche a quelli di animali.

Importante e documentato il sodalizio con l’architetto Marcello Piacentini. Nel 1915 in occasione dei lavori di decorazione del cinema teatro Corso in Piazza San Lorenzo il Lucina a Roma, terminati nel 1917 e che sollevarono non poche polemiche per l’impronta ritenuta eccessivamente modernista. Nel 1927, ancora con Piacentini, realizza l’apparato plastico del cinema- bar-ristorante Quirinetta in cui rivisita in chiave di esotismo déco, tematiche iconografiche legate alla cultura classica, impreziosite dalla varietà dei materiali impiegati: terracotta, bronzo, argento, stucco e mosaico.

Ancora una commissione pubblica lo vede protagonista accanto al pittore Guido Cadorin, nella decorazione dei locali di rappresentanza dell’Hotel Ambasciatori a Via Veneto.

Negli ultimi anni della vita si dedica all’arte religiosa eseguendo le statue di S. Girolamo e S. Giovanni oltre ad alcuni fregi plastici per la chiesa del Gesù a Roma. Partecipa, quindi con successo al concorso per la porta bronzea della basilica di S. Pietro; opera che l’artista non vede realizzata poiché muore a Roma nel luglio del 1952.

**************************

Mostre Alfredo Biagini_Foto_3Mostre Alfredo Biagini_Foto_1

Mostre Alfredo Biagini_sculture_e_ceramiche_deco_largeALFREDO BIAGINI

Sculture e ceramiche déco

(Roma 1886-1954)

Dall’8 maggio al 15 settembre 2013

 Roma

Villa Torlonia, Casino dei Principi

Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

http://www.museivillatorlonia.it