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Franco Cenci: Quando la teoria si coniuga con la pratica

Ritratti volanti di Franco Cenci è la prima di una serie di mostre, destinate a bambini e ragazzi, che il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari ospiterà nell’Atelier dei Bambini, aprendo una nuova area per la didattica allestita all’interno del percorso museale dedicata all’illustrazione per l’infanzia e alla graphic novel. Uno spazio destinato alle attività manuali e alla videoproiezione, oltre alle mostre per ragazzi, con una particolare attenzione ai generi dell’illustrazione e al romanzo a fumetti. Generi interessanti e vitali ma ai quali il sistema museale della capitale ha sinora riservato scarsa attenzione.

Il titolo è chiaro, quelli di Franco Cenci non sono disegni su carta ma 8 disegni di carta. Cenci infatti, utilizzando pezzi di carta, tessuto e piccoli oggetti, raffigura una serie di fantasiosi volatili dietro alle cui alate fattezze si celano ritratti di amici e conoscenti. Ritratti per allusione, dal momento che ogni uccello è costituito da elementi riferibili a caratteristiche salienti della personalità e della vita della persona rappresentata: le sue passioni, il mestiere, il luogo di nascita e tanti altri indizi. Ritratti-rebus per ragionare giocando, opere non casualmente scelte per inaugurare l’attività espositiva dell’Atelier dei Bambini del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari.

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Mostre Franco Cenci 1428659074bI RITRATTI ORNITO-ANTROPOLOGICI
di Franco Cenci
dal 12 aprile al 17 maggio 2015

Roma
Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
piazza Guglielmo Marconi, 8/10

Informazioni:
tel. 06/5926148

Oraio:
da martedì a domenica
dall’8.30 alle 18.45

Ingresso:
euro 4,00

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Cento volti di Márquez

Nel primo anniversario della morte del maestro Gabriel García Márquez, l’Ambasciata di Colombia in Italia, rende omaggio al Nobel con la presentazione all’Istituto Cervantes di Roma, dell’Esposizione di caricature e pitture “I volti di GABO”.

75 caricaturisti di 17 Paesi del mondo, tra i quali si contano latinoamericani, europei ed asiatici, hanno plasmato la loro interpretazione del volto di GABO per ricordare la sua grandezza letteraria ed il suo inestimabile contributo alla letteratura mondiale.

Anche l’Italia sarà presente in questa esposizione con i ritratti del pittore Franco Azzinari, il quale si è incontrato molte volte con il Nobel, raffigurandolo nei vari momenti della sua vita.

Artisti provenienti dalla Colombia, Argentina, Brasile, Costa Rica, Ecuador, Cuba, Messico, Panamá, Perù, Uruguay, Venezuela, Spagna, Bulgaria, Francia, Portogallo, Serbia, e Iran, hanno ritratto il maestro García Márquez ponendo in evidenza, la sua magia letteraria, il suo realismo magico e le sue caratteristiche personali e lo hanno convertito per sempre uno dei più grandi delle lettere nel mondo.

Come ha detto il Presidente della Colombia Juan Manuel Santos, il 17 aprile 2014, in seguito alla morte di GABO: Gabriel García Márquez ha lavorato con le parole e con le idee. Le ha fatte volare e salire alla cima dell’immaginario e ci ha fatto credere, ed è qui l’eccezionalità, che quello che sognava era possibile, che i fatti inverosimili che succedevano a Macondo esistevano realmente. La verità è che per il mondo GABO è stato uno scrittore che ha cambiato la vita dei suoi lettori, che ha aperto le porte e gli orizzonti alla letteratura e che ha disegnato con la sua penna storie e personaggi fantastici.

L’ esposizione “I volti di GABO” sarà inaugurata dall’Ambasciatore di Colombia in Italia Juan Sebastián Betancur, che il prossimo 26 marzo alle 18.30 sarà aperta al pubblico fino al 25 aprile. In questo mese saranno in programma varie attività come giornate di lettura e conferenze per studiare l’opera di García Márquez.

 

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I VOLTI DI GABO
Esposizione in Omaggio al maestro Gabriel Garcìa Màrquez
Dal 26 marzo al 25 aprile 2015

Roma
Istituto Cervantes
piazza Navona, 91

http://roma.cervantes.es/it/default.shtm

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L’immaginazione delle parole

L’opera grafica costituisce uno degli aspetti fondamentali della raccolta di Villa dei Cedri e consente di delineare l’identità del Museo, ancor prima che diventi una scelta volontaria e personale, in affinità anche con la realtà intima delle sale espositive. In effetti, se si ripercorre la storia della collezione sin dalle sue origini, risalendo alla prima donazione avvenuta grazie alla generosità del banchiere Adolfo Rossi – appassionato collezionista d’arte -, che mirava a costituire una raccolta civica di pubblica utilità, si scopre che sulle 74 opere del fondo, un quarto erano già allora composizioni su carta – disegni, acquerelli e pastelli.
Da questi presupposti che si articola la mostra, Le carte dei poeti, da vedere e leggere, in un fertile dialogo tra letteratura e arti visive, accostando anime affini.

Per l’occasione sono stati invitati poeti e scrittori di lingua italiana e francese a cercare spunti nella collezione per testi inediti. In tale ambito non si tratta né di descrivere o di trascrivere l’opera stessa, e neppure di farne un’analisi o una critica, bensì un invito a intraprendere un viaggio in seno all’opera d’arte: l’immaginazione dei poeti ha attinto all’anima della collezione per condurci verso altri orizzonti.
Sono esposte una selezione di 80 opere dalla raccolta del Museo, della seconda metà del Novecento. La mostra si presenta anche come un’indagine dei vari mezzi del disegno in crescendo: matita, grafite, china, acquarello, pastello, oli e tecniche miste su carta.

I testi dei poeti e scrittori sono pubblicati in Scritti al Museo, vol. 8. con un prologo di Carole Haensler Huguet e Matteo Bianchi per raccontare l’invenzione del museo su carta, un libro di segni e versi.
Parole d’ autore: Roberto Bernasconi, Nicolas Bouvier, Michel Butor, Gianfredo Camesi, Luigi Cavallo, Fabio Contestabile, Stefano Crespi, Pietro De Marchi, Franco Facchini, Alexandre Hollan, Rita Iacomino, Gilberto Isella, Carolina Leite, Fabio Merlini, Eugenio Montale, Alberto Nessi, Ugo Petrini, Yves Peyré, Rosa Pierno, Dubravko Pusek, Fabio Pusterla, Antonio Rossi, Anna Ruchat, Jean Louis Schefer, Guido Strazza, Emilio Tadini, Matteo Terzaghi, Marco Vitale.
Figure d’artista: Valerio Adami, Augusto, Giuseppe Bolzani, Fernando Bordoni, Gianfredo Camesi, Massimo Cavalli, Enrico Della Torre, Edmondo Dobrzanski, Marcel Dupertuis, Sergio Emery, Renzo Ferrari, Samuele Gabai, Andrea Gabutti, Costantino Guenzi, Alexandre Hollan, Fritz Huf, Pierluigi Lavagnino, Cesare Lucchini, Vittorio Magnani, Mario Marioni, Paolo Mazzuchelli, Gianni Metalli, Giovanni Molteni, Ubaldo Monico, Wilfrid Moser, Giulia Napoleone, Giancarlo Ossola, Leopoldo Paciscopi, Federico Palerma, Flavio Paolucci, Gregorio Pedroli, Imre Reiner, Tino Repetto, Aldo Salvadori, Pierino Selmoni, Raimondo Sirotti, Stephan Spicher, Donato Spreafico, Mucci Staglieno Patocchi, Luigi Stradella, Guido Strazza, Emilio Tadini, Italo Valenti, Francesco Vella, Mirella Vivante, Anne Walker.

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LE CARTE DEI POETI
Dal 27 marzo al 25 maggio 2015

Bellinzona – Canton Ticino (Svizzera)
Museo Civico Villa dei Cedri

Ingresso:
biglietto normale chf 8.001 eur 6.00
ridotto chf 5.001 eur 4.00

Orari:
mercoledì – venerdì
14:00 – 18:00
sabato, domenica e festivi
11 :00 – 18:00
lunedì e martedì chiuso

Informazioni:
te!. 0918218518

http://www.villacedri.ch/

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Il volume, che accompagna la mostra di una scelta di opere su carta in collezione del Museo Villa dei Cedri, riflette uno speciale profilo letterario: la lettura dell’opera d’arte viene infatti affidata alla poesia.
A commentare le singole carte della raccolta sono stati invitati poeti e scrittori in prosa d’arte nell’intento di offrire al lettore-visitatore un’interpretazione diversa dalla consueta analisi storica e critica dell’opera d’arte. Una lettura in libertà, condotta sul filo suggestivo dell’emozione, ricca di sorprese nella sua varietà espressiva: a partire dalle immagini, sono nati testi diversi, vicini e lontani dalle figure che li hanno suscitati, mentre in alcuni casi sono state affiancate alle carte citazioni poetiche corrispondenti. La disposizione a specchio di parole & figure invita al dialogo fra le carte dei poeti, un dialogo stimolante fra le due lingue complementari del testo e dell’immagine, segni e versi, che si dispongono in un incrocio ideale, spesso nel segno della natura, come fossero rami della scrittura

 

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Le carte dei poeti
Collana: Scritti al Museo n. 8
a cura di Matteo Bianchi e Carole Haensler Huguet
Museo Civico Villa dei Cedri, 2015, 150 pagine
55 tavole a colori
ISBN 978-88-96529-76-8
CHF 25.00 / € 25.00

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00 Mostre Le Carte dei Poeti 01 00 Mostre Le Carte dei Poeti 02 00 Mostre Le Carte dei Poeti 03 00 Mostre Le Carte dei Poeti Alexandre Hollan

 

Una sicurezza negli schemi

In un periodo così complicato come quello nel quale stiamo vivendo, è rasserenante vedere delle composizioni geometriche, nelle loro svariate articolazioni, che costruiscono il senso dello spazio senza sviare l’attenzione.

Geometrie “secche” e “sfumate” proposte in una collettiva curata da Manuela Vannozzi con le opere puramente pittoriche di Bruno Aller, Salvatore Dominelli, Tancredi Fornasetti, Eliseo Sonnino e Uemon Ikeda.

Una mostra che offre un’occasione di confronto tra i differenti spazi pittorici concepiti con le geometrie come quelli di Bruno Aller, realizzati in una visione pittorica di forme che emergono dall’oscurità, lasciando alle curve il superamento della rigidità delle rette, mentre Salvatore Dominelli plasma la pittura in una poetica cromatica delle forme e delle sfumature, filtrando le geometrie attraverso una lente per alterarne la realtà.

Più rigide nella definizione di forme è Tancredi Fornasetti, con le sue immagini caleidoscopiche tratte da un glossario Futurista, utilizzato per “decorare” lo spazio pittorico, mentre Eliseo Sonnino gioca con le frammentazioni geometriche e Uemon Ikeda segue degli schemi proposti per una visione prospettica di spazi bidimensionali.

Differenti declinazioni di una visione geometrica della pittura che può, se l’osservatore vuole, far riflettere e perdersi con la fantasia in un mondo di forme più che di figure.

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GEOMETRIE ASTRAENTI
Dal 20 febbraio al 30 marzo 2015

Roma
Università eCampus
via Matera 18

Orario;
dal lunedì al venerdì
dalle ore 9.00 alle ore 20.00
il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00
la domenica chiuso

Informazioni:
http://www.uniecampus.it/

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Cubi d’umanità

Il Grande Gioco chiede di potere essere guardato e interpretato non in un unico, ma in più modi. È stato disposto così, ma come nel gioco cui si ispira avrebbe potuto avvenire anche in tanti altri modi, variando all’infinito la disposizione degli elementi che lo costituiscono.
Le figure dipinte sulle sei facce di ognuno dei 20 cubi in legno, come una sola moltitudine di soggetti individualmente multipli, creano una scultura modificabile ispirata sia alla dottrina induista della puodarsità, sia alla teoria del caso e del gioco nella cultura occidentale – da Eraclito a Schopenhauer, da de Saussure alla Kristeva, sia all’opera di quegli autori che da Mozart fino a Cortàzar, attraversando Mallarmé e le avanguardie, hanno a vario titolo e con diversi esiti “giocato” con l’hasard.
Che siano figure marginali o bambini vittime di ingiustizie, come Iqbal Masih, o icone della pubblicità o premi Nobel o scrittori (Joseph Rotblat, Muhammad Yunus, Mohamed ElBaradei, Nadine Gordimer, Julio Cortàzar, Arundhati Roy, Murakami Haruki, Suketu Mehta) , o donne impegnate a restituire dignità, diritti e speranza alle donne (Malalay Joya, Aung San Suu Kyi, Shirin Ebadi, Rigoberta Menchù, Shinto Hellar, Wangari Maathai, Niki Karimi), ogni segno, ogni colore, ogni trama dei volti dei protagonisti di queste favole metropolitane diventa racconto essendo pittura. Si tratta quindi di un’opera pittorica articolata e costruita nello spazio che, oltre a distinguersi per la coerenza e la purezza del codice linguistico ed espressivo, per l’originalità dell’impianto, per la flagranza delle immagini e dei loro movimenti nello spazio, infonde significato, unità e coesione interna alle molteplici sequenze e relazioni con cui, continuamente, si costruisce e decostruisce. Ogni faccia di ognuno dei cubi può leggersi sia come immagine in sé conclusa e risolta, come una piccola opera, di per sé godibile nella sua complessità e nel suo essere opera picta, sia come elemento di un insieme che nell’intersecarsi e diversificarsi di segni, e quindi di significati e di molteplici piani di lettura, trova la sua più profonda ragion d’essere e la sua finalità.

Silvana Leonardi ha creato un contesto complesso, una densa costruzione di insiemi di immagini, che tutte insieme costituiscono un vero e proprio evento nella forma della installazione, cui l’artista crede profondamente dandone però una versione molto personale.(…) La Leonardi ha messo a punto, in anni di lavoro capillare e molto appassionato, una tecnica che le consente di disgregare l’immagine, sia pur entro i limiti della riconoscibilità, mantenendone, però, tutta la forza e l’evidenza della verità o del ricordo. Ma i due termini, verità e ricordo, non sono qui contrapposti come capita sovente in altre esperienze creative; sono, al contrario, reciprocamente integrate così che quando l’artista lavora sul piano dell’evocazione niente si perde della sua presenza nel concreto del reale. Un reale, verrebbe da dire, tenuto a bada. Così scrive Claudio Strinati a proposito dell’installazione Il Grande Gioco, già presentata a Monaco di Baviera presso la Drissien Galerie.

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Mostre Silvana Leonardi IL GRANDE GIOCO silvana leonardi 1Silvana Leonardi
IL GRANDE GIOCO
Dal 21 marzo al 26 aprile 2015

Piacenza
Palazzo Marazzani Visconti
P.zza S. Antonino ang. Via Chiapponi

Informazioni:
Tel. 0523/1720408
Sito web

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Mostre Silvana Leonardi IL GRANDE GIOCO silvana leonardi 2