Leonardo da Vinci probabilmente non amò Roma e la corte pontificia, lavorò per lo più a Firenze e a Milano ma ora è tornato nell’Urbe. Non lui di persona, non il suo corpo scomparso in Francia, dove era morto, durante le guerre di religione della metà del ‘500 ma il suo famoso autoritratto disegnato in sanguigna rossa che è ospite dei Musei Capitolini sino al 3 agosto prossimo.
E’ un disegno dalla storia misteriosa, con una scritta in grafia non leonardesca Leonardus Vincius ritratto di se stesso assai vecchio aggiunta non si sa quando e da chi; si ritiene sia stato donato dall’artista al suo discepolo Francesco Melzi e venduto successivamente dai suoi eredi. Riapparve nei primi decenni dell’800 nella collezione di Giovanni Volpato che nel 1839 vendette la sua raccolta al Re di Sardegna Carlo Alberto che destinò il disegno insieme a numerosi altri d’insigni artisti alla Biblioteca Reale di Torino.
Recentemente è stato oggetto di ricerche da parte dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Artistico e Librario intese ad accertare lo stato di conservazione e studiare tecniche d’intervento restaurativo non invasivo. Si ritiene che il disegno sia databile agli ultimi anni di vita di Leonardo, anche se qualche studioso lo anticipa e qualche altro pensa sia solo un ritratto di vecchio e non un autoritratto, ma è comunemente ritenuto sua opera autografa sia in riferimento ad altre immagini conosciute che a concordanze stilistiche con altre opere.
L’artista fu uomo complesso e controverso, si dedicò a un gran numero di interessi, fu pittore, scultore, ingegnere militare, inventore, studioso di anatomia, di chimica; si cimentò in molteplici attività che in molti casi non concluse lasciando interrogativi sui suoi progetti. Nacque nel 1452, figlio illegittimo di un giovane notaio, e forse questa sua posizione influì sulla formazione della personalità. Entrò da ragazzo nella bottega del Verrocchio e verso gli anni ’70 iniziò ad avere commissioni. Nel 1482 si recò a Milano stringendo una solida relazione con i Duchi Sforza e per loro eseguì numerose opere, la più celebre del suo soggiorno milanese è senza dubbio l’Ultima Cena che tanti problemi continua a dare per l’uso di tecniche di pittura sperimentali rivelatisi poi non idonee. Dopo l’occupazione francese di Milano peregrinò tra Mantova, Venezia e Firenze e all’inizio del ‘500 fu ingegnere militare di Cesare Borgia. Nel 1514 giunse a Roma accolto dalla corte pontificia gravitante intorno al Papa Leone X Medici ma in città dominavano Raffaello e Michelangelo per cui Leonardo accettò l’invito del Re Francesco I a recarsi in Francia dove fu ospitato nel castello di Amboise e qui morì nel 1519.
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Leonardo da Vinci:
Autoritratto
Dal 23 giugno al 3 agosto 2015
Roma
Musei Capitolini
Orario:
tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30
Ingresso:
Euro 5 (ridotto 4)
anche nella prima domenica del mese
Informazioni:
http://www.museicapitolini.org
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