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2015: Senza Guerre e Schiavitù

Mentre Papa Francesco per il 2015, in occasione della Giornata Mondiale della Pace, augura  che non ci siano più guerre, le spese militari in Italia non subiranno tagli, anzi si prevede 5 miliardi per nuovi armamenti.
Il 2015 non solo un Anno di Pace ma anche senza schiavitù, perché la Guerra rende Schiavi e non Fratelli.

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Pace 11873-1La Repubblica
Gli auguri del Papa: “Mai più guerre, sia un anno di pace”

Il Sole 24 Ore
Il Papa: «La pace è sempre possibile»

Il Fatto Qutidiano
Spese militari, nel 2015 niente tagli alla Difesa. E 5 miliardi per nuovi armamenti

Per la Pace
Schiavi o fratelli? E’ tempo di scegliere

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Americhe: Tensioni di Pace

Il dialogo politico tra alcuni paesi Sudamericani ha inserito la retromarcia e sembra modificare i “blocchi” di alleanze politiche ed economiche nei confronti degli Yankee (nordamericani). Fenomeno strutturale o marginale? Troppo presto per dirlo, determinanti alcuni eventi di politica nazionale come le  negoziazioni di pace tra presidente Santos e le FARC in Colombia, la necessità di legittimazione del  neopresidente venezuelano Nicolas Maduro ed i fermenti continui delle coalizioni intragovernative come UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane), ALBA (Alleanza bolivariana per le Americhe) e MERCOSUR (Mercosur Mercado Común del Sur). La conciliante politica estera di Obama, più disposta al dialogo rispetto al suo predecessore, e l’influenza del nuovo Papa Latinoamericano dai valori bolivariani, del resto, ha contribuito a trasformare l’antico e sottile gioco di scacchi tra Nord e Sud America come un grande “Risiko” dove, invece di avanzare con dei piccoli carri armati di plastica, si procede a colpi di Twitter.

Con un messaggio di Twitter è stata annunciata dal ministro venezuelano delle Relaciones Interiores, Justicia y Paz, Miguel Rodríguez Torres la liberazione del “gringo Timothy Hallet Tracy”, documentarista statunitense arrestato in Venezuela poco dopo le elezioni presidenziali con l’accusa di aderire al piano di destabilizzazione del paese. Un gesto di conciliazione caldamente raccomandato da Obama, segno tangibile dell’avvio di una “relazione più costruttiva” tra Venezuela e Stati Uniti, ristabilita con l’incontro in Guatemala tra il Segretario di Stato americano, John Kerry, con il suo pari venezuelano Elías Jaua. La ripresa dei dialoghi tra gli Stati uniti e il Venezuela e la possibilità di ristabilire i reciproci ambasciatori non solo ha ricomposto la frattura di epoca Chavista, ma ha implicitamente dato l’Ok degli Stati Uniti all’insediamento di Maduro, come presidente del Venezuela.

Nel frattempo Maduro in tour Europeo, ha ricevuto la benedizione di Papa Francesco. Nella nuova atmosfera di “cordialità” ricreata dopo le invettive di Chavez, Papa Francesco da buon padre di famiglia ha auspicato distensione tra i suoi figli Maduro e Santos (presidente della Colombia), che si erano accusati reciprocamente di cospirazione: è necessaria l’armonia e l’appoggio dei bolivariani venezuelani per proseguire con il lungo processo di pace tra il governo Colombiano di Santos e le FARC (Las Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia).

Infatti dopo oltre sei mesi di trattative nelle quali Norvegia e Venezuela hanno fatto da garanti, le Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane (Farc) e il governo di Juan Manuel Santos hanno raggiunto un primo accordo che va definendo il quadro di una riforma agraria, il primo dei sei punti sul tavolo del negoziato. Santos ha definito con un colpo di Twitter questo come un “paso fundamental” per porre fine a 5 decadi di conflitto armato.

È plausibile che Santos con l’intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni del 2014, stia tentando di acquisire consensi mettendo velocemente in rete questo goal; scommette sulla posta contraria l’ex presidente colombiano Álvaro Uribe, anch’esso probabile candidato delle prossime elezioni, che nel duello a colpi di Twitter afferma “il governo premia i terroristi”.

Anche nella politica estera, la Colombia o meglio il governo di Santos, cerca un avvicinamento con gli Stati Uniti e la Nato: il ministro della Difesa colombiano Juan Carlos Pinzón firmerà il primo accordo di cooperazione tra Colombia e la NATO (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord).

Per questo Bolivia, Nicaragua e Venezuela hanno già ritenuto di convocare d’emergenza il Consiglio di Sicurezza del blocco costituito dall’UNASUR.

Pericolo imminente o estremizzato antimperialismo? Forse lo scopriremo più velocemente dai messaggi Twitter, che non dalle notizie riportate dai giornali.

Qualcosa di nuovo a san Valentino

Il prossimo 14 febbraio, dopo quasi mezzo secolo, potrà essere la data spartiacque per tutte le donne della Terra.

Sarà il giorno di san Valentino, un giorno di gioiosa danza per dire no ai diversi abusi verso la donna e ribadire la voglia di cambiamento del loro ruolo nella società.

Le manifestazioni degli scorsi mesi in India che hanno fatto seguito all’ennesima violenza sulle donne hanno dato il via ad un passa parola che ha avvolto il Pianeta, per dar vita a un Flashmob One Billion Rising in contemporanea in diversi paesi.

Un’iniziativa per scrollarsi dalle spalle la millenaria marginalizzazione nella quale gli uomini hanno segregato la loro metà del Cielo.

L’invito a ballare contro la violenza parte dalla drammaturga statunitense Eve Ensler e l’idea per giungere ad un miliardo di donne è nato dal suo lavoro in Congo, tra le donne vittime di violenza. Un voler danzare in piazza e in casa.

Contare un miliardo e oltre di donne che danzano in pubblico e in privato, contro gli stupri e le mutilazioni, coercizioni psicologiche e angherie verbali.

Le statistiche appaiono distaccate e tragiche quando preannunciano violenza per una donna su tre, nel corso della vita. Sconfortante che in un contesto ritenuto da molti civile si prospetti tale destino per una persona e come Eve Ensler sottolinea: Un miliardo di donne violate sono un’atrocità. Un miliardo di donne che danzano sono una rivoluzione.

Un Flashmob contro ogni abuso in ogni luogo della Terra. Dalle donne somale a quelle Maori, per un’assordante danza che riesca a coinvolgere un miliardo di donne. Due miliardi di piedi che volteggiano contro la violenza, come le numerose mani che hanno scandito il 31 gennaio in vari luoghi della Terra la volontà delle donne per la pace. Un’iniziativa promossa dalle Mujeres por la Paz, che si adoperano per la conclusione negoziata del conflitto armato che dura da quasi cinquanta anni in Colombia, e appoggiata da altre migliaia di associazioni impegnate per la Pace.

Un invito globale facilitato e rilancia a livello planetario dall’utilizzo delle tecnologie.

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One Billion Rising contro la violenza sulle donne

http://onebillionrising.org/

 

Qualcosa di Nuovo Danza Donne Flashmob Donne per la Pace Mujeres Por la Paz partMujeres Por la Paz

http://www.mujeresporlapaz.org/web/