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Le immagini e le parole di Blumenthal, Paravel, Reggio

Un complesso progetto ideato e realizzato a più mani, in cui luoghi e persone, volti e interpretazioni di volti, tra foto, parole e disegni, hanno intrecciato un dialogo a distanza tra gli autori e i soggetti/oggetto della rappresentazione: da Milano a Roma a Lione ad Amsterdam, per approdare infine in questo spazio romano.
Graziella Reggio, i cui ritratti fotografici di artisti-amici costituiscono l’incipit, nel cenno d’occhio condiviso muove alla ricerca di volti e anime, di cui percorre le rughe e le andature, così come i segni e i gesti, alla maniera dei segni e dei simboli delle Carte Astrali.
Dominique Paravel, declina attraverso un cenno verbale parole che svelano le anime e le ombre segrete nascoste nei ritratti in b/n, di cui dà la guida per percorrere le tracce dei loro sogni, delle loro trappole, dei loro fallimenti.
Michiel Blumenthal, attraverso disegni, che nascono “ingenui” di fronte a tutti i personaggi, ne traducono in immagini, quasi sogni disegnati, gli accenti, che nascondono i loro volti segreti, rivelando la leggerezza sorridente dei loro caratteri intimi.
Al tempo stesso, questo gioco di riflessi moltiplicati – quasi che la camera oscura fosse invece una camera a specchi – suscita la domanda, da un lato, su quale sia la natura dello sguardo di cui ciascuno dei soggetti in gioco diventa l’oggetto misterioso, e, dall’altro, nel gioco di sguardi multipli, che cosa la ricerca svela degli investigatori stessi, a loro stessi ignota, fino all’istante in cui hanno preso in mano – macchina fotografica, parola, disegno – l’intimità altrui.


Michiel Blumenthal, Dominique Paravel, Graziella Reggio:
“traits pour traits”

al 11 maggio 2024

Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione

via Alessandro Poerio 16/b
Roma

A cura di Anna Cochetti

Inaugurazione:
Domenica 19 Maggio 2024 dalle 11.30 alle 13.30

Finissage:
Venerdì 31 Maggio 2024
dalle 17.30 alle 19.30
In occasione dell’Inaugurazione verrà presentato il Libro d’artista realizzato a stampa in edizione limitata, numerata e firmata dagli autori.

Orari:
dal martedì al venerdì
dalle 17.30 alle 19.30
(su appuntamento cell. 3288698229)


Vincenzo Scolamiero: La materia pittorica

Dopo la grande mostra personale “Di terra, acqua e vento”, nel Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz di Viterbo nel 2023, Vincenzo Scolamiero presenta a Roma gli ultimi lavori inediti. La mostra è a cura di Paolo Di Capua, artista e fondatore di HyunnArt Studio. Sono esposte alcune grandi tele e, su una lunga mensola, un ‘libro’ a leporello, esemplare unico, che in totale estensione raggiunge i 5 metri di lunghezza. Nel testo in catalogo, Paolo Di Capua scrive: «Per le opere che vengono esposte in questa circostanza mi sento di parlare di una pittura plastica di Vincenzo Scolamiero eppure senza pesi, in assenza di qualsivoglia sensazione di gravità, in cui si alternano simultaneamente profondità, delicatezza e trasparenza sullo stesso avvolgente piano percettivo, secondo dinamiche imprevedibili di limpida essenzialità».

Scolamiero è docente di Pittura presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Roma, città nella quale vive e lavora. Sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private. La sua prima personale, nel 1987, fu nella storica galleria Al Ferro di Cavallo di Roma. In seguito ha esposto in rilevanti spazi pubblici e privati in Italia e all’estero (New York, Seul, Busan, Pechino, Fenghuang). È stato invitato alla Quadriennale di Roma (1996), alla Biennale di Venezia (2011) ed è vincitore della LXV Edizione del Premio Michetti (2014). Tra le ultime personali, oltre a quella a Viterbo: nel 2019 “La declinante ombra”, a cura di Gabriele Simongini, al Museo Carlo Bilotti di Roma; nel 2021/22 “Del silenzio e della trasparenza” al Palazzo Pubblico a Siena – Magazzini del Sale e presso la Fondazione Accademia Musicale Chigiana a cura del Comune di Siena.


Vincenzo Scolamiero
DI ALTRI LUOGHI
Dal 10 febbraio al 15 marzo 2024 PubblicitàImpostazioni sulla privacy

HyunnArt Studio
Viale Manzoni 85/87
Roma

A cura di Paolo Di Capua


Il sottile filo della Memoria

L’esposizione delle artiste Marussia (prematuramente scomparsa nel 2017) e di sua sorella Tania, raccoglie opere che spaziano nel mondo variegato della ‘fine’ tessitura.
Opere eleganti, raffinate, dall’estrema bellezza, che possono ricordare a volte l’arte giapponese. Il loro mondo creativo è l’esplosione della fibra e della carta.
La loro arte tessile si è sviluppata negli anni, fin dal 1980, approdando a forme tridimensionali. Dagli arazzi, alle sculture, alle installazioni luminose, ai disegni, alle opere materiche, dalle fibre di svariati colori, si oserebbe dire di tutti i colori del pianeta Terra.

Una ricca esposizione, ora alla Fondazione Besso di Roma, rende da una parte, l’omaggio a Marussia Kalimerova, dall’altra la sensibilità e l’impegno, di Tania Kalimerova, sul futuro di questa arte ingiustamente poco seguita.
Il sostegno culturale dell’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria e dell’Istituto di Cultura a Roma, attraverso la Fondazione Besso, restituiscono alle due artiste, conosciute in tutto il mondo, quel valore meritato di due creatrici estetiche del nostro tempo.

Il sottile ‘filo’ che lega le opere delle artiste bulgare presenti in Italia, si rafforza quando vengono realizzate delle vere e proprie sculture. I fili di lana, le fibre, cambiano spessore e colore assumendo in primis connotati di veri protagonisti.
A volte sono le forme, a volte è lo stesso spessore dei filamenti, anche fluttuanti, che parlano allo spettatore. Filamenti regolari, attorcigliati fra di loro, che si mischiano creando una vera e propria sinfonia di note colorate. Sinfonia che simboleggia l’umano vivere, i rapporti tra le persone.
In una delle due sale dell’esposizione, sono raccolte una selezione di alcuni arazzi di media grandezza e una installazione di Mariussia Kalimerova, nell’altra sala vengono proposte quattordici opere e altrettante mini sculture di Tania Kalimerova.
Un ‘viaggio’, questo, tutto proiettato nell’elegia della materia tessile, attraverso la creatività delle artiste.

Interessante e istruttiva visione a tutti voi.


I Ponti della Memoria
L’Arte che travalica i confini
Marussia Kalimerova e Tania Kalimerova
Dall’8 al 23 febbraio 2024

Fondazione Marco Besso
largo di Torre Argentina, 11
Roma

Informazioni:
Tel. 06/68192984

Ingresso su prenotazioni@fondazionemarcobesso.net


Artisti per un Plutone in Acquario

La prossima installazione collettiva, visto il successo della Mail Art, Anna Cochetti propone l’iniziativa dedicata a Plutone, pianeta lento, e il suo soggiorno in Acquario, che durerà fino al 2044.
L’ultimo soggiorno di Plutone in Acquario fu alla fine del XVIII secolo, periodo in cui accaddero, tra l’altro, la Rivoluzione industriale, la Rivoluzione americana e la Rivoluzione francese.
Chi è incuriosito e interessato a partecipare, è invitato a inviare un lavoro liberamente ispirato al tema.
I lavori – realizzati in tecnica libera, su cartoncino color avorio, gr. 400, cm. 20 x20 – dovranno pervenire (a mano o tramite posta prioritaria, no raccomandata) entro mercoledì 17 gennaio p.v.


“…a divinar Plutone in Acquario…”.
Installazione collettiva
Dal 21 gennaio al 14 febbraio 2024

Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
via Alessandro Poerio 16/b
Roma

A cura di Anna Cochetti

Per maggiori informazioni contattare tramite messaggio il 3288698229

Inaugurazione:
Domenica 21 gennaio 2024
dalle 11.30 alle 13.30

Finissage:
Gennaio 2024
dalle 17.30 alle 19.30

In occasione del Finissage verrà presentato il Manifesto-Quaderno di documentazione e verrà rilasciata una cartolina di partecipazione.

Orari:
dal martedì al venerdì
dalle 17.30 alle 19.30
(su appuntamento cell. 3288698229)

Ingressi a norme anti-Covid


Le luminose trame di Carolina Lombardi

Il percorso dell’esposizione si snoda nelle sale dei due piani del Museo attraverso una ventina di opere di luce in Plexiglass retroilluminate a led nelle quali il filo luminoso che compone le immagini crea trame e merletti intessuti di luce ed è costituito da un testo scritto da cui filtra selettivamente la luce generando forme reticolari che ricordano strutture naturali, barriere coralline, reti neurali, reticoli arcoplasmatici nonché la grande ragnatela cosmica. Il significato dei testi perde di importanza trasformandosi in un “nonsense” mentre la suggestione visiva riporta alle strutture naturali. Reti e trame guidano lo spettatore verso la teoria della complessità e del caos: da qui il titolo della mostra Ricamando il caos.
Oltre alle opere di luce, di cui alcune di grandi dimensioni, sarà presentata al pubblico la video installazione “Physarum Polycephalum” che riprende la crescita e l’espansione di un particolare organismo unicellulare, il Physarum Polycephalum. Non ha un cervello né un sistema nervoso ma è in grado di eseguire calcoli computazionali, prendere decisioni, conservare memoria delle proprie azioni e uscire da un labirinto per la via più breve. La melma policefala, attraverso il flusso di spola, ricama anch’essa strutture reticolari che ci restituiscono una visione interconnessa della realtà.


Carolina Lombardi
Ricamando il caos

Dal 22 novembre 2023 al 16 febbraio 2024

Museo Hendrik Christian Andersen
Roma

A cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini,