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Luce Delhove: Segni sotto tensione

In mostra la presentazione di un doppio insieme di opere inedite di Luce Delhove, opere che, raccolte sotto il titolo “paramètre / suite au noir”, mettono in serrato dialogo due tra le linee portanti in cui si è venuta dispiegando l’articolata ricerca dell’artista, tra la scultura e il disegno.

«Toutes ses œuvres doivent être vécues comme appartenant à un présent à la fois classique et moderne» (Tutte le sue opere appartengono ad un presente sia classico che moderno): è muovendo da questo indizio interpretativo di Gérard-Georges Lemaire (Prefazione, Luce Delhove, Ardoises…, Paris, 2010), che “paramètre / suite au noir: o della misura” intende approfondire i caratteri che costituiscono la qualità specifica e la coerenza dell’impegno etico-estetico di Luce Delhove, individuando nella tensione al raggiungimento della “misura” il topos in cui si raffrontano e si sciolgono la disciplina del modulo matematico-geometrico, che struttura le sculture in ferro, e il pathos che dà sostanza al gesto e al segno di incisioni e disegni, suggerendo leggerezza e movimento nelle sculture e incardinando incisioni e disegni nell’ordine lungo e lento di trame e orditi.

Nel gioco dinamico delle tensioni che sottendono le opere di Luce Delhove agiscono altresì come potenti fattori la dialettica e l’equilibrio tra l’assolutezza del nero, e, per contro, l’epifania della luce, variamente modulati. Un’indagine rigorosa, in definitiva, sull’essenza dello spazio/tempo che si declina e si conforma attraverso una raffinata sapienza tecnica, in grado di avvalersi delle diverse opzioni linguistiche – da considerarsi assolutamente equivalenti – in funzione del raggiungimento dei fini che questa ricerca si pone.

Catalogo e Libro d’Artista (numerato e firmato) in mostra.

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00 Mostre Luce Delhove IMG_20150415_170618LUCE DELHOVE
“paramètre / suite au noir”
Fino al 5 maggio 2015

Roma
Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
via Alessandro Poerio, 16/B

Orario:
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì
dalle 17.00 alle 19.00
sabato a.m. per appuntamento

a cura di Anna Cochetti

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Franco Cenci: Quando la teoria si coniuga con la pratica

Ritratti volanti di Franco Cenci è la prima di una serie di mostre, destinate a bambini e ragazzi, che il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari ospiterà nell’Atelier dei Bambini, aprendo una nuova area per la didattica allestita all’interno del percorso museale dedicata all’illustrazione per l’infanzia e alla graphic novel. Uno spazio destinato alle attività manuali e alla videoproiezione, oltre alle mostre per ragazzi, con una particolare attenzione ai generi dell’illustrazione e al romanzo a fumetti. Generi interessanti e vitali ma ai quali il sistema museale della capitale ha sinora riservato scarsa attenzione.

Il titolo è chiaro, quelli di Franco Cenci non sono disegni su carta ma 8 disegni di carta. Cenci infatti, utilizzando pezzi di carta, tessuto e piccoli oggetti, raffigura una serie di fantasiosi volatili dietro alle cui alate fattezze si celano ritratti di amici e conoscenti. Ritratti per allusione, dal momento che ogni uccello è costituito da elementi riferibili a caratteristiche salienti della personalità e della vita della persona rappresentata: le sue passioni, il mestiere, il luogo di nascita e tanti altri indizi. Ritratti-rebus per ragionare giocando, opere non casualmente scelte per inaugurare l’attività espositiva dell’Atelier dei Bambini del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari.

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Mostre Franco Cenci 1428659074bI RITRATTI ORNITO-ANTROPOLOGICI
di Franco Cenci
dal 12 aprile al 17 maggio 2015

Roma
Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
piazza Guglielmo Marconi, 8/10

Informazioni:
tel. 06/5926148

Oraio:
da martedì a domenica
dall’8.30 alle 18.45

Ingresso:
euro 4,00

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Il potere femminile nella Roma imperiale

La rassegna continua il 12 aprile con l’incontro dedicato al troppo spesso dimenticato mondo delle grandi donne imperiali romane tra I sec. a.C e II secolo d.C., “Le donne di “potere” nella Roma imperiale”, un tributo di intelligenza, poesia e bellezza. Intervengono Francesca Cenerini (professoressa di Storia delle donne nel mondo classico e Storia sociale del mondo antico presso l’Università di Bologna), Andreas M. Steiner (direttore editoriale di Archeo e Medioevo), mentre Iaia Forte legge versi della poetessa romana Sulpicia e brani da Pro Caio Celio di Cicerone.

“quanto contano la ricchezza femminile, la fertilità, il carattere e la psicologia personale delle donne imperiali romane? Ogni epoca, dall’antichità ai nostri giorni ridisegna l’immagine di queste grandi figure femminili. Di loro, già tacito e Svetonio ci descrivono immagini e non rea immagini e non realtà. Oggi, comunque, noi dobbiamo fare i conti con la longevità di queste immagini e di questi stereotipi. Escluse dalla vita politica e dai luoghi della politica, alle donne romane il diritto concede la possibilità di diventare molto ricche, soprattutto attraverso l’eredità dei patrimoni familiari e, quindi, di rivendicare un ruolo essenziale nella società e nell’economia dell’epoca. Soprattutto con la loro sessualità, però, le donne di potere di Roma imperiale assumono una funzione importantissima: quella di assicurare un erede alla dinastia”. (F. Cenerini)

Con Francesca Cenerini e Andreas M. Steiner e con la partecipazione di Iaia Forte

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LUCE SULL’ARCHEOLOGIA

Dive e donne. Le donne di “potere” nella Roma imperiale
12 aprile 2015 alle 11.00 presso il Teatro Argentina

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili con apertura delle porte al pubblico alle ore 10.00

Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul sito http://www.teatrodiroma.net dalle ore 11.00

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Chiuderà la rassegna l’incontro del 19 aprile (ore 11) dal titolo “La reggia di Nerone. L’ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia” per un ritratto dell’imperatore che ha lasciato al mondo la reggia più sontuosa di tutti i tempi. Intervengono Fedora Filippi (direttrice scientifica della Domus Aurea per la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma dal 2009 al 2014), Eugenio La Rocca (professore di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana a La Sapienza – Università di Roma, già Sovrintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma), mentre Roberto De Francesco legge brani dagli Annales di Tacito e da Vite dei Cesari di Svetonio.

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Cento volti di Márquez

Nel primo anniversario della morte del maestro Gabriel García Márquez, l’Ambasciata di Colombia in Italia, rende omaggio al Nobel con la presentazione all’Istituto Cervantes di Roma, dell’Esposizione di caricature e pitture “I volti di GABO”.

75 caricaturisti di 17 Paesi del mondo, tra i quali si contano latinoamericani, europei ed asiatici, hanno plasmato la loro interpretazione del volto di GABO per ricordare la sua grandezza letteraria ed il suo inestimabile contributo alla letteratura mondiale.

Anche l’Italia sarà presente in questa esposizione con i ritratti del pittore Franco Azzinari, il quale si è incontrato molte volte con il Nobel, raffigurandolo nei vari momenti della sua vita.

Artisti provenienti dalla Colombia, Argentina, Brasile, Costa Rica, Ecuador, Cuba, Messico, Panamá, Perù, Uruguay, Venezuela, Spagna, Bulgaria, Francia, Portogallo, Serbia, e Iran, hanno ritratto il maestro García Márquez ponendo in evidenza, la sua magia letteraria, il suo realismo magico e le sue caratteristiche personali e lo hanno convertito per sempre uno dei più grandi delle lettere nel mondo.

Come ha detto il Presidente della Colombia Juan Manuel Santos, il 17 aprile 2014, in seguito alla morte di GABO: Gabriel García Márquez ha lavorato con le parole e con le idee. Le ha fatte volare e salire alla cima dell’immaginario e ci ha fatto credere, ed è qui l’eccezionalità, che quello che sognava era possibile, che i fatti inverosimili che succedevano a Macondo esistevano realmente. La verità è che per il mondo GABO è stato uno scrittore che ha cambiato la vita dei suoi lettori, che ha aperto le porte e gli orizzonti alla letteratura e che ha disegnato con la sua penna storie e personaggi fantastici.

L’ esposizione “I volti di GABO” sarà inaugurata dall’Ambasciatore di Colombia in Italia Juan Sebastián Betancur, che il prossimo 26 marzo alle 18.30 sarà aperta al pubblico fino al 25 aprile. In questo mese saranno in programma varie attività come giornate di lettura e conferenze per studiare l’opera di García Márquez.

 

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I VOLTI DI GABO
Esposizione in Omaggio al maestro Gabriel Garcìa Màrquez
Dal 26 marzo al 25 aprile 2015

Roma
Istituto Cervantes
piazza Navona, 91

http://roma.cervantes.es/it/default.shtm

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Quattro Fontane

Il 10 marzo è stato presentato il restauro delle Quattro Fontane che ornano il quadrivio tra via XX settembre e via Sistina, finanziato dalla Maison Fendi, che sta curando anche i lavori alla Fontana di Trevi, con il coordinamento, per la Sovrintendenza capitolina, della dott.ssa Cerioni.
Il complesso fu costruito sotto il pontificato di Sisto V all’incrocio tra la Strada Pia, sul sedime dell’antica Alta Semita Romana, e la via Felice fatta aprire da Papa Peretti per unire con salite e discese Trinità dei Monti con l’abside di Santa Maria Maggiore. Le quattro fontane furono costruite a spese dei proprietari degli edifici a cui si appoggiavano e rappresentano l’Arno, il Tevere, Giunone o la Fortezza e Diana o la Fedeltà; forse furono opera di Domenico Fontana e furono scolpite da Paolo Olivieri.
Ci fu un successivo intervento a metà del ‘600, forse su suggestioni berniniane, con trasformazione delle fontane in ninfei con alberi ed erbe, particolarmente scenografica era all’epoca la Fontana di Diana appoggiata al recinto di Palazzo Barberini con visione del parco attraverso una grata. Questa esiste ancora ma dietro c’è un muro appartenente ad un palazzo in stile Piacentiniano costruito nei giardini.
Quasi venticinque anni fa fu effettuato un radicale restauro delle fontane che purtroppo si trovano in un quadrivio interessato da un traffico automobilistico molto intenso e dannoso al punto da rendere necessario un nuovo intervento.
Il restauro è stato complesso per liberare tutte le superfici lapidee dagli effetti della concentrazione di polveri inquinanti e dal calcare prodotto dal fluire dell’acqua, è stato anche necessario provvedere ad interventi di consolidamento di parti in travertino, specie le vasche interessate anche da patine biologiche e da danni al rivestimento interno.
Ora le Quattro Fontane risplendono ma perché restino tali sarà necessaria una costante e periodica manutenzione.

 

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Autore: Domenico Fontana (attr.), Pietro Berrettini da Cortona
Datazione: 1588-1593, 1667-69
Materiali: marmo, peperino, travertino, malta, stucco, intonaco
Alimentazione originaria: Acquedotto Felice

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