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Più Libri Più Liberi 2023

Grande successo a Più Libri Più Liberi 2023 – Reportage con foto personali.

Moltissimi gli ospiti hanno partecipato agli oltre 670 appuntamenti di questa edizione in cui scrittrici e scrittori italiani e internazionali hanno parlato di Nomi, cose, città, animali, libri, editoria, nuove uscite, e poi ancora grandi temi, scienza, utopie, giornali e informazione in un gioco senza fine.

Il Presidente dell’Associazione Italiana Editori, Innocenzo Cipolletta, ha dichiarato: “E’ stata una grande festa del libro: l’AIE è orgogliosa di essere stata anche quest’anno accanto ai piccoli e medi editori nell’organizzare una manifestazione unica in Europa nella sua capacità di dare visibilità a una produzione che il pubblico mostra di apprezzare sempre di più.

Innocenzo Cipolletta scruta il pubblico alla inaugurazione con il sindaco Gualtieri e il politico Mollicone (il nuovo Presidente della Commissione Cultura alla Camera)

È una produzione editoriale pluralista, come è giusto che sia, e che rappresenta la ricchezza dell’offerta culturale italiana: qui c’è tutta la piccola e media editoria italiana”.

Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale ha dichiarato: “Bello oggi ripartire con un’edizione straordinaria di Più Libri più Liberi, una fiera che è cresciuta questi anni per importanza, per qualità, per rilievo, ormai internazionale. Perdersi e ritrovarsi anche con la cultura con i libri è un messaggio fondamentale che Roma Capitale sostiene pienamente.”
La conferenza stampa di inaugurazione ha visto esponenti del governo ribadire l’importanza di un settore capace di scovare i diamanti grezzi della nostra letteratura.

VITTORIO SGARBI CON LA SCRITTRICE CHIARA VALERIO

Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura, ha dichiarato :
Le piccole case editrici sono i luoghi dove appaiono le meraviglie che poi, una volta che l’autore è riuscito a farsi pubblicare da un piccolo editore, arrivano a Mondadori, Rizzoli o oggi La nave di Teseo. Per cui qui c’è la sorgente del piacere per cui, anche nel mondo dell’arte, i piccoli editori hanno fatto grandi imprese.

VITTORIO SGARBI CON LA SCRITTRICE CHIARA VALERIO, la nuova curatrice e responsabile del programma della fiera della piccola e media editoria

VITTORIO SGARBI CON LA SCRITTRICE CHIARA VALERIO
VITTORIO SGARBI DIALOGA CON DIEGO BIANCHI

VITTORIO SGARBI, HA PRESENTATO IL SUO NUOVO LIBRO : MICHELANGELO RUMORE E PAURA (LA NAVE DI TESEO, PP 240, EURO 22)
Con il racconto impetuoso della vita e delle opere di Michelangelo Buonarroti, Vittorio Sgarbi chiude la sua trilogia del Rinascimento. “Michelangelo evoca fantasmi.
Vittorio Sgarbi ha tenuto una Lectio magistralis su Michelangelo guidandoci tra le ombre della personalità inquieta di un maestro assoluto, venerato e copiato fino ai giorni nostri.

IL FIRMA-COPIE
VITTORIO SGARBI CON LA SORELLA, ELISABETTA SGARBI

A Più libri anche Licia Troisi, astrofisica, autrice best-seller di saghe fantasy, conduttrice televisiva e divulgatrice che terrà una lectio dal titolo “Rivoluzione Copernico”, per i 550 anni dalla nascita dell’astronomo polacco.

LICIA TROISI INTERVISTATA DA RAI 3 DURANTE LA MANIFESTAZIONE

Più libri più liberi dedica una particolare attenzione al mondo del fumetto e del graphic novel. Per gli amanti del famoso fumettista romano Zerocalcare ci sarà l’incontro di presentazione della sua ultima creatura: Enciclopedia calcarea in cui ci svelerà i retroscena che hanno portato alla creazione e alla definizione dei caratteri di quasi tutti i protagonisti dei suoi fumetti,

ZERO CALCARE FIRMA LE COPIE ALLO STAND DELLA CASA EDITRICE

Domenica 10 dicembre ore 18.15, in diretta dal Palco Rai di Più Libri più Liberi, la presentazione del libro “Quando le donne contano” a cura di Arianna Voto. Intervengono Frediana Biasutti, Karina Laterza, Mariangela Borneo, Ilaria Paolessi e IL Professore di Sociologia Mario Morcellini.

PROFESSORE MARIO MORCELLINI. Professore emerito di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi, Sapienza Università di Roma. Attualmente presiede il Consiglio scientifico della Fondazione Roma Sapienza ed è Presidente Onorario della Conferenza Nazionale dei Corsi in Scienze della Comunicazione.
Nel 2016 il Senato della Repubblica lo ha eletto Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), ruolo rivestito fino alla conclusione del mandato nel 2020.
Fino al 2016 ha presieduto il Comitato di Controllo e Corporate Governance di AUDITEL. Nello stesso periodo è stato Portavoce del Rettore e Consigliere alla Comunicazione di Sapienza
E’ stato: Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dal 2003 al 2010.

STAND DELLA BIENNALE DI VENEZIA

“Edizioni La Biennale di Venezia” è stata presente per il terzo anno consecutivo con un proprio stand a Più libri più liberi, Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, – promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), che si svolgerà dal 6 al 10 dicembre 2023 presso La Nuvola a Roma.

ROBERTO CICUTTO Nasce a Venezia dove consegue la maturità classica al liceo Marco Polo. A gennaio 2020 il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini lo nomina presidente della Fondazione la Biennale di Venezia ruolo che prenderà dal 29 febbraio 2020.

Nel 1978 fonda la società di produzione cinematografica AURA film con cui vince il Leone d’oro a Venezia per la pellicola La leggenda del santo bevitore diretto da Ermanno Olmi. Nel 1984 fonda con Luigi Musini la Mikado Film, casa di distribuzione e produzione cinematografica con cui ha distribuito e prodotto film dei più rappresentativi registi italiani e stranieri. Nel 1997 crea con Nanni Moretti e Angelo Barbagallo la Sacher Distribuzione; è stato inoltre partner di Ermanno Olmi nella società di produzione Cinemaundici.[1]

Nel 1994, in occasione del centenario della nascita del cinema, viene insignito dal Presidente della Repubblica Commendatore con altre personalità del cinema
Nel 2009 è Direttore del Mercato Internazionale del Film.
Per alcuni anni è membro del Consiglio di Ace (Atelier du Cinéma Européen), EFA (Euyropean Film Academy) e del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Dal 2009 ricopre la carica di Presidente e Amministratore Delegato di Istituto Luce-Cinecittà srl.[1]
A gennaio 2020 il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini lo nomina presidente della Fondazione la Biennale di Venezia ruolo che prenderà dal 29 febbraio 2020.[2][3]

Edoardo Camurri e Alessandro Bergonzoni

“Se fossi in me”. Con Alessandro Bergonzoni
L’artista, performer e scrittore torna a Più Libri per un esclusivo evento.
Dialogo con Edoardo Camurri


Antonio e Marco Manetti. con il moderatore Dario Pappalardo

ARENA ROBINSON sul film e fumetto “Diabolik chi sei?”
Marco Manetti (Roma, 15 gennaio 1968) e Antonio Manetti (Roma, 16 settembre 1970), generalmente noti come i Manetti Bros., sono due fratelli registi, sceneggiatori, produttori cinematografici, inoltre vincitori del David di Donatello per il miglior film 2018 per Ammore e malavita.
con Antonio e Marco Manetti. Modera Dario Pappalardo

Diabolik – Chi sei? è un film del 2023 diretto dai Manetti Bros. La pellicola è l’adattamento cinematografico del centosettesimo albo dell’omonimo fumetto creato da Angela e Luciana Giussani, e costituisce il terzo ed ultimo capitolo della trilogia iniziata con Diabolik e proseguita con Diabolik – Ginko all’attacco!

  • Foto e testo di Roberto Di Vito

Esplorare Roma senza muoversi dal letto

Un divulgatore, un esploratore della Città Eterna, che ogni mattina si alza presto per guidare gli amanti della Città Eterna tra i suoi vicoli in diretta attraverso lo schermo del suo telefono, scoprendo curiosità che pochi conoscono.

JM: Caro Sebastian, ci conosciamo da poco, ma ho l’impressione che ci conosciamo da molto tempo. Penso che sia una combinazione di vari fattori: il mondo digitale (sei attivo da molto tempo nel mondo virtuale), che si intreccia con il mondo reale (quest’estate abbiamo fatto una diretta insieme), poi la passione per questa città che ci connette, e poi la vita, che mette sul nostro cammino persone che sembra di conoscere da molto tempo.

Oggi mi metto nei panni della giornalista, voglio essere la voce delle persone che ti seguono e sostengono le tue attività, che magari vogliono conoscerti meglio, conoscere la tua storia. Insomma, ho alcune domande che vorrei farti perché sono curiosa della tua persona e voglio condividerlo con altre persone. Ma soprattutto, quello che sta dietro la mia motivazione di questa piccola intervista, è che penso che quello che fai fa sì che molte persone innamorate della Città Eterna inizino ogni giornata un po’ più felici.

Cominciamo col presentarti: sei il fondatore del sito Roma Città Meravigliosa, che conta quasi 250.000 follower su FB, sei un divulgatore virtuale delle storie e chicche di Roma, un instancabile camminatore per le piazze e vicoli di Roma che ogni mattina presto (6.15 circa per essere precisi) sia con la pioggia che con il freddo sveglia i suoi followers tutti comodamente a casa propria (diciamoci la verita, ancora non alzati dal letto 😉), con un “Buongiorno da Roma Città Meravigliosa, Sebastyan Barca vi saluta da….” e si parte. Ogni giorno, da un punto di partenza diverso, con un destino…la dove, come dici tu, te porteranno le gambe (e prima che la batteria del telefono si scarichi).

Questa è solo la mia breve introduzione, adesso raccontaci chi sei, da dove vieni, a cosa ti dedicavi prima, a cosa ti dedichi adesso?

SB: Allora prima, arrivo dalla Sardegna, da una città molto carina, antica, si chiama Ozieri provincia di Sassari. Sono venuto a Roma che avevo 16 anni, avevo sempre la passione per la radio e quindi da lì è stato facile poi comunicare tramite Facebook. E avere anche una sorta di piacere comunicativo nel far conoscere invece delle canzoni come alla radio, la storia di Roma, ma le chicche in particolare.

JM: Come è nata la tua passione per Roma? Come hai acquisito la conoscenza delle storie e delle tradizioni romane?

SB: Allora io devo ringraziare il mio mentore, Giovanni – Francesco San Giovanni, noi lo chiamiamo San Giovanni. E poi lui mi ha introdotto nei vincoli di Roma e mi faceva scoprire piano piano, che cosa c’era in quel palazzo, in quella via, in quel vicolo, chi ci ha abitato. Insomma, piano piano mi sono incuriosito e questa curiosità si è trasformata in passione.

JM: Raccontaci come e quando è nata l’idea di condurre delle dirette che raccontassero Roma, per condividere la conoscenza di questa splendida Città a in questo modo? Non sarai tu il primo o almeno uno dei primi a dare vita a questa idea? So che prima che il tuo sito venisse creato 2 anni fa, eri già un divulgatore  (non so se il format era lo stesso) e collaboravi con altri.

SB: Io praticamente sono stato uno, forse non vorrei vantarmi di essere stato il primo, ma sicuramente uno dei primissimi. Perché all’epoca Facebook non aveva le dirette, aveva soltanto le foto, potevi mettere le foto poi dei video, poi pian piano sono nate anche le dirette e io le facevo sul mio profilo Sebastian Barca e poi li condividevo nelle altre pagine. Poi ho collaborato con un’altra pagina. Ma lì poi, come succede in tutte le parti del mondo, un litigio fa nascere Roma Città Meravigliosa quindi. Questa pagina, grazie a mio Figlio Pietro Paolo Barca. Diventa oggi grazie a tutti gli amici che mi aiutano a condurre, perché ci sono tanti, tanti amici. Cito qualcuno, il primo, forse che mi è stato sempre appresso è Mister Click Giovanni Mancini, poi si è giunto Valentino Mavi Ignazio. Insomma vari amici, varie amiche che collaborano e oggi ci sono anche altre nuove entrate, Anne Marie Boisson. E tanti, tanti, tanti altri, com’ è er Pasquino. Insomma, a citarli tutti sarebbe un problema.

JM: Chi sono i tuoi spettatori? Italiani, stranieri? Italiani/Romani residenti all’estero? Romani che vivono a Roma ma amano comunque guardare le trasmissioni in diretta la mattina presto, come al solito?

SB: È facile, i miei spettatori, sono tutti quelli che amano Roma, possono essere Italiani, Romani, Sardi, Europei, mondiali. Perché comunque Facebook dà la possibilità di espandersi in tutto il mondo, a come appunto fa Roma Città Meravigliosa.

JM: È certo che tu e i tuoi followers abbiamo almeno una cosa in comune – l’amore incondizionato per Roma. È la forza che ci unisce e ci fa parlare la stessa “lingua”, anche se proveniamo da culture diverse. C’è poi un aspetto importante che fa crescere sempre di più il gruppo: il capogruppo, il motore trainante di questa comunità; oltre la conoscenza della storia, l’arte di saper raccontare storie in modo interessante e coinvolgente, la personalità, carisma, interazione, attenzione personale, che attrae le persone. Quali pensi siano le tre chiavi del successo di questo format? Insomma, del tuo successo?

SB: Il successo dipende esclusivamente da tutti, tutti quelli che interagiscono creano comunità e divulgazione perché non sono il solo, appunto chi si cimenta in video, chi in fotografie, chi in storie e quindi la comunità diventa importante in ettual modo come il conduttore.

JM: Nella tua attività di divulgazione vedo una grande missione grazie alla quale le persone che, per vari motivi, non vivono a Roma o non possono venire spesso a Roma, possono, grazie a te, partecipare alla vita della città camminando con te, in un modo virtuale che comunque avvicina a quella esperienza fisica, che i tuoi followers non hanno in questo momento. Per me è una grande opportunità di “stare” nella mia amata città quasi ogni giorno, ho una grande passione per Roma, città dove vivevo un tempo tra il 2009-2010. Tuttavia, otto anni fa l’amore per il mio attuale marito mi ha portato in Spagna e per ora vivo lì, ma cerco sempre di tornare a Roma quando possibile. Se non mi è possibile per un periodo più lungo, mi vengono in aiuto le tue dirette, che completano perfettamente il mio stretto contatto con Roma. Le tue passeggiate dal vivo mi fanno tornare in luoghi che conosco, mi ricordano quelli che forse ho dimenticato, grazie ai quali la mia mappa di Roma rimane sempre fresca e aggiornata.

Come stai vivendo questa missione? Vedi questa importanza nella tua attività?

SB: Sì, sì, è importante, è importante perché diciamo che essendo in pensione sennò la mia figura sarebbe divarizzata e quindi invece approfitto di di andare in giro per Roma.

JM: Qualcuno dei tuoi followers ha detto: regali la poesia di Roma a ciuscuno di chi ti segue. La tua attività è completamente “pro bono”. Che tipo di feedback ricevi dai tuoi follower, a parte le famose stelle di Facebook che danno un piccolo contributo economico?

SB: Allora intanto è importantissimo avere dei commenti positivi, perché vuol dire che è una cosa che piace e se piace uno può piacere così via e sono fortunato perché nella nostra pagina sono rarissime le persone di cui non sono contente oppure non piacciono gli scorci di Roma oppure quello che magari noi diciamo o divulghiamo. Poi, per quanto riguarda le stelle, sono molto importanti, ma non a titolo personale, ma per il fatto di avere un salvadanaio perché si può rompere lo stabilizzatore, come già è successo. Si può rompere il telefonino. Poi ci sono le ricariche…e insomma è sempre un costo qualsiasi cosa che tu fai anche ai fini di passione comunque è un costo.

JM: Per coloro che non si alzano così presto, c’è la possibilità di guardare la trasmissione in diretta, giusto? Ad esempio, ho un bambino piccolo che pure fa le ore piccole, faccio fatica ad alzarmi così presto… Mi rammarico sempre di aver perso la diretta, perché è un vero piacere passeggiare insieme e parlare in diretta con te ed altri “compagni” della passeggata, allo stesso tempo tempo. Questo è qualcosa per cui vale la pena svegliarsi…

SB: Sì, tutti guardano per chi arriva una campanella, poi chi magari non gli arriva il suono della campanella. Alla fine, comunque, va a sbirciare su Roma Città Meravigliosa e alla fine  la diretta se la guarda registrata.

JM: Fai le passeggiate anche con alcuni dei tuoi follower. Gli amici virtuali diventano amici veri?

SB: Sì, sì. Molti di questi follower sono diventati amici. Da virtuali diventano reali proprio appunto perché vengono a conoscermi, a girare, a conoscerci. In realtà e a girare per Roma.

JM: Quali sono i tuoi piani per il futuro?

SB: Continuare finché dura.

JM: Cosa auguri a te e ai tuoi amici di Roma Città Meravigliosa, per il prossimo Natale?

SB: Intanto a tutti miei amici auguro la cosa più importante, cioè la salute e la serenità che sono i più importanti.

Grazie mille Seby!

Mutazioni in Campo (de Fiori)

Quando per il centro di Roma vedo i turisti B&B che in carovana si tirano dietro i loro trolley rullando sui sampietrini mentre il capofila marcia fissando il display del navigatore mi viene istintivo pensare agli antichi romani: Orazio si lamenta del rumore cittadino e Giovenale non riesce a dormire per il rumore dei carri sul basolato romano e per la gente che schiamazza di notte, movida ante litteram. Sono ritornato a Campo di Fiori per vedere un atto unico di Fabio Sargentini ed Elsa Agalbato alla storica galleria L’Attico. Ci accolgono come vecchi amici e partecipiamo a una bella serata teatrale, anche se l’età media del pubblico era decisamente alta; quando Adorno parlava dell’invecchiamento delle avanguardie non si riferiva esattamente a questo (1). Dopo lo spettacolo (mezz’ora) io e mia moglie ne abbiamo approfittato anche per fare due chiacchiere nel palazzo o almeno di ciò che ne resta: l’appartamento di una vedova è stato comprato da un ignoto russo con passaporto cipriota, quello di mia madre è stato spacchettato in quattro alloggi B&B arredati in stile Beautiful e quello all’ammezzato ha persino i letti a castello (Hic sunt Peones) e quando ho incontrato il padrone e gli ho chiesto “ma quanti ce ne hai messi?” lui mi ha risposto con naturalezza “quanti ce ne entrano”. Ma il peggio è che a questi turisti con trolley danno una chiave, il nome della strada e il numero civico ma non sempre l’interno, per cui una delle poche famiglie che vive ancora nel palazzo sente ogni tanto qualcuno che armeggia con le chiavi provando tutte le porte che trova al piano e sbreccando l’intonaco delle scale coi bagagli al seguito. In ogni caso è un traffico continuo di sconosciuti per le scale e se il B&B è pure abusivo quella gente non la controlla nessuno. Per capire la portata del fenomeno consiglio di farsi un giro per il quartiere: se ogni tanto vedete grossi lucchetti a cifratura, sono parte di un sistema ben collaudato: dopo che ha pagato trasmetti al cliente la localizzazione del lucchetto e il codice numerico. Dentro il lucchettone c’è la chiave del B&B e il gioco è fatto. Questi arnesi sono stati già vietati in Canada e a Parigi, ma noi siamo come al solito in ritardo o lasciamo fare. Lo svuotamento del Centro e la sua trasformazione in B&B è avvenuta praticamente senza un vero intervento della politica e i risultati li vediamo in molte città d’arte. C’è solo da chiedersi quale sarà la prossima trasformazione dei centri storici dopo la “gentrificazione” appena completata e l’esplosione del B&B. Se il Novecento è stato il secolo breve, quello nuovo ha messo il Turbo.


NOTE

  1. Alludo alla polemica intercorsa nel 1958-59 fra il filosofo Theodor W. Adorno ed il critico musicale Heinz-Klaus Metzger relativamente all’invecchiamento della musica d’avanguardia (c.d. Neue Musik). In sostanza, Adorno diceva che l’avanguardia è costretta a rinnovarsi continuamente, altrimenti diventa accademia di se stessa.

Nella selva del Verano

Il cimitero del Verano è immenso e bellissimo. Soprattutto nelle sue parti monumentali è un’enciclopedia di stili e di arti minori da tutelare, e infatti dipende dall’Ufficio Monumenti Moderni della Sovraintendenza di Roma Capitale e sono anche previsti itinerari e visite guidate. Solo che è più facile sapere dove è sepolto Trilussa o Paolo Stoppa o Enrico Toti che non il caro estinto. Mi ero riproposto di trovare la tomba di famiglia, comprata nel lontano 1912 dal mio bisnonno e situata nella zona del Pincetto Nuovo, la parte in collina che si vede dall’inizio della via Tiburtina. L’impiegato mi ha gentilmente stampato le coordinate della tomba, senza però sapermi dire altro. Mi ha comunque dato la mappa del Verano, dove le varie zone sono numerate. Tutto facile? No. Nella stampata si parlava di “Viale Circonvallazione, loculi esterni”. Ebbene, sul terreno non c’è nessuna indicazione topografica con questo nome. In più, mi sono presto accorto che settori diversi ripetono la stessa numerazione, così ci sono due 31, due 140. In più, i numeri sono spesso cancellati o poco leggibili e – dulcis in fundo – ho scoperto che la tomba di famiglia era a terra e non a loculo. Ma per trovarla mi sono dovuto rivolgere a un paio di giardinieri pratici della zona, altrimenti avrei vagato ancora per sepolcri e sterpaglie. In realtà mi avevano fermato, insospettiti dal mio girovagare. E qui purtroppo va detto che in certe zone il Verano è una savana piena di zanzare. Ha sicuramente piovuto molto, ma l’incuria è impressionante, sia perché molte famiglie si sono estinte, sia perché l’AMA non riesce a garantire una manutenzione ordinaria decente. Fa impressione vedere tombe monumentali avvolte da vegetazione infestante o in totale rovina. Ma un intervento pubblico deve distinguere tra restauro conservativo e manutenzione ordinaria, la quale in questo momento è carente per mancanza di organici e di organizzazione. Un vero peccato, perché il Verano fa parte della cultura romana ed è un luogo pieno di arte. Sarebbe anche auspicabile che sorgano associazioni culturali che adottino una serie di sepolcri da restaurare o manutenere.

Giulio Paolini: la poetica dell’assemblaggio

Giulio Paolini è uno di quegli artisti non solo con una manualità, ma anche con una capacità nel disegno di descrivere il suo pensiero e nonostante ciò è più facile parlare di Canova e dintorni che di Paolini che cerca di lasciare libera interpretazione con qualche gesso, anche frantumato, cavalletto e drappo per sintetizzare l’Accademia e il suo superamento.

L’artista mostra il suo disegnare come parte integrante delle sue composizioni ambientali – site specific – realizzate o rielaborate per l’occasione, che guidano il visitatore attraverso un itinerario concettuale composto da diversi media – pittura, fotografia e scultura – creando uno spazio analitico e poetico dell’assemblaggio.

Il percorso espositivo inizia con l’opera Al di là (2022), una bandiera installata sul balcone posto al centro della facciata di Palazzo Carpegna e sul cui tessuto è riprodotta l’effige di una musa colta nell’attimo di lanciare alcune cornici nel cielo. Un’immagine che invita a varcare la soglia dell’esposizione e scoprire cosa si celi all’interno di quegli ambienti.

Sei installazioni capaci di sintetizzare una personale storia dell’Accademia, attraverso una riflessione mitico-filosofica di Paolini, indagando sul rapporto l’artista, l’opera, l’istituzione, il pubblico e il loro rapporto con la storia e mostrando il processo di sedimentazione trasparente del farsi dell’opera, in cui il passato rappresenta al tempo stesso il futuro della creazione artistica e la base stessa su cui si regge.

Visite guidate alla mostra in un tentativo di avvicinare il visitatore all’arte contemporanea, ma il risultato migliore è nell’illustrare la mostra del Canova

Nella prima sala al piano terra apre la mostra A come Accademia (I) (2010-23), che, come scrive lo stesso artista: “evoca una storia breve (qualche secolo!) volta ad affrontare proprio in questa sede gli aspetti più diversi ma concentrati in uno solo: quale cioè sia, sia stata o sarà, la ‘regola’ sempre taciuta e tuttora attuale per concepire o osservare un’opera d’arte. Il corpo di Sisifo (l’Artista) precipita al suolo (sul piano di lavoro) pronto a rinnovare la prova (l’opera) senza poter rinunciare all’impresa”.
Nelle due sale successive sono esposte A come Accademia (II) (2023) e A come Accademia (III) (2023), due varianti dello stesso tema: tutte e tre le versioni occupano, infatti, superfici rettangolari di uguale dimensione. A come Accademia (II) riflette sul doppio e il frammento attraverso i calchi in gesso di una figura femminile, mentre A come Accademia (III) è caratterizzata da una dimensione teatrale, evocazione dell’atelier d’artista.
Uscendo dalla terza sala e percorrendo il porticato, posto a fianco del giardino dell’Accademia e antecedente le colonne festonate che introducono la scala elicoidale di Francesco Borromini (artefice della ristrutturazione del palazzo tra il 1630 e il 1640), si incontra In cornice (2023), una statua femminile in gesso posta su una base e attorniata da un insieme di cornici disposte intorno alla figura e cadute al suolo. Solo una di esse, di formato maggiore, è fissata alla parete, l’unica a trovare posto nella sua corretta destinazione.
Lasciando il porticato dell’Accademia e salendo al primo piano si giunge alla grande sala conferenze dove è allestito l’ultimo lavoro in mostra: Voyager (V) (1989-2023). Quest’opera consiste in un tecnigrafo portatile aperto e appeso a rovescio al centro del soffitto ligneo della sala, da cui cadono alcuni fogli trattenuti dallo stesso tecnigrafo. L’opera si pone in relazione diretta con lo spazio che la ospita poiché i fogli propongono riproduzioni fotografiche di dettagli delle pareti e dello stesso soffitto.


Giulio Paolini
A come Accademia

Da 19 aprile al 15 luglio 2023

Accademia Nazionale di San Luca
Roma

Ingresso gratuito

Ideata da Marco Tirelli e Antonella Soldaini
Curata da Antonella Soldaini

Informazioni:
+39.06.6798848
+39.06.6798850

dal martedì al sabato, dalle ore 10.00 alle ore 17.30
con visite accompagnate alle ore 10.00, 11.30, 13.00, 14.30 e 16.00

La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Gangemi Editore, con una presentazione di Marco Tirelli, un’intervista di Antonella Soldaini a Giulio Paolini e testi di Francesco Guzzetti, Giulio Paolini, Antonella Soldaini e Claudio Strinati.