Archivi tag: Solidarietà

Solidarietà anche come lavoro

Mario Giro, l’oramai ex-Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale non ha mancato occasione di ribadire nei vari incontri pubblici, come nell’incontro “Cooperazione internazionale – Il nostro futuro nel mondo” all’Università Roma Tre del novembre 2017, che il Terzo settore è l’ambito lavorativo del futuro.

Un’affermazione confermata da Gentiloni durante la Conferenza Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo (Auditorium Parco della Musica, 24 – 25 gennaio 2018).

Oltre il 10% della popolazione è impegnata nel sociale, per non lasciare solo il prossimo, e gran parte di queste persone sono organizzate in associazioni, rappresentando il 4% del Pil.

Su questi presupposti si può comprendere come l’aiuto al prossimo possa rappresentare non solo un impegno del volontariato, ma anche un’ipotesi di lavoro anche nell’ambito della Cooperazione Internazionale che non può essere racchiusa nello slogan “Aiutiamoli a casa loro”, ma usato come titolo della puntata di PresaDiretta di lunedì 29 gennaio 2018 su Rai Tre, “Aiutiamoli a casa loro”, nella quale si afferma che l’Italia ha stanziato nel 2016 quasi 5 miliardi per sostenere progetti in gran parte nei paesi africani, distribuiti all’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e ai vari progetti presentati dalle diverse organizzazioni.

Fondi che annualmente sono stanziati non solo dall’Italia, per “Aiutarli a casa loro”, ma anche dagli altri paesi “industrializzati”, secondo le loro possibilità e generosità. Una pratica che per il Center for Global Development, con il documento Deterring Emigration with Foreign Aid, fa sorgere una domanda: “can development assistance deter emigration?” (l’assistenza allo sviluppo può scoraggiare l’emigrazione?) dandosi la risposta negativa basata su di un’analisi economica, basata sull’assioma: ho qualcosa e voglio di più.

L’economista africana Dambisa Moyo già nel 2011 aveva portato sul banco degli imputati la pratica degli aiuti nei libri “La follia dell’occidente” e “La carità che uccide”, perché foraggiavano la corruzione invece di portare benessere alle popolazioni.

Non basta inviare soldi, bisogna sapere cosa si vuol fare per rendere meno disagevole vivere in comunità con scarsità d’acqua potabile e difficile accesso all’istruzione, bisogna poter seguire i progetti e intervenire nei casi di improvvise difficoltà come la sostituzione di una parte meccanica o il mancato corso di formazione.

È necessario non far cadere dall’alto gli “aiuti”, ma lavorare con la popolazione per conoscere le difficoltà e le loro aspirazioni, varando dei progetti condivisi.

Realizzare delle strutture produttive può essere un primo passo, ma non può evitare la migrazione se sono in atto conflitti o carestie e pacificare le aree sul condividere la terra e l’acqua.

Ma per ora un terzo dei miliardi italiani vengono utilizzati per la cosiddetta accoglienza nei vari centri d’identificazione (Cara, Cas, Sprar) e alle cooperative che dovrebbero garantire dei posti letto, un’assistenza sanitaria, corsi di italiano e fornire del denaro per le piccole spese (pocket money).

Un’accoglienza organizzata, con risorse pubbliche, piramidalmente, ben diversa da quella fornita da organizzazioni come la Caritas Italiana, il Centro Astalli e la Comunità di Sant’Egidio, per limitarsi a quelle più conosciute, che non si limitano ad offrire assistenza ai profughi, ma anche alle persone in povertà, anzi alcune sono nate proprio per dare supporto agli indigenti italiani per poi soccorrere anche lo “straniero”.

Organizzazioni, Comunità di sant’Egidio e Caritas, che occupano anche un posto nell’intervento all’estero, tanto da essere impegnate anche nell’ambito diplomatico tra fazioni belligeranti.

La Comunità di sant’Egidio è anche tra i promotori, insieme ad alcune chiese protestanti, dei canali umanitari che il Ministero degli affari esteri ha sponsorizzato, un’iniziativa che potrebbe subire le prospettive individualistiche del prossimo governo.

Il panorama del Terzo Settore è ricco di esempi di solidarietà, dove il volontariato occupa una posizione fondamentale, perché altrimenti non si potrebbe portare aiuto a costi bassi.

Ogni organizzazione, grande o piccola, ha un gruppo di “impiegati”, alcuni collaboratori e tanti volontari. Più grandi sono le organizzazioni e più è difficile il controllo sulla moralità dei componenti, come recenti notizie stanno portando alla luce, diventando per alcuni un vero lavoro, mentre per altri una missione.

Amref Health Africa è impegnata a formare medici e personale sanitario sul luogo, mentre altre organizzazioni internazionali come: The Save the Children, Medici Senza Frontiere Italia o Oxfam, si adoperano per proteggere l’infanzia, garantire le cure mediche o colmare le diseguaglianze. Emergency realizzando ospedali in Asia e in Africa, ma interviene anche per garantire in Italia il diritto alla cura per tutti , mentre il CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta), oltre a svolgere attività di protezione civile, è presente sui mezzi della Guardia costiera, con un medico e un infermiere, per il soccorso in mare, garantendo l’assistenza ai migranti.

Poi ci sono delle strutture di “supporto” come AGIRE (Agenzia Italiana Risposta alle Emergenze), autore del rapporto 2017 sul Valore dell’aiuto, impegnate a raccogliere fondi e fanno attività di promozione per altre organizzazioni grandi e piccole (ActionAid. Amref. Cesvi. Coopi. Gvc. Oxfam. Sos villaggi bambini Italia. Terre des hommes) e come la Fondazione Magis (Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo), che oltre a sostenere l’attività di varie associazioni (Associazione Amici di Deir Mar Musa, Centro Astalli, Compagnia del Perù, CSJ Missioni, Gruppo India, Operazione Africa, etc.), promuove progetti o assiste alle esigenze delle comunità come nella recente emergenza in Kiscina, sperduto villaggio in fondo al Sahel ciadiano, dove le donne hanno avuto necessità di una rete metallica per difendere i loro minuscoli orti dalle bocche voraci dei cammelli.

Organizzazioni umanitarie che intervengono, spesso collaborano con gli organismi dell’Onu (Unicef e Unhcr), nelle crisi per aiutare le persone in emergenza, colpite da conflitti e catastrofi naturali, nonostante le decisioni di Donald Trump di tagliare gli stanziamenti statunitensi.

Anche le prospettive italiane nei confronti della cooperazione e dell’accoglienza non appaiono rose con un possibile Governo che perseguirà una politica di ulteriore chiusura verso flussi migratori e una restrizione ai fondi.

****************************

Qualcosa di più:

Africa: le Donne del quotidiano
Le loro Afriche: un progetto contro la mortalità materno-infantile
Africa Solidarietà: il lato nascosto delle banche
Africa: i sensi di colpa del nostro consumismo
Cause Umanitarie
Cibo per molti, ma non per tutti
Le scelte africane
Solidarietà: il lato nascosto delle banche
Un promemoria sul mondo in conflitto
Cellulari per delle cucine solari

****************************

Una Milano per indigenti

Grazie alla Fondazione di Ernesto Pellegrini, l’ex presidente dell’Inter, 500 persone hanno la possibilità, all’ora di cena da lunedì a sabato, di consumare un pasto al costo di 1 euro nel ristorante “Ruben”.
Il ristorante solidale “Ruben”, contadino morto da barbone, è per persone in difficoltà: genitori separati che non riescono a pagare gli alimenti, ex carcerati che cercano di reintegrarsi nella società al termine del periodo di detenzione, nuovi poveri che non arrivano a fine mese e si rivolgono ad uno dei Centri di ascolto aderenti alla Rete di Ruben.

Anche la tecnologia viene incontro al Mondo della solidarietà con la realizzare di @BreadingApp per la onlus milanese Ronda della Carità e della Solidarietà, per il recupero delle eccedenze alimentari.

Breading è una piattaforma digitale gratuita che ha lo scopo di recuperare le eccedenze alimentari, in particolare il pane invenduto, e distribuirle alle associazioni del terzo settore in Italia.

******************************

Bei Gesti Povertà Milano inaugurato Ruben e BreadingBei Gesti Povertà Milano inaugurato Ruben e Breading (2)

Un’Arte di Solidarietà

OPERE SOLIDALI

Il Mondo dell’Arte ha mostrato sempre una spiccata sensibilità nell’aderire alle iniziative di solidarietà e, per questo motivo, il MAGIS (Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo) fa appello agli artisti per coinvolgerli nell’iniziativa a sostegno degli Orti comunitari in Ciad.

Gli orti permettono alle famiglie l’autosufficienza alimentare ma consentono anche lo sviluppo economico di piccole attività commerciali di ortaggi nel mercato dello stesso villaggio o in quelli limitrofi.
L’iniziativa vuole raccogliere fondi per finanziare il progetto, oltre che dar voce alla ricchezza e alle potenzialità delle donne, delle comunità, della natura africana. Infatti, il progetto degli orti comunitari non si limita alla sola relazione fra sistema agricolo e alimentare dei villaggi in Ciad ma cerca di mettere in moto il processo di crescita di un’intera comunità, incrementandone la stima di sé, l’autoefficacia e l’autodeterminazione facendo emergere risorse locali e portare gli individui ad appropriarsi consapevolmente del loro potenziale.

Le opere saranno esposte per la raccolta fondi in occasione dell’incontro di ottobre con padre Franco Martellozzo, missionario gesuita, che da anni promuove e segue direttamente il progetto degli Orti comunitari delle donne in Ciad; in tale incontro sarà presentata un’esposizione fotografica che documenta e racconta la vita della popolazione e dei relativi gruppi familiari dei villaggi della Regione del Guéra (Ciad).
In seguito, le varie opere saranno esposte nell’ambito delle varie iniziative promosse dal MAGIS atte a raccogliere fondi per l’iniziativa.
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Gli artisti sono, dunque, invitati ad aderire all’iniziativa di solidarietà con una propria opera, attraverso qualsiasi espressione artistica avendo come soggetto l’orto, i suoi frutti, la comunità e le sue varie interpretazioni nei diversi luoghi della nostra madre terra.

I lavori di pittura, fotografia e grafica non devono superare, cornice compresa, le dimensioni di cm 50 x 60; le sculture quelle di cm 30 x 30 x 30. Nel caso che la partecipazione sia rappresentata dalla presentazione di un video, su supporto digitale e di durata massima di 10 minuti, l’artista dovrà accompagnarlo con una relativa stampa di dimensioni di cm 30 x 40.

Ciascun artista dovrà inviare una breve nota biografica, una dichiarazione di donazione, la liberatoria per la riproduzione dell’opera su un eventuale catalogo e sul sito web dell’iniziativa e segnalare il valore indicativo dell’opera.

L’opera realizzata dovrà essere recapitata presso la sede MAGIS – Via degli Astalli, 16 – 00186 Roma – entro il 12 settembre 2014 (tener conto che la Sede resterà chiusa dall’1 al 24 agosto).

Il MAGIS assicura che tali opere saranno utilizzate esclusivamente per questa iniziativa che potrà avere anche carattere itinerante.

Per contatti e informazioni:
 Segretario Generale MAGIS – Via degli Astalli, 16 – 00186 Roma
segretariogenerale@magisitalia.org – tel. 0669700299 – cell. 3203337180
 Gianleonardo Latini, info@romacultura.it

Ciad Orti Comunitari Donne orti 2 con Titoli

Pozzo a Djeguere, villaggio  vicino a Bitkine rid Pepiniera orto comunitario villaggio Bidio fine Aprile 014 rid PENTAX DIGITAL CAMERA PENTAX DIGITAL CAMERA

Concerto per l’Infanzia del Mondo

Roma, Sabato 26 Ottobre 2013 – Ore 19.00

Chiesa di S.Giuseppe all’Aurelio – Via di Boccea, 362

Concerto sinfonico-corale di solidarietà dedicato ai bambini del Burundi, realizzato in collaborazione con Roberto Liso, direttore del coro polifonico della chiesa di S. Giuseppe all’Aurelio e presidente dell’associazione musicale ACIMIB.

L’ingresso al concerto è libero e gratuito.

L’idea di realizzare questo concerto nasce dalla necessità di massimizzare il sostegno e l’aiuto da parte di tutti coloro che generosamente desiderano contribuire concretamente all’ampliamento ed al sostentamento della “Maternité Kamar” di Buta e all’ampliamento ed alla ristrutturazione dello stabile dell’Orfanotrofio Uwimana di Makamba (progetto sviluppato in collaborazione con l’Associazione «Oltre la vita»).

In occasione del concerto gratuito si potrà assistere all’apparizione del dipinto Dall’impronta di Gesù di Veronica Piraccini. Dall’invisibile al visibile, infatti dal bianco si rivelerà nei suoi molteplici colori l’opera dell’artista romana!!!!!!!

Cliccando qui potete inoltre vedere il video su YouTube che è stato realizzato appositamente per dare massima diffusione a questa iniziativa su internet.

 

Impronte nel Vento

Creare un’economia nei campi profughi di Shu’fat (Gerusalemme) e Kalandia (Ramallah), tra i luoghi più disagiati per le restrizioni alle quali gli abitanti sono sottoposti, è un’impresa ardua. Non sono luoghi isolati dal Mondo come Gaza, ma sono sempre dei campi profughi dove il vero nemico per un futuro migliore può essere rappresentato dal fatalismo degli eventi per dare una speranza attraverso l’affinamento del processo produttivo secondo criteri etici e solidali per generare un reddito.

La Palestina è un luogo ricco di risorse possibili, intellettuali ed umane, devastato da un conflitto senza fine e come in ogni situazione difficile l’ingegno si acuisce per dare il meglio dell’inventiva nel rispondere ai bisogni prioritari generati dalla situazione di conflitto e povertà endemica in una parte della popolazione, coniugando lo sviluppo educativo con quello economico.

È su queste premesse che l’organizzazione Vento di Terra è intervenuta, stimolando anche la creatività individuale, con il progetto Impronte di Pace per dar vita ad un modello associativo della lavorazione della pelle, in tutti i vari aspetti produttivi e commerciali dei sandali Made in Palestine.

È attraverso la rete di proprie Botteghe del Mondo dell’organizzazione no-profit di commercio equo e solidale Nazca che Impronte di Pace troverà sostegno per la vendita.

***********************

 01 Beau geste Campagne Impronte di Pace di Vento di Terra 01-bimbi-rid copia