CJRANO de BERGERAC
di
EDMOND ROSTAND
E’ la sera della prima.
La storica gloriosa sala
dell’AMBRA JOVINELLI di ROMA
è carica di curiosità e di emozione
nell’attesa di un nuovo spettacolo
già incredibilmente superpremiato.
Finalente si spengono le luci ed ecco…
declamando i primi versi
nella lingua melodiosa di CJRANO
ARTURO CIRILLO
viene incontro al suo pubblico
con l’eleganza dell’attore nato.
Accade allora qualcosa di incredibile
mi appare come in sogno eppure vivo e fascinoso
il grande Mario Scaccia.
E’ solo un attimo ma non un’illusione:
poetico delirio sospeso tra sogno e realtà
ipossibile a dirsi mentre la storia continua
e colpisce,come un omaggio a Marta Abba,
l’apparizione del viola sulla scena
colore morbido passionale che in questo gioco
tra magia e visioni…ci sembra scaramantico e perfetto.
Ed ecco, in un clima che Eduardo avrebbe definito “Affatato”
ritorna dopo secoli a vivere attraverso la magia del teatro
la tragica storia d’amore tra Cjrano de Bergerac poeta spadaccino
la troppo bella Rossana
e il giovane Cristiano semplicemente innamorato.
Triangolo amoroso dove la poesia è fatale protagonista
tra gli amori impossibili è forse il più cantato
insuperabile capolavoro di Edmond Rostand.
Che altro dire, raffinato “teatro canzone”
come lo definisce ARTURO CIRILLO
un incontro struggente con l’arte poetica
dove attrici ed attori sono tutte e tutti bravissimi
attorno ad un Arturo Cirillo dolce acuto protagonista
adattatore del testo e regista in stato di grazia.
E voglio questi attori ricordarli tutti, uno ad uno.
IRENE CIANI: splendida affascinante Rossana.
GIACOMO VIGENTINI: il giovane Cristiano privo dell’arma poetica.
FRANCESCO PETRUZZELLI: l’inappuntabile De Guiche.
ROSARIO GIGLIO: un perfetto Raguenau
GIULIA TRIPPETTA: l’elegantissima governante.
Inoltre questi attori, da veri professionisti,
come dai tempi mitici della COMMEDIA DELL’ARTE,
si trasformeranno di volta in volta in altri personaggi,
mai minori, come si usa dire nella gloria del Teatro.
Grande spazio meriterebbe l’invenzione geniale delle scene,
talvolta letteralmente rotanti, firmate DARIO GESSATI
e lo sfarzo giocoso dei costumi di GIANLUCA FALASCHI
originali e fantasioni fino alla visione-sogno di Wanda Osiris.
Il tutto poi non apparirebbe se non esaltato dalla bravura
di PAOLO MANTI creatore maestro di sugestive luci
e dalla scelta essenziale delle musiche composte o rielaborate
da Federico Odling con grande sensibilità.
Musiche talvolta evocative di autori amati ombre lievi
che sembrano apparire tra gli attori e muovere con loro
quei misurati passi di danza essenziali che dall’inizio
danno ritmo e tempi armoniosi allo spettacolo.
Vogliamo inoltre ricordare con gratitudine
quel piccolo esercito di lavoratori e lavoratrici
che silenziosamente hanno collaborato
alla realizzazione dell’impresa e che per limiti di spazio
non riusciamo a nominare.
Insomma uno spettacolo perfetto indescrivibile.
Si può solo vederlo e lo ricorderemo a lungo.
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Nota di regia
Andare con il ricordo ad un musical da me visto da ragazzino a Napoli, nell’ancora esistente Teatro Politeama, è stato il primo moto di questo nostro nuovo spettacolo. Il musical in questione era il Cyrano tratto dalla celeberrima commedia di Rostand, a sua volta ispirata ad un personaggio storicamente vissuto, coetaneo del mio amato Molière.
Riandare con la memoria a quella esperienza di giovane spettatore è per me risentire, forte come allora, l’attrazione per il teatro, la commozione per una storia d’amore impossibile e quindi fallimentare, ma non per questo meno presente, grazie proprio alla finzione della scena. Lo spettacolo che almeno trentacinque anni dopo porto in scena non è ovviamente la riproposizione di quel musical (con le musiche di Domenico Modugno) ma una continua contaminazione della vicenda di Cyrano di Bergerac, accentuandone più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, con delle rielaborazioni di quelle musiche, ma anche con elaborazioni di altre musiche, da Èdith Piaf a Fiorenzo Carpi.
Un teatro canzone, o un modo per raccontare comunque la famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori, e riportarmi a quella vocazione teatrale, che è nata anche grazie al dramma musicale di un uomo che si considerava brutto e non degno d’essere amato. Un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato.
Arturo Cirillo
17- 28 aprile Teatro Ambra Jovinelli
Roma – Via Guglielmo Pepe
tel. 06.83082620
ARTURO CIRILLO
Cyrano de Bergerac
La tournée
Dopo il Teatro Ambra Jovinelli di Roma è la volta di
Padova – Teatro Verdi
Dal 08/05/2024 al 12/05/2024
Vigevano (PV) – Teatro Cagnoni
13/05/2024